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Sommario anno X numero 4 - aprile 2001

L'ANGOLO DELLA POESIA - pag. 19


Incomunicabilità

Dovevo avere un aspetto davvero spaventoso! I miei commensali si sentivano a disagio, ed uno di loro mi ha perfino domandato se erano la causa involontaria del mio malumore. Pranzavo con loro ed era come se non mangiassi. Le loro bocche pronunciavano parole che io non sentivo. I loro gesti erano per me come quelli di un mimo. Ho passeggiato con loro lungo la spiaggia e dal mare ho quasi ricevuto un secondo battesimo. Il mare si, mi parlava e mi purificava. Parlava al mio cuore il linguaggio della natura, forte, crudo, penetrante e schietto. La mia anima la sentivo di nuovo, tutta mia, triste, ma forte nella sua sconsolata solitudine.

Luca Nicotra


Grigio

Sta,
come il cielo
senza nuvole né sole,
grigio,
sospeso
sulle spine dei pensieri,
il cuore.
Albero in fiore
sommerso
di neve.

Maria Vinci


Notizie dalla Bosnia

– IX. Il ritorno del vate

Quando ritorna dalla guerra il vate
non ha più sangue sui vestiti sporchi,
ma gli occhi delle madri dentro gli occhi,
le iridi dei figli alla guerra scampati.

Non ha più il pane in bocca, ma lo sente
ancora duro, ancora insipido fra i denti;
e rivede dietro gli occhi i denti rotti
dei suoi fratelli in balia della guerra.

Si posa un poco il vate sulla soglia
di casa, si guarda intorno stupito,
esterrefatto appena un attimo:
il tempo di un sospiro. È a casa propria.

Ascolta nel silenzio della notte
i suoni familiari che trascorrono
usuali, ma che pare li impari
solo adesso. Gli riappaiono i primi

volti di casa: Marta, Chiara, e i vecchi
amori di cui ama i cuori, il vate.
Si guarda attorno: lo scrittoio vuoto,
lo schermo quieto del computer spento,

le carte accatastate presso l’angolo
di un luogo angusto, intimo e privato.
E nulla più delle anime che ha amato
vorrebbe unirle fuori della guerra:

ma vi sono monti e fossati, strade
troppo impervie e bombardate, pericoli.
Lo sa fin troppo bene il vate ch’altri
sono i limiti dei mondi spartiti:

sa bene, nella pioggia dei pensieri
quieti, che Marta e Chiara, Silvia e Rita
e i mille amori che squillano improvvisi
al telefono e teneri in inviti

sanno ascoltare dei viaggi intrapresi,
non possono capire le ferite
nere e il sangue, i poveri occhi degli
uccisi in battaglie o al tavolo da pranzo,

né si può dire dell’erba fra i denti
sopra un sasso seduto a parlare
in monco inglese il vate con la bella
giovinetta a Sarajevo. Non possono

sapere che nell’urna di un assenso
il senso stretto d’esser solidali.

Nicola D’Ugo


 Ecco, dopo le prime quattro in assoluto, altre tre delle tredici poesie premiate al primo concorso "Alfredo Michetti".


Fantascienza (poesia n. 2)

Accendo la TV
Per vedere un film e nulla più.
Scorro i canali
Ma i programmi mi sembrano tutti uguali.
Vorrei provare un’emozione
Magari vedendo un film ad alta tensione.
Non mi era mai successo:
all’improvviso un lampo mi penetra dentro
e come una freccia si conficca nel mio petto;
Eccolo! Eccolo! Grido!
L’ho trovato è il mio film preferito
è un film di fantascienza
questo mi dà una gioia immensa.
Alieni? Astronavi?
"ma che cos’è Guerre Stellari?"
Lo guardo interessato e soddisfatto
il mio desiderio è presto fatto.
Il cinema fantastico, fiabesco
e surreale ho trovato,
finalmente l’ho beccato.
Non mi resta che mettermi comodo e rilassato
a gustarmi il paradiso con un semplice sorriso.
Oh! Fantascienza, fantascienza mia
solo tu sai come farmi compagnia!
Le scene son piene di effetti speciali
che paiono persino reali.
È un mondo di fuochi artificiali
e non sono tutti uguali,
giallo, rosso, oro, verde e blu
sono quelli che si vedono di più.
Con la fantasia ora posso volare
e di trovarmi sulla scena
mi posso immaginare.
Oh! Fantascienza, fantascienza mia
solo tu sai come farmi compagnia!
Con te vorrei sempre stare
perché, solo tu
sai come farmi entusiasmare.
Nella realtà so’ di non poter fare
quello che invece faccio con te
fino alla notte alle tre.
Oh! Fantascienza, fantascienza mia
adesso ti lascio
e me ne vado via!

Corbisiero Simone - II e
Sc. Media Via Mura dei Francesi - Ciampino


Vorrei viaggiare (poesia n.22)

Vorrei viaggiare
tra scienza e fantascienza,
toccare Marte con un dito,
vedere l’inizio dell’infinito,
trovare nuovi mondi con
cose e uomini tondi tondi,
grassi, bassi, e un pò baffuti.
Vedere Saturno e i suoi anelli
Per saper se tutti son belli.
Vorrei trovare Eta beta,
conoscere dove si è nascosta
la cometa.
Stelle gialle, bianche e blu,
vorrei volare
sempre più su.

Pezzali Marta – III d
Ist. Comprensivo - Rocca Priora


Vorrei volare (poesia n.38)

Prima di alzarmi
chiudo gli occhi e penso all’alto,
chiudo gli occhi e sto volando,
volo e vado sempre più su
ma non arrivo mai alla fine del blu.
Mentre volo sogno la pace,
che sarà:
niente guerre,
niente odio,
niente più intolleranza.
Mentre volo penso a tutti,
neri, bianchi, belli e brutti.
Mentre volo penso al mondo.
Poi apro gli occhi e
penso che
con impegno e volontà
non ci sarà bisogno
di volare in alto
per avere serenità.

Bassani Anita – II a
Ist. Comprensivo - Monte Compatri


Sommario anno X numero 4 - aprile 2001