Anno IX
numero 3 marzo 2000
DOVE VIVIAMO?
Si chiamerà ancora cioccolato ma non sarà più lo stesso
Forti interessi economici dietro la delibera della UE che consentirà
il cambiamento della ricetta?
di Armando
A Strasburgo il Parlamento europeo ha recentemente approvato, in seconda lettura, la
direttiva che impone a tutti i Paesi dellUnione Europea di chiamare cioccolato un
prodotto che potrà essere fatto anche con materie vegetali grasse sostitutive al posto
del pregiato burro di cacao. Dora in poi sarà possibile sostituire il burro di
cacao con altri grassi vegetali che costano un decimo rispetto alla materia grassa
vegetale tradizionale. Questi nuovi ingredienti grassi dovranno essere sempre di origine
«naturale», e non derivanti da processi chimici o enzimatici, ma, fatto molto grave,
potranno essere prodotti con piante provenienti da processi di modificazione genetica.
Gli enormi interessi economici dei grandi produttori di cioccolato sono stati determinanti
in questa scelta che il Parlamento Europeo ha fatto per eliminare (nel modo peggiore) la
disparità di regole finora esistenti in seno alla UE. E non è sufficiente la correzione
apportata alla direttiva in seconda lettura che impegna la UE a promuovere un equo
commercio con i paesi produttori dei grassi vegetali (tutti di origine tropicale) previsti
per la sostituzione: il Borneo per lillipè, lIndia per lolio di palma e
il burro di sal, ed altri paesi per il karitè (ricavato dallalbero del burro), il
burro di cocum e il burro di noce di mango. Infatti, il maggior produttore al mondo
di burro di cacao, la Costa dAvorio, vede così penalizzata la sua produzione, che
rappresenta la massima (quasi unica) risorsa. Si può ben capire come una drastica e non
programmata riduzione di tale risorsa farà certamente entrare questo già poverissimo
paese in una crisi di proporzioni insostenibili.
Come può la UE da un lato sostenere i paesi del terzo mondo e dallaltro
condannarli, solo per rispondere alle pressioni di certi gruppi economici?
Questa direttiva ha suscitato forti reazioni specialmente da parte dei Verdi.
Il presidente dei Verdi italiani Grazia Francescato ha infatti rilasciato la seguente
dichiarazione: «ha vinto linteresse delle grandi multinazionali e non certo dei
consumatori che non vedono tutelata la loro salute e neanche il loro diritto di
scegliere».
Il deputato Paolo Cento: «è un segnale negativo da parte dell Europa. La vicenda
del cioccolato è un richiamo non solo di golosità ma anche serio, perché dietro ci sono
le produzioni locali del Terzo e Quarto mondo che con questa direttiva rischiano di
essere penalizzate a vantaggio delle multinazionali».
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