VISTO DA
Siamo tutti spiati
Per ognuno di noi esistono dossier informativi con una infinità di notizie individuali
catalogate
di LUCA MARCANTONIO
Ognuno di noi, dalla nascita alla morte, è fatto oggetto di un
sistematico controllo da parte di una moltitudine di soggetti, statali e non. La moderna
tecnologia, e una legislazione assai permissiva nonostante la recente legge sulla privacy,
permettono di effettuare immense raccolte di dati quasi sempre a nostra insaputa. Sono
innumerevoli i sistemi per controllare non solo ogni nostro movimento e gusto, ma anche
opinioni, tendenze, attività. Per fare alcuni esempi, prendiamo in considerazione le
telefonate. Tutte quelle che effettuiamo, sia urbane sia interurbane, sono registrate e
archiviate nei famosi tabulati. Lo stesso dicasi per quelle fatte tramite telefono
cellulare, che oltretutto registra ogni minimo spostamento in Italia e allestero
agendo come «spia», rivelando sempre il luogo in cui siamo grazie ai vari ponti radio.
Per cui è un gioco da ragazzi sapere quando, a chi e per quanto tempo telefoniamo (e da
chi riceviamo). Per non parlare di Internet, visto che ogni volta che ci connettiamo,
oltre ovviamente alla durata e allorario, viene registrato e archiviato su quale
sito siamo andati dando così modo di stilare una dettagliata mappa dei nostri interessi.
Molto probabilmente, stessa sorte segue la posta elettronica, recentemente equiparata ai
fini legali e quindi di privacy alla corrispondenza ordinaria, ma non si sa in pratica
fino a che punto. Inoltre, ogni volta che usiamo il bancomat, la carta di credito, il
telepass, e via dicendo, ogni nostra mossa viene accuratamente registrata e conservata
nellimmenso archivio di dati che ci riguardano. Tutti i tagliandi che inviamo per
partecipare a concorsi a premi o alle aziende per ordinare qualcosa per posta, oltre a
servire per quegli scopi, principalmente vengono usati per aggiungere nuove informazioni
su di noi riguardo a quello che pensiamo, facciamo, vogliamo. E il tutto, ovviamente,
viene come al solito accuratamente registrato e immagazzinato. Insomma, mettiamoci in
mente che per ognuno di noi esistono dossier informativi sui quali sono minuziosamente
catalogate una infinità di notizie individuali (e spesso personali nel senso intimo del
termine) riguardanti i più vari aspetti della nostra esistenza, da quanto abbiamo speso
in elettricità a quante volte telefoniamo, andiamo al cinema o a cena, dove, come, quando
e con chi. Quando George Orwell, nel suo celeberrimo romanzo 1984 raccontava di una
società in cui ognuno era perennemente spiato in ogni attività dal famoso «Grande
Fratello», certo non si sarebbe aspettato che un giorno quella mostruosità si sarebbe
concretizzata in modo tanto simile. Leggete quel libro, prima o poi anche noi faremo la
fine del protagonista, con una telecamera in casa che ci guarda e ci impartisce ordini.
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