ARTE
Roy Lichtenstein
Riflessi Reflections
di FRANCESCA VANNUCCHI
Dopo il successo della mostra I love Pop, il Chiostro del Bramante
ritorna sul tema dellarte contemporanea con una vasta retrospettiva, dedicata ad uno
degli artisti più importanti della seconda metà del Novecento, Roy Lichtenstein.
Intitolata Roy Lichtenstein. Riflessi Reflections, la mostra è stata realizzata
con la coproduzione fra il Chiostro del Bramante di Roma, il Padiglione di Arte
Contemporanea di Milano e il Kunstmuseum di Wolfsburg, in collaborazione con
lAssessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma.
In un percorso di circa settanta opere, tra cui disegni e schizzi preparatori inediti,
dipinti e sculture, video e fotografie, la mostra compie una retrospettiva del maestro
della Pop Art, attraverso il tema dellimmagine riflessa che ha sempre affascinato
Roy Lichtenstein durante tutta la sua carriera artistica. Si possono ammirare opere mai
esposte in Italia provenienti da collezioni americane ed europee e da grandi musei tra i
quali il Ludwig di Colonia, il Whitney Museum di New York e il Moma di San Francisco.
Negli anni Sessanta, Lichtenstein iniziò ad esplorare la definizione dello specchio e dei
suoi riflessi: nel 1961, in lavori come Bathroom, lartista ha usato il tema dello
specchio come una metafora per le sue riflessioni sullarte e lidentità
dellarte; in questi anni fu impegnato nel catturare leffimero
dellimmagine, o nel sovvertire la sua reale natura, usando materiali come smalto e
la carta rowlux.
Durante gli anni Settanta, ad emulazione dello specchio, egli passò da unimmagine
già esistente ad un forma astratta e, così facendo, forzò lo spettatore a ricreare
nella propria mente la rappresentazione di uno specchio grazie ad una serie di colori
astratti e forme.
Negli anni Ottanta, le riflessioni erano già frutto di un artista maturo che
si confrontava col suo stesso passato.
Nella serie di Interiors degli anni Novanta, Lichtenstein riesaminò alcune delle sue
problematiche originali. Usò immagini dai media, come un bagno, un letto, un salotto, che
ancora tipicizzano la nostra cultura di consumatori, e li paragonò e mise in contrasto
con la realtà dellarte che egli dipinse sulle pareti del salotto: due differenti
livelli dellillusione. In alcuni dipinti, senza dipingere uno specchio, egli ne
creò limpressione dei riflessi.
La mostra, curata da Diane Waldman (già curatrice per il Guggenheim Museum di New York
della più vasta e importante retrospettiva del 1993 sullartista americano) con la
direzione artistica di Gianni Mercurio, verrà presentata a Milano al Padiglione di Arte
Contemporanea (aprile luglio 2000), a Trieste al Museo Revoltella (luglio
settembre 2000) e i Germania al Kunstmuseum di Wolfsburg (ottobre 2000 gennaio
2001).
Per informazioni: tel. 0668809098
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