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Sommario anno X numero 6 - giugno 2001

MEDICINA - laser - pag.22


La correzione dei difetti di vista con Laser ad Eccimeri

a cura di Francesco Rubino

L’occhio umano è un sistema ottico che potremmo assimilare ad una macchina fotografica, dove le lenti degli obiettivi corrispondono alla cornea e al cristallino mentre la pellicola su cui si formano le immagini corrisponde alla retina.
22eccimeri-occhio.jpg (23405 byte)Si dice emmetrope un occhio normale che vede nitido e le immagini si formano esattamente sulla superficie della retina. Quando invece le immagini non si proiettano sulla retina ma dietro o al davanti di questa l’occhio vede sfocato e viene definito ametrope (miope, ipermetrope, astigmatico). Il bulbo di un occhio miope e più lungo di un occhio normale e le immagini si vengono a formare al davanti della retina. La visione è tanto più sfocata quanto più è miope l’occhio e per ogni millimetro di eccesso di lunghezza corrispondono approssimativamente tre diottrie di miopia. L’occhio ipermetrope di contro è un occhio più piccolo della norma, mentre l’occhio astigmatico è caratterizzato da una curvatura imperfetta della cornea.
Per vedere nitido, ovvero per riportare l’immagine sulla retina, l’occhio ametrope necessita di protesi a noi tutti ben note: gli occhiali e le lenti a contatto.
Da qualche decennio la chirurgia oculare si occupa di correggere in maniera sicura e permanente i difetti di vista. Dopo qualche tentativo più o meno felice un coraggioso chirurgo russo, Fiodorov si rese conto che con dei tagli calibrati sulla superficie della cornea si poteva modificare l’indice di refrazione dell’occhio e quindi correggere in maniera permanente alcuni dei difetti più diffusi come la miopia e gli astigmatismi miopici.
La cheratotomia radiale veniva eseguita mediante bisturi di diamante e ha avuto grande diffusione fino a qualche anno fa, quando è stata gradualmente sostituita dall’uso del laser ad eccimeri.
22eccimeri-laser.jpg (23546 byte)Il laser ad eccimeri è in grado di asportare strati di tessuto dalla superficie della cornea in modo estremamente preciso (frazioni di micron) con una riproducibilità non raggiungibile da nessun altro mezzo. In tal modo la cornea viene modellata e lavorata come fosse una lente, appiattita centralmente se l’occhio è miope, perifericamente se l’occhio è ipermetrope, resa omogenea se l’occhio è astigmatico. Tutto questo come se ogni volta cambiassimo l’obiettivo della nostra macchina fotografica per mettere a fuoco l’immagine sulla pellicola. L’intervento è senzaltro più preciso di quello che utilizzava il bisturi di diamante, è rapido (pochi minuti), sicuro e non richiede ricovero; l’uso di colliri anestetici lo rende in più indolore e ben tollerato.
Le metodiche usate sono tre: la PRK, la LASIK e la LASEK. La prima procedura comporta una fase preliminare molto rapida che consiste nella rimozione meccanica delle cellule epiteliali della cornea, la cui superficie così preparata verrà trattata con il laser. Le altre due comportano per il chirurgo un impegno maggiore in quanto la fase fotoablativa del laser deve essere preceduta dall’apertura di un piccolo sportello nello spessore della cornea a profondità e con modalità differenti per ciascuna delle due tecniche. Il dolore durante l’intervento è assente, mentre nel postoperatorio è piu frequente nella PRK rispetto alle altre metodiche, è comunque sopportabile e contrastabile con i comuni analgesici.
È giusto precisare che fattori estranei alla mano del chirurgo ed alla precisione del laser possono influenzare la guarigione clinica e quindi il risultato finale, per cui non è possibile fare una previsione assolutamente certa della correzione ottica raggiungibile. Piccole variazioni dal risultato ottico ricercato non devono considerarsi degli insuccessi poiché non compromettono il confort visivo finale né lo scopo ultimo dell’intervento ovvero l’eliminazione degli occhiali e delle lenti a contatto. Variazioni più consistenti dal risultato desiderato possono invece essere corrette in un secondo tempo con successo mediante un piccolo intervento di ritocco. Il rischio operatorio presente in questo come in qualsiasi altro intervento (anche una iniezione intramuscolare comporta dei rischi!) è trascurabile se vengono osservati i seguenti tre punti imprescindibili:
a) il paziente sia sottoposto ad attenti esami preliminari volti ad evidenziare alcune caratteristiche morfologiche o patologiche dell’occhio (distrofie corneali, cheratocono ecc.) che possano rientrare nell’ambito di criteri di esclusione (l’intervento non deve essere fatto a qualsiasi costo!!);
b) venga utilizzato un laser dell’ultima generazione in perfetto stato di manutenzione e osservata una adeguata asepsi intraoperatoria;
c) l’oculista deve essere un chirurgo adeguatamente addestrato e con una casistica operatoria sufficiente a garantirgli una preparazione anche nella gestione delle eventuali complicanze.
A chi si rivolge questo intervento? Innanzitutto a coloro che hanno difetti di vista molto diversi nei due occhi e che quindi non possono essere corretti in maniera soddisfacente con degli occhiali, a coloro che sviluppano patologie a carico della superficie oculare, come le allergie, e che quindi diventano intolleranti alle lenti a contatto, ma anche a tutti coloro che per motivi psicologici, professionali o sociali non desiderano vincolare la loro vista all’uso di una protesi.
tel. 069456771 - 03334155115 E.mail:
E.mail: rubinoeyesurg@libero.it


Sommario anno X numero 6 - giugno 2001