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Anno X numero 2 - febbraio 2001

DOVE VIVIAMO?


Esposizioni ai campi elettromagnetici

Approvato il testo del disegno di legge - quadro n.4273 sulla protezione dalle esposizioni ai campi magnetici

wpe10.jpg (11939 byte)Il Governo ha approvato un decreto-legge (D.L. 23 gennaio 2001, n. 5) che prevede, fra l’altro, sanzioni amministrative da 50 a 300 milioni per le emittenti radio-TV che non ottemperano all’ordine di riduzione a conformità delle potenze emesse, ai sensi del D.M. 381/98; inoltre, in caso di reiterata violazione, è prevista la disattivazione degli impianti. Il decreto-legge sarà presentato alle Camere per la conversione in legge entro sessanta giorni. Esso costituisce un indubbio progresso sulla strada della applicazione delle nuove norme a tutela della salute previste dal D.M. 381/98, anche se la possibilità di punire i trasgressori è limitata a sole sanzioni amministrative e non penali e anche se le procedure previste per l’esecuzione appaiono un po troppo farraginose.Il 24 gennaio u.s. il Senato ha approvato il testo del disegno di legge-quadro n. 4273 sulla protezione dalle esposizioni ai campi elettromagnetici. Il wpe11.jpg (6316 byte)disegno di legge, già approvato in una prima versione dalla Camera dei Deputati, è stato modificato dal Senato e pertanto dovrà tornare alla Camera per la seconda lettura. Se, come si spera, la Camera, nel prossimo febbraio, approverà il nuovo testo, l’Italia disporrà finalmente di una nuova normativa-quadro nel settore dei campi elettromagnetici, non perfetta, ma certamente destinata a colmare il vuoto normativo esistente finora.La strada per giungere ad una sollecita approvazione della legge-quadro è purtroppo ancora in salita, considerati gli interventi trasversali messi in atto da più parti, fra i quali una lettera del vicepresidente di Confindustria, Tognana, indirizzata al Governo, con la quale si chiede di fermare l’approvazione di alcune leggi fra le quali la legge-quadro che potrebbero compromettere la competitività del Paese. C’è da temere che ulteriori analoghi interventi trasversali saranno messi in atto in occasione del prossimo riesame della legge-quadro presso la Camera dei Deputati.
Lorenzo Villa


Anno X numero 2 - febbraio 2001

DOVE VIVIAMO?


Uranio impoverito

Greenpeace si oppone al trasporto di Mox dal porto di Cherbour a Kashowazak, in Giappone

Hanno sporto denuncia presso il Tribunale di Cherbourg e richiesto una ingiunzione contro Greenpeace International e Greenpeace Francia, le società di riprocessamento nucleare Cogema e British Nuclear Fuels’ (BNFL); è stata questa la violenta reazione alle proteste pacifiche portate avanti negli scorsi giorni. "è l’industria del plutonio che dovrebbe essere messa al bando, non Greenpeace" ha commentato Shaun Burnie di Greenpeace International. Greenpeace aveva tentato di bloccare il trasporto dal porto di Cherbourg a Kashowazaki, in Giappone, di 220 Kg di Mox (composto da uranio impoverito e plutonio), proveniente dal sito della Cogema (Compagnia generale di materie nucleari, società pubblica francese) di riciclaggio di scorie nucleari dell’Aja. Questo pericoloso combustibile nucleare è destinato ad alimentare 16 reattori giapponesi, da qui al 2010, anche se dati in possesso di Greenpeace dimostrano che il combustibile riprocessato, finisce con il tornare in Europa. Altri 5 attivisti di Greenpeace, si sono incatenati alle griglie del terminal ferroviario della Cogema a Valogne, nel dipartimento della Manica, per impedire al treno che trasportava i 220 chili di Mox, di raggiungere il porto di Cherbourg, dove, ad attendere il carico erano deu navi britanniche il Pacific Pontail ed il Pacific Teal. Sono stati arrestati 3 attivisti tedeschi, accusati di ostruire la via ferroviaria e la polizia ha distrutto, con i bulldozer, la barriera che avevano costruito sui binari.Questi trasporti nucleari sono palesemente pericolosi: le navi possono affondare per un incidente inquinando il mare. "Non si escludono le e ventualità di pirateggio" afferma il portavoce di Greenpeace a Cherbourg, Yannick Rousselet "dando la possibilità ad altre potenze di rivenderlo".Le due navi,che hanno già fatto altre volte trasporti dagli impianti della Cogema, verso il Giappone, viaggiano armate di cannoni ed accompagnate da marines, per essere pronte a rispondere ad un eventuale attacco di pirati. Greenpeace, che ha in corso a Capo Horn un’altra operazione di boicottaggio del trasporto di materiale nucleare sugli oceani, intende sensibilizzare l’opinione pubblica sull’assurdo via vai nei mari. Intanto circa 20 attivisti provenienti da Italia, Spagna, Austria, Germania ed Andorra, hanno abbordato il sommergibile nucleare britannico Tireless, ancorato nel Porto di Gibilterra.Gli attivisti, riusciti ad eludere lo sbarramento della Guardia Costiera spagnola, hanno innalzato uno striscione che reclama "un Mediterraneo senza nucleare".
Valeria Scillieri


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