Anno
IX numero 12 - dicembre 2000
I NOSTRI PAESI
Educazione
ambientale
Il Club Alpino Italiano e la
Scuola
È dal 1997, che il Gruppo
di Alpinismo Giovanile della Sezione di Velletri del Club Alpino Italiano, propone alle
scuole la propria attività di educazione ambientale.
È dal lontano 1870 che C.A.I. e scuola collaborano insieme in questo importante segmento
dellinsegnamento, oggi soprattutto che i temi di tutela dellambiente, in
particolar modo di quello montano, vengono purtroppo così spesso alla ribalta per eventi
disastrosi.
Più volte il Ministero della Pubblica Istruzione ha, tramite specifiche Circolari
Ministeriali, ribadito la "sintonia con i programmi scolastici" delle attività
svolte dalla nostra associazione.
Anni di esperienza, dedizione, volontariato e qualità nel servizio prestato, sono alla
base del nostro operato sociale svolto attraverso proiezioni, lezioni e, soprattutto,
uscite in montagna. Le collaborazioni con le Ludoteche Estive Comunali e con numerose
scuole di Velletri ed i loro attestati di stima nei confronti degli Accompagnatori
Sezionali di Alpinismo Giovanile, sono la evidente prova del valore di tale impegno. Il
tutto rappresenta inoltre, per gli Enti e gli utenti ai quali è rivolto il servizio, un
costo zero in quanto il nostro Sodalizio si basa sul vero volontariato di ogni singolo
socio.
Ripartiamo dunque con la Festa degli Alberi che la nostra S/Sezione organizza per le
scuole sabato 11 novembre presso il Rifugio Forestale dellArtemisio, un appuntamento
che è al suo secondo anno e che vuole diventare un incontro fisso per i giovani, per gli
ambientalisti e per tutti coloro che amano la montagna e la natura. Lappuntamento
per tutti è invece domenica 12 sempre presso il Rifugio Forestale, i dettagli della
manifestazione verranno resi noti al più presto.
Per informazioni: 06.9635034
Club Alpino Italiano S/Sezione di Velletri
Gruppo di Alpinismo Giovanile
monte compatri
Gara di Istituto
"Corsa Campestre
dellAngelo" 2000
In concomitanza della
ripristinata "Corsa dellAngelo" che a Monte Compatri non si disputava dal
1992, gli alunni dellIstituto Comprensivo (materna, elementare e media), hanno
disputato in un mini circuito di circa 1 Km., una corsa campestre valida come prova di
selezione per i Campionati Sportivi Studenteschi. Nonostante la giornata fosse festiva, al
raduno si sono presentati 110 alunni, naturalmente divisi in categorie, cioè nati nel
1987 - 88 - 89. Una menzione particolare meritano i nati 89 che erano molto numerosi; la
gara è stata vinta da Simone Calcagna che ha approfittato (nel testa a testa finale) di
un disorientamento dovuto allindividuazione del percorso, di Riccardo Schina. I
primi otto alunni di questa categoria, Calcagna, Schina, Simone DAcuti, Alessio
Pompili, Stefano Boccia, Giacomo Perrone, Daniele DAcuti, Alessio Camponeschi ,
hanno conseguito tempi di tutto rilievo. La pari categoria femminile, è stata vinta da
Marta Fioramanti, anche qui di stretta misura su Veronica Bravetti, ottima anche Elisa
DAcuti terminata al terzo posto. La categoria ragazzi, nati 1987, ha visto facile
vincitore Daouid Warane che ha approfittato dellassenza degli "storici"
rivali triennali (Buglia, Fioroni, Notarangelo) impegnati in partita di Campionato di
Calcio e quindi non disponibili, ottimi secondo e terzo Cristian Carrozza e Luca Villa.
Anche la categoria nati 1988 ha visto la vittoria agevole di Matteo Rendini che non avendo
in competizione i rivali più pericolosi (Forte, Verginelli, Fralleoni ecc..), anche essi
impegnati in gare di campionato, ha concluso agevolmente il percorso; in questa categoria
le sorprese più liete sono state Alessio Calicchia e Massimiliano Monticelli, con ottimi
tempi, al secondo e terzo posto. Nella pari categoria femminile vittoria di Valentina Bovi
sulla solita polivalente Silvia Sacchetti, che appare sempre più in grado di disputare
tutte le gare di tutti gli sport conosciuti, quando ha la possibilità di provarli almeno
una volta, con ottimi risultati.
Marco Coluzzi
colonna
A Colonna trionfa Lalami
La vittoria sembrava fosse
un fatto privato tra i vincitori delle due passate edizioni Hamam Larbi nel 1998 e
Giorgio Calcaterra lo scorso anno ed invece, sabato 30 Settembre, il Trofeo Vini
Principe Pallavicini ha trovato un nuovo campione: Chercoui Lalami che ha coperto i 9,600
km del percorso, modificato a causa degli allagamenti provocati dal maltempo, in 29 minuti
e 56 secondi. Il marocchino ha preceduto il connazionale Rachid Erradi, a Colonna sul
podio da ormai tre anni, ma mai sul gradino più alto, per soli 4 secondi e di poco anche
Larbi, giunto con il tempo di 30.03 davanti al campione uscente Giorgio Calcaterra
(30.12).
Buona la prova anche di Ivan Di Mario e di Angelo Giuliani, atleti "di casa",
rispettivamente sesto (31.45) e tredicesimo (34.55).
In campo femminile si è imposta Patrizia Leoncini, dellAtl. Ferentino, con il tempo
di 40.53; ha preceduto nellordine Barbara Verona (41.36) e Alessandra Brunelli
(42.35).
La manifestazione, organizzata dalla Pro Loco di Colonna nellambito dei
festeggiamenti per la 40° Sagra dellUva Italia e Vini Pregiati, ha ottenuto,
nonostante le piogge abbondanti abbattutesi su Colonna nella mattinata del 30 Settembre,
un ottimo successo con ampia affluenza di atleti amatori. A tutti gli iscritti è stato
consegnato un ricco pacco gara contenente tra laltro un cestino di Uva Italia, una
bottiglia di Vino Pallavicini ed una maglietta ricordo.
Tra i gruppi di podisti più numerosi si sono distinti gli atleti del Gruppo Tusculum,
della Banca di Credito Cooperativo di Roma, dellAtletica del Parco e del Roma Road
Runner Club.
Fausto Giuliani
maschile 1
Chercoui Lalami 29.56
2 Rachir Erradi 30.00
3 Hamam Larbi 30.03
4 Giorgio Calcaterra 30.12
5 Mouloud Hmamouch 31.41
6 Ivan Di Mario 31.45
7 Luca Borghi 32.16
8 Walter Serra 32.17
9 Egidio Incocciati 32.18
10 Fabrizio Trivelloni 32.35
femminile
1 Patrizia Leoncini 0.53
2 Barbara Verona 1.36
3 Alessandra Brunelli 2.35
4 Emanuela Ragnetti 3.20
5 Stella Russo 3.52
AUGURI
1982 : un anno di grandi
avvenimenti
Da un sondaggio
dopinione risulta che un italiano su due prova disinteresse e sfiducia verso i
partiti politici. Ripresi dopo 4 secoli i rapporti tra Gran Bretagna e Vaticano.
Inaugurata la funivia più grande delle Dolomiti (3° nel mondo) a Moena. LItalia
vince per la terza volta il Mondiale di Calcio, Paolo Rossi è il miglior calciatore
dellanno. Primo Levi vince il Premio Campiello con "Se non ora quando" e
Goffredo Parise è I° assoluto al Premio Strega con "Sillabario". 5.000 Soldati
argentini sbarcano nelle Falkland. Premio Nobel allo scrittore Gabriel Garçia Marquez. Ma
levento più importante , il più speciale è stata la tua nascita.
Buon Compleanno Simone. Auguri da Giulia, mamma e papà.
parco castelli romani
Il vantaggio di essere... Parco
Maggiori contribuzioni per
aziende agricole e boschive
Aziende agricole e boschive
incluse nei 9108 ettari del parco potranno: usufruire di contribuzioni maggiori, godere
del diritto di priorità nella graduatoria di ammissibilità ed accedere a tutte e le
misure dintervento previste dal piano di sviluppo rurale della Regione Lazio
(P.S.R.) 2000-2006. Nella stesura finale del P.S.R. della Regione Lazio, è stata
riconosciuta, dalla Giunta Regionale con lapprovazione della Commissione Europea,
con atto deliberativo n. 2007 del 26/09/2000, la validità delle osservazioni avanzate dal
nostro Ente Parco congiuntamente al comune di Rocca di Papa, al G.A.L. Colli Tuscolani e
ad altri Enti locali, riconoscendo linserimento di tutto il territorio del parco
nella classe "aree di rilevanza agricola".
Linserimento del territorio del Parco in detta classificazione consente alle aziende
agricole incluse nel suddetto perimetro di accedere a tutte le misure previste dal Piano
usufruendo delle maggiori contribuzioni e godendo del diritto di priorità nelle
graduatorie di ammissione.
Conseguentemente a tale determinazione regionale emergono due considerazioni: la prima è
che a fronte dellinserimento nella suddetta classificazione, il parco anche in
funzione delle finalità istituzionali, svolgerà nei confronti delle aziende agricole
incluse nella perimetrazione una azione fortemente integrativa tale da determinare per le
stesse imprese un maggior valore aggiunto in virtù dei finanziamenti previsti dalle
misure dintervento del piano; la seconda è che trovandosi la maggior parte delle
aziende agricole dei Castelli Romani nellarea contigua del Parco, sarebbe fortemente
auspicabile che, in tempi brevi, la Giunta Regionale approvasse lampliamento del
perimetro del Parco ed il relativo piano del Parco, al fine di includere allinterno
dei propri confini anche quelle aziende agricole che oggi si trovano al di fuori e quindi
escluse, affinché possano così usufruire anchesse di quei vantaggi economici che
lappartenenza oggi al Parco Regionale dei Castelli Romani senza dubbio procura da
qui il vantaggio di essere Parco.
Linserimento dei 9108 ettari del Parco nellarea di rilevanza agricola consente
alle aziende agricole interessate di poter accedere alle seguenti misure dalle quali
antecedentemente erano state escluse: a favore delle attività capaci di creare fonti di
reddito complementari e/o alternative allattività agricola, incentivi per il
rafforzamento delle attività agrituristiche ed artigianali, miglioramento
commercializzazione dei prodotti agricoli di qualità, gestione delle risorse idriche,
potenziamento delle infrastrutture rurali, rafforzamento dei servizi essenziali per
leconomia e la popolazione rurale, rinnovamento dei villaggi e tutela del patrimonio
rurale. Mentre per quanto concerne le misure forestali il piano prevede che il 30% delle
risorse destinate alle misure forestali saranno indirizzate allinterno delle aree
Naturali protette.
Le misure forestali prevedono: sistemazioni idraulico-forestale nei bacini montani
rinsaldamento e rinaturazione delle dune costiere, interventi dingegneria
naturalistica, manutenzione straordinaria della viabilità forestale, regimentazione dei
corsi dacqua, bonifiche delle aree con presenza di sorgenti, interventi per la
conservazione delle risorse naturali dei parchi, rimboschimenti di superfici a forte
pendenza ed a rischio di dissesto idrogeologico interventi per la riduzione
dellinquinamento di origine botanica. Per tutte queste misure, che assumono un
notevole interesse sociale, il Parco offrirà la sua disponibilità come soggetto
cointestatario dei progetti, sia alle pubbliche amministrazioni che alle aziende private
al fine di ottenere il riconoscimento di priorità nella graduatoria per laccesso ai
finanziamenti europei che arrivano per tali misure fino al 90% dellinvestimento
totale ammissibile per i soggetti pubblici e l80% per quelli privati. Per una più
chiara divulgazione delle disposizioni relative allapplicazione del Piano di
sviluppo rurale del Lazio (P.S.R.) 2001-2006, il Parco Regionale dei Castelli Romani nella
seconda decade del mese di novembre, successivamente all incontro sui bandi di gara
che la Regione Lazio terrà in data 14/11 con i professionisti, organizzerà con la
collaborazione dei G.A.L. Colli Tuscolani e dellOrdine dei Dottori Agronomi e
Forestali della Provincia di Roma un incontro divulgativo relativamente alle misure
agricole e forestali, invitando sin da ora tutte le amministrazioni comunali del
territorio e gli imprenditori agricoli e forestali dei Castelli Romani interessati a
prendere parte attiva all incontro.
Parco Reg. Castelli Romani
rocca di papa
Pio IX a Rocca di Papa
Il Santo Padre ai Campi
dAnnibale
Qualcuno leggendo
nel mio recente libro dellunica venuta di Pio IX col treno a Frascati, nel 1868 (v. Guarda
Frascati. Una storia, pagg. 13-17), e vedendo che il papa da Frascati raggiunse poi in
carrozza Rocca di Papa, mi ha chiesto di saperne qualcosa di più di questa visita alla
cittadina. Lo accontentiamo subito, servendoci della testimonianza che riporta su LOsservatore
Romano del 3 luglio del 1868. Il quotidiano vaticano, da poco (1861) divenuto organo
ufficiale della S. Sede, si dilunga con una intera pagina sullavvenimento con
dovizia di particolari incorniciati dal titolo Il Santo Padre ai Campi dAnnibale.
Il papa infatti il giorno precedente - 2 luglio - si era recato a passare in rassegna
le sue truppe accampate per le solite manovre estive. Dopo laccoglienza alla
stazione di Frascati, che allora era situata in località Campitelli, poco sotto Villa
Sora, il pontefice (che era partito dal Vaticano alle sei di mattina), si recò in
carrozza fino a Squarciarelli (allora chiamato ponte di Frascati) dove in
pompa magna erano ad attenderlo i comandanti dei vari corpi con alla testa il generale
Kanzler allora pro ministro delle armi vaticane che lo scortò fino al paese. Da qui il
papa percorse in portantina il tratto fino ai Campi preceduto immediatamente -
scrive il giornale - da un drappello di donzellette biancovestite, il capo
inghirlandato di fiori e recanti in mano la bandiera ai pontifici colori. La folla era
numerosa lungo il percorso perché moltissimi erano accorsi da Roma e dai paesi
finitimi inerpicandosi solleciti sulle balze per precedervi larrivo del S. Padre.
Arrivato ai Campi dAnnibale è il generale Zaffi a presentargli gli onori militari e
quindi accompagnarlo tra le fanfare che fecero echeggiare laere dei loro
strumenti, fino allaltare di campo mentre cento e cento grida di plauso si
sposarono ai militari concerti. Certo la celebrazione della Messa al campo non fu
troppo tranquilla ché dalle nubi minacciose fino ad allora rimaste tali, si riversò un
temporale che imperversò fino quasi al termine del sacrificio eucaristico, ma,
sottolinea il giornale, senza che questo incidente producesse il benchè menomo
disordine.
Dopo la Messa e un lauto rinfresco servitogli in unattigua tenda, dette la
benedizione ai corpi militari schierati e la voce, bella, chiara, altisonante del Sommo
Gerarca, suonò per lampia valle e commosse a profonda devozione tutti gli astanti.
Erano parole che significavano nel magnanimo cuore del vicario di Gesù Cristo
benedizione a quei prodi che, a costo della loro vita, avevano difeso le ragioni della
più santa delle cause.
Quindi il Santo Padre in carrozza percorse tutto il campo ammirando il modo con cui i
militari avevano cercato di ornare a festa il proprio accampamento, creando con verdure
e fiori, emblemi e fasci armi, graziosi archi di trionfo, giardinetti artificiali,
eleganti padiglioni. Certamente oggi è difficile immaginarsi questampia area
ancora fino ad una trentina danni fa coperta di verde ed ora completamente edificata
con un grosso quartiere. Ma torniamo al nostro papa che subito dopo volle scendere dalla
carrozza ed avviarsi a piedi per lerta scabrosa di quei viottoli resa più
difficile dalla recente pioggia ed arrivato sulla piazza di Rocca di Papa entrò
nella Cattedrale (sic) parata a festa ed assisté alla benedizione del Venerabile
impartita allaffollato popolo da S.E. Rev.ma Mons. Maggiordomo e ammise al bacio del
sacro piede, il clero di Rocca di Papa e le corporazioni religiose.
Erano ormai le undici del mattino e Pio IX proseguì per Grottaferrata dove anche qui vi
si era recata una compagnia di zuavi per rendergli gli onori militari e dove trattenevasi
a desinare, partendone poco dopo le cinque per consolare di sua visita la città di
Frascati. E poiché di questa visita a Frascati abbiamo ampiamente trattato nel nostro
volume citato, ad esso vi rimandiamo.
Valentino Marcon
zagarolo
È ora di ricominciare!
Proprio questo è lo slogan
che per alcuni giorni è apparso su Zagarolo e dintorni, scelto dal nuovo "Supporters
Roma- Zagarolo" che, formato da tifosi e simpatizzanti animati da tanto entusiasmo,
ha deciso di rilanciare uniniziativa ormai da qualche tempo non più al centro
dellattenzione. Abbiamo deciso di aprire una nuova sede su Corso Vittorio Emanuele,
110 organizzata per seguire la Roma durante gli impegni domenicali. La prima grande
iniziativa che intendiamo realizzare aperta anche ai tifosi dei paesi limitrofi è la
trasferta di Perugia del 3 dicembre, Sarà unoccasione per coinvolgere i tanti
tifosi sparsi nel territorio a sostenere la Nostra Grande Roma che ci sta regalando già
belle emozioni. Ricordiamo che è aperta la campagna adesioni 2000-2001; tutti gli amici
romanisti potranno venire a trovarci durante le domeniche di campionato.
Supporters Roma-Zagarolo Il Comitato promotore
rocca di papa
Con la Caritas "La spesa
della solidarietà"
Il gruppo della Caritas
Parrocchiale di Rocca di Papa ha partecipato il 25 Novembre alliniziativa "La
spesa della solidarietà" promossa dal "Banco Alimentare", una Associazione
che a livello nazionale si occupa di reperire alimenti presso Supermercati e Grandi
Magazzini per poi ridistribuirli ad Enti e Comunità che si occupano di famiglie o persone
indigenti.
Per tutta la giornata di sabato 25 novembre, davanti a centinaia di Supermercati in tutta
Italia, i volontari hanno distribuito il sacchetto della solidarietà invitando i clienti
a riempirlo di cibo da donare a chi è in difficoltà.
"Il gruppo della Caritas di Rocca di Papa ha deciso di aderire a questa
iniziativa, è il secondo anno, - spiega Fabrizio Castri, volontario e Responsabile
del magazzino delle provviste e vestiario - perché cresce il numero di cittadini del
nostro paese e soprattutto di persone provenienti da altri Stati veramente in difficoltà
che non sanno come tirare avanti". Infatti, la nostra attività è mirata a far
si che le persone che si rivolgono a noi trovino una parola di conforto, un consiglio su
come poter uscire dalla situazione di emergenza, trovare un posto di lavoro anche se è
molto difficile, lattivazione di un Centro Medico, una Scuola di Italiano per gli
stranieri; ma nel frattempo diamo anche aiuto materiale con i viveri e pensiamo quindi che
non costi poi tanto regalare una spesa a chi è in ristrettezze economiche.
Sergio Troìa
genzano
Infiorate dautunno
L'infiorata di Genzano
continua a stupire il mondo ed a far conoscere lItalia attraverso le sue migliori
tradizioni. A fine ottobre è infatti sbarcata a Varsavia nel corso di una manifestazione
organizzata dallIstituto per il Commercio Estero, "Crescendo" organizzata
dallIstituto per far meglio conoscere la realtà produttiva e commerciale italiana
in una zona geopolitica che si avvicina sempre di più a noi. Il bozzetto
dellInfiorata, di ben 25 metri quadrati, realizzato nellippodromo della
capitale polacca è stato disegnato da Antoine Cesaroni a rappresentazione delle
tradizioni italiane. E Genzano non era naturalmente sola a rappresentarle. Nel corso della
manifestazione si sono alternati diversi esponenti della cultura e dellindustria
italiana; tra questi il maestro Uto Ughi, Paolo Conte e molti stilisti che hanno
presentato le loro collezioni.
Ma questa non è stata lunica Infiorata autunnale. Genzano è infatti sbarcata anche
al Mugello ed a Firenze dove, in occasione dei festeggiamenti della vittoria della Ferrari
la cittadina stata chiamata a dare un tocco ulteriore di colore. Infioratori ferraristi
doc, entusiasti dellinvito, hanno naturalmente dato il meglio nel realizzare due
quadri, il primo presso lautodromo del Mugello rappresentante la scritta
"Campioni del Mondo" in 200 metri di lunghezza di petali e il secondo nel
cortile principale del fiorentino Palazzo Corsini rappresentate la "rossa"
vincitrice del campionato 2000.
Insomma, volendo fare un bilancio di fine secolo e ricordando le tante volte in cui negli
ultimi anni lInfiorata è stata portata fuori dei confini genzanesi, italiani ed
esteri, si può senza dubbio ammettere che lInfiorata è sempre più riconosciuta
come tradizione e patrimonio culturale, non più locale, ma nazionale.
Silvia Del Prete
rocca di papa
Grazie di Cuore
"Una buona azione fa bene
anche a chi la fa"
Forse non tutti immaginano
che in Italia esistono migliaia di bambini e adolescenti ospitati in Istituti di varia
natura. Due anni fa è nata lassociazione senza fini di lucro "Grazie di
Cuore" che si prefigge un semplice obiettivo: aiutare quanto è più possibile i
bambini bisognosi e meno fortunati.
I problemi riguardanti le adozioni e laffidamento sono sicuramente molti e legati
sia allefficienza delle Istituzioni che alla disponibilità dei singoli cittadini.
Fulcro dellimpegno dei numerosi volontari laici impegnati per lAssociazione è
lIstituto Casa S. Giuseppe e S. Teresa delle Suore Carmelitane, con sede in Rocca di
Papa.
Attualmente lIstituto è impegnato nella ristrutturazione in Casa Famiglia e Gruppo
Appartamento, secondo ciò che è previsto in questi casi dalla legge. I lavori prevedono
la realizzazione di sei piccoli appartamenti dove i ragazzi ospitati potranno vivere in un
clima di calore e accoglienza di tipo familiare. Limpegno economico è notevolissimo
e le suore non possono contare su contributi pubblici. "Grazie di Cuore" si pone
come principale obiettivo il superamento dellemergenza legata ai 60 ospiti
dellIstituto, ragazzi che vanno dai cinque ai diciotto anni di età, vittime
dellemarginazione e del disagio sociale ed economico.
Ciò che si vuole è costruire con i ragazzi un sano rapporto di affetto e infondere loro
un senso di sicurezza e fiducia per il futuro. Stare loro vicini nel percorso scolastico e
nellinserimento sociale, segnato dallemarginazione, comprensibile figlia della
diffidenza. Al fine di non rendere vano limpegno degli operatori e degli stessi
ospiti al compimento del loro diciottesimo anno detà, nuove iniziative portano
avanti la progettazione di corsi di formazione e inserimento al lavoro.
Questi sono gli obiettivi perseguiti anche attraverso un processo di sensibilizzazione
dellimpegno collettivo. Il lavoro è impegnativo e molto articolato, ma possibile.
Serve però una partecipazione concreta che si può manifestare attraverso le idee, il
tempo libero, laiuto economico, lamore per il prossimo.
Vieni a conoscere questi ragazzi: Arlinda, Gilda, Vittore, Lucia, Adelina e gli altri ti
aspettano. Rocca di Papa è a soli dieci minuti dal Paradiso!
e, come dice il motto
dellAssociazione: "Una buona azione fa bene anche a chi la fa".
Ass. di volontariato Grazie di Cuore Onlus - via Lucatelli 8, 00040 Rocca di Papa
Tel. 069417225 / 0694749044 Fax 069494165 - www.ibnet.it/phoenix/graziedicuore
e-mail: phoenix@ibnet.it - Quota annuale socio: £ 60.000 con versamento a favore di
Grazie di Cuore c/c n°37524/37 Banca di Roma agenzia Rocca di Papa.
Paolo Gattari
cave
Arte contemporanea in mostra
Il concorso nazionale di
pittura estemporanea che si svolge a Cave in occasione della sagra della castagna, offre
uno spaccato della pittura contemporanea. Gli animatori di questa manifestazione di alto
significato culturale sono tre attivi personaggi: Gino Graziosi, Bruno Marsili e Giancarlo
Pinci. I cittadini di cave vanno fieri di questo evento, che richiama nella cittadina
molti pittori provenienti da varie città italiane. Dalle articolate stesure del dipinto
avvolgente del napoletano Confessore, alle strutture architettoniche dai toni cromatici in
libertà del fiuggino Francesco Costanzo, ad un interno di piena forza esplosiva scaturita
da movimenti avvolgenti di rami di castagno che incorniciavano oggetti e castagne firmato
Giacomo DAlesio, romano. Non prive di forza propulsiva le atmosfere calde del
pontino Di Salvo; ma ancora opere significative, come quella di Giuseppe Coluzzi, di
Giannetti e di altri con stilistiche eterogenee. Ha premiato, dopo aver rivolto parole di
compiacimento agli artisti e agli organizzatori, il sindaco di Cave Paolo Pasquazi.
Carlo Marcantonio
frascati
Nuova circolazione e caos
Il primo novembre scorso i
cittadini si sono trovati spiazzati di fronte al repentino cambiamento della circolazione
viaria nelle zone centrali di Frascati dove nei giorni festivi possono circolare, e solo
in determinati percorsi, solo i residenti. Per un po i nuovi segnali stradali
coabitavano con i precedenti, per cui una direzione obbligatoria segnalata da apposito
segnale nello stesso era vietata da un altro. È vero che il cambiamento era stato
annunciato da tempo suscitando anche le vivaci proteste dei commercianti, ma la sorpresa
è stata lo stesso shoccante. Lassessorato alla viabilità poi ha voluto strafare
aggiungendo una innumerevole serie di cartelli stradali che si aggiungono a quelli (spesso
anche inutili) che già - come tante insegne pubblicitarie - deturpavano la nostra città.
In quanto ai parcheggi ci sono rimasti quelli a pagamento mentre i pochi
liberi, sono perlopiù occupati da macchie abbandonate, furgoni pubblicitari o
addirittura veicoli in vendita!
Va. Mar.
ariccia
61ª edizione della
"Strenna dei Romanisti"
Il 13 ottobre, nel
magnifico salone del Palazzo Chigi di Ariccia, messo a disposizione
dallAmministrazione Comunale, è stata presentata la sessantunesima "Strenna
dei Romanisti"; il volume, pubblicato dal 1940, è unannuale antologia di
"scritti dargomento romano", al quale hanno collaborato e collaborano
autori valorosi e competenti, appartenenti allomonimo Gruppo che venne fondato nel
1934 per iniziativa di alcuni romani e non romani che, accomunati dallamore per la
città, solevano incontrarsi in riunioni periodiche ed erano decisi ad operare al fine di
tener desto, in ogni campo, lo spirito della romanità e mettere in luce la storia della
Città, le sue vicende, i suoi uomini illustri, le sue tradizioni. Tutto ciò al fine di
contribuire alla tutela ed alla valorizzazione del patrimonio culturale di Roma, inteso
nella più ampia accezione spirituale e materiale ed al divenire della città, nel
rispetto delle sue tradizioni e della sua funzione storica.
Ad aprire gli interventi è stato larch. Francesco Petrucci, Conservatore di Palazzo
Chigi, che ha voluto rammentare che il Comune, divenuto proprietario dellinsigne
monumento, intende farne luogo non solo di mostre, ma anche di incontri culturali. È
seguito lintervento del prof. Renato Lefevre, decano del Gruppo dei Romanisti e
cittadino onorario di Ariccia, che ha ricordato la lunga storia della Strenna. Il
Presidente del Gruppo, lavv. Umberto Mariotti Bianchi, ha portato
allattenzione gli indissolubili legami che stringono Roma ai Castelli, ed i tanti
Romanisti di origine dei Colli Albani, a cominciare da Trilussa, uno dei fondatori del
Gruppo. Il Romanista Franco Onorati ha, in conclusione, illustrato il 61° volume della
Strenna, analizzandone i molti filoni di ricerca e narrazione, sempre tenuti sul piano
della gradevole esposizione e mai a scapito del rigore scientifico. Questanno
particolarmente significativo ed importante, tra gli argomenti trattati nel volume, è
stato quello relativo ai giubilei ed al Vaticano, "giustamente", secondo
loratore, "per la coincidenza con lAnno Santo".
Al termine della presentazione del tomo, i presenti hanno potuto visitare la mostra, in
corso nel Palazzo, "I Piaceri della Vita in Campagna nellarte dal XI al XIII
secolo". Qui, con capolavori provenienti da tutto il mondo, si illustrano i diletti e
gli svaghi campestri, attraverso tre secoli di opere darte, in cui il palazzo stesso
è contenuto e contenitore. La fastosa dimora barocca, residenza delle villeggiature dei
Chigi, è il luogo più indicato per descrivere i temi ricorrenti della vita in campagna:
la caccia, le feste, le danze, i banchetti, i giochi, ma anche il lavoro dei campi e lo
scorrere delle stagioni. Lesposizione, attraverso 85 dipinti, è una sorta di
campionario della "pittura di genere", con scene paesaggistiche, nature morte e
"vive", ma anche di soggetto mitologico in situazioni agresti. È stato
possibile ammirare opere notevoli, ancora mai esposte al pubblico, provenienti dalle
collezioni del Palazzo Chigi di Ariccia.
Si ringrazia lavv. Umberto Mariotti Bianchi per la grande disponibilità.
Valeria Scillieri
albano
Terzo concorso nazionale di
fumetto
L'associazione Nuvoloso in
collaborazione con la PAN Distribuzione e con il patrocinio del comune di Albano organizza
il terzo concorso nazionale del fumetto. Il tema del concorso è "Buttalo Bill"
(un mito da rifare) che vuole suggerire una chiave di lettura diversa non del solo mito
del West, ma di qualsiasi altro mito. Il concorso è aperto a tutti i disegnatori e
sceneggiatori. Una sezione speciale avrà per titolo "Albalonga un mito da
recuperare"
Per ogni informazioni rivolgersi a Associazione Nuvoloso Piazza Luigi Sabatini, 12
00041 Albano Laziale Tel. 06.932.26.93
rocca di papa
Classe 1955
Venerdì 27 ottobre 2000 i
nati nel 1955 si sono ritrovati presso il ristorante il Giardino a Rocca di Papa, per
festeggiare insieme con una cena il 45° anno. È stata unoccasione per ricordare
gli anni dellinfanzia trascorsi insieme tra i banchi di scuola e per fare il punto
della situazione attuale. Il loro ultimo incontro risale a cinque anni fa quando, sempre
con una cena, festeggiarono il 40° anno, e questa volta si sono lasciati con la promessa
di rivedersi a breve e magari di trascorrere insieme almeno una giornata.
Molti di loro sono affezionati lettori di Controluce. Auguri di Buon Compleanno!
Sergio Troìa
Le navi di Nemi
Il museo
Il nostro viaggio sulle
navi di Caligola volge, ormai, al termine. Le grandi opere, le fatiche, le illusioni, la
pazza volontà dellimperatore la storia millenaria, lesaltante recupero, il
flagello del fuoco che le ha distrutte, tutto è passato. Rimane un grande museo quasi
vuoto.
Tuttavia, nonostante che quel che resta sia molto meno di quel che cera, può ancora
interessare il visitatore, specialmente se è guidato, passo passo in questo viaggio nella
storia, da qualcuno che sappia illustrargli ciò che vede e raccontargli ciò che fu.
Nella navata di sinistra vi sono due modelli, scala 1/5, delle navi andate distrutte dalle
fiamme. I legni usati per la costruzione di quelle furono la "Quercus
sessiflora", la "Quercus peduncolata" ed il "Pinus halepensis".
Le analisi del legno (dette paleobotaniche, perché effettuate su legni antichi) hanno
evidenziato un uso dei legni adeguato alle esigenze costruttive, con limpiego di
specie diverse e persino di parti diverse della pianta in relazione alle funzioni che
dovevano avere. Fu usato il pino per il fasciame per il quale era necessario un legno
dolce, mentre per la costruzione del ponte venne scelto il legno di quercia. Anche il
taglio delle travi venne eseguito in modo da permettere la massima resistenza.
La carena era spalmata (precisano le analisi paleobotaniche) con minio di ferro ed era
impermeabilizzata con un rivestimento di lana impregnata di una miscela di pece vegetale,
di bitume e di colofonia su cui erano applicate, con chiodini di rame, lamine di piombo
spesse un millimetro e lunghe m.l,40. Questo rivestimento era unottima difesa contro
gli attacchi dei molluschi "xilofagi" e precisamente di teredinei,
questultimo, un mollusco che si trova nelle acque del mare. Il suo corpo é
vermiforme e quasi trasparente, protetto da due valve lunghe 8-9 millimetri che gli
proteggono la testa. Quando è ancora allo stato di larva questo mollusco si fissa a tutti
gli oggetti di legno che sono sommersi ed usa le valve come due piccole pale per scavarvi
delle gallerie che possono arrivare fino a 30 cm. Allo stesso tempo ne riveste le pareti
con un sottile strato calcareo. È chiaro che se unimbarcazione è aggredita da un
grande numero di teredini, la chiglia ne é gravemente danneggiata fino alla linea di
galleggiamento.
A questo punto dobbiamo sottolineare che i romani conoscessero sia il mollusco che i danni
che provocava e, soprattutto, come lo si dovesse neutralizzare. Per un popolo di
pastori....
Ci si domanda, però, del perché si fosse usato questo rivestimento e tutti quegli
accorgimenti or ora descritti nel caso delle navi di Nemi. Il lago non è il mare e la
"teredine" è un mollusco di acqua salata.
Perfezionismo daltri tempi ed amore del particolare anche se superfluo, oppure paura
dellira di Caligola che pretendeva la perfezione che si doveva ad un dio? Non lo
sapremo mai.
Continuiamo a parlare dello studio cui furono sottoposti i due natanti:
lesame delle gomene e delle salmastre ha rivelato che le prime furono fabbricate con
fibre di "sparto" (ossia ricavate dallo stelo o dalle foglie di una graminacea);
le seconde con fibre di canapa.
Quanto ai collegamenti del fasciame, cioè il sistema di costruire una trave collegando
fra loro molte assi più piccole fino ad ottenerne una della lunghezza voluta, erano fatti
con la tecnica detta "paparella", cioé ogni semitrave era dentata e combaciava
con le dentature della successiva, mentre il tutto era stretto da sottili ma robuste fasce
metalliche che le teneva unite fra loro. Per quanto riguarda la chiusura del fasciame, era
stata ottenuta sia a poppa che a prua con la tecnica dell "unghia persa",
che era ed è il sistema di congiungere le tavole, fra di loro, in modo che convergano in
un solo punto a guisa di ventaglio. Il tutto, anche qui, era stretto da fasce di metallo
robuste e sottili.
Si desidera sottolineare che, al fine di non tediare il lettore con troppi particolari
tecnici, è descritta solo una minima parte delle avanzatissime soluzioni impiegate nella
costruzione delle due navi.
Quanto alla seconda nave è da segnalare linteressante simmetria della poppa e della
prua adottata per poter andare nelle due direzioni, senza dover essere costretti a far
ruotare limbarcazione su se stessa. A tal fine alle estremità vi erano quattro
timoni per cambiare rapidamente direzione di rotta, avvalendosi appunto
delleguaglianza del disegno delle due estremità che permetteva, cosi, tale manovra
nonostante le scarse dimensioni dello specchio dacqua.
Addossato ad una parete, nella sinistra cè un pannello nel quale si possono
ammirare vari esemplari di chiodi usati sui due natanti: si sono salvati
dallincendio di quel triste giorno. Hanno una grande varietà di dimensioni, forma
ed uso. Da pochi centimetri ad oltre mezzo metro, a sezione quadrangolare od a testa a
forma di piramide, con la sommità schiacciata e piccole protuberanze. I materiali usati
sono, per la maggior parte, il rame ed in misura minore il bronzo ed il ferro. Dalle
analisi micrografiche alle quali sono stati sottoposti si evince la grande purezza, mentre
lalta percentuale di rame usato rendeva i chiodi molto resistenti
allossidazione. Per evitare, inoltre, corrosioni e deformazioni del metallo, che il
contatto diretto con il legno di quercia poteva causare, i chiodi vennero incapsulati in
apposite "bussole" cilindriche di legno dolce come labete ed il pino.
Avviciniamoci, ora, allantichissima ed autentica ancora romana posta al centro della
grande sala di sinistra: si è salvata dal fuoco perché è di ferro ed è del tipo a
"ceppo mobile". Questo vuol dire che la metà superiore (simile ad una grande T
maiuscola) si poteva separare dal resto della struttura in modo che questa fosse divisa in
due parti. Una la si collocava a destra della nave e laltra a sinistra, con evidenti
positivi risultati di stabilità durante la navigazione. Ed anche qui è duopo fare
una precisazione interessante. Lancora a ceppo mobile, chiaramente inventata dai
romani, fu "riscoperta" nel secolo XIX dalla marina inglese e, per tale motivo,
fu chiamata "ancora ammiragliato". La marina italiana, dopo il rinvenimento
dellancora romana nel Lago di Nemi in data 20 maggio 1930 presso la riva in
località Pizzo Raschiello, rivendicò quellinvenzione e con una apposita circolare
del gennaio 1938, dispose che la si dovesse chiamare "ancora romana". Abbiamo
detto che si era salvata dal fuoco perché di ferro, ma bisogna precisare che era stretta
in una guaina di legno. Quella guaina andò perduta in quel triste evento, ed è stata
sostituita da unaltra perfettamente ricostruita. Per completezza di informazione
bisogna dire, inoltre, che sul ceppo mobile vi è inciso il peso in libbre: 1275 (pari a
Kg. 417).
Presso lancora della quale abbiamo trattato ne fu trovata unaltra recuperata
il 27 ottobre 1930. Purtroppo non ebbe la stessa fortuna della precedente essendo di legno
di quercia ed avendo il ceppo di piombo andò totalmente distrutta ed ora ne possiamo
ammirare solo una copia. Proseguiamo la passeggiata nella storia ed osserviamo gli oggetti
che sono esposti intorno ai due modelli delle navi.
Ci avviciniamo, così, ad una "noria" cioè una pompa usata per vuotare la
"sentina" della nave, che è la parte più bassa nella quale si raccolgono le
acque che, nonostante ogni perfezione costruttiva, filtrano attraverso la chiglia.
Quella esposta nel museo è una ricostruzione ridotta, resa possibile grazie al
ritrovamento di una ruota dentata con lasse a sezione quadrata e di alcune boccole
di bronzo. Si compone di una serie di recipienti che, incernierati ad una catena
verticale, sono mossi da una manovella che, dando a tutto il complesso un movimento dal
basso verso lalto, fa si che si riempiano dacqua che viene espulsa quando,
finita la corsa verticale, il recipiente si dirige, di nuovo, verso il basso
capovolgendosi.
Guardiamoci intorno... e vediamo... vediamo... vediamo ancora... ma mi sovviene che, nel
capitolo precedente avevo scritto che "nel prossimo articolo, che sarà
lultimo, saranno esaminati nella forma e descritti nellutilizzo tutti i
reperti ora esposti". Ma gli oggetti marinari sono ancora tanti e così
affascinanti... che debbo chiedere ai miei pochissimi lettori di pazientare ancora un poco
e questa volta non sarà una.... promessa di marinaio. (continua)
Massimo e Marina Medici
Arte
La variegata tavolozza di Gino
Graziosi
Una pittura di larghi,
intensi, caldi respiri cromatici quella di Gino Graziosi. Nella pittura di questo artista,
infatti, il colore è vivo, dosato con toni giustapposti e usato con audace personalità.
Le composizioni sono sempre equilibrate in rapporto alla bilancia degli elementi che
compongono lopera. Le atmosfere si rivelano deliberatamente letterarie e idilliache;
le visioni paesaggistiche sono incentrate nella esasperata ricerca dellespressione
pragmatica, pronta a cogliere leffetto avvolgente. I suoi paesaggi sono trattati con
descrittivismo abilissimo, pregni di forza costruttiva e di veemente curiosità per la
natura, alla quale è molto legato. Nella pittura di Graziosi, naturalmente istintiva, si
afferma una validità poetica innegabile, e in essa rifulge sapienza in certe soluzioni
linguistiche che fanno di questo artista un autentico cantore della natura viva.
Carlo Marcantonio
rocca di papa
Ragionamenti
Se è sfuggita la cosetta
in dialetto a pagina 3, non tornate indietro, non avete perso niente. Se, invece,
lavete notata, nessuna paura, è semplice esercitazione, non ha pretese. Sta li solo
per sollecitazione della Redazione, come memoria di valori in sparizione.
Tamburrini
Ciò chiarito, prima di ripartire, mi pare corretto spiegarmi con chi in
riferimento allo scritto di ottobre - mi ha chiesto: "Perché parli bene solo di
Tito Basili? Anche Ugo Tamburrini è stato un buon sindaco". Certo, anche
Tamburrini sarebbe stato un buon sindaco, se avesse resistito, invece mollò. Le qualità
le aveva tutte. Lo sapevo. Già nel 1960 eravamo stati eletti insieme, io con la Torre
Civica lui con la vincente Vanga e Stella. Nella quale figurava, tra altri, pure il buon
Tullio Massacci che, quando uno venuto a trovarmi gli chiese dove abitasse Gianfranco
Botti consigliere comunale "si, ma di minoranza" si senti in diritto di
precisare.
A parità di preparazione, onestà, voglia di fare, la differenza tra il sindaco Basili e
il sindaco Tamburrini fu che il primo venne estromesso da una congiura di palazzo
(1965),il secondo si dimise (1992), inquietato dagli insistiti maneggi di insistenti
faccendieri.
A me, che cercavo di convincerlo a restare, replicò: "Governare Rocca di Papa non
è difficile, è inutile. Ricordalo". Ricordo, così come ricordo che 1e sue
dimissioni non costituirono novità. Da sindaco già serano dimessi Lino Santangeli
(1968) e Peppe Martelli (1983).
Cravatta
Non mi pare spunto banale pizzicare luso che della cravatta non fanno, con le
previste eccezioni, sindaco e consiglieri. Tutti hanno una cravatta, tutti qualche volta
lhanno messa, la mettono. Perché in consiglio comunale no? Eppure, occasione più
appropriata per incravattarsi non cè. E leleganza è proprietà: sulla
spiaggia la cravatta sarebbe ridicola, al picnic fuori luogo, in unoccasione seria
obbligatoria. Occasione pubblica più seria di una seduta di Consiglio Comunale non
esiste. Lo so che a leggerlo potrebbe pure venire da ridere, ma là si stabiliscono le
sorti del paese, quello è lalto consesso civico, entro il quale labito non è
stantio formalismo ma decoro, consapevolezza, serietà, cioè sostanza. Si guardino i
capi, borghesi o rivoluzionari, tutti portano - e sempre- la cravatta nellesercizio
delle loro funzioni. Daltra parte, lIstituzione paga indennità e gettone
proprio per il ruolo pubblico degli amministratori, i quali, a loro volta, dovrebbero
conformarsi anche nel vestire al ruolo.
Partiti
Quando i partiti contavano, i contatti di sezione servivano a inquadrare lassessore,
a consigliarlo, a controllarlo. Il partito aveva sempre ragione, o gli si ubbidiva o si
veniva espulsi. Oggi le cose sono cambiate, i partiti hanno perso peso, le persone contano
di più, si sentono sciolte. È un bene o un male? E chi lo sa. Come al solito, trattasi
di una questione di versi. Per uno e meglio, per un altro è peggio. Come la giri la giri,
il dubbio rimane "il travestimento concettuale della nostra inadeguatezza". Oggi
uno è affidato a se stesso, per cui, se si manca di basi, è facile più spanderli i
soldi che spenderli produttivamente.
Società
Parlando del parvenù, cioè di chi va su senza adeguata preparazione, mi
rappresento unaltra figura tipica, quella dellarrampicatrice sociale, che
tenta con svariati espedienti di pervenire a un grado più elevato di quello
dorigine. Chi è mosso da tale ambizione si rende impercettibilmente conto dei
propri limiti, allora, per convincere se stesso e gli altri del proprio valore, si
circonda e si ammanta di oggetti costosi, appariscenti, luccicanti. Così che di loro si
può dire come di certi quadri: buona la cornice, scadente il dipinto.
Merito
Angelo Guerrieri, Vanda Middei, Vanda Romei, Licinia e Viviana Vitali. Cinque persone
meritevoli. Per una settimana sono state a Lourdes con invalidi e ammalati, al loro
servizio. Con lUNITALSI, organizzazione cattolica di volontariato. Non basta, per
servire a tempo pieno hanno pagato settecentomila lire a testa. Che lo si scriva, a loro
dispiacerà pure. Non è la prima volta che si prestano, sono di lungo corso, e certamente
non si spendono per vanità. Ad animarle, è un altro spirito. Perché lo scrivi, allora?
Se la malizia parla da sola, il bene è muto, va raccontato. E per misurare aridità e
grettezze, a cominciare dalle mie.
Ombre
Se uno volesse lasciare radiografia di Rocca di Papa a inizio secolo e millennio, non
potrebbe onestamente oscurare due difetti, il primo dei quali è la mancanza di senso
civico. Risultiamo incapaci di agire insieme per il bene comune o, addirittura, per
qualsivoglia fine che trascendendesse linteresse materiale immediato del proprio
ristretto nucleo familiare. Neanche la Giunta Comunale, livello pubblico più
rappresentativo, riesce a esprimersi in modo compiutamente collegiale. Più musica per
solisti che per orchestra. Più improvvisazione che spartito. Così andava, non mi pare
che sia cambiata.
Laltro difetto è linsofferenza alla critica, il non accettarla, il
considerarla affronto personale invece che materia da verificare. Come se chi fa il furbo
stesse in regola e chi lo segnala no. Come se chi guadagna fuori busta fosse autorizzato e
chi solo lo dice scostumato. Brutto andazzo quando pensarla così è generalizzato,
dallalto in basso. Rivela: assuefazione allequivoco, collusione, omertà.
Parole grosse? No, rapportate al guasto. Cattiveria? No, autodifesa. Gli interessi cattivi
degli uni si risolvono sempre a danno degli interessi giusti degli altri. A sottrazione di
cubatura e di risorse. Se la critica non si esercita, poi, scatta la presunzione, verso la
quale tutti siamo portati.
Nessuno bada da solo a ciò che lo ridimensiona e lo mette in difetto. Se qualcuno non
lancia segnali, è naturale ricredersi in gamba e non bisognosi di migliorarsi, anche se
il marcio è grosso come una casa.
Auguri
Comunque siamo a Natale, questanno speciale per la ricorrenza dei 2000 anni, auguri
a tutti
Gianfranco Botti
colonna
Zona D3... finalmente!
È di questi giorni un
manifesto del Comune di Colonna, a firma del Sindaco Gaetano Bartoli e dellAssessore
allUrbanistica Antonio Santoro, che comunica alla cittadinanza limportante
traguardo raggiunto per ledificabilità in zona D3 (i terreni posti alla destra del
campo sportivo comunale, per intenderci, fino alle pendici del Colle S.Andrea). Era ormai
dal 1981 che la zona, pur indicata quale fulcro per lo sviluppo urbanistico, avrebbe
dovuto costituire il centro per lo sviluppo delledilizia residenziale locale.
Infatti tale zona aveva subito, negli anni seguenti, un drastico ridimensionamento da
parte della Regione Lazio che aveva imposto dei vincoli paesistici proprio su una
consistente porzione di detti terreni (cosidetta "zona B"). Ebbene, con il
rilascio della prima concessione (la n. 5 del 13/10/2000) in zona B di detta area,
lAmministrazione Comunale ha finalmente superato un pluriennale ostacolo allo
sviluppo delledilizia locale.
È opportuno ricordare che nella zona di espansione in oggetto è prevista la
realizzazione, su una superficie complessiva di pertinenza pari a 84.000 metri quadrati,
di ben 44.650 metri cubi, destinati per ledilizia residenziale.
Gli amministratori, oltre che ricordare il raggiungimento di un importante punto del
programma elettorale sottoposto al placet degli elettori, sono fieri di aver sicuramente
contribuito, con tale successo, alla promozione dello sviluppo di Colonna, oltre che in
campo edilizio, anche in altri settori della vità della comunità locale (rafforzamento
delloccupazione, vivacizzazione del mercato immobiliare).
Fausto Giuliani
genzano
Duepunti: Laccademia in
museo - atto terzo
Siamo dunque giunti alla
terza e conclusiva esposizione della rassegna promossa dallAccademia delle Belle
Arti di Roma, in collaborazione con lAssessorato alla Cultura, Turismo e Sport del
Comune di Genzano, e che ha trovato come sua sede espositiva ideale il Museo
dellInfiorata. La terza esposizione è stata inaugurata l11 Novembre con il
titolo "Le prossime generazioni". Per questa terza mostra il Direttore
dellAccademia delle Belle Arti, Antonio Passa ha segnalato come espositori Petra
Feriancova, Andrea Malizia, Marco Raparelli e Valeria Sanguigni, giovani diplomandi
dellaccademia che cominciano ora ad affacciarsi nel mondo delle esposizioni
artistiche. Questi giovani emergenti sono stati chiamati, come che li ha preceduti, a
creare unoperea ad hoc per lo spazio museale che li ha ospitati. Tra elaborazioni
fotografiche e pittoriche, tra il fumetto e la scultura questi giovani artisti illuminano
con la loro creatività lintegrazione e la fusione di materia e intelletto,
tradizione ed evoluzione della tradizione stessa.Questi bisogni espressivi vanno sostenuti
e nutriti poiché anche a loro è demandata la trasmissione della "memoria", la
comunicazione tra noi di oggi e tra chi ci sarà domani.
Silvia Del Prete
genzano
Strani scricchiolii
Via Amendola ore 19.00 e i
sacrifici di una vita crollano. Già da alcuni giorni strani scricchiolii si sentivano
provenire dalla palazzina crollata a Genzano a fine ottobre. Tempestiva è stata
lordinanza del Sindaco successiva alla perizia dellIngegner Mario Iacoangeli
che ha obbligato le tre famiglie che abitavano nello stabile ad abbandonare
limmobile, salvando loro la vita. La situazione è sembrata subito abbastanza
critica e mentre gli abitanti della palazzina erano lì nella speranza recondita che non
si avverasse ciò che i periti temevano, è stata allertata una squadra di operai per
puntellare il palazzo. Pochi giorni dopo lo sgombero, sono state chiuse le strade attigue
alla palazzina pericolante per permettere agli operai di avere più facilità di manovra e
per meglio tutelare lincolumità delle persone che transitano abitualmente in quella
zona. Il 24 ottobre la situazione è nettamente peggiorata e mentre continuavano i lavori
di puntellamento, rumori insistenti e strano movimenti hanno fanno temere il peggio. Per
ling. Iacoangeli che supervisionava i lavori cè stato solo il tempo di far
allontanare gli operai e la palazzina in un sol tonfo è crollata su se stessa, davanti
agli occhi attoniti dei suoi abitanti. Ora ad essere stata sgomberata è anche
unaltra palazzina: quella gemella attigua a quella crollata, poiché le manca ora un
appoggio laterale. È già in fase di elaborazione il progetto di consolidamento
dellimmobile gemello per permettere al più presto ai suoi inquilini di rientrare in
modo sicuro nelle loro abitazioni. Il comune si è impegnato a dare lappoggio
tecnico necessario ad una sollecita soluzione per queste tre famiglie rimaste senza un
tetto sulla testa.
Silvia Del Prete
monte compatri
Che bella efficienza!
Oltre ai noti disservizi sulla
corrente, iniziano quelli dellUfficio Tecnico
Nello scorso mese di
aprile, mi sono recato presso lUfficio Tecnico del Comune di Monte Compatri al fine
di richiedere il rimborso lasciato a titolo di cauzione per loccupazione del suolo
pubblico, precedentemente versato per linstallazione di un palco per dei lavori di
manutenzione presso la mia abitazione.
Il geometra che ha ricevuto detta richiesta di rimborso, mi assicurò che entro massimo
quindici giorni, avrebbe provveduto personalmente allevasione della pratica.
Nel frattempo i quindici giorni si sono trasformati in tre mesi, senza che nessuno mi
abbia dato notizie: ho telefonato decine di volte e in più riprese sono andato di persona
senza mai trovare sia il geometra ne tantomeno nessuno che mi desse una chiara e
plausibile risposta. Ho pensato quindi, di scrivere al Sindaco, credo in luglio, per la
risoluzione del problema pregandolo, inoltre, di mettermi a conoscenza, ai sensi della
legge 241/90 del nominativo del Funzionario Responsabile di tale settore. Ma anche li, non
ho mai ricevuto nessuna risposta.
Mi decisi in data 9 ottobre a riscrivere una missiva al Sindaco, dove ribadivo quanto
richiesto nella precedente informandolo che, qualora trascorsi trenta giorni non mi fosse
stata ridata indietro detta somma o tantomeno comunicato il nominativo del funzionario
come richiesto sarei stato costretto ad agire in vie legali nei suoi confronti al fine
della risoluzione del problema, in quanto persona che amministra tutti gli uffici. La
risposta? La lascio immaginare
A questo punto, contattai nuovamente lufficio tecnico, e, finalmente, sono riuscito
a parlare con il geometra di allora, che mi disse che entro una settimana avrebbe risolto
il problema. Gli feci notare che anche laltra volta mi disse che sarebbero passati
quindici giorni... Il geometra allora iniziò ad arroccare sterili risposte in difesa
dellufficio asserendo che sono in pochi.
Orbene, considerato che non mi è mai piaciuto farmi prendere in giro, vorrà dire che per
riavere indietro le "mie" centomilalire, ne spenderò ben volentieri non so
quante per lavvocato e se poi si ravviseranno degli errori procedurali, chi ha
sbagliato pagherà.
Marco Primavera
rocca di papa
Gnì scuci na lira
mancu
su mazzi
Una gustosa storia ambientata
nella Rocca di qualche anno fa
È il titolo
dellultima commedia, scritta in dialetto roccheggiano, di Mario Giovanetti e
rappresentata dalla " Strana compagnia " dal 22/9 all1/10/2000 presso
lAuditorium della Chiesa del Sacro Cuore ai Campi dAnnibale a Rocca di Papa
con il patrocinio del Comune - Assessorato al Turismo e Spettacolo.
La gustosa storia ambientata nella Rocca di qualche anno fa, di un commerciante di stoffe,
"Sirvio" (Silvio), noto per la sua tirchieria e vittima di un complotto da parte
della sua stessa famiglia (che gli fa credere di essere malato ed in fin di vita, per
mettere le mani sul suo patrimonio) dal quale si salva in extremis grazie alla sua serva
intrigante, gabbata anche lei perché Sirvio lascerà infine il patrimonio solo a chi lo
assisterà fino al compimento del 99° anno. Nei panni dei vari personaggi si sono
esibiti: Roberto Sellati, Luca Brunetti, Mirko Palozzi, Fabrizio Castri, Piero Gatta,
Claudio Gatta, Gilberto Fei, Mirko Eleuteri, Andrea Guerrieri, Claudio Melchiorri.
Per diversi giorni la commedia è stata rappresentata registrando ogni volta il tutto
esaurito; ormai è diventato un appuntamento al quale i "rocchisciani" non
vogliono rinunciare: si calcola che circa duemila persone abbiano assistito ai vari
spettacoli.
Lautore regista Mario Giovanetti, che si avvale della collaborazione dei
fratelli Salvatore e Giancarlo, è autore di diverse rappresentazioni in dialetto
roccheggiano che hanno riscosso in passato notevole successo tra cui : Cappuccetto
Rosso, Cenerentola, Pinocchio, I Promessi quasi Sposi, A Crascia e a Carestia, Trentum
(rivisitazione dialettale dello spettacolo televisivo Forum), Chi è te u lutimu
(1998), Biancaneve e i sette racchi (rappresentata lo scorso anno), in gran parte
storie che si rifanno alla letteratura ma che vengono quindi rapportate alla realtà
paesana. Una iniziativa questa che mira non solo a mantenere vivo il "Vernacolo
Roccheggiano", ma come dice lautore stesso a far divertire chi recita, far
divertire il pubblico e soprattutto dare un segno di solidarietà. Proprio a questo scopo
questanno il ricavato degli incassi, dedotto delle spese vive, è stato dato in
beneficenza, così 4 milioni sono stati devoluti alla sezione UNITALSI di Rocca di Papa
che ha iniziato una sottoscrizione per lacquisto di un pulmino da adibire al
trasporto dei disabili. Congratulazioni e "arrivederci" alla prossima
rappresentazione, "Strana Compagnia"!
Sergio Troìa
monte porzio catone
III Mostra Internazionale
dellArte Presepiale
Termina il 7 gennaio
Si svolgerà nuovamente nel
centro storico di Monte Porzio Catone, dal ventuno dicembre per terminare il sette gennaio
la III° Mostra Intercontinentale dellArte Presepiale. La manifestazione è curata
dal Gruppo "Amici del Presepe" di Monte Porzio Catone, in collaborazione con la
Pro Loco.
I ragazzi di detto Gruppo sono oramai noti da alcuni anni nel mondo presepistico anche
grazie al presepe che realizzano da qualche anno allinterno del Duomo, che sfiora i
quaranta metri quadri e che viene iniziato sin dal mese di settembre. Infatti, quello
dello scorso anno - la ricostruzione della Basilica di S. Pietro, che ha avuto anche la
benedizione di Sua Santità - presumibilmente nel mese di marzo 2001 prenderà il volo per
essere montato in Giappone dietro esplicita richiesta dellAmbasciata del Sol
Levante: nel loro curriculum annoverano anche una partecipazione ad una importante Mostra
tenutasi nel 1997 in Roma, in Via del Corso, dove erano esposti i migliori presepi
realizzati dai più quotati maestri italiani e visitata nella sola giornata inaugurale da
ben 3.000 persone.
Benché lorganizzazione sia giovane, alla manifestazione partecipano ogni anno
sempre più espositori, che giungono sia da tuttItalia sia da varie parti del mondo:
questanno si conteranno circa centoventi presepi realizzati da amatori e veri
maestri con le più diverse tecniche di realizzazione.
La Mostra sarà visitabile, lungo un percorso allinterno di caratteristici locali e
tinelli - sul facsimile della mostra delle orchidee - tutti i venerdì (pomeriggio) sabato
e domenica e nei giorni festivi, con ingresso gratuito, nei seguenti orari 10.00-13.00 e
15.30-19.30, mentre negli altri giorni dalle ore 16.00-19.30. Non visitarla è un vero
peccato.
Marco Primavera
monte compatri
Anno 2000
Progetto transnazionale
"Vers de nouveaux horizons"
A Montecompatri, i primi
cittadini ad "entrare in Europa" sono gli alunni delle classi 5a C-D della
scuola elementare, grazie al progetto transnazionale "Vers de nouveaux
horizons", finanziato dal Fondo Sociale Europeo tramite la Regione Lazio ed il G.A.L.
Colli Tuscolani, e dalla nostra Amministrazione comunale.
Durante lanno scolastico i bambini delle 5a C-D giocheranno e dialogheranno, via
Internet, con coetanei francesi dellAuvergne e della Normandia. Quale sarà
largomento di queste conversazioni telematiche? Montecompatri, naturalmente, con le
sue tradizioni, la sua cultura ed il suo patrimonio artistico, artigianale ed ambientale!
E i territori francesi, con le loro tradizioni ed il loro patrimonio.
I bambini delle scuole materne di Montecompatri e di Laghetto, attraverso escursioni e
visite, ricostruiranno, come in un puzzle costituito dai "pezzi" di territorio,
lintero ambiente in cui vivono, esprimendosi con il disegno e la pittura.
Lesperienza più significativa avverrà alla fine del mese di maggio, quando 19
alunni sorteggiati fra le classi elementari coinvolte, partiranno per la Francia in aereo
ed incontreranno i loro amici doltralpe, che hanno conosciuto solo attraverso
Internet. Poi saranno i bambini francesi, nel mese di giugno, a ricambiare la visita nel
nostro territorio.
Ed alla fine di tutto, oltre ad aver permesso un incontro ed uno scambio reale tra bambini
di diverse culture, il progetto farà sì che Montecompatri abbia, finalmente, una pagina
Web contenente tutti i lavori dei bambini sul loro territorio.
Sapere che il lavoro dei nostri alunni "navighi" per il mondo, che possa, in
qualche modo, favorire la conoscenza del nostro paese ed incrementarvi il turismo, ci fa
sentire sempre più uniti agli "altri", visti come compagni di viaggio e di
esperienze nel pianeta in cui viviamo tutti insieme.
Le insegnanti
genzano
"Il mio Paese: io e gli
altri" in mostra
I Castelli Romani in mille
click
Un viaggio attraverso i
luoghi, le contraddizioni e gli affetti dei paesi dei Castelli Romani immortalati dalle
fotografie dei ragazzi delle scuole medie. Un progetto, dal titolo indicativo di "Il
mio Paese: io e gli altri", portato avanti dal Consorzio Sistema Bibliotecario dei
Castelli Romani e dal Circolo Fotografico dellInfiorata, che ha coinvolto centinaia
di studenti delle scuole medie inferiori di una vasta area, da Velletri a Frascati, da
Genzano a Ciampino e che ha avuto il suo fortunato epilogo nella bella mostra espositiva
organizzata nelle rinnovate e suggestive sale del Palazzo Sforza Cesarini a Genzano dal 29
ottobre al 5 novembre scorsi. Centinaia di fotografie raffiguranti zone urbane, palazzi e
monumenti, parchi e ferrovie, ma anche scene domestiche o feste popolari hanno mostrato la
vita dei Castelli attraverso gli occhi dei giovanissimi studenti. Un percorso fotografico
corredato da sottotitoli che hanno cercato di dare un ordine ideale al succedersi continuo
delle immagini, sottolineando la vivibilità di alcuni luoghi, ma anche il degrado e
lincuria di altri, o ancora il calore della cornice di affetti che pure questi paesi
sono in grado di offrire e leuforia di certi momenti collettivi.
Linaugurazione della mostra espositiva, ripresa dalle telecamere del programma
televisivo "In Famiglia", ha visto la partecipazione di numerosi ragazzi e dei
loro genitori, nonché di un interessato pubblico che ha assistito anche alla premiazione
delle opere giudicate tra le più significative dellintero percorso.
In una lettera aperta ai ragazzi improvvisatisi fotografi, il Professor Francesco Faeta,
antropologo presso lUniversità degli Studi di Messina, ha sottolineato il valore
dellesperimento formativo, volto a suscitare il desiderio di andare oltre le
immagini, di attraversarle alla ricerca di quel tessuto vivo di rapporti, di emozioni e di
ricordi che rende ogni luogo così ricco di suggestioni per chi vi dimori. Unica nota
stonata, per così giovani osservatori, laver trascurato una delle realtà più
controverse e problematiche del nostro tempo e così presente nel contesto suburbano dei
Castelli Romani: quella dellimmigrazione, dellincontro con gli altri, con
coloro che strappati da esigenze economiche ai loro luoghi cercano di vivere nei nostri
forse alla ricerca di un incontro possibile. Una lacuna che dovrebbe spingere forse ancor
più ed ancor prima gli adulti a porsi linterrogativo di quale disponibilità questa
nostra società del benessere sia in grado di offrire agli "altri", ai
"diversi".
Gianluca Polverari
parco dei castelli romani
Parte il programma
Linee di valorizzazione
ambientale nel P.R.U.S.S.T. Castelli Romani e Prenestini
Frutto di un intenso e
difficoltoso iter di lavorazione, è stato presentato, il 9 novembre, il Protocollo
dIntesa del Programma di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo sostenibile del
territorio (P.R.U.S.S.T.) dei Castelli Romani e Prenestini, presso le Scuderie
Aldobrandini di Frascati.
Hanno presieduto la conferenza il Presidente Parco Castelli Romani, Sandro Caracci, il
Presidente Ente Parco Appia Antica, Gaetano Benedetto e lAssessore
allUrbanistica del Comune di Ciampino, De Gregorio; questultimo è stato il
Comune capofila del progetto.
Il "Protocollo", siglato il 23 ottobre 2000, nella sede del Ministero dei Lavori
Pubblici alla presenza del Ministro Nerio Nesi, prevede per il settore ambiente e beni
culturali dei Castelli Romani, importanti e qualificanti interventi per lo sviluppo
turistico e culturale dellarea. Punto di forza del programma è il conseguimento di
una maggiore connessione ed integrazione tra due importanti aree del sistema regionale dei
Parchi del Lazio: il Parco Regionale dei Castelli Romani ed il Parco dellAppia
Antica, realizzando un percorso unitario che va dal complesso di Cecilia Metella al
Tuscolo. Attraverso tale connessione sarà possibile realizzare un sistema ambientale che
partendo da Roma arrivi ai Castelli, collegando quindi il sito archeologico più
conosciuto nel mondo alla incomparabile bellezza naturale dei Castelli Romani.
Il P.R.U.S.S.T. Castelli Romani e Prenestini prevede tre assi principali di intervento:
valorizzazione del percorso dellAppia Antica, realizzazione di un sistema di
percorsi ciclabili di connessione tra lAppia Antica ed i Castelli Romani,
valorizzazione del complesso archeologico del Tuscolo e del sistema delle Ville Tuscolane;
nel progetto è prevista anche una riqualificazione ambientale del Parco della Caffarella,
anche da un punto di vista archeologico; la sistemazione del nodo Frattocchie Santa
Maria delle Mole, con la creazione di una testata di accesso al Parco dellAppia
Antica, la creazione di collegamenti di viabilità ferro-gomma, la partenza dei percorsi
ciclabili, nonché un sistema di bus-navetta che arrivi fino al Parco Archeologico del
Tuscolo. Sono previste nel progetto anche la creazione di strutture ed attività
didattiche, produttive e di recupero ambientale nei comuni di Monte Porzio Catone e Monte
Compatri. Per la fruibilità ambientale dellimmenso patrimonio naturalistico del
Parco Regionale Castelli Romani, sono previsti nel P.R.U.S.S.T. percorsi in mountain bike,
sistemi informativi e percorsi equituristici. Nel corso della presentazione del progetto,
hanno preso la parola, per esporre la posizione dei comuni o delle associazioni di
appartenenza e rispondere alle domande, il sindaco di Monte Porzio Catone, Sergio Urilli,
il sindaco di Grottaferrata, il vicesindaco di Frascati ed il rappresentatnte dellXI
Comunità Montana, alla presenza di altri sindaci o rappresentanti dei comuni dei Castelli
Romani.
Valeria Scillieri
monte compatri
Il concerto in onore di Santa
Cecilia
Domenica 26 novembre,
presso lAlbergo Le Terrazze di Monte Compatri, il Corpo Folkloristico Musicale
Compatrum ed il Comune hanno presentato il "Concerto in onore di Santa Cecilia",
festività che, come ogni anno, è giunta a chiudere lattività bandistica, con la
consueta esecuzione musicale che riassume tutto il lavoro svolto durante lanno.
Diretti, per la prima volta, dal Maestro Romeo Emanuele Ciuffa, i musicisti del Corpo
Folkloristico, per lo più giovanissimi, sono stati molto apprezzati dagli spettatori e
perfettamente a loro agio nellinterpretare un programma talmente eterogeneo da
passare da tonalità classiche al rock, toccando anche brani più jazzistici, musiche di
film e spot pubblicitari.
Grande laffluenza anche se più incisivo sarebbe dovuto risultare lo scenario
esterno, ma, a causa del brutto tempo, non è stato possibile vedere la performance delle
Majorettes. Questultimo anno è stato, per i componenti del Corpo Folkloristico
musicale Compatrum, una prova di carattere, in cui hanno dovuto dimostrare di voler andare
avanti e puntare verso nuovi traguardi, al di là degli eventi che si sono verificati.
Grande è stata la dimostrazione, a fronte del ritiro del Maestro De Cintio, generata dal
ritorno dei musicisti che non hanno voluto che la Banda finisse così la sua gloriosa
esistenza e notevole laffluenza di nuovi allievi su cui si potrà contare a termine
del corso di preparazione. Importante è stato anche il sostegno, economico e non,
dellAmministrazione Comunale. Tutto ciò dimostra ancora la volontà di non
abbandonare questa istituzione che, negli ultimi anni, ha sì avuto alti e bassi, ma che
non ha ceduto e lancia oggi un nuovo appello a tutti coloro che, musicisti, ex musicisti e
non, volessero aiutare lassociazione che richiede molto tempo e volontà.
Il progetto futuro della Banda, prevede, come punto di arrivo, che essa diventi una
"associazione" organizzatrice di concerti ed attività musicali in generale; si
vuole inoltre proporre una piccola stagione musicale con concerti sia della Banda che di
altri gruppi di vario genere (antico, classico, contemporaneo, jazz, rock, ecc.)
Valeria Scillieri
rocca di papa
Centro in estinzione
Privilegiare una politica
urbanistica che recuperi integralmente il centro e il suo magnifico paesaggio
L'Italia è il paese dei
Comuni, ma 2830, circa un terzo del totale, sono a rischio di estinzione. Troppo piccoli,
popolati quasi solo di anziani, con i servizi di base al minimo. La denuncia viene dalla
Confcommercio e dalla Legambiente che recentemente hanno presentato unindagine
svolta dallIstituto Serico e che chiedono al governo di impegnarsi per il rilancio
di questi comuni, sfruttando soprattutto le potenzialità turistiche. Rocca di Papa, e non
sappiamo per quanto tempo ancora, non risulta nellelenco dei cari estinti, anche se
da una parte assistiamo passivamente ad una disordinata espansione della periferia ai
danni di un centro storico in graduale spopolamento. È su questo aspetto che ci
ritroviamo nelle considerazioni di Confcommercio e Legambiente che invitano ad investire
sulle risorse che sono concentrate nei piccoli centri quale il nostro: la flora, la fauna,
i boschi, le chiese, i conventi, le rocche, i castelli, le ville e i giardini, gli archivi
e i siti archeologici. E a puntare sui settori di imprenditorialità che già esistono ma
non sono adeguatamente sviluppati: la gastronomia, lartigianato artistico,
lagricoltura di qualità, il turismo. Purtroppo, al di là delle buone intenzioni e
di fatti episodici, poco e male si sta facendo per conservare lorigine e la bellezza
del nostro centro storico; la vera essenza del Comune di Rocca di Papa. Le case lasciate
vuote dai roccheggiani di vecchia generazione sono ora in mano a nuovi inquilini del tutto
estranei alla cultura locale. Questo perché invece di privilegiare una politica
urbanistica che recuperasse integralmente il centro e il suo magnifico paesaggio, si è
favorita e si continua a favorire unespansione urbanistica a base di cemento e di
scempi ambientali. Lattesa ristrutturazione della via principale, fatta prima di
avviare il piano parcheggi, si è rivelata, come si temeva, unulteriore
"mazzata" alleconomia locale già in stato comatoso. Nel mentre si
continua con impressionante disinvoltura a sciorinare cifre e a illustrare progetti che
(indebitando i cittadini di Rocca di Papa per decine e decine di miliardi) andrebbero
valutati con molta più ponderazione. Per non ritrovarsi, nel tempo, nelle stesse
identiche condizioni di Corso della Costituente. Un vero disastro a cui, inevitabilmente,
qualcun altro dovrà porre rimedio. A proposito, ci piacerebbe sapere che fine ha fatto il
progetto (costato alle tasche dei contribuenti roccheggiani 35 milioni) di quel genovese
che prevedeva la realizzazione di tunnel, scale mobili, bidonvie e ascensori che, partendo
da piazza Margherita, arrivavano sino alla Fortezza.
Un vero recupero del centro storico e dellidentità roccheggiana, affiancato da un
serio e qualificato rilancio turistico ed economico del nostro paese, non possono
prescindere da queste brevi considerazioni. Diversamente non potremmo che assistere ad un
inesorabile, triste e lento declino di ciò che di più bello le passate generazioni ci
hanno con fiducia tramandato.
Masssimo Saba
rocca di papa
La strada nel bosco
Il fatto
Questa estate nel Comune di Rocca di Papa, nel cuore del Parco dei Castelli Romani,
sono state asfaltate e allargate due strade sterrate: via dei Principi e via Rocca Priora.
Il Comune di Rocca di Papa aveva ottenuto dalla Comunità europea i fondi necessari per la
loro sistemazione ad uso rurale (!?)
Le considerazioni ambientali
Si sta di fatto creando qualcosa di nuovo: una strada di collegamento larga circa
7metri che collega Rocca di Papa e la statale 215 Tuscolana, (località Buero) e la
frazione Vivaro.
La continuità ambientale dellApparato delle Faete, cuore del territorio del Parco,
già gravemente intaccata da strade inutili e abusivismo edilizio non può essere
oltremodo messa in discussione.
Se questopera non verrà ricondotta allo scopo originario per la quale è stata
finanziata, ma rimarrà così come si sta definendo oggi cioè una strada di collegamento,
il Parco dei Castelli Romani subirà un colpo mortale e il futuro delle sue attività
economiche e culturali verrà fortemente compromesso. È infatti chiaro che il degrado che
seguirà la realizzazione della strada comporterà, in breve tempo, la perdita dei valori
ambientali e culturali per i quali il Parco è stato costituito.
La "Bellezza dei luoghi", quella che fa muovere migliaia di turisti
allanno per godere del nostro territorio, verrà in breve tempo cancellata a causa
di questo intervento, cancellata dallabbandono di rifiuti ingombranti (già apparsi
a pochi giorni dal primo fermo lavori), dallinevitabile proliferazione
dellabusivismo edilizio, dal rischio di incidenti che aumenterà per i cittadini che
vogliono usufruire del bosco (il transito delle auto prima solo saltuario a causa del
fondo "rurale" ora si è fatto costante e la velocità delle auto è ovviamente
aumentata). In sostanza chi andrebbe a passeggiare in un bosco percorso dalle automobili?
Le considerazioni economiche
Vivaro, che è la frazione di Rocca di Papa posta ai margini del bosco di cui parliamo,
fonda la sua economia principalmente sullagricoltura, sullallevamento di
bestiame e, in parte sempre più rilevante, sul turismo naturalistico che è fatto oltre
che di cittadini che amano correre o passeggiare tra i boschi, anche di escursionisti a
cavallo, di ciclisti di mountain bike e amanti del trekking. La FISE federazione sport
equestri organizza in questarea frequenti gare sportive e il Coni stesso vi ha la
propria sede ufficiale nazionale per gli sport equestri conosciuta come il Circolo Ippico
del Vivaro. In pochi anni intorno allarea boschiva sono sorti numerosi circoli
ippici, che organizzano corsi di equitazione e relative passeggiate a cavallo, ed infatti
è frequentissimo incontrare nei boschi gruppi anche numerosi di cavalieri. I ciclisti di
mountain bike si incontrano nei boschi con altrettanta frequenza dei cavalieri, e anche le
loro federazioni organizzano competizioni in questarea. Non occorre essere grandi
economisti per capire come le ricadute economiche dovute alla presenza del Parco, in
questi ultimi anni, si siano concretizzate anche per i cittadini di Rocca di Papa, solo
lamministrazione comunale sembra non accorgesene e asfalta le strade!
Quello che non era riuscito al Sindaco Fondi
Qualche tempo fa i rappresentanti del Parco dei Castelli Romani presenti ad una conferenza
dei servizi per la realizzazione del progetto detto "Nodo di Squarciarelli",
insorsero al tentativo da parte dei rappresentanti del Comune di Rocca di Papa di inserire
nel progetto anche lasfaltazione di Via Rocca Priora e bocciarono lassurdo
progetto.
Mai avremmo pensato che la odierna amministrazione potesse riprendere questa idea, che
possiamo ben definire come lennesimo suicidio ambientale.
Risultato
Ora il bosco è tagliato a metà da una strada asfaltata, la prossima estate forse andrà
a fuoco qualche ettaro di bosco in più, grazie alla cicca di qualche automobilista
sconsiderato, in molti troveranno comoda la strada per liberarsi di un bidè o di un
frigorifero in disuso, i cavalieri potranno passare solo a loro rischio e pericolo perché
i cavalli oltre che scivolare sullasfalto (non montano copertoni loro!!)
rischieranno di essere investiti da automobilisti frettolosi che li sorpasseranno
suonando, così come ciclisti ed escursionisti potranno respirare a pieni polmoni un pò
di sano gas di scarico! Già il 9 ottobre scorso una cavalla, che da pochi giorni aveva
avuto dei puledri, è stata abbattuta perché investita da un automobilista nel tratto
più a valle verso la frazione del Vivaro asfaltato dal Comune. Gli allevatori lamentano
il costante rischio per loro e per il bestiame che portano al pascolo, di venire investiti
a causa delleccessiva velocità che la "nuova" strada consente agli
autoveicoli.
Cosa fare?
Il progetto di recupero della strada potrebbe divenire un esempio di restauro ambientale
di una antica strada rurale, solo se si optasse per una sistemazione consona
allambiente.Siamo in un bosco, siamo in unarea protetta, noi crediamo si debba
procedere a recuperare luso rurale per il quale, ricordiamo, la strada è stata
finanziata: realizzare unopera al servizio di chi coltiva il bosco, i terreni più a
valle e dei tanti visitatori del Parco.
Riteniamo che una buona soluzione potrebbe essere rquella di una pavimentazione in terra
battuta con lapillo pressato per una carreggiata, ad uso rurale, di 4 metri affiancata da
semplici cunette scavate nel terreno. Lo smaltimento delle acque e la protezione del
terreno dovrebbe essere risolto con opere dingegneria naturalistica.
Se ciò non fosse sufficiente a limitare la velocità dei veicoli si potrebbero inserire
elementi dissuasori (dossi o cunette di dimensioni adeguate). Ci attendiamo che
lAmministrazione di Rocca di Papa ripensi il progetto e che il Parco faccia
rispettare con più forza le sue prerogative istituzionali di ente preposto alla tutela e
alla valorizzazione dei beni ambientali e culturali dei Castelli Romani.
Giancarlo Giombetti
palestrina
Amianto, per ora nessun problema
Possono tirare un sospiro
di sollievo i cittadini di Palestrina, messi in allarme dai pericoli che poteva
rappresentare la presenza di amianto non regolarmente smaltito. Lacqua è
fortunatamente risultata pulitissima e anche laria non presenta alcun problema. Il
problema era sorto dopo la scoperta di alcuni pezzi di eternit contenenti amianto non
completamente interrati e smaltiti secondo le normali procedure. Si è temuto che le falde
acquifere avessero potuto risentire di questa situazione, ma un pool di esperti riuniti a
tal proposito ha dato risposte assai confortanti. Lo stoccaggio di materiali pericolosi
nella discarica di Castellaccio è risultato non in regola per alcuni dettagli, ma
assolutamente inidoneo a provocare danni di sorta. È questa la conclusione alla quale è
giunta la conferenza dei servizi al termine di un confronto che si è tenuto nella sede
del comune. Si era temuto anche che lasbestosi contratta da un operaio addetto al
trasporto di materiali nella ex cava, ora discarica, fosse da mettere in relazione alla
scoperta, ma i tempi estremamente lunghi di incubazione della malattia, dai venti ai
trenta anni, hanno spostato altrove la ricerca delle cause. In ogni caso,
lamministrazione si è impegnata a vigilare assiduamente sui modi di conduzione
della discarica e a valutare attentamente i titoli per concedere il rinnovo della gestione
alla società Cavedil.
Luca Marcantonio
colonna
Rendiconto
L'Amministrazione Comunale
ha reso noto in questi giorni il rendiconto relativo alle entrate ed uscite nel settore
scolastico per lanno 99, in base alla legge 29/1992. Vi riproponiamo il
prospetto così come ci è stato fornito:
Entrate Uscite
Mensa 123.457.350 251.711.000
Scuolabus 7.432.000 46.655.880
Libri di testo - 10.000.000
Assistenza di base - 80.000.000
Contributo provincia diritto allo studio 31.342.000 -
Totale 162.231.350 388.366.880
Disavanzo 226.135.530
albano
Seminario di giornalismo
Iniziativa
dellAssessorato alla Cultura della cittadina
L'Assessorato alla Cultura
del comune di Albano Laziale ha organizzato un seminario di giornalismo con lintento
di promuovere la comprensione della cultura e degli strumenti delle moderne comunicazioni
giornalistiche tra la popolazione. Il seminario si snoderà attraverso un ciclo di
quattordici lezioni condotte da alcuni noti giornalisti e scrittori della zona, come Paolo
Pinto, Aldo Onorati ed Alessandra Ricciardi. Il corso, sotto il coordinamento dello stesso
Aldo Onorati, avrà la sua giornata inaugurale il prossimo 14 novembre con un excursus storico
attraverso il mondo del giornalismo. I successivi appuntamenti, fissati con scadenza
settimanale fino al 9 marzo, verteranno sul linguaggio dei giornali, sulla pratica per la
composizione dei giornali, sul rapporto tra il giornalismo, la politica e la cultura, sul
giornalismo televisivo, sulla realtà del villaggio globale, sulle metodologia di
comunicazione con lopinione pubblica, sul diritto di informazione, sulle modalità
tecniche per diventare giornalisti ed infine sulle regole deontologiche che devono animare
chi svolge questa professione. Gli incontri avranno luogo presso la Sala delle Conferenze
della palazzina della ex Azienda di Soggiorno e Turismo, in Viale Risorgimento 2, dalle
18.00 alle 19.30 dei giorni indicati. Il seminario è aperto a tutte le persone con più
di 15 anni, fino ad un massimo di cinquanta partecipanti; non è prevista una selezione
per titoli, né sono indicati titoli di studio come particolare prerequisito. Il criterio
per laccettazione delle domande è quello temporale. Alla fine del ciclo teorico di
lezioni a tutti coloro che avranno seguito almeno dieci lezioni verrà rilasciato un
attestato di partecipazione, mentre a quello che sarà giudicato il più bravo tra i
corsisti sarà data la possibilità di una collaborazione con un noto giornale locale.
Per iscriversi è necessario dare comunicazione allUfficio Cultura del Comune di
Albano, in Via S. Francesco, 2 nei giorni di lunedì e giovedì dalle 16.00 alle 17.30, ed
effettuare un versamento di £ 200.000 sul c.c.p. 51015006 al comune di Albano con la
causale "contributo per il seminario di giornalismo cap. 1260". Per ulteriori
informazioni è possibile contattare il numero 06 93295265 negli orari di ufficio.
Gianluca Polverari
frascati
Oasi scolastiche nelle scuole
Il Comune, in collaborazione
con la Cooperativa Integrata RESEDA, rinnova il progetto educativo nel proprio territorio
Dal mese di novembre 2000
riparte il progetto Oasi Scolastiche svolto in collaborazione dal Comune di Frascati e la
RESEDA Onlus, che consiste nel realizzare nel territorio di Frascati alcune aule
didattiche allaperto per linsegnamento delleducazione ambientale e delle
materie scientifiche. Il progetto coinvolge, già dal 1992, numerose scuole dei Castelli
Romani, ma questa è la prima volta che un Amministrazione comunale, in particolare
grazie alla volontà del Sindaco Franco Posa e dellAssessore allAmbiente
Roberto Angelantoni, contribuisce alla sua realizzazione. LOasi Scolastica è un
progetto poliennale che ha lo scopo di avvicinare gli studenti allo studio
dellambiente attraverso unopera di ri-naturalizzazione dei giardini contigui
gli edifici scolastici, in modo da creare aree didattiche come piccole zone umide, terrai
etc., abbinata a interventi didattici volti a favorire la gestione diretta delle Oasi da
parte degli studenti e delle insegnanti. Durante il 2000 sono state coinvolte in una fase
pilota tre scuole del territorio comunale, con la formazione di unOasi scolastica
presso la scuola elementare di Vernicino dove si sono piantumati alberi autoctoni dei
Castelli Romani, si è realizzato un vivaio dove i bambini coltiveranno alberi spontanei
della zona, si è realizzato un terraio e un composter per il riciclaggio dei rifiuti
organici, e la partecipazione al percorso didattico della scuola elementare Tudisco - ex
Pantano e della Scuola dellInfanzia di Cocciano. Per il prossimo anno hanno fatto
richiesta di inserimento nuove scuole tra cui quella per linfanzia di Villa
Innocenti e lelementare di Villa Sciarra. Verranno costruite nuove Oasi, mantenuta
quella di Vermicino e coinvolte varie classi nel percorso didattico per la gestione
ragionata di queste vere e proprie "aule allaperto".
Per informazioni: settore educazione della Coop. Integrata RESEDA,
Tel. 06-9368027 (c/o Centro di Riferimento per lEcologia e lAmbiente
C.R.E.A.); e-mail infoea@grisnet.it
frascati
L'Appia Antica tra il Tirreno e
lAdriatico
Relazione di L. Quilici al
Rotary Club Castelli Romani
Con la relazione del prof.
Lorenzo Quilici, già docente, fra laltro, di Topografia dellItalia Antica, ci
inoltriamo lungo "lantico sentiero" per una integrazione delle culture
mediterranee. La relazione ribadisce anche la portata storica e culturale di una Via,
lAppia Antica che, nata per scopi bellici, cosi ha iniziato il Relatore, poi è
stata, come tutte le Vie romane, strada fondamentale per i commerci ed i viaggi collegando
le più fiorenti città dellItalia centro-meridionale con i porti dai quali
salpavano le navi per la Grecia e lOriente. Dato che quelle regioni doltremare
costituivano, allora, la parte più civile e ricca del Mediterraneo, i collegamenti furono
sempre più seguiti e migliorati e lAppia ebbe, dalle autorità, attenzioni speciali
per le quali fu chiamata: "nobis, celeberrima e regina viarum".
Data limportanza, fin dalla costruzione, la strada richiamò ai suoi lati una
edilizia esuberante e soprattutto fu una gara costruirvi i sepolcri che, spesso
spettacolari, si succedevano lungo di essa. Il relatore fa proiettare diapositive di
monumenti e sepolcri, traduce alcune iscrizioni e ci dà particolari sulla sede carrabile
lastricata, la sua ampiezza, che da quattro metri arriva anche a quasi cinque in alcuni
punti. I marciapiedi erano larghi normalmente, su entrambi i lati, 3,1 m. così che con la
carrabile di larghezza normale, la strada raggiungeva lampiezza complessiva di oltre
10 m. Il susseguirsi delle diapositive e le sue parole propongono memorie storiche a non
finire, come famosi monumenti come il così detto sepolcro di Orazio che, ormai, non è
più visitabile a causa di avventate privatizzazioni edilizie. Molto ha fatto, a suo
tempo, il Governo Pontificio per salvaguardare la via Appia che nel percorrerla non dà
tregua al viandante affastellando memorie che partono dalla più antica storia di Roma
come la grotta ed il bosco di Egeria fino alla gloria del suo Impero. Non va dimenticata
che su di essa si vive la storia del Cristianesimo: "Quo Vadis" e Catacombe ed
inoltre la via è lunga: attraversa i Colli Albani, Velletri, Terracina e così fino a
Brindisi e, qui, il Relatore si ferma. Non si può in questa sede continuare a enumerare
tutto quello che si incontra fino a Brindisi ove si conservano le colonne che segnavano il
termine della strada, simbolo di fronte al porto delle comunicazioni navali e terrestri
che qui si incontravano.
Largomento, la familiarità e la conoscenza di tanti fra noi che viviamo
giornalmente lAppia ha dato luogo ad un dibattito ampio e caloroso, si chiude
ringraziando il prof. Quilici di quanto ha saputo anche aggiungere in sede di dibattito su
un argomento nel quale il Club è particolarmente impegnato nella finalità del suo
ideale!
castelli romani
La musica nei Castelli
Il Trio di Jazz formato da
Antonio Flinta, pianista cileno, Roberto Bucci, contrabbassista di Artena e Claudio
Gioannini, batterista residente a Rocca di Papa, propone standards di jazz riarrangiati e
brani originali. Ognuno di loro ha avuto esperienze in gruppi diversi, differenti generi
di jazz o anche musica fusion, suonando con artisti di calibro nazionale ed
internazionale: i clarinettisti americani Tony Scott, Bill Smith, la vocalist brasiliana
Claudia Marss, il percussionista afroamericano Karl Potter e molti altri ancora. I tre
musicisti si sono conosciuti alcuni anni fa facendo parte di un quintetto con il quale
hanno avuto esperienze musicali di rilievo, tra cui alcuni importanti festival jazz
(Pescara, lAquila). In questo contesto hanno scoperto di trovarsi perfettamente in
sintonia, non solo musicalmente, ma anche come amici, quasi fratelli!! Così hanno
intrapreso questa strada del jazz nella sua espressione più tipica: il trio. Il bagaglio
musicale di ognuno di loro, il blues, il bebop, lammirazione per il trio di Bill
Evans, per quello di Keith Jarrett, o per le celebri sezioni ritmiche del grande Coltrane,
danno luogo alla musica di questo trio: una musica compatta, a volte delicata, ma anche
molto ricca di energia, dove ognuno di loro può esprimere le proprie idee, ma soprattutto
una musica dove tre individualità e le loro capacità e qualità musicali si sommano per
ottenere un insieme più grande di ognuno di loro. Il prossimo concerto si terrà il 14
dicembre al Gregorys di Roma, vicino a Trinità de Monti.
Leonardo Antonucci
I Conti di Tuscolo
Gregorio di Tuscolo, fratello
di Papa Giovanni XII
Una delle più centrali
strade di Grottaferrata è intitolata a Gregorio di Tuscolo, fratello di quel papa
Giovanni XII del quale sè parlato la volta scorsa. A Gregorio larduo compito
di portare innanzi la casata dei Conti di Tuscolo in un periodo in cui lItalia era
tranquilla come può esserlo un mare in tempesta: eserciti stranieri che vanno e vengono,
papi ed imperatori che si nominano e si spodestano lun laltro, nobili che
ondeggiano fra gli uni e gli altri giurano fedeltà a seconda del loro tornaconto, pirati
saraceni che scorrazzano nell ex "mare nostrum" razziando, depredando le
città della costa, riducendone gli abitanti in schiavitù per venderli, poi, nei mercati
doriente.
In particolare ricordiamo, a puro scopo esemplificativo, che proprio in quei tempi
Ottone I Imperatore di Germania sottraeva al popolo romano quel poco di potere che questo
riteneva ancora di possedere, cioè lassenso alla nomina del Papa. LImperatore
decise che, da allora in poi, il Pontefice lo si potesse incoronare solo con il suo
consenso. Non solo, ma convocò un Sinodo in S. Pietro al fine che questi fosse giudicato.
Quel consesso depose il Papa di allora, cioè Giovanni XII e gli contrappose un nuovo
Papa: Leone VIII, che era ancora laico, ed al quale, in un sol giorno, furono impartite
tutte le consacrazioni necessarie perché potesse sedere sul Soglio di Pietro. I romani
nellanno 964 si ribellarono contro lImperatore Ottone I perché aveva nominato
il Pontefice senza consultarli scatenando la reazione della cavalleria imperiale tedesca
che represse in modo cruentissimo quelle dimostrazioni.
Nacquero due schieramenti opposti fra loro: quello guidato dai Conti di Tuscolo, che
difendeva i diritti dellImperatore e quello capeggiato dalla Famiglia dei Crescenzi
che, al contrario, cercava di difendere i diritti del popolo romano specialmente in tema
di elezioni dei Papi. Entrambi i partiti ed entrambe le famiglie ad essi a capo, narra la
storia, ne uscirono con le mani abbondantemente insanguinate.
Uno dei vantaggi più grandi che si potevano avere, in quei tempi senza pace, era quello
di essere signore di un territorio che fosse irraggiungibile o quasi dai nemici, dai loro
alleati e.... qualche volta anche dagli amici. Ebbene Gregorio di Tuscolo aveva questo
vantaggio.
Egli stava come unaquila che dallalto del suo nido può vedere molto lontano
in relativa sicurezza, pronta a scendere quando se ne presenta loccasione per
ghermire la preda che si avventurasse nel suo territorio a portata delle sue ali e dei
suoi artigli. Tuscolo è un monte piuttosto alto e laquila arrivava, col suo
sguardo, fino al mare, fino ai territori circostanti a controllare i paesi dintorno,
le genti vicine ed anche quelle lontane, potendo spingere sia lo sguardo che le sue armi
nella stessa Roma.
Anche sul suo blasone era effigiato quel nobile rapace. A pensarci bene laquila era
ed è dipinta su moltissimi scudi più o meno nobili, scolpita su molti portoni di case
patrizie, sugli elmi dei conquistatori domestici e stranieri. A volte si diceva
"lAquila" intendendo quelluomo e non altri e tutti sapevano a Chi si
alludesse. Quando si voleva parlare delle proprie nobili origini si percorrevano
allindietro i nomi di tutte le aquile della famiglia, fino al capo stipite. "Che
granduomo fu quello, ed io ne discendo" diceva il fortunato mortale, senza
accorgersi che si metteva allo stesso livello delle rape, la cui parte migliore è
sottoterra. Poi venne Totò che scrisse "La livella" e le persone intelligenti
lessero, capirono e sorrisero meste....
proprio in quegli anni un frate di nome Nilo risaliva lItalia fondando alcuni
monasteri che, successivamente, era costretto a trasferire, sempre più a nord, al fine di
sfuggire ai pirati saraceni che volevano bruciare i suoi libri sacri.
Nilo era di lingua e cultura greche. Uomo di grande carisma, era conosciuto per la
cultura, per la sua santità, per la forte personalità che si imponeva anche nei
confronti di Papi ed Imperatori, con i quali più volte ebbe la ventura di trattare a
vario titolo.
In quel tempo, sè detto, era principe della città di Tuscolo il Conte Gregorio
senatore romano: che, appena seppe che il santo monaco era giunto nel vicino cenobio greco
di SantAgata, subito si recò a visitarlo offrendogli quel terreno che gli era
necessario per costruirvi quello che, data la veneranda età del santo, sarebbe stato il
suo ultimo convento. Si narra che Gregorio Conte di Tuscolo si gettò ai suoi piedi
pregandolo di chiedergli liberamente ciò di cui lui ed i suoi monaci, cosi poveri,
avessero bisogno e, prendendo quasi in prestito le parole del Centurione evangelico, gli
disse. "Io, o santo di Dio Altissimo, non sono degno per i molti miei peccati, che
tu entri sotto il mio tetto. Ma giacché, ad imitazione del Maestro e Signore, preferisti
me peccatore ai giusti, ecco la mia casa e tutta la città con il circondario, è davanti
a te: comanda quel che desideri". A cui san Nilo risponde: "Il Signore
benedica te, i tuoi, la tua casa ed il tuo dominio; a noi concedi un brandello di terra,
tanto quanto sia sufficiente affinché noi, vivendo in esso pacificamente, possiamo
placare Dio irato per i nostri peccati e pregarlo per la tua salvezza". Gregorio
di Tuscolo, udito ciò, senza indugio gli dona un pezzo di terra dove, poco dopo, fu
fondato il monastero. I monaci che erano riuniti a Serperi, nei dintorni di Gaeta, ai
quali Nilo partendo per Roma aveva detto "non vi rattristate padri e fratelli
miei, parto per preparare un luogo ed un monastero nel quale radunare tutti i fratelli ed
i figli dispersi". Appena seppero che il Padre non sarebbe più tornato, lo
raggiunsero a Grottaferrata in numero di circa sessanta per erigere il monastero sul
terreno che aveva donato loro Gregorio Conte di Tuscolo.
Su quella terra, si trattava di una collina, cerano i grandiosi resti di una villa
romana del I secolo a.C. da cui i monaci trassero i materiali per costruire...., ma questa
è unaltra storia.
Tutti sappiamo che, nei dintorni dellanno mille che, peraltro, era passato da poco,
molte elargizioni furono fatte con il segreto intento di salvarsi lanima, ritenendo,
evidentemente a torto, che quegli anni sarebbero stati gli ultimi del mondo. "Mille,
non più di mille" erano le parole, piene di oscure minacce, che serpeggiavano in
quel tempo in tutta la cristianità. E poiché tutti, ma specialmente i ricchi ed i
potenti, avevano i conti "in rosso" (si direbbe oggi) con lAldilà, molti
si affrettavano a saldarli attraverso più o meno generose elargizioni. Ma questo, non
certo mutando in meglio i propri costumi, ma disfacendosi di quei beni terreni che, in
ogni caso, non avrebbero potuto portare seco.
Nulla successe. Il mondo restò tondo come prima. Un altro millennio passò. Il duemila è
arrivato da poco ed il mondo continua a rimanere tondo anche dopo che il terzo millennio
è cominciato. Ci mancano meno di mille anni al tremila: solo novecentonovantanove. Il
tempo passa, il tremila non è quindi molto lontano e vedremo che fine faremo al principio
del quarto millennio.
Chi vivrà vedrà... (continua)
Massimo Medici
san cesareo
Commemorazione dei Caduti
Sul sagrato del Monumento
ai Caduti di tutte le guerre, il presidente dellAssociazione Combattenti e Reduci,
Mario Serpetti, ha salutato e ringraziato i presenti alla cerimonia e ha letto il
telegramma del segretario provinciale dellAssociazione stessa, on. Villa. Il sindaco
di San Cesareo, Filippo Mariani, ha parlato a lungo del valore dei nostri soldati e ha
concluso: "È grazie ai caduti in guerra se ora noi possiamo godere dei beni della
libertà e della democrazia". Il parroco della Chiesa di San Giuseppe, don
Marcantonio Tulli, ha celebrato la messa in suffragio dei Caduti di tutte le guerre,
chiedendo al Signore il dono della pace. Erano presenti alla cerimonia il maresciallo dei
carabinieri Esposito, il comandante dei vigili Guido Scarpato, il vicesindaco Sabelli,
lassessore Pietro Panzironi e una folla commossa, che come ogni anno ha partecipato
al toccante evento. Un picchetto donore dellAeronautica Militare ha offerto
una corona che il comandante ha deposto alla base del monumento. Infine, pranzo sociale al
centro anziani, accolti dal presidente Luigino Conti. Al termine del pranzo, tutti in
piedi hanno cantato lInno di Mameli.
Carlo Marcantonio
carchitti
Pericolo incuria
Serpenti che cadono dal
lampadario e ratti grandi come gattini. Non è la scena madre di un film di Dario Argento
bensì quello che accade in una normale casa privata a Carchitti. In via Enrico Toti, in
prossimità dellincrocio sulla strada che porta a San Cesareo, sorge un campo tenuto
incolto dal proprietario, sul quale proliferano serpenti e roditori approfittando del
grave stato di abbandono in cui il terreno versa. La presenza poi di un vecchio manufatto
adibito in passato a stalla completa lopera, rappresentando lhabitat ideale
per le suddette tipologie di animali. In tal modo, rettili, ratti e grossi topi si sono
moltiplicati in maniera abnorme infestando le case che confinano col campo abbandonato. In
particolare, in una di queste abitazioni la proprietaria ha avuto la sgradevolissima
sorpresa di sentirsi cadere in testa un serpente che si era avventurato fin sul soffitto
della cucina. Non è il solo episodio del genere accaduto, per cui si attende che le
autorità competenti si attivino per evitare questi ed ulteriori pericoli.
Luca Marcantonio
rocca di papa
Il Pubblico è sovrano
Ho già avuto modo, in
altre occasioni, di descrivere lemozione che provo e che certamente provano tutti i
componenti della "Strana compagnia" ogni qualvolta mettiamo in scena una nuova
rappresentazione teatrale. Mi è però risultato sempre molto difficile, ancorché
impossibile farlo capire agli altri. È qualcosa che va provato personalmente, perché ad
ognuno il "Teatro" dà unemozione diversa. Recitare scatena degli stati
danimo indescrivibili; ladrenalina ti attraversa tutto il corpo donandoti
sensazioni ineguagliabili. E tutto ciò prescinde dal tipo di teatro se impegnato o
dialettale, se comico o tragico. Così è! Sia per i più apprezzati professionisti che
per i più impacciati dilettanti. È lincontro con il pubblico che eccita, lo
spogliarsi delle proprie sicurezze al suo cospetto che fa battere forte il cuore fino a
star male, è lapprezzamento attraverso i suoi applausi che appaga!
Ricordo le stesse sensazioni già da bambino, quando nel salone delle Suore
dIvrea balbettavamo poesiole e scenette nello spettacolo di ogni fine anno
scolastico. È Teatro anche questo con la T maiuscola! Ma per me lo è anche
il partecipare attivamente alla realizzazione del lavoro teatrale: la ricerca dei dialoghi
e delle battute per i testi, i lunghi pomeriggi passati a costruire e dipingere le
scenografie, laffannosa ricerca di mobili, arredi, costumi, suppellettili e
quantaltro di utile per le scene, e le prove sempre più incalzanti. Ma per me è
Teatro con la "T" maiuscola soprattutto per lo scopo finale: la beneficenza,
aiutare gli altri attraverso la donazione di una consistente parte degli incassi, è una
prerogativa che noi della "Strana Compagnia" abbiamo fatto nostra già da tempo!
Negli anni passati abbiamo dato sostanziosi contributi alla "Casa del Pino" che
accoglie i malati terminati di Aids, alla Caritas parrocchiale, alla sezione locale
dellAVIS, alle "Suore Carmelitane", questanno abbiamo aderito al
progetto della sezione roccheggiana della "Unitalsi" per acquistare un pullmino
attrezzato per laccompagno dei malati e ci sentiamo veramente orgogliosi di aver
dato il primo contributo di L. 4.000.000 per la realizzazione del progetto. Tirando le
somme quindi, fare "Teatro" per me, non è soltanto cantilenare dei testi anche
importanti, ma impegnarsi in prima persona per dare al pubblico la possibilità di
trascorrere una serata diversa, appagante, che dia la percezione di avere anche
contribuito ad un nobile ideale! E i complimenti più belli ricevuti al termine della
rappresentazione sono stati certamente quelli di un uomo costretto sulla sedia a rotelle e
di una giovane vedova "Grazie perché per due ore mi avete fatto dimenticare i
miei problemi!". Benvenga quindi ogni iniziativa teatrale a Rocca di Papa, noi
della "Strana Compagnia" ne saremo veramente felici, senza gelosie e invidie
perché ci sentiamo amici fra noi e con tutti e non apparteniamo ad alcun "Clan"
e non getteremo mai discredito sugli altri per nostro tornaconto e poi .... come sanno
tutti è il pubblico che giudica perché nel Teatro il Pubblico è sovrano!
Mario Giovanetti
genzano
In mostra il Novello del 2000
Degustazioni in musica a
Genzano
Nella suggestiva cornice
del Palazzo Sforza Cesarini di Genzano, divenuto dopo il recente restauro luogo
privilegiato di mostre e manifestazioni, si è svolta nelle giornate di sabato 11 e di
domenica 12 novembre una apprezzata due giorni di degustazioni dei vini dei Castelli
Romani frutto della vendemmia del 2000 che ha richiamato nel comune castellano un nutrito
pubblico. Liniziativa, promossa dal Comune di Genzano di Roma e dal Consorzio
"Vino Doc dei Colli Lanuvini" con il contributo dellAssessorato allo
Sviluppo Economico e Attività Produttive della Provincia di Roma, ha visto la
partecipazione di numerose aziende vinicole della zona che hanno offerto ai palati degli
incuriositi convenuti i vini appena imbottigliati della recente vendemmia. Unannata,
questa appena conclusasi che, a detta degli esperti, si è rivelata ottima, per la
qualità della vino prodotto, ma anche per la sua quantità. La manifestazione ha offerto
nella sua giornata inaugurale oltre ai numerosi banchi dassaggio, arricchiti dal
rinomato pane casereccio di Genzano, mini corsi di degustazione aperti a tutti e uno
splendido concerto di Violino e Pianoforte che ha visto per protagoniste due interpreti
deccezione come la violinista albanese Anyla Kraja e la pianista italiana Fabiana
Biasini. Il repertorio scelto per loccasione, definito "leggero" dal
coordinatore artistico Maurizio DAlessandro che ha introdotto la serata musicale, ha
visto la rivisitazione di classici di Beethoven e Kreisler e lesecuzione di brani
meno noti di Massenet, Kaciaturian, Sarasate e di un inedito del Maestro Russo, presente
per loccasione in sala. Un fortunato incontro quello tra la musica e il vino che ha
saputo tradursi in una manifestazione ben riuscita, in grado di confermare la vitalità
culturale dei comuni dei Castelli Romani e di Genzano di Roma in particolare, sempre più
centro motore di eventi di rilievo per la provincia romana. Una vocazione al turismo e
allintrattenimento che dovrebbe essere pienamente riscoperta dalle amministrazioni
locali, le quali dovrebbero forse sempre più puntare, rifuggendo dalla paura del
provincialismo, a promuovere iniziative di richiamo che valorizzando il tessuto
economico-produttivo del territorio, permettano altresì la riscoperta del considerevole
patrimonio artistico della zona, per troppi anni quasi del tutto dimenticato o abbandonato
allincuria.
Gianluca Polverari
monte compatri
XIX Corsa dellAngelo
Grande il successo di
pubblico e partecipanti alla XIX corsa dellAngelo, disputatasi a Montecompatri il
primo novembre scorso. Oltre cinquecento i partecipanti seniores, mentre sono stati una
cinquantina i piccoli atleti che hanno dato vita alla maratonina riservata ai ragazzi e
preparata in collaborazione con le scuole medie del circondario. Lorganizzazione,
pressochè perfetta, è stata curata dalla società sportiva Tusculum con in testa Leandro
Croce e Maurizio Mastrofrancesco, nonché da Sempronio Massimo Proietti e Franco Gizzi,
che ha così voluto proseguire una tradizione di impegno familiare. Il percorso,
particolarmente impegnativo, misurava quindici chilometri e lambiva anche i territori dei
comuni di Monte Porzio Catone e Colonna. Oltre il successo popolare della manifestazione
sono da sottolineare i notevoli contenuti tecnici espressi da partecipanti di tutto
rilievo che hanno portato il vincitore, Gabriele de Nard (4620'), a migliorare
il primato delle manifestazioni precedenti stabilito proprio dallorganizzatore di
questanno: Leandro Croce. Secondo, sempre sotto il primato di Croce, il marocchino
Radid Erradi. Tra le donne, importante il successo della Cetorelli che si è imposta con
un tempo inferiore allora. Lungo tutto il percorso, carico degli odori prodotti
dalle operazioni legate alla recente vendemmia, si è registrata la presenza di un folto
pubblico che poi ha atteso gli atleti applaudendo anche lultimo arrivato (Giorgio
Massaro), al quale è stato riservato un apposito premio. È ferma intenzione della
società Tusculum e dellAmministrazione Comunale di Montecompatri rendere questa
corsa, che già era considerata una classica, un appuntamento fisso tra le manifestazioni
autunnali. Il percorso tra i vigneti e le ville castellane è particolarmente suggestivo e
merita sicuramente una attenzione turistica, oltre lavvenimento agonistico.
Jeorge Herrera
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