Anno IX numero 11 - novembre 2000
CINEMA
Gli aspiranti
eroi dell'Irlanda
Eroismo e misoginia in Queneau
di Nicola D'Ugo
« Bzzz, fa la bomba.»
La citazione che fa da epigrafe a questo articolo non è una battuta
presa da un libro o da un buontempone in vena onomatopeica, ma è lintero Capitolo
LXII di un altro "eroico" romanzo di Raymond Queneau: Troppo buoni con le
donne (On est toujours trop bon avec les femmes), pubblicato a Parigi nel 1971.
Il disastro causato da una cannonata diretta ai protagonisti viene così anticipato con il
semplice sibilo della bomba che viaggia dal cannone di una nave inglese verso un ufficio
postale irlandese, da qui a lì, fra il desiderio di colpire bene il bersaglio e il timore
dessere colpiti. A mezzaria, il semplice sibilo è addirittura impersonale: un
oggetto-bomba che fa il volo cui lo hanno destinato, ormai irreversibile da chi lo ha
lanciato e inevitabile per chi lo riceve. Il capitolo risulta però molto comico: quello
che lo precede ci aveva introdotto dei personaggi che alla propria pelle ci tengono
parecchio. Linformalità e addirittura la mancanza di passione che ci mette lo
scrittore nel dirci che, dopo tante bombe cadute a vuoto, ne è partita una che già
sappiamo che ha il tiro aggiustato, rappresenta la completa indifferenza che il narratore
ha per la sorte dei suoi protagonisti, di quei personaggi che egli stesso ha inventato (e
quindi saranno in qualche modo importanti), e accende in noi la curiosità di sapere
quello che gli capiterà.
Raymond Queneau il fine pensatore, vive anzitutto nel suo linguaggio, fatto di una poesia
e materialità espositiva che saltano dal comico al sentimentale, dallo sboccato
allaulico, dallintraprendente al nostalgico, secondo dei movimenti
dellanimo alterabili quanto lo sono quelli degli uomini tutti e, in particolare, dei
suoi personaggi.
Ogni sua storia ci introduce in situazioni palpabili, ricche di dettagli di tutti i tipi,
e in cui il dettaglio estremizza la rappresentazione, per poi essere recuperato e rivelare
unestremità daltro genere da quella fornita precedentemente dallo scrittore:
una cupa scena da thriller scaturisce man mano nellaccesa scena di sesso sfrenato
che, a sua volta, va a stemperarsi nel sentimentalismo delicato di un riflesso di luna.
Oppure, in un personaggio che va verso una donna imprigionata, lamore sentimentale
si fa amore carnale, che a sua volta si fa amore religioso (la parola amore è
effettivamente insidiosa nella nostra cultura). Gli umori si modificano con lo scorrere
delle righe, più che della pagina: dal broncio si passa al riso, dalla bestialità al
dubbio sulla propria gentilezza, dallavidità della carne allanelito per i
cieli eterei e immutabili, dalla necessità al vezzo.
Questo giocare con le parole e gli stili è il modo dello scrittore per farci assistere
con leggerezza e chiarezza (solleticandoci fin anche con il macabro e il cattivo gusto) al
grande carnevale della mente umana, a una sorta di schizofrenia a tempi ravvicinati, ma
non per questo appesantita dal grigiore dellinquietudine che caratterizza altri
autori del Novecento: anzitutto Samuel Beckett e Louis Jorge Borges. Il distacco ironico
dello scrittore francese ci rende impiegando i personaggi come strumenti per tante
differenti orchestrazioni delle sorte di motivi musicali che assaporiamo quel tanto
che basta per capire che un attimo dopo non contano già più. Resta una coerenza
caratteriale di fondo per ciascun personaggio, formato dal proprio retroterra
esperenziale, e destabilizzato spesso dagli eventi esterni, come se oltre al carattere e
al modo di reagire ci fosse, come cè, qualche altra parte dellindividuo più
estesa dentro di sé. E continuiamo a cadere, trascinati di volta in volta, dentro quella
musica.
In Troppo buoni con le donne, la follia umana, o meglio lincapacità umana di
dominare se stessi e di conoscere lo scenario in cui ci si muove (e che ci muove), è
raccontata per mezzo di una situazione congeniale: gli uomini in guerra. Né guerra al
fronte, né guerra mondiale: qui si tratta di un gruppo di uomini che imbracciano armi e
che, sbarazzatisi degli impiegati, hanno preso possesso di un ufficio postale a Dublino.
Ma basta questo per scatenare il meccanismo del branco, in una situazione che più della
guerra sembra essere quello della rapina in banca. Trascinato ciascuno dallimpeto
dellidea che ha della secessione dal Regno Unito, i rivoluzionari irlandesi sono
uomini che approfondiscono sul campo e a loro spese quellidea. Alcuni graffiti
espressivi anacronistici, come il motto rivoluzionario "Finnegans wake", spegne
le loro azioni e i loro propositi deviati da pensieri che nulla hanno a che fare con il
motivo unitario per cui hanno preso lufficio postale. In particolare un imprevisto
personaggio antirepubblicano li mette in subbuglio: unimpiegata trovata nei bagni
dellufficio. Lei è la causa di tutti i mali e di tutte le distrazioni. Ma è anche
lantagonista più acerrimo che i rivoluzionari si trovano a fronteggiare. Il romanzo
descrive piuttosto il combattimento del fronte interno, degli uomini contro la ragazza,
che quello esterno, relegato a una serie di sparatorie. Il fronte interno tocca
lindividuo peggio di quello esterno, fatto di anonimi soldati inglesi che non
spaventano affatto i rivoluzionari. Quello interno è il fronte della parola e della
carne: Gertie, la ragazza, ha tutto un armamentario dialettico, dabbigliamento e
fisico che sono in gran parte una novità gradita e mal gradita per ciascuno di loro, che
hanno già ucciso a bruciapelo chi lanciava motti realisti (e ora si trovano a dover
sentire addirittura delle tesi sulla loro follia di rivoluzionari), che sono stati per lo
più con delle brutte prostitute e che non hanno mai visto un abbigliamento intimo così
succinto e poco complicato come quello della ragazza. Gertie è una peste in tutti i
sensi: più che un personaggio coraggioso, è un personaggio talmente irriducibile nelle
sue convinzioni e fuori della loro concezione della donna da metterne in crisi la
sicurezza virile e militaresca. Ma ciò che più conta per lo scrittore francese è
leffetto reattivo che suscita negli uomini, potendo così far emergere le loro
psicologie attraverso lazione. In Gertie confluiscono non solo le polarizzazione
della carne, ma quelle dei discorsi antimonarchici che formano una dialettica discorsiva
altrimenti improponibile, giacché il gruppo condivide delle idee di massima sugli inglesi
e la rivoluzione irlandese. Mentre il direttore e lusciere vengono freddati al primo
"Dio salvi il Re!", la donna viene salvata in nome della "correttezza"
verso le donne pretesa dal loro capo. Il confluire di due conflitti dei protagonisti (lo
spirito antimonarchico e la correttezza verso le donne) si trasforma nella forma di una
impietosa misoginia. Noi crediamo di leggere questa misoginia, mentre invece leggiamo
linsorgere e leffetto dei due conflitti: la forma esteriore che assume la
vicenda è il più appariscente luogo comune sulle donne. Queneau mette in guardia fin
dallinizio dai luoghi comuni: mentre le impiegate non devono essere cacciate
dallufficio con una pacca nel sedere, i loro colleghi di sesso maschile vengono
malmenati, ma avrebbero gradito anche loro un po di correttezza. Lintelligenza
di Queneau mira a raccontare e destabilizzare i luoghi comuni, ma mai in modo diretto, e
spesso può capitare di rimanere anche noi impigliati nel meccanismo mentale che troviamo
risibile nei personaggi. Il romanzo misogino, dove la donna non è che un oggetto di
piacere, una streghetta e una grande rompiscatole, è un altro romanzo sulle costrizioni
mentali e banalità degli uomini. E lambìto eroismo cui anelano, un altro mito che
passa nellintegrità ginecologica della ragazza.
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