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Sommario anno X numero 4 - aprile 2001

INTERNET - pag. 23


Una finestra sul Web

di Antonio Pisicchio

Prologo
Innanzitutto, mi sia consentito di salutare tutti i lettori che avranno la pazienza di intraprendere questo lungo viaggio, volto a chiarire le idee sul mondo di "Internet". Si tratteranno i concetti base del nuovo sistema di comunicazione che sta rivoluzionando la vita sociale, economica, politica di questi ultimi anni. Scopo di questa rubrica quindi è quello di tentare un disegno di massima del mondo Web: complesso, articolato, di ancora non facile comprensione. Tentare perché di questo si tratta, visto che il settore è in forte espansione, cambiamento e non del tutto afferrabile per chi non ha un minimo di conoscenza informatica. La rubrica seguirà un percorso cronologico: dapprima un po’ di storia passata, poi gli eventi odierni e per finire le prospettive future. In tutto questo, sarà necessario aprire finestre-vocabolario per spiegare termini spesso sconosciuti, a volte di etimologia inglese. Inoltre, si proporrà un filo diretto con i lettori seguendo la filosofia base di Internet: "scambio immediato di informazioni". In quest’ottica, il lettore potrà chiedere spiegazioni e dubbi attraverso posta elettronica al seguente indirizzo: antonio.pisicchio@antoniosmail.com. In tal modo, nei numeri successivi, in un’apposita sezione della rubrica si tenterà di dare una risposta esaustiva alle domande.

"E in principio fu la Luce"
Luce? In un certo qual modo, la prima piccola rete locale – progenitrice di Internet seppur vicino nel tempo- fu proprio l’interruttore che diede vita a un fenomeno a cui, inizialmente, non si attribuì il giusto peso. Siamo negli anni Sessanta quando ancora i computer erano definiti calcolatori, quando le loro dimensioni erano decisamente improponibili per l’utilizzo home-work (lavori di casa e ufficio). In quell’epoca, alcuni studiosi iniziarono a teorizzare la possibilità di creare uno scambio di informazioni tra macchine collegate in rete attraverso linee telefoniche. Il procedimento proposto però non era soddisfacente secondo i dirigenti di grandi aziende, tanto che la stessa Ibm fu la prima a tirarsi fuori dal progetto. Non era possibile, secondo alcuni, poter creare uno scambio seguendo le metodologie proposte (a cui si accennerà più avanti). D’altronde i costi stessi dei mainframe (i calcolatori) erano improponibili, quindi investimenti cospicui non avrebbero ottenuto un immediato ritorno economico. In secondo luogo, ancora si pensava che l’intero mondo occidentale potesse utilizzare non più di dieci computer (seguendo teorie degli anni Quaranta). Non era pertanto incentivante spendere denaro per un cerchia ristretta di utenti! Una risposta esauriente venne dal Dipartimento della Difesa Statunitense: la rete era possibile! In realtà lo scopo era tutt’altro che benefico. In piena Guerra Fredda, a ridosso dallo scontro alla Baia dei Porci che portò il mondo sull’orlo del collasso di una guerra nucleare, gli Stati Uniti pensarono di creare una rete di computer (situati nelle basi logistiche sparse per il territorio nazionale) utile alla difesa in caso di attacco. In sostanza, anche durante un bombardamento nucleare le singole basi dovevano essere in grado di dialogare tra loro, con scambi di informazioni veloci e sicure. Ogni base era un nodo ed ogni nodo era a sé stante. Questo voleva dire che anche la distruzione delle singole sedi militari non metteva a repentaglio la comunicazione tra i punti logistici rimanenti. La rete doveva essere in grado di resistere fino al minimo scambio tra due nodi, trovando sempre un percorso alternativo a quello utilizzato un momento prima dell’attacco.
w23internet.jpg (12861 byte)L’esempio riportato a lato è abbastanza esauriente. I pallini bianchi rappresentano le basi militari (B), le frecce nere uno dei percorsi possibili di comunicazione, in realtà esistono B combinazioni con ripetizione. Nel caso in cui B’ venisse distrutto, il dialogo tra gli altri nodi sarebbe stato possibile seguendo percorsi alternativi (linee tratteggiate).
Ecco allora che nel 1966 va in porto l’Advanced Research Projects Agency (ARPA). L’idea è di Bob Taylor, direttore dell’ARPA successivamente diventata DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency).
Assieme a Bob partecipò alla creazione di una piccola rete dimostrativa –che all’epoca costò un milione di dollari- Larry Roberts, ricercatore presso il Lincoln Laboratory del Massachussets Institute of Technology. Il progetto consisteva in una rete con quattro nodi distanti tra loro: tre università californiane e una dello Utah. Il sistema utilizzato – fino a quel momento bistrattato – fu quello della commutazione a pacchetto o anche Pachet Switching. La differenza rispetto al metodo Circuit Switching, verificato precedentemente, è tutta insita nella gestione della trasmissione dati. Nella nuova tecnica non è necessaria una linea dedicata, in quanto l’informazione viene assemblata in pacchetti spediti su cavi telefonici. Il 2 settembre 1969 il circuito si accese e tra lo stupore degli scettici e la gioia degli inventori avvenne il primo scambio di informazioni in rete. Nacque ARPANET che dietro la connessione di 256 macchine e server nascondeva l’obiettivo reale del Dipartimento della Difesa americano di verificare la funzionalità di un simile sistema di comunicazione. Una struttura del genere avrebbe permesso scambi di ingenti informazioni in pochissimi secondi. In quest’ottica ogni Rete costruita –indipendentemente dalle distanze- avrebbe connesso persone, strutture, Enti che ancora utilizzavano i classici sistemi (basta ricordare che il Fax ancora non era stato messo a punto).
Era necessario a quel punto creare uno standard di "dialogo" tra le macchine. Si cominciò quindi a migliorare la tecnologia usata per Arpanet. Venne creato l’Internet Protocol (IP), un software che trasferisce pacchetti (composti circa da 1500 caratteri) di informazioni da un punto all’altro. Ogni carattere può avere un’origine diversa ma un unico luogo di destinazione. All’arrivo del pacchetto si rese necessario creare un software che potesse aprire e ricomporre l’informazione mostrandola completa all’utente. Si rese necessario pertanto un software adatto alla ricomposizione del messaggio, nacque così il Transmission Control Protocol (TCP). L’insieme dei due software TCP/IP rappresentano ancor oggi lo standard di trasmissione della rete.
Questo fu solo l’inizio di un lento processo di modernizzazione dello scambio di informazioni che dura tutt’oggi. Bisogna attendere la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta per poter parlare di una rete più estesa. In realtà si trattava di Enti Statali, Istituti di Ricerca prettamente americani, che dimostravano comunque come l’allargamento della rete ad infiniti utenti non fosse un sogno proibito.
Il passo importante è accaduto nel 1986 quando la Rete è stata collegata a sei grandi calcolatori, sotto il controllo della National Science Foundation. Nasce così la NSFNET che avrebbe sostituito, all’inizio dell’ultimo decennio di secolo, la povera Arpanet ormai definitivamente in pensione!
A questo punto si ha l’inizio di aggregazioni sempre crescenti grazie anche alla convergenza di determinati fattori tecnologici che hanno facilitato la diffusione, anche nelle case, del personal computer e della Rete anche.
In pochi anni molti Stati (dall’Occidente, sino ai Paesi in via di sviluppo) si collegheranno a NSFNET, sviluppando una ragnatela sull’intero pianeta. In questo modo, ogni rete si connetterà ad una già esistente accrescendo in modo esponenziale il numero degli utenti, nasce Internet.

antonio.pisicchio@antoniosmail.com


Il vocabolario

Server: in informatica si tratta di un hardware o un software che fornisce l’accesso al servizio richiesto.


È necessario un chiarimento in relazione al tipo di Reti esistenti e al loro valore concettuale. Si parla di:

1) Wan (Wide Area Network) -Rete ad ampia diffusione geografica
2) Man (Metropolitan Area Network) - Rete a diffusione limitata all’area metropolitana
3) Lan (Local Area Network) - Rete a diffusione locale nell’ambito di una medesima struttura


Sommario anno X numero 4 - aprile 2001