Anno
X numero 2 - febbraio 2001
SATIRA E COSTUME
Cave cacanem
I cani sono animali simpatici,i loro padroni un pò meno
Scrivo il presente articolo in qualità di rappresentante
dellassociazione "Cave cacanem", che raggruppa i poveri cristi vessati dai
padroni dei cani. I cani sono animali simpatici, i loro padroni un po meno. La mia
associazione ha istituito due premi di dieci milioni: uno, per la persona che riuscirà a
fotografare un padrone che raccoglie con regolamentare paletta gli escrementi del cane in
passeggiata sui marciapiedi; laltro, per la persona che avrà udito un padrone dire
che il proprio cane è cattivo. Sono certo che i premi resteranno nelle casse
dellassociazione. Il regolamento che prescrive per i cani in pubblico il guinzaglio
o la museruola è dai padroni totalmente inosservato. Se decidessi di mettermi a vendere
museruole, andrei fallito per mancanza di clienti. Guinzagli, ne venderei solo di quel
tipo, amatissimo dai padroni, dotato di manopola circolare a molla, contenente due o
trecento metri di cavo allungabile, che vanifica in pratica la funzione guinzagliesca. Se
incrociate per strada una belva a quattro zampe che fa per avventarsi su di voi e
azzardate un gesto di paura, venite immancabilmente (per la serie "cornuted and
mazziated") redarguiti dal padrone o padrona piccati: «Non si preoccupi, è
buoooono!». La parola "buono" viene pronunciata come una specie di belato con
la "o" al posto della "e" e con gli occhi "vithrei",come
direbbe un mio amico calabrese, imbambolati dallamore per il quadrupeduccio: ciò,
sia che si tratti di bestiolina da salotto, sia di dobermann con ascendenti pitbull e con
lhobby della pastorizia, maremmana o tedesca.Per quanto concerne gli escrementi, il
padrone segue con batticuore e partecipazione la funzione canina scopo della passeggiata
(a proposito: stitici, consolatevi considerando la "muina" propiziatoria
inscenata dai simpatici quadrupedi, pur pressati dal bisogno; i padroni fermerebbero il mondo circostante, reo di
deconcentrare i loro tesorucci...). A funzione effettuata, però, i padroni cadono
regolarmente vittime di amnesia, e allora....cave cacanem! E nelle zone buie, che Dio ce
la mandi buona! Il mio amico Bachisio, che si crede spiritoso) sostiene che il rimedio è
lacquisto di quelle carissime scarpe inglesi, il cui costo comprenderebbe
lassicurazione "Merdakan": cioè la fabbrica, assicurata con i Lloyds di
Londra, sostituirebbe le scarpe in caso di maleodorante pestaggio!In tutte le zone
edificate a ville (per esempio, dai Castelli Romani fino al mare), dotate di ampi
giardini, dove credete che facciano i loro bisognini i cani da guardia? Ma nelle stradine
di lottizzazione, dove se no? I cancelli vengono aperti e i guardiani a quattro zampe,
soli e senza museruola, si sgranchiscono le medesime e guai a chi si avventura a piedi.
Che imbecille! Ma allora le macchine che ci stanno a fare? Basta girare in macchina e
passa la paura, giacchè lhinterland è stato trasformato in zoo safari dai cafenti
(cafoni prepotenti).Mia moglie ha paura dei cani. Se ne incrocia uno, il sistema endocrino
reagisce alla paura inviandole nel sangue adrenalina, ormone automaticamente prodotto
dallorganismo per potenziarlo in caso di pericolo. Lodore della paura,
percepito dal finissimo olfatto dei cani li irrita. È lo stesso che emettono i ladri in
opera: I cani sentono lodore di un essere che sta inconsciamente preparandosi per un
potenziale conflitto (praticamente pensano che mia moglie voglia aggredirli...). E così
si innesta un inestricabile circolo vizioso. Ho chiesto consiglio in proposito al collega
presidente dellassociazione "Padroni di cani": Mi ha risposto di cambiare
moglie e di prendermi un cagnolino.
Francesco Barbone
Anno X numero 2 - febbraio 2001
SATIRA E COSTUME
Mercatino antiquario
Una mattina ascoltando...
Beeello! Ma....è granne! Quante
bancarelle....Dio, quanta robbetta sfiziosa!
Ah Inese! E nun ricomincià co sta fissa tua de tutti sti impiccetti, che ce
navemo casa piena!
Ah Cosimo...essi bbono, e famme guardà, che così famo luna e annamo a magnà da
mamma!
Ueeee, ueeee!
Te lavevo detto de nun portacce er pupo, che se rompe , e poi ce rompe a noi,
pora stella!
E chi ce lo teneva? Mi sorella oggi esce cor regazzo....
Goffvedo, ti pvego, non vicominciave con questa tua mania
dell"affave" libevty, ma ti pave che tvovi una lampada Tiffany a due
soldi? È tutta voba vifatta o fasulla. Anche gli antiquavi givano, ti pave che un pezzo
autentico lo fanno pvendeve a te!
Signora, mi scusi, quanto viene questa zuccheriera?
Guaudi, mi paue sulle centocinquanta...
Mamma mia, così cara?
Ma signoua, è fuancese! Puimi novescento. È un oggettino veuamente fine, uno
splendoue!
Veramente pensavo di spendere di meno...
Ma caua signoua, lei col Suo occhio clinico e col Suo gusto squisito mi sceglie il
pezzo più bello...e me lo vuol poutaue via a due liue? Guaudi, puopuio peu veniule
incontuo, faccia centodiesci...
Mah, senta...caso mai ripasso...
Ma signoua, Le paue che un gioiellino così Glielo lasciano? Non se lo facci sfuggiue!
Senta, mi ci faccia pensare, arrivederci.
(fra sè, a bassa voce) Màzzete che cotica! Manco centodieci pe na
zuccheriera vo caccià: e ce viè puro in visone! Me sa che lha comprato a
Porta Portese (ad alta voce) Dica signoua: Bellino, veuo?
Gustavo, non mi seccare con la tua prescia, voglio vedere se cè un
bronzetto come quello che ci ha regalato tua zia Elvira.
Ma Giuliana, ti prego, lascia perdere...
Ma neanche per sogno, ce lha dato come se fosse un Michelangelo!
E insisti...ma che timporta, dài.
Deve essere come quelli, di scuola napoletana, mi pare, tipo Gemito...
E giusto Gemito ci trovi qui.
Scusi, quel bronzetto, il ragazzo che pesca...quanto viene?
Ottocentomila
È di Gemito?
Ma signora! A questo prezzo mi pretende un Gemito? Ma un gemito glielo faccio io, di
sconforto e disappunto!
Hai capito, Gustavo? Quattro soldi vale il bronzetto di tua zia.Amoruccio caro, dalle zie
tue un cavoletto di Bruxelles abbiamo rimediato! E tu ti credevi di aver ricevuto in
regalo il Perseo di Cellini!?
Dica signoua; puego, guaudi puue, facci con comodo: Ahò, e qua n se
batte n chiodo: Ah Sirvà, è da stammatina che sto in piedi co sto
freddo...
Ma te sei messa le carze contenitive?
See, ce faccio la bira! Dio che mar de reni! Questi vengheno a perde tempo, me se
squadreno co tanto docchi la robba mia e pure a me, che me pare
desse na scimmia ar giardino zologgico, e nun compreno manco na
spilla! Guardeli là, tutti signoroni, cappelli, pellicce...e magari j hanno
staccato er telefono e la luce... e la banca je sta a venne casa!
Ah Inese! E nun ricomincià co sta fissa tua de tutti sti impiccetti, che ce
navemo casa piena!
Ah Cosimo...essi bbono, e famme guardà, che così famo luna e annamo a magnà da
mamma!
Ueeee, ueeee!
Te lavevo detto de nun portacce er pupo, che se rompe , e poi ce rompe a noi,
pora stella!
E chi ce lo teneva? Mi sorella oggi esce cor regazzo....
Goffvedo, ti pvego, non vicominciave con questa tua mania
dell"affave" libevty, ma ti pave che tvovi una lampada Tiffany a due
soldi? È tutta voba vifatta o fasulla. Anche gli antiquavi givano, ti pave che un pezzo
autentico lo fanno pvendeve a te!
Signora, mi scusi, quanto viene questa zuccheriera?
Guaudi, mi paue sulle centocinquanta...
Mamma mia, così cara?
Ma signoua, è fuancese! Puimi novescento. È un oggettino veuamente fine, uno
splendoue!
Veramente pensavo di spendere di meno...
Ma caua signoua, lei col Suo occhio clinico e col Suo gusto squisito mi sceglie il
pezzo più bello...e me lo vuol poutaue via a due liue? Guaudi, puopuio peu veniule
incontuo, faccia centodiesci...
Mah, senta...caso mai ripasso...
Ma signoua, Le paue che un gioiellino così Glielo lasciano? Non se lo facci sfuggiue!
Senta, mi ci faccia pensare, arrivederci.
(fra sè, a bassa voce) Màzzete che cotica! Manco centodieci pe na
zuccheriera vo caccià: e ce viè puro in visone! Me sa che lha comprato a
Porta Portese (ad alta voce) Dica signoua: Bellino, veuo?
Gustavo, non mi seccare con la tua prescia, voglio vedere se cè un
bronzetto come quello che ci ha regalato tua zia Elvira.
Ma Giuliana, ti prego, lascia perdere...
Ma neanche per sogno, ce lha dato come se fosse un Michelangelo!
E insisti...ma che timporta, dài.
Deve essere come quelli, di scuola napoletana, mi pare, tipo Gemito...
E giusto Gemito ci trovi qui.
Scusi, quel bronzetto, il ragazzo che pesca...quanto viene?
Ottocentomila
È di Gemito?
Ma signora! A questo prezzo mi pretende un Gemito? Ma un gemito glielo faccio io, di
sconforto e disappunto!
Hai capito, Gustavo? Quattro soldi vale il bronzetto di tua zia.Amoruccio caro, dalle zie
tue un cavoletto di Bruxelles abbiamo rimediato! E tu ti credevi di aver ricevuto in
regalo il Perseo di Cellini!?
Dica signoua; puego, guaudi puue, facci con comodo: Ahò, e qua n se
batte n chiodo: Ah Sirvà, è da stammatina che sto in piedi co sto
freddo...
Ma te sei messa le carze contenitive?
See, ce faccio la bira! Dio che mar de reni! Questi vengheno a perde tempo, me se
squadreno co tanto docchi la robba mia e pure a me, che me pare
desse na scimmia ar giardino zologgico, e nun compreno manco na
spilla! Guardeli là, tutti signoroni, cappelli, pellicce...e magari j hanno
staccato er telefono e la luce... e la banca je sta a venne casa!
Francesco Barbone
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