Anno
IX numero 12 - dicembre 2000
VISTO DA...
Il naso dei
monticiani
Non bisogna trascurare i rapporti amichevoli e lo spirito di competizione sano e gioioso,
necessari per continuare unattività di gruppo che ha le basi nel volontariato e non
nel lucro
di Riccardo Simonetti
Avete mai pensato quanto
sia importante il naso per una persona? Oltre alle funzioni tecniche che ci allietano nel
percepire un profumo inebriante o un buon odore di cucina, e ci allarmano in occasione di sgradevoli
odori, il naso è anche un mirino per puntare la strada della vita, oppure un timone o un
radar, per poter navigare nella giusta direzione. Abbiamo molti esempi di persone e
personaggi famosi, ai quali possiamo abbinare un naso particolare, in un senso o
nellaltro. I monticiani non sfuggono a questa regola, ed io per primo, essendo
dotato di un naso notevole, a volte mi ritrovo a guardare oltre la sua punta e quindi a
vedere più lontano di altri che non si sforzano di farlo.
Due grandi esempi, come Leonardo da Vinci e Dante, sono accompagnati da due nasi
particolari, luno più ingobbito deformato come a voler ricordare un pugile che
testardo sfida i colpi dellavversario, allo stesso modo lo scienziato testardo va
sempre a sbattere contro il muro dei dubbi e delle difficoltà dello scibile umano con
risultati tuttoggi ineguagliabili; laltro adunco, aquilino a voler dare
unaria saccente, ed unaerodinamicità per penetrare la storia della lingua e
della letteratura italiana con la sua opera. Lelefante, con le sue fattezze così
primitive, ci dimostra invece come il suo naso sia efficace e multiuso, ci beve, ci
respira, ci mangia, ci lavora, al contrario di noi poveri uomini moderni, che in una sorta
di involuzione darwiniana, stiamo perdendo la percezione dei nostri sensi e luso
migliore dei nostri arti, affidandoci a tecnologie che rendono tanto potenti, quanto
impotenti ed incapaci quando non possiamo usufruirne. E che dire del fiuto per gli affari
di Zio Paperone? Capace di sentire lodore dei soldi o di un giusto investimento
prima degli altri; forse in questo molti politici gli somigliano, specialmente quando
diventano amministratori. I politici ed anche molti cittadini, potrebbero sfruttare meglio
questo fiuto per gli affari anche qui a Monte Compatri, ottimizzando le risorse naturali,
il turismo, pensando prima ai problemi della gente e poi ai voti che la gente può
portare, organizzando meglio avvenimenti come il palio dellAssunta o lestate
monticiana.
Altro personaggio dal grande naso è Pinocchio, simbolo della bugia, di una pigrizia
mentale, che pur di non faticare per guardar oltre il nostro naso, le nostre convinzioni,
i nostri interessi, ci fa preferire la menzogna, la finzione. Un paio di esempi? Le bugie
e la mancanza di tutele verso quelle persone danneggiate dal grosso sbalzo di corrente di
molto, molto tempo fa, ed i velenosi contrasti, le false amicizie in seno ai vari borghi
in occasione della festa. Forse molti monticiani, pur non avendolo, si sentono possessori
di un nasino alla francese, allinsù, un po snob, segno di superbia e
permalosità ed anche di comportamenti irriverenti, come per esempio il mancato passaggio,
prima volta in circa 75 anni, della processione dellAssunta nella zona della Piazza
del Mercato mentre tutti la attendevano, perché? Non si sa. Altro grande personaggio,
Cyrano de Bergerac, poeta e spadaccino, oppresso da un naso enorme che lo rende ridicolo,
ma che non gli impedisce di amare con passione, di scrivere poesie e pensieri profondi, e
di sfidare a duello i suoi delatori. E proprio questo personaggio così strano, estroverso
e tormentato insieme, comunque unico, vorrei tenere ad esempio per mè e per tutti,
proprio per la pulizia dei sentimenti, per la passione che è sempre capace di mostrare,
per la spontaneità e la libertà dei suoi pensieri, ed il suo proporsi nonostante il
fardello irriverente del suo lungo naso, tutte doti che vorrei i monticiani si sforzassero
di ritrovare, e che non mi sembra di aver riscontrato nellultima festa
dellAssunta, tra i componenti dei borghi. Borgo Missori, vincitore con merito, forse
più degli altri aveva bisogno di questa vittoria per mantenere unito il gruppo. Tutti i
borghi, comunque, sembrano aver perso quello spirito leggero e forte, che inizialmente
cera, e che spingeva ogni borgo a lavorare e crescere per un fine che era il bene
del paese, la realizzazione di una festa che diventasse tradizione, per arricchire Monte
Compatri, e che invece sta diventando una gara a chi è più numeroso, più bello, più
bravo, trascurando i rapporti amichevoli e lo spirito di competizione sano e gioioso,
necessari per continuare unattività di gruppo che ha le basi nel volontariato e non
nel lucro, e quindi il principio primo dellaggregazione non si ha, quando mancano
valori umani e la serenità necessari.
Anche la tradizionale messa dopo la processione dellAssunta, mi ha lasciato
perplesso, con il parroco che in maniera schematica e gelida ci elenca un notiziario su
don Narciso, sui lavori per il Duomo, su cosa farà, chi lo sostituirà nel frattempo,
rivolgendosi allamministrazione schierata al completo con discorsi che improntati
con la tattica del bastone e della carota, che ricordano, in una sorta di parodia seria,
Peppone e don Camillo, ammonendo lassemblea e ricordandogli che
lamministrazione è lo specchio di coloro che lhanno eletta, il tutto con
freddezza e senza passione. Avrei preferito una predica che parlasse di più
dellAssunta, e che fosse più calda, ed anche se severa, meno impostata su questo
senso di Dio fustigatore che il nostro parroco sembra aver impresso col fuoco dentro di
lui, reprimendo serenità e amichevole accoglienza, quasi che il pastore di anime sia
diventato solo il guardiano di esse. Meglio un naso da Cyrano che cento nasini alla
francese.
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