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Anno VII num 5/6 __________________ Pagina 16 - Storia


Anno VII numero 5/6 - maggio/giugno 1998 - pagina 15


I NOSTRI PAESI


 

Gastronomia dei Castelli

Benedetti sapori ... anzi, sapori benedetti ...

Davanti all’avanzare del benessere alimentare, al furoreggiare di cioccolate spalmate, dei surgelati, del “bello e pronto”: quanto rimpianto per i sapori di una volta! Sapori in verità di alimenti semplici e poveri che la miseria e l’esperienza cumulata in qualche millennio di anni avevano talmente raffinato da farli elevare, nei nostri giorni, agli onori delle tavole più prelibate.

Per questi sapori proponiamo alcune ricette - in uso qui nei Castelli negli anni passati - ormai cadute nell’oblio, o perchè fuori moda e difficile da realizzare, o perchè manipolate ed adattate ai nuovi gusti perdendo così il suo sapore originale.

Con questa rubrichetta, che vuol stuzzicare, oltre i ricordi del tempo che fu, ovviamente anche l’appetitio, ci avvaleremo della collaborazione di qualche noto personaggio castellano. Cominciamo con quella del sig. Tomarelli, droghiere ed alimentarista, figlio d’arte (appartiene ad un’antica famiglia di Bottegari), per più di mezzo secolo dietro il bancone e... profondo conoscitore della vita alimentare - e non solo - di Albano e dintorni. A proposito se vi capita di passeggiare per il Corso di Albano ed avrete la fortuna di incontrare un signore pacioso, coll’immancabile fascio di libri e riviste sotto il braccio, salutatelo, è il nostro Tomarelli, Aldo per gli amici: uno di quei pochi personaggi paesani rimastici che ci danno la dimensione esatta di cosa era la vita castellana di una volta: cordialità, conoscenza del luogo natio e delle sue tradizioni, un pizzico di polemica (quanto basta!), e l’immancabile passione per i sapori, i benedetti sapori di una volta.

A.C.

 

Baccalà alla Pirocca

Il curioso nome di questa ricetta del baccalà - che è merluzzo salato ed esiccato a differenza dello stoccafisso che è soltanto esiccato - le deriva dal nome del suo inventore un certo signor Pirocca. Si prende del Baccalà tipo Gaspe, o Fittone, Labrador, S. Giovannni ecc - il nome deriva spesso dal porto dove si conciava - si mette a bagno in acqua per 50 ore con un filo di acqua corrente. Fare a pezzi il baccalà e porlo nel mezzo di una teglia di lamiera, precedentemente unta di olio di oliva extra vergine, e coprirlo di mezzi pomodoretti da appendere. Aggiungere alla teglia delle cipolle tagliate a metà condite con olio, sale e pepe. Guarnire gli spazi rimanenti della teglia con patate tagliate a spicchi e condite con olio, sale, pepe, peperoncino e rosmarino.

Cuocere il tutto in un forno possibilmente a legna e non eccessivamente caldo aggiungendo per precauzione un dito di acqua al recipiente.

Sfornare quindi quando il preparato incomincia a dorarsi e servire con un buon bicchiere di vino.

Ciambellette al vino

Queste sono i tipici dolci da gustare a zuppetta nel vino, inseparabili amici nei tempi passati dei gustatori del sacro nettare di Bacco sia nelle nostre case che nelle Fraschette.

Sulla spianatora si impasta farina, quanto basta, con 1 litro di vino ed 1 litro di olio. Si preparano così dei cilindretti che vengono avvolti attorno ad un bicchiere si da formare le tipiche ciambelle, che spolverate ed adagiate sulla teglia, precedentemente unta di olio di oliva extra vergine,vengono messe a cuocere. Togliere dal forno quando imbiondiscono, ossia quando iniziano ad assumere il tipico colorito color oro.


Il carretto a vino

... il suono delle ferriere e dei cani, il profumo del vino che trasportavano sono sempre dentro di me

A Montecompatri, nei giorni 1,2 e 3 maggio, si è svolta la "Fiera" del santo patrono e, fra le altre iniziative, è stata allestita una mostra di "carrozze antiche". Mi ha fatto un certo effetto scorrere con gli occhi la sequenza di questi antichi veicoli che "si esponevano" facendo bella mostra di sé dopo il paziente restauro eseguito da Romolo, Maurizio e GiancarloTata che da trenta anni dedicano il loro tempo a questa attività all'interno del "Gruppo folcloristico equestre dei Castelli Romani" i cui soci sono uniti dalla passione comune per il cavallo. Lo stemma del gruppo è il carretto a vino e proprio osservandone uno mi sono riemerse dalla memoria una serie di immagini e di sensazioni che credevo dimenticate. Ho "rivisto" quella colonna di sette o otto carretti a vino che scendeva dalle verdi pendici dei colli dei Castelli Romani ed ho "riudito" quell'allegro scampanellio delle loro "ferriere". Ogni carro aveva, infatti, una dotazione di campanelli il cui suono, accuratamente personalizzato, serviva per "farsi riconoscere" ma anche per "farsi compagnia". Ho seguito nuovamente con emozione il correre e giocare dei piccoli cani, in genere volpini, che accompagnavano i carrettieri offrendo loro un valido strumento di segnalazione nel caso qualche malintenzionato avesse voluto salire, non osservato, da dietro per portare via parte del suo prezioso carico. E sì, prezioso, perchè si trattava del "nettare delle tavole", del famoso vino dei Castelli. Ogni carro ne trasportava circa 500 litri, contenuti in 10 barili di castagno da 50 litri. C'era anche un altro contenitore di castagno, la "cupella", che conteneva solo 7 litri di vino e che rappresentava il "regalo" che l'oste usava destinare al carrettiere. Per alcuni secoli questi carretti hanno fatto la spola fra la zona di produzione del vino e la zona del suo maggior consumo, sfidando i pericoli del viaggio e le intemperie, sia di giorno che di notte. Infatti, per la segnalazione del suo passaggio e per illuminare la strada di notte, ogni carretto aveva in dotazione un lume a petrolio, appeso a fianco del mantice a soffietto apribile, con intelaiatura in legno e tappezzato con stoffa, indispensabile per far riparare il carrettiere dall’intemperie.

E' dagli anni '50 che questi carretti non vengono più usati, ma la dinamica dei loro movimenti, il suono delle ferriere e dei cani, il profumo del vino che trasportavano sono sempre dentro di me ed è stato sufficiente incrociare con il mio sguardo uno di questi oggetti per rivivere l'insieme di queste sensazioni.

Armando


XI COMUNITA' MONTANA

Didattica Ambientale

Alla presenza della Sen. Carla Rocchi, sottosegretario alla P.I.e dell'Assessore all'Ambiente della Prov. di Roma Corrado Carruba, si è tenuta dall'11 al 16 maggio la seconda sessione del V Corso di Didattica Ambientale, organizzato dalla XI Comunità Montana del Lazio "Castelli Romani e Prenestini", rivolto ai docenti delle Scuole Elementari e Medie del comprensorio romano. Il corso rappresenta il momento conclusivo di un'intensa attività che ha visto l'XI Comunità Montana porsi come centro didattico e punto di riferimento per le scuole nell'ambito delle tematiche ambientali. L'attività, iniziata lo scorso ottobre con la prima sessione del corso di aggiornamento, è proseguita con il Corso di Giornalismo Ecologico per insegnanti svoltosi a gennaio al quale hanno aderito 25 docenti elementari e medie; ancora, da dicembre '97 ad aprile '98 "Natura e Gioco", incontri di esperti con bambini del primo ciclo della scuola elementare e materna, per un approccio ludico alle tematiche ambientali, con un coinvolgimento di circa 1000 alunni; sono iniziate quindi a febbraio '98 le visite guidate sul territorio, divise in naturalistiche e archeologiche, in collaborazione con il WWF e con il Gruppo Archeologico latino: tutte le visite sono state precedute da un incontro in classe, tra esperti ed alunni, a cui faceva seguito l'uscita sui luoghi più significativi del nostro territorio. A questa iniziativa hanno aderito circa 150 classi fra medie ed elementari, circa 3000 bambini.

"Con queste iniziative l'ente montano raggiunge lo scopo di avvicinare i bambini ed i ragazzi, alla conoscenza del proprio ambiente e al suo rispetto" "Educare i bambini è più facile che cambiare le peggiori abitudini degli adulti".


Comunicato dell'associazione culturale "Photo Club Controluce"

Nei primi mesi di quest’anno, come tutti gli anni, è stato presentato e discusso il consuntivo delle attività della nostra associazione, sono state definite le linee di attività da seguire nel corso del 1998 ed, infine, è stato rinnovato il Consiglio Direttivo.

Consuntivo delle attività del 1997

-Supporto alla realizzazione della manifestazione “Palio dei Borghi”

-Supporto ad associazioni costituende

-Supporto alla realizzazione dei festeggiamenti della “Madonna del Castagno”

-Editoria:

    Giornale “Notizie in Controluce”

    Libro “Notizie storiche su Maria SS detta del Castagno”

    Giornale “Il Municipio - Notiziario Amministrativo del comune di Monte Compatri”

-Gite sociali

Linee di attività per il 1998

-Programmazione delle attività (per il 99) per il 20° fondazione dell’associazione

-Campagne per il tesseramento

-Gite sociali

-Cura di “Notizie in Controluce”

-Cura del giornale “Il Municipio”

-Curare della pubblicazione di:

    Libro “Itinerari culturali”

    Libro su Monte Compatri

    Libro “Notizie storiche sulla chiesa parrocchiale”

-Organizzare la manifestazione “Targhe per meriti culturali”

-Eventuale lavoro per l’archivio fotografico del comune

-Organizzare uno stand in occasione della festa del Santo Patrono

-Organizzare un archivio storico-fotografico delle manifestazioni (mostre, fiere, feste, ecc.) svolte a Monte Compatri

-Su richiesta delle altre associazioni, dare sostegno e collaborazione per le manifestazioni paesane

 

Rinnovo del Consiglio Direttivo

Elenco degli eletti e rispettivi incarichi

        PRESIDENTE Guidoni Armando

        VICE PRESIDENTE Necci Salvatore

        SEGRETARIO Di Modica Claudio

        CASSIERE Minotti Tarquinio

        PATRIMONIO Carli Stefano

        EDITORIA Buffi Mirco

        FOTOGRAFIA Luppino Mauro