Anno VI num 9/10
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Anno VI num. 9/10 - set/ott 1997 -
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I NOSTRI PAESI
ROCCA PRIORA
In viaggio verso Sarajevo
Con l'Atletica Rocca Priora alla prima
maratonina della solidarietà
Il 22/6/97 nella città di Sarajevo si è svolta la 1° Maratonina della
solidarietà. Una manifestazione sportiva testimone di una giornata normale, in un
contesto di vita e rapporti sociali eccezionali dove, da 400 anni, convivono diversi
rapporti inter-etnico e religioso, sviluppando nel suo contesto lordinarietà di
matrimoni misti. Rocca Priora ore 13.00 del 20 giugno, partenza per Sarajevo. E
linizio di un viaggio complesso, organizzativo e passaggi di frontiere. Lo scopo
della Maratonina, organizzata dalla Vita Virtus di Verona, è la raccolta di fondi per il
finanziamento per la ricostruzione dellasilo "Egitto" per i bambini orfani
di Sarajevo. LAtletica Rocca Priora aderendo alliniziativa con alcuni atleti,
ha promosso anche una raccolta di vestiario con la collaborazione della Parrocchia S.
Maria Assunta in Cielo. Un ringraziamento particolare a Don Massimiliano, che con
luso del suo pulmino ci ha permesso di trasportare quanto raccolto, ed a tutti i
cittadini che hanno risposto alliniziativa. Paradosso della situazione è che
proprio questi aiuti, portati anche dalle altre società di varie zone dItalia,
hanno creato ostacolo al transito della carovana. Abbiamo, purtroppo, constatato
lintolleranza tra etnie diverse come Croati-Bosniaci-Serbi. Soltanto dopo molte ore
e dopo contatti con ambasciate e gruppi di solidarietà, si è riusciti a transitare per
le frontiere. Il viaggio, da Spalato a Sarajevo via Mostar, ci ha fatto ammirare il
territorio Croato e Bosniaco, dalla costa allinterno risalendo lungo il fiume
Neretva. Passata la frontiera, dal territorio verdeggiante si rivelano i danni prodotti da
una guerra civile con laggravante etnico e religioso. Tutte le case abbandonate,
perchè improvvisamente qualcuno e qualcosa ha detto e proclamato diversità tra la gente,
hanno la stessa caratteristica: sono prive dei tetti, abbattuti prima dellabbandono.
Casolari, piccoli borghi, interi paesi, privi dei tetti. Ciò non è dovuto a
bombardamenti, lo dimostrano le pareti, completamente integre anche se colpite da
innumerevoli proiettili. La totale mancanza di finestre e di qualsiasi forma di legno
lavorato, parla da sola dei lunghi e rigidi inverni di paura. Il viaggio mostra le ferite,
larrivo a Mostar vive di sensazioni per un conflitto che ha distrutto uno dei centri
storici più suggestivi della ex Jugoslavia. Il fiume, su una sponda i cristiani,
nellaltra i musulmani, le forze armate internazionali nel presidio di strade,
incroci e ponti. Da Mostar siamo scortati dallEsercito Italiano fino a Sarajevo
dove, ospiti della brigata Garibaldi, abbiamo consumato la cena.La città, che abbiamo
attraversato sia in pullman che con la corsa, si presenta con una grande voglia di
rinascita. La gente per le strade, i negozi che riaprono così come circolano i mezzi
pubblici, i mercati con i generi alimentari, frutta, vestiario. Per le strade i primi
lavori e grandi alberghi in ristrutturazione. Quattro anni di guerra civile sono lì,
presenti, nellindifferenza che il mondo occidentale ha manifestato per la mancanza
di interessi economici. A Sarajevo, 10 km di città, ogni palazzo, ogni strada era prima
linea. Laeroporto, un intero quartiere, non cè più. Un ragazzo (con noi sul
pullman, ora residente a Verona) tra le indicazioni che ci espone, parla di un cunicolo di
900 m sotto laeroporto da cui anche lui è scappato dallassedio. Le parole non
servono per commentare la distruzione, ma una ragazza nata a Sarajevo ed assente da sette
anni, padre Serbo e madre Croata, non può che dare sensazioni alla vista dello stadio del
ghiaccio completamente distrutto, e che lei, per le olimpiadi sulla neve, aveva inaugurato
con i suoi amici, portato anche come simbolo della città. Non è con queste righe che si
vuole giudicare o esaminare i fatti avvenuti nella ex Jugoslavia, ma è esplicativa la
risposta che la ragazza ha dato ad una nostra richiesta sulle motivazioni di questi
recenti eventi: "ho parlato con i miei amici di infanzia, di gioventù, molti di loro
figli di matrimoni misti; nessuno sa perchè è cominciato, nessuno sa cosa abbia causato
i fatti succedutisi." Mi permetto di esprimere una mia sensazione: si è sviluppato
un fuoco e noi non siamo intervenuti per spegnere lincendio, bensì l'abbiamo
alimentato; le nostre offerte sono state mine antiuomo e proiettili per fucile. Molta
"solidarietà" per questa povera gente (sic!). Ed ecco la corsa. I 21 km sono la
parte più semplice di un viaggio particolare. Nei due giri percorsi per le strade, in
mezzo alla gente, il primo giro era viva curiosità ed indifferenza, per chi ha problemi
estremamente più grandi. Nel secondo giro, con piacere, si è notata una partecipazione
delle persone, i primi applausi, aiuti con acqua e incoraggiamento. Anche questo un segno
per un giorno di normalità. Credo di esprimere, a nome dellatletica Rocca Priora,
un grazie alla gente di Sarajevo perchè in questa esperienza è molto più ciò che
abbiamo imparato di ciò che è stato dato. Le sensazioni ti accompagnano per tutta la
vita, è difficile poterle esprimere.
Martini Gelsino
MONTE COMPATRI
Nuovi traguardi per il gruppo sportivo
Oggi il Gruppo Sportivo di Montecompatri è una realtà
estremamente vitale intorno alla quale ruota un piccolo esercito di oltre 200 giovani
atleti compresi tra gli otto ed i diciotto anni di età
Chi lo avrebbe detto? Conclusa, anni fa, lesperienza della squadra
maggiore di calcio sembrava proprio che i giovani atleti di Montecompatri fossero
irrimediabilmente condannati ad una vita da pendolari. Per i calciatori non restava altro
che migrare verso Frascati, Monteporzio, Rocca Priora ...seguendo la sorte delle giovani
monticiane da sempre costrette a praticare sport lontano dal comune di residenza. Una
delle tante storie da "profondo sud" alle porte della Capitale. Il campo
sportivo comunale, in realtà mai troppo "splendido" subiva un progressivo ed
inarrestabile degrado, mentre solo pochi privati offrivano delle timide occasioni di
sport, per lo più disegnate per un pubblico di seniores disposti a sborsare
qualche lira per mettere giù qualche etto di pancia. Questa volta, però, la
storia sembra avere un lieto fine: nel 1992, un gruppo di volontari ha ritenuto di doversi
adoperare per creare una struttura societaria in grado di garantire la possibilità ai
ragazzi di praticare sport. Oggi il Gruppo Sportivo di Montecompatri è una realtà
estremamente vitale intorno alla quale ruota un piccolo esercito di oltre duecento giovani
atleti compresi tra gli otto ed i diciotto anni di età. Grazie ad un gruppo di dirigenti
e tecnici piuttosto nutrito lofferta di sport a Montecompatri è oggi altamente
qualificata. Per comprendere le dimensioni del fenomeno basta solo riflettere sul
consuntivo agonistico del settore calcio per la passata stagione: gli Esordienti
del mister Fioroni, che ha potuto contare sullassistenza dei dirigenti Sacchetti e
Marzano, hanno spadroneggiato nei tornei che li hanno visti partecipare. Inanellando
vittoria su vittoria si sono aggiudicati la manifestazione di Cupra Marittima, nella quale
hanno superato squadre del calibro del Brescia; hanno trionfato nel torneo dei Bersaglieri
di Frascati, in quello di Montelanico, in quello di Colleferro e nella kermesse città di
Frascati. Gli esordienti 85 di Francesco Schillaci non sono stati da meno: hanno
dominato il campionato di categoria e per poco non si aggiudicavano lottavo torneo
dellAngelo, perso alla lotteria dei calci di rigore. La galleria dei riultati
positivi è ancora lunga: Davide Nardella ha guidato i suoi giovanissimi fino al terzo
posto nel campionato provinciale di categoria, al secondo posto del torneo di Cupra, al
terzo nel memorial A. Michetti. Gli allievi del Professor Coluzzi si sono difesi al meglio
nel campionato federale, sfiorando il successo nella Coppa Disciplina, traguardo, questo,
che forse merita di essere anteposto a tutti gli altri. La vera novità è che si sta
lavorando alacremente anche "in rosa": nel settore pallavolo, sotto
locchio competente di Daniela Caporossi, si è avviato un lavoro che coinvolge
decine di ragazze, dal mini volley alla squadra maggiore della terza divisione, che senza
troppo nascondersi, questanno punta decisamente ad una promozione nella categoria
superiore. Certo, sui campi sportivi di Montecompatri non si raccolgono solo rose e fiori.
Il nodo centrale è proprio quello legato ai problemi strutturali: oltre che citare le
carenze preesistenti dovute allinadeguatezza degli impianti sportivi (la palestra è
condivisa tra scuola media, scuola elementare, gruppo sportivo ed un privato), occorre
anche dire che non è facile per una società che conta solo sulle forze economiche degli
sponsor e dei dirigenti, oltreché sul contributo delle famiglie, riuscire a provvedere,
anche alla manutenzione, spesso straordinaria, richiesta dalle condizioni degli impianti
sportivi. In avvio di stagione, questanno, si è reso necessario operare sul fondo
del campo di calcio, ancora più impellente è stata la necessità di rendere agibile,
attraverso la messa in opera di una nuova pavimentazione, il campo di pallavolo,
altrimenti inadeguato ad ospitare le gare dei campionati federali. Grazie ad un contributo
provinciale lamministrazione comunale prevede di intervenire sugli spogliatoi e
sullo scarico delle acque fognarie, mentre sempre più urgente sembra essere il problema
di reperire una sede autonoma ed adeguata per gli allenamenti invernali della pallavolo:
la copertura dellattuale campo non costerebbe cifre proibitive e sicuramente sarebbe
ammortizzata in un periodo relativamente breve . Ma per far questo, senza dover ricorrere
ai soliti interventi assistenziali, occorre essere certi di poter fruire del complesso
sportivo almeno per il periodo necessario al rientro di spesa. In alternativa, suggerisce
qualche dirigente del Gruppo Sportivo, lamministrazione comunale potrebbe convertire
strutture già esistenti ed attualmente inutilizzate in palazzetto dello sport (Anfiteatro
del Parco Comunale o larea deposito della N.U). Il Presidente del Gruppo Sportivo
Claudio Gara è comunque ottimista sul futuro dello sport a Montecompatri ma ammonisce
sulle difficoltà che si incontreranno nel tentativo di confermare i livelli raggiunti
nella passata stagione. Per questo motivo, insieme al responsabile per la pallavolo Enzo
Felici, al direttore tecnico Di Cicco ed ai dirigenti della società, è impengato
nellopera di consolidamento della struttura societaria, uno dei segreti del successo
che ha finora coronato gli sforzi degli sportivi monticiani. Successo che appare quindi
fondato su una concezione moderna della società sportiva. A proposito di modernità, una
chicca a conclusione di questa che speriamo continui ad essere una favola a lieto fine: il
Gruppo Sportivo di Montecompatri ha un suo sito internet, consultabile allindirizzo:
www.geocities.com/colosseum/arena/5861
Forse qualcosa sta davvero cambiando!
Renato Vernini
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