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Anno VI num 11/12 __________________ Pagina 5 - I Nostri paesi


Anno VI numero 11/12 - nov/dic 1997 - pagina 4


I NOSTRI PAESI


MONTE PORZIO CATONE

Stemma in bella vista, o quasi

Anche se era stato preventivato farlo prima, comunque prima dell’inizio delle feste patronali, il 14 settembre è stato inaugurato lo stemma del paese. Posizionato nella pavimentazione in sanpietrino all’entrata del paese, precisamente sotto l’arco di Palazzo Borghese, lo si può ammirare con molta più calma la sera quando il traffico delle auto è notevolmente ridotto. Costruito da un artigiano locale con una tecnica polimaterica che consente non solo il calpestio dei pedoni ma anche quello più consistente delle autovetture, con una garanzia di qualche secolo.

Nei giorni precedenti alla sua posa, si sono formati gruppi di curiosi che subito esprimevano le loro opinioni. Nei paesi si sa le chiacchere e la curiosità la fanno da padrone e come al solito ci sono i contrari, i favorevoli, quelli che non gliene frega niente e quelli che alla fine del disconso la buttano sulla politica. Insistenti le voci che affermavano " è costato quaranta milioni... lo mettono per terra.... ci passano sopra tutti... sono soldi buttati era meglio metterlo incassato nella parete... " e chi invece lo difendeva a spada tratta facendo capire che è una cosa bellissiima particolare e avrà un suo pregio con il passar degli anni e che in fondo non sono troppi i soldi spesi se spesi per valorizzre il paese. Forse ambedue tutti i torti non li hanno, anche se la cifra reale del costo di aggira intorno ai 15 milioni e che forse metterlo incassato in una parete non voleva dire altro che non aspettare che passassero le macchine.

M.P.


MONTE COMPATRI

Esposte a Roma le opere dello scultore Francesco Intreccialagli

Dal 28 ottobre al 15 novembre sono state esposte a Roma, presso il Centro Documentazione Ricerca Artistica Contemporanea "L. Di Sarro" in Viale Giulio Cesare, le opere dello scultore monticiano Francesco Intreccialagli.

L’artista, che si pone tra le giovani promesse della scultura moderna, ha presentato una serie di sculture in vari materiali che riportano la natura a forme geometriche dove i solidi si sviluppano con penetrazioni di luci fondendosi in spettacolari e soffuse armonie.

Niente per l’artista è statico, così come la natura anche le sue opere possono variare, ne è un esempio la creazione "Continuità" in cui una "piramide sviluppa varie relazioni con il cubo in cui è contenuta (fino a 75 diverse possibili varianti ottenute per slittamento, torsioni, fratture...).

Mirco Buffi


MONTE PORZIO CATONE

Un presepe da vedere e non da... criticare

Senza dubbio il suo valore, la sua bellezza, l’originalità e perché no la sua stravaganza è oramai nota a tutti. Lo scorso anno i realizzatori dopo mesi di lavoro e sacrifici, e il tutto a titolo gratuito, furono attaccati tramite un articolo in una testata nazionale, perché, secondo l’autore, "rei" d’aver dedicato poca attenzione al mistero della natività rispetto all’accuratezza prestata al paesaggio e definendolo addirittura troppo laico. In poche parole il bambinello nel presepe si vedeva po co; i realizzatori raffigurarono semplicemente la Madonna distesa teneramente con il Bambinello in braccio avvolto in una calda coperta. In quel modo vollero rappresentare il normale comportamento che una mamma avrebbe avuto nei confronti del suo piccolo, invece che nella classica, tradizionale e oramai stracollaudata posizione che la vuole inginocchiata. D’altronde rendere particolare un qualcosa vuol dire anche "sorvolare o trasgredire" alcune "regole", sempre ammesso che esistano. Tutto sommato poi l’attacco era eccessivo: se si considera che in quei tempi non esisteva un bel nulla atto a preservare l’integrità di un nascituro tantomeno a riscaldarlo, pensate veramente che la madre, pardon la Madonna, fosse tanto "sciagurata" da lasciare il nascituro, ari pardon il Bambinello, Gesù, Re di Nazareth nostro futuro Salvatore, disteso in una mangiatoia, seminudo, a pancia in aria in una grotta umida di un freddo 25 dicembre di duemila anni fa’?

Roba da Gabibbo e Telefono Azzurro!

Be’ battute e considerazioni personali a parte, vale veramente la pena visitarlo. Quest’anno a differenza degli ultimi due si ritornerà al "classico"; non più scorci del centro storico del paese, che l’hanno appunto distinto da tutti gli altri e reso famoso, ma un paesaggio che ricalcherà quello di duemila anni fa’. L’appuntamento è a partire dal 24 dicembre, durante la messa di mezzanotte, per terminare alla fine del mese di gennaio.

A difesa dei realizzatori c’è da dire che il presepe "poco rappresentativo" dello scorso anno, parteciperà al 1° Concorso Internazionale, che si terrà a Roma presso la Galleria Colonna a partire dall’8 dicembre, dove saranno esposti i migliori presepi del mondo. Saranno gli unici espositori della provincia di Roma e proporranno un collage delle ultime due edizioni e, con i suoi quaranta metri quadrati, sarà anche il presepe più grande.

Tale concorso, ha il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Curia Vescovile di Roma, dell’Assessorato alle Politiche Sociali e Culturali della Regione Lazio e, in ultimo, dal Comune di Monte Porzio Catone. Ah! dimenticavo che il taglio del nastro sarà effettuato dal Presidente della Repubblica e dal Papa. Scusate se è poco.

Marco Primavera


COLONNA

Chiesa di San Rocco

Dal 20/12/97 potrete ammirare nella chiesa di San Rocco il presepe meccanizzato ideato da Cesare Panfoli