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anno IX n. 1
gennaio 2000

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 VISTO DA…

Diritti umani e infanzia
Continua la campagna di Amnesty International
di GIANLUCA POLVERARI

In occasione delle celebrazioni per il decimo anniversario della Convenzione dei diritti del fanciullo, nel novembre dello scorso anno, ha preso il via la campagna di Amnesty International, tuttora in corso, dedicata alla promozione ed alla difesa dei diritti dell’infanzia. Di fronte all’affermarsi di un complesso di norme di diritto internazionale rispettose della dignità dei bambini in quanto persone meritevoli di particolare tutela, il Movimento internazionale denuncia il dilagare di situazioni di violenza generalizzata e di ingiustizia che vedono proprio nelle giovanissime generazioni le vittime più immediate. Conflitti interetnici, civili e religiosi non risparmiano affatto il mondo dell’infanzia e anzi proprio le generazioni più giovani risultano le più colpite dalla violenza cieca, dalla prevaricazione e dalla follia umana; dall’Angola all’Etiopia, dall’Afghanistan alla Sierra Leone, i bambini sono gli obiettivi privilegiati dei conflitti armati, talvolta utilizzati essi stessi come strumenti di morte o resi carne da macello come bersagli innocenti delle mine antiuomo. E così Amnesty denuncia come in Colombia almeno seimila minori sono stati impiegati come soldati nel corso degli innumerevoli scontri armati tra forze dell’ordine ed eserciti di narcotrafficanti; come  Lal Jamilla Mandokhel, pakistana di sedici anni, sia stata uccisa perché fosse restituito l’onore perduto dalla sua tribù; o come in Myanmar (ex Birmania) a due ragazze di tredici e di sedici anni sia stato imposto dalle autorità di lavorare, abbandonando per questo la scuola. Capitolo tristemente noto alla giustizia americana è poi quello relativo al divieto, sancito dall’articolo 6 del Patto Internazionale sui diritti civili e politici del 1966, e dall’articolo 37 della Convenzione sui diritti dell’Infanzia, di condanna all’ergastolo ed alla pena di morte di persone minorenni al momento del crimine; in 9 anni sono avvenute 19 esecuzioni di persone che avevano commesso reati nella minore età, 10 negli Stati Uniti, le altre in Iran, Nigeria, Pakistan, Arabia Saudita e Yemen. Ma alla violenza di mondi che ci appaiono lontani, deve sommarsi quella perpetrata a danno dell’infanzia delle nostre società del benessere, vittima di episodi di maltrattamento e di violenza psicologica e fisica in costante e preoccupante aumento.
Un’occasione, quella della campagna di Amnesty, per riflettere sui passi necessari affinché il testo di quella Convenzione possa essere tradotto in strumento di difesa dell’infanzia del mondo, in momento di affermazione di una giustizia minorile che rinunci a mezzi coercitivi quali la tortura ed il sistematico maltrattamento –fino all’omicidio come nei confronti dei «figli della strada» di Rio de Janeiro– e per la eliminazione di fenomeni di sfruttamento dell’infanzia nei conflitti armati e nel turismo sessuale. Per informazioni sulla campagna e sulle iniziative del gruppo Italia 140 di Amnesty International, è possibile contattare il numero 06 9396361.


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