Notizie in... Controluce Notizie in... Controluce
 Versione digitale del mensile di cultura e attualità dei Castelli Romani e Prenestini

sei il visitatore n.

 

home | indice giornali | estratti | info | agenda | cont@tti | cerca nel sito | pubblicità

 

 

Notizie... in CONTROLUCE              NOTIZIE IN… CONTROLUCE

anno IX n. 1
gennaio 2000

indice di gennaio

 RACCONTO

Respiro buio
di ELISA CHIAROTTO

Non so per quanto tempo ho camminato, quando penso a tutto quello che è accaduto in questi pochi anni mi perdo in un tempo infinito, tanto che il giorno, la notte, il rumore dei clacson e le urla delle persone non possiedono eco, né tantomeno suono… Gli odori invece hanno il potere di riportarmi in luoghi, spazi, in persone e occhi che altrimenti vedrei come forme indistinte.
Questa mattina l’odore d’inverno e il freddo che mi impediva di respirare mi hanno scaraventato in un tempo e in un luogo che possedevano lo stesso odore, doveva essere inverno anche allora.
Allora entravo nel portico di quel luogo e, come al rallentatore, respiravo la sua atmosfera, assorbivo i respiri delle sue persone; ed era come se avessi catturato la loro anima, non quella pura, ma quella già respirata, già vissuta, forse stanca, piena di loro e della loro vita, dei loro pensieri, gioie e rancori. Respiri intrisi delle loro cene e colazioni, odoranti di notti insonni a fumare e sesso, dormire e ridere. È come una mania, quella di respirare vicino alle persone, anche un po’ insana a dire il vero, ma a me sembra il modo più profondo per cominciare a conoscerle, profondo come un respiro.
Così, in quell’odore d’inverno ho conosciuto lui, con cui ho vissuto momenti di vera passione, attimi che mai potrebbero essere legati per formare la parola amore o relazione.
A stento lo ricordo come reale, visto che non sempre riesco a non venire risucchiata dalla tendenza comune a voler classificare con delle parole, parole troppo spesso come gabbie, il «reale», imprigionarlo per poterlo sentire nostro, violentarlo e lasciarlo morire, per poi piangerne e soffrirne.
Non è più semplice essere attivi e passivi allo stesso tempo, vivere e lasciarsi vivere, chiedere nulla e magari ricevere tutto, senza legarsi e dare comunque sé stessi?
Per fortuna ci sono gli odori, però, altrimenti non potrebbero tornare alla luce quelle sensazioni slegate, altrimenti nulla tornerebbe dal buio delle emozioni alla limpidezza del reale.
Ora che ci penso non ricordo il suo viso, né il suo corpo, perché vivevamo il nostro tempo nelle tenebre; tutto, noi compresi, doveva avere senso solo nella notte degli istinti, e solo lo scambio dei nostri respiri e dei nostri odori attraversava il tempo e lo spazio.
E in quello stesso buio si è dissolto, non l’ho più incontrato, nemmeno nei miei sogni più oscuri, scomparsi l’uno all’altro senza parole, spiegazioni, senza sorrisi o sguardi… Loro hanno bisogno di luce per essere scambiati.


Per l'intero numero in formato pdf clicca su: Versione PDF
Se non disponi di acrobat Reader, puoi scaricarlo da:

 

no copyright © photo club controluce