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  Anno VIII numero 11 – novembre 1999

  

 ARTE

Il teatro dei sogni di Marc Chagall

di FRANCESCA VANNUCCHI

Fino al 16 gennaio 2000 il Museo del Risorgimento di Roma ospiterà una mostra dedicata all’opera di Marc Chagall, intitolata «Marc Chagall – Il teatro dei sogni». Tra pitture, disegni e incisioni realizzati negli anni Venti e Cinquanta, sono duecentocinquanta le opere esposte provenienti dalla Galleria di Stato Russa Tretjakov a Il violinista verde (1923-24)Mosca e dalla Fondazione Mazzotta.
Nato nel 1887, Marc Chagall compie gli studi nella sua città natale, Vitebsk in Lituania, e successivamente frequenta l’Accademia di Pietroburgo. Nel 1910 abbandona il suo paese in favore della Francia alla ricerca di –come disse successivamente– Luce-Libertà. A Parigi subisce l’influenza dell’esuberante ambiente artistico del tempo (Gauguin, i Fauves, i Cubisti), ma solo quel tanto che gli servirà per specializzare la sua tavolozza e definire la sua nozione di spazio. La sua opera si arricchisce di elementi e personaggi propri del suo mondo immaginario, affollato di rabbini e contadini, musici girovaghi, cortili di fattorie, sinagoghe, angeli, diavoli. Chagall dipinge la Russia della sua infanzia, nella quale introduce simboli, distorsioni e dislocamenti nati dalla sua fantasia ed immaginazione. Ne consegue un paesaggio russo fiabesco, acceso da colori irreali e fragorosi. Un operare in cui si intrecciano componenti propri della cultura d’avanguardia del suo tempo, con tratti del tutto originali, segnati dalla tradizione popolare russa e dall’eredità ebraica del suo ambiente originale.
Tornato nel suo paese nel 1914, Chagall partecipa attivamente al grande rinnovamento culturale incoraggiato dalla rivoluzione e a quel tentativo di unione delle arti che fece della Russia del tempo il più fervido e produttivo laboratorio del secolo. Nei primi anni Venti torna in Francia dove trascorre il resto della sua vita, ad eccezione del periodo di esilio statunitense causato dall’invasione nazista (dal 1941 al 1948).
L’enorme carica sentimentale, la disposizione narrativa alla favola, al mito, alla leggenda, uniti all’intensità del colore, all’audacia delle sue deformazioni e all’imprevedibilità delle composizioni caratterizzano l’opera di Chagall, la sua personalità estrema ed il suo individuale espressionismo. Indicano inoltre i termini di una concezione e visione del mondo rovesciata, scoperta dall’interno. Accanto ai lavori che illustrano il mondo dell’artista, il complesso del Vittoriano espone il ciclo di grandi dipinti creati per le pareti del Teatro Statale Ebraico di Mosca. La mostra è inoltre accompagnata da un’iniziativa dedicata ai ragazzi delle scuole medie che si cimenteranno con l’arte, il teatro e Marc Chagall.
Per informazioni: 063225380.


 

  
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