Notizie in... Controluce Notizie in... Controluce
 Versione digitale del mensile di cultura e attualità dei Castelli Romani e Prenestini

sei il visitatore n.

 

home | indice giornali | estratti | info | agenda | cont@tti | cerca nel sito | pubblicità

 

 

Sommario anno X numero 8 - agosto 2001

 I NOSTRI PAESI - pag. 10


frascati

Il tramonto di un vecchio pino
di Florido Bocci

Frascati - Il pino alla GSAddio vecchio pino, perché vuoi lasciarci? Abbiamo percorso una parte della vita insieme! hai ragione, come si fa a vivere quando un manto d’asfalto e di cemento ti soffoca, come può sopravvivere qualunque cosa in questa pioggia di fuoco che viene dall’alto e in questi miasmi dei mostri di benzina che vengono dal basso? Quando l’aria, resa pestilenziale da mille macchine ti strozza, quando un carosello infernale distrugge quella boccata d’ossigeno ch’è vita per tutti, che fare? Quanti ricordi, vecchio pino, sei stato uno dei giganti a guardia di Villa Torlonia, sei sopravvissuto ai bombardamenti, sei stato testimone di eventi importanti, irripetibili, di una storia straordinaria, quando, verde corazziere, dall’alto dei tuoi trenta metri, vigilavi sulla silente maestosità della villa principesca che ti aveva posto all’ammirazione della piazza più bella del mondo! Non per nulla sul frontale delle scuderie Aldobrandini è scritto: "Roma quam semper surgere vidisti Tusculum Arrideas". Ai tuoi piedi sfilarono e si rincorsero in mirabili duelli Binda e Guerra, per guadagnarsi il titolo mondiale di ciclismo su strada; sfrecciarono le rosse Bugatti nella Vermicino-Rocca di Papa alla tua ombra e davanti a noi monelli sbigottiti e ammirati, appollaiati sulla cancellata perimetrale di Villa Aldobrandini. Sentivamo le Bugatti rosse già quando erano a Capocroce, e in un baleno sbucavano in fondo alla passeggiata, frenavano in curva, ruggendo rabbiose davanti a Carosi e poi mordevano la salita di Sant’Antonio per scomparire lassù in un turbinio di polvere e di fumo. Ma c’èra chi ti accarezzava e ti ammirava a passo di lumaca, passando ai tuoi piedi, rumoroso, sferragliando placido e imperturbabile, era l’imperiale della Stefer che portava a Velletri o con coincidenza a Roma, partito dalla stazione davanti al Comune, dopo il fischietto del capostazione Tempestini.

Tempestini.
Vecchio pino, ne hai viste tante, e forse è giunta la tua ora, per lasciarci un’ombra di malinconia. Davanti alle palme dirimpettaie del monumento ai Caduti, smozzicate dalle bombe, dall’alto della tua chioma ancora verde, hai diretto i Pulcinella di Diana, durante gli indimenticabili Carnevali Tuscolani; davi il benestare e il passo al solenne Re Pupone, quando piazza Roma era assediata dai turisti domenicali e brulicava di tavolini occupati dalle comitive festanti che consumavano porchetta e tracannavano Foétte su Foètte di Cannellino fresco di grotta, servito dai garzoni de U Puise. Oh! U Puise, ha fatto la storia della piazza!
Vecchio pino, ti gustavi il traffico pacato delle romantiche carrozzelle che facevano stazione a piazza Roma e per qualche lira accompagnavano i turisti per i viali ombrosi e profumati delle Ville; ci sorvegliavi quando, durante l’estate fuggivamo dall’afa dei vicoli per tuffarci nel ponentino di For de Porta, all’ora dell’appollo dei passeri chiacchierécci.
Ora, vecchio pino, ci stai abbandonando; nato libero dentro quella splendida villa con il portamento e la funzione del protagonista, ti hanno ridotto alla semplice funzione di decorazione di un convulso vivere quotidiano. Alla tua ombra ci godevamo la grattachecca da Peppa, che ci rinfrescava durante l’estate afosa; ghiaccio tritato, un bicchierino di menta e un cucchiaio di citrato. Era tutto quello che ci potevamo permettere con la paghetta domenicale, mentre arrivava l’eco della musica che la banda dei Carabinieri offriva alla cittadinanza in piazza, vicino al distributore di Checco Bigelli. A qualche metro di distanza Ndindilicchio, insuperabile e indimenticabile maestro Pirogirandobengallerazzista sparava il suo repertorio di fuochi rimasti famosi, beandoci di creazioni policrome e figure scoppiettanti, chiudendo con tre bombe potenti.
Ora, la tua chioma sta cambiando colore, come i pochi capelli che mi sono rimasti, la linfa vitale che ti caricava di verde intenso non ti arriva più, il tuo splendore dai riflessi d’argento sta lasciando il posto ad una scialba nuvola grigia ovattata, e con te se ne va un pezzetto del mio cuore, si riaffaccia la nostalgia della nostra gioventù. ADDIO VECCHIO PINO.


frascati

I "poeti in erba" all’ENEA

di Armando Guidoni

Il benvenuto ai ragazzi (Maria Mercedes Coli, Matteo Di Domenico e Marta Lorenzini) e accompagnatori.
Come ricorderete, in occasione della premiazione del "Concorso Alfredo Michetti", destinato a tutti i ragazzi delle scuole medie inferiori dei Castelli Romani ed organizzato dall’associazione Photo Club Controluce, l’ENEA aveva partecipato come sostenitore; il direttore dei Laboratori di Frascati, Massimo Lanchi, aveva fatto parte del Comitato d’onore.

"visio" - Consuelo Zampetti e Marco Battaglia
In quella serata non furono consegnati tutti i premi ai vincitori assoluti, poiché loro ed i loro accompagnatori avrebbero potuto "consumare" successivamente un premio offerto dall’ENEA: una permanenza (stage) di alcuni giorni all’interno dei laboratori di ricerca. Ebbene, ora il concorso ha concluso il suo "percorso". Il 14 e 15 giugno, infatti, i ragazzi sono stati accolti da Alessandro Di Manzano, in rappresentanza di Massimo Lanchi, ed hanno iniziato la loro "passeggiata scientifica" accompagnati da Daniela Pace.
Il Laboratorio "Laser Eccimeri" e Sarah Bollanti
Alcuni ricercatori hanno esposto il loro progetto di ricerca direttamente ai ragazzi ed all’interno dei locali dove vengono svolti gli esperimenti. In particolare, le visite sono state:

- Laboratorio criogenico: Superconduttività (Paola Gislon);
- Fisica applicata: Olografia (Michele Caponero); Laser Eccimeri (Sarah Bollanti);
- Laboratorio Tokamac per la Fusione termonucleare (Giuseppe Mazzitelli);
- Centro di Calcolo Scientifico (Antonio Perozziello);
- Robotica: Laboratorio Giasone (Fabrizio Muccinelli e Giuseppe Canneto); Laboratorio "visio" per l’ambiente (Marco Battaglia); Laboratorio "stent" (Riccardo Faini); Laboratorio "visio" per non vedenti (Consuelo Zampetti); Laboratorio del "venerdì" (Antonio ed altri).
I ragazzi (ed anche gli accompagnatori) hanno dimostrato grande interesse ed hanno partecipato attivamente agli incontri. Una di loro, Marta Lorenzini, ci ha inviato questa scheda contenente la descrizione delle sue emozioni ed analisi.
"La Superconduttività" e Paola Gislon


"Quando ho vinto il premio del concorso di poesia "Alfredo Michetti", mi è stato comunicato che avrei trascorso due giorni a visitare il Centro di Ricerche dell’ENEA di Frascati, in compagnia della mia famiglia e degli altri tre ragazzi che avevano vinto il premio come me. All’inizio pensavo che sarebbe stata una noiosa visita, durante la quale avremmo visto solo macchine strane, di nessun interesse e persone che ci avrebbero spiegato il loro complicato funzionamento che per ragazzi di 13 anni sarebbe stata una cosa incomprensibile, ma poi mi sono trovata a cambiare opinione almeno una ventina di volte. Una delle idee che avevo prima di vedere il Centro (ma anche la più comune) era quella di una grande stanza piena di persone che avevano una lunga barba e pochi capelli, dritti sulla testa fumante, portavano grandi occhiali ed erano chini su piccole scrivanie piene di fogli con su scritte molte formule che lavoravano con liquidi colorati producendo strani effetti. Comunque ho cambiato subito opinione quando sono arrivata al Centro e ho visto che l’aria era respirabile e pulita e che dai tanti edifici non usciva tutto quel fumo nero e quelle scintille che immaginavo ci fossero. Al nostro arrivo il professor Guidoni ci ha accolto e ci ha accompagnato nella visita di alcuni edifici che erano tutt’altro rispetto a come ce l’aspettavamo e quella prima giornata si è rivelata affascinante, divertente e piena di sorprese. Le cose che mi hanno affascinato di più sono stati l’esperimento con l’azoto liquido e l’ologramma, anche se quest’ultimo è stato più difficile da capire. Nella seconda giornata siamo stati tutti molto colpiti da "Visio", un apparecchio che permette ai non vedenti di avere la percezione di quello che hanno davanti e riconoscere, attraverso un macchinario particolare e molto esercizio, di cosa si tratta. Mi è piaciuta molto anche la riunione che c’è stata alla fine delle visite durante la quale noi ragazzi abbiamo avuto l’opportunità di intervenire esprimendo le nostre opinioni e i nostri giudizi. Devo dire che mi sono divertita e interessata molto alla visita e quando è arrivata l’ora di andare via ero un po’ dispiaciuta e non me ne sarei voluta andare. Comunque quello che ho capito è che i cosiddetti "scienziati pazzi" non esistono, ma ci sono persone come noi che studiano i fenomeni della natura e approfondiscono la tecnologia rendendola ancora più avanzata e utile all’uomo.

Marta Lorenzini II C – Istituto Comprensivo Castel Gandolfo"

 

Occorre ringraziare l’ENEA ed i suoi ricercatori per la sensibilità dimostrata nei confronti dell’iniziativa ed, in particolare, verso i ragazzi coinvolti.


nemi

Mostre di pittura

di Bruna Macioci bmacioci@tiscalinet.it

Nella settimana dal 21 al 29 luglio, la Pro Loco ha curato una mostra-installazione di pitture (di Carla Nico), fotografie (di Willy Becherelli) e musica: Donne ad Oriente è il suggestivo titolo di questa particolarissima manifestazione multimediale incentrata sull’universo femminile orientale e mediorientale. La Sala della Minerva ha ospitato questo singolare allestimento dove, accanto ai quadri, alcuni particolari dei dipinti stessi sono stati proiettati sulle pareti ricoperte da drappi e veli; la musica ha avvolto il visitatore rendendolo parte integrante della mostra.

Nella settimana dal 27 luglio al 5 agosto è stata allestita una mostra di pittura, dal titolo I colori dell’acqua, di due giovanissime artiste già presenti a Nemi altre volte, Rachele Morani e Roberta Torcianti. Hanno esposto alla sala dei Piccoli Comuni alcuni dei loro acquerelli più recenti. Le due ragazze (una di loro, Rachele, è studentessa all’Accademia di Belle Arti a Roma; l’altra, Roberta, studia psicologia ma ha esposto anche a New York) lavorano a quattro mani, prediligendo il genere figurativo ma permettendosi qualche incursione nell’astratto, ed hanno un grande senso del colore ed una bella abilità nelle trasparenze tipiche di questa tecnica pittorica.


Sommario anno X numero 8 - agosto 2001