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Gemellaggio Monte Compatri Calahorra
Inserto a Notizie in... Controluce anno X/10 - ottobre 2001
Sommario

in italiano

en español

 pagina 06 - 08

Calahorra

Intervista tra i cittadini sul gemellaggio

Ainhoa Palacios, consigliera del Turismo.
Quali orizzonti turistici ha aperto il gemellaggio tra Calahorra e Monte Compatri?

Il Gemellaggio tra Calahorra e Monte Compatri ha incuriosito i cittadini di Calahorra che si sono chiesti come novità dove si trova, quanti chilometri disti da Roma. Adesso in tutti i viaggi in Italia approfittano per visitare Monte Compatri e interessarsi a questa città.
Un altro punto importante di questo gemellaggio è stata la collocazione a Calahorra delle piazze Monte Compatri e di quella dedicata a Padre Giovanni di Gesù Maria. Il nostro cittadino quando vede scritto nella indicazione della piazza il nome del Venerabile si domanda chi è questo perso-naggio e, informandosi ottiene una più ampia conoscenza della figura del "El Calagurritano" e di Monte Compatri. Per quanto riguarda la piazza di Monte Compatri, è una piazza dentro della città, cosa che rende Monte Compatri permanentemente presente a Calahorra, recuperando la nostra città uno spazio importante per il riposo, integrato con la natura che dà un senso di benessere.
Rispetto agli orizzonti turistici che ha aperto questo gemellaggio, il primo può essere la facilità di raggiungere Monte Compatri vista la vicinanza con Roma. Di fatto ci sono già delle relazioni tra i giovani di entrambe le città, i quali si sono messi d’accordo telefonicamente per vedere se possono partecipare a questo prossimo viaggio, organizzato dal Comune per celebrare il terzo anniversario di Gemellaggio di quest’anno. Quindi già si stanno aprendo vie economiche e interscambi commer-ciali e culturali tra le nostre due cittadine così come da noi si sta svegliando un grande interesse per imparare la lingua italiana.
Sappiamo che il problema turistico e culturale dovuto alla distanza e alla lingua può apparire più difficile di quanto sembra ma l’importante è che abbiamo sempre presente tanto la figura di Padre Giovanni di Gesù Maria quanto la città di Monte Compatri in tutte le iniziative culturali e turistiche che si sviluppino nel nostro comune.

José Ibáñez, consigliere dell’Educazione e Cultura.
Ritiene che l’iniziativa di questo gemellaggio stia procedendo in maniera proficua?

Si, considero che si sta facendo in una maniera proficua, perchè quando sorse l’idea della fratel-lanza con Monte Compatri, ciò che si pretendeva dalle due cittadine era che si conoscessero, coin-volgendo i cittadini, le associazioni e i settori commerciali delle città. Per questo motivo, ogni qual volta che abbiamo realizzato un viaggio a Monte Compatri o che abbiamo ricevuto i nostri fratelli monticiani in Calahorra si sono sempre invitati i vari settori rappresentativi tanto della società cala-gurritana quanto di quella di Monte Compatri. Intendo commercianti, maestri, imprenditori, gio-vani...e, infatti, tra quest’ultimi si sono stabiliti dei veri vincoli di amicizia e di professionalità.
Cosa si dovrebbe fare, che non è sttato fatto?
Naturalmente ci piacerebbe che il coinvolgimento cittadino fosse maggiore ma questo dipende da ciascuno di noi. Dal nostro Comune tentiamo animare e di stimolare sempre più i nostri cittadini affinchè il numero delle persone che partecipano al gemellagio cresca. Infatti abbiamo coinvolto gli Scouts, i borghi, le persone anziane, il mondo della scuola, le associazioni culturali, ecc. Abbiamo cercato di coinvolgere più gente possibile e se nostro malgrado i contatti diminuissero ciò non dipenderebbe dal Comune, il quale deve soltanto stimolare il gemellaggio, lasciando i contatti a chi è veramente si senta coinvolto.
Per esempio ci piacerebbe che si coinvolgesse di più il settore industriale.
Abbiamo soltanto due anni di vero gemellaggio ed ancora c’è tanta strada da seguire, tanto lavoro da fare sia per Calahorra sia per Monte Compatri affinchè si conoscano soltanto non turisticamente ed istituzionalmente, bensì anche culturalmente e socialmente.

María Asunción Ona, profesoressa della Scuola Quintiliano.
Quale ripercussione ha avuto sulla vostra cittadina questo incontro tra le nostre due culture?

É molto interessante conoscere un’altra cultura come in questo caso quella italiana che non è molto differente dalla nostra giacchè è anch’essa mediterranea. Siamo culturalmente differenti ma simili. Sempre abbiamo qualcosa di nuovo e di interessante da apprendere dagli altri. Per esempio, grazie all’unione di queste due cittadine sorgono delle inquietudini culturali come imparare l’italiano o il castigliano con lo scopo che l’amicizia che nasce dal gemellaggio sia più profonda e la lingua non sia di ostacolo. Come conseguenza immediata dei gemellaggi dei due paesi la cultura di entrambe le città ne riesce ampiata e arricchita.
Come maestra mi sembra molto importante che gli scolari si accorgano fin da piccoli che ci sono più paesi e altre culture che sono gemellati con noi.
Ho avuto la fortuna di conoscere vari professori di Monte Compatri l’anno scorso quando vennero nella nostra citta per confermare il gemellaggio. Si organizzarono varie riunioni di lavoro e con una vostra professoressa potemmo scambiare esperienze professionali e i diversi progetti. Di fatto dopo quella riunione seguiamo a mantenere il contatto e ci mandiamo i vari programmi e le attività che sviluppiamo nella scuola per far vedere ciò che noi facciamo e capire ciò che essi fanno. Ciò che è importante è che questo gemellaggio non si limiti a fatti superficiali e materiali bensì che sia anche spirituale visto che non dobbiamo dimenticare che la ragione prima del gemellaggio tra Calahorra e Monte Compatri è il Padre Giovanni di Gesù Maria, perchè è grazie a lui che ci siamo conosciuti. La religione è molto importante per sapere della cultura di un paese. Inoltre è una realtà molto positiva perchè ci ha dato la possibilità di conoscere gente meravigliosa, accogliente e affettuosa come sono i cittadini di Monte Compatri. Spero perciò che questo gemel-laggio continui a crescere organizzando più incontri con la finalità che questi rapporti crescano sempre di più.

Alfonso Antoñanzas, portavoce del Grupo municipale del PSOE.
Ritiene che l’iniziativa di questo gemellaggio stia procedendo in maniera proficua?

Secondo il punto di vista del Gruppo Municipale Socialista crediamo che si dovrebbero coinvolgere più famiglie di diversi settori e non limitarsi soltanto ad atti istituzionali come si sta procedendo fin’ora. Quindi sembrerebbe che sia un gemellaggio molto istituzionalizzato e poco popolare.
Cosa si dovrebbe fare che non si è fatto?

Si dovrebbero ampliare i rapporti tra i due paesi gemellati ad altri gruppi sociali ad altri campi o settori per far nascere altre attività che non si limitino soltanto ed esclusivamente all’aspetto religioso che ha motivato il gemellaggio.

Félix Herce, cittadino e Presidente della Confraternita della Santa di Vera Cruz. Come vive il rapporto che si è venuto a creare tra monticiani e calagorritani?
Quano arrivammo a Monte Compatri nel 1998 per firmare il Gemellaggio tra le entrambe città mi sorprese subito il senso di fratellanza che già esisteva nella cittadina italiana. Vissi per la prima vol-ta, un sentimento di città europee. Fui cosciente della nascita dell’Unità Europea. Credo che grazie a quell’incontro con i monticiani mi sentii davvero europeo visto che fino a quel momento non avevo intuito la sensazione di sentirmi europeo.
Come semplice cittadino, quali benefici ne ha tratto? Considero molto interessante che si portino a compimento i gemellaggi ma perchè si possano ottenere più benefici è necessario quella costanza che a mio avviso si sta già avendo come ad esempio nell’organizzare i viaggi nelle nostre due nazioni, interscambi culturali, conversazioni, ecc. Varie attività a beneficio dei cittadini di Calahorra e di Monte Compatri affinchè si possano godere le due città come se fossimo dei concittadini in più e non come semplice turisti.
Di questa costanza dobbiamo sapere trovare il meglio cosa che si traduce col conoscere entrambi i paesi, le nostre persone con le rispettive culture e abitudini.
Per me cittadino la cosa più importante che ho riportato da questo gemellaggio è stata l’opportunità di conoscere la gente piacevole di Monte compatri e vivere un’amicizia, approfondire la figura di Padre Giovani di Gesù Maria e sentirmi Calahorrano in Monte Compatri. E’ per me una grande soddisfazione l’aver conosciuto questi italiani. Ogni qual volta ci rincontriamo ci trattiamo con molto affetto, come "hermanos".

Ana Boluda, Presidente dell’Associazione Casalinghe.
Qual’è secondo lei, l’aspetto più bello nato da questo gemellaggio?

Il gemellaggio in sè mi sembra magnifico, divino. Il momento più bello ed emozionante per me fu quando l’anno scorso si è celebrato l’atto ufficiale qui nella nostra città ed ascoltammo insieme gli inni nazionali dei nostri due paesi.
La cosa bella è che si continuino le attività e i viaggi per poter vedere i nostri fratelli di Monte Com-patri così il gemellaggio si consolida sempre più e ci possiamo conoscere meglio. Esempio ne fu il pranzo popolare che organizzammo nel Parco del Cidacos, riunione stupenda nella quale tutti ci siamo divertiti. Ma senza dubbio l’aspetto più bello è la possibilità di conoscere gente magnifica che ti chiama "hermana" come anche a me mi chiamavano. Ciò mi dà tanta gioia ed illusione.

Daniel Rada, Presidente del Consiglio della Gioventù "Forum".
Tu che sei un giovanissimo cosa pensi dell’unificazione europea?

In generale penso che sia positiva per tutti i paesi che compogono questa unione dato che l’appartenenza alla UE comporta tra i tanti aspetti la promozione dell’occupazione e dello sviluppo economico e sociale. Inoltre s’immagina un aumento dell’ investimento straniero nei paesi membri. Dato che non ci saranno più frontiere ci sarà un rimodernamento delle aziende per essere più com-petitive con lo scopo di contrastare le importazioni degli altri paesi fuori dall’Unione. E ancora, contiamo soprattutto con la facilità di poterci muovere per tutti i paesi con la stessa moneta, dimenticandoci così di andare in banca e le sue commissioni che ci tocca pagare ogni volta viaggiamo. Certamente rimanere fuori dell’Unione sarebbe stato un retrocedere con il relativo isolamento nel mercato economico globale.
Vedo tutto ciò come qualcosa di positivo. La creazione dell’UE dà ulteriori possibilità ad ogni paese membro, tanto sulla base della collaborazione quanto per la diversità che sorge da questa apertura. Sebbene considero che ciò non è un processo finalizzato perchè si deve ancora lavorare molto per poter giungere in tutti gli ambiti ad una piena unificazione.
Credi che i gemelllaggi possano risultare utili per l’avanzamento di questo processo?

Il gemellaggio tra le città di due stati membri dell’UE, attraverso dei rapporti e dei vincoli d’ami-cizia che nascono e dei progetti comuni che si organizzino, può contribuire a rafforzare questa unificazione che tanto rincorre l’Unione Europea. E’ chiaro che non penso che sia un fatto davvero determinante per quanto riguarda l’unione vera e propria, ma mi sembra interessante visto che questi gemellaggi, oltre a creare vincoli di cooperazione, possono arriccchire culturalmente entrambe le località.

Javier Lo Santos, Direttore del Settimanale El Eco del Cidacos.
Qual’è il ruolo che hanno i mezzi di comunicazione nel gemellaggio tra queste due città?
Noi ci siamo dedicati soprattutto a diffondere a tutta la cittadinanza il significato di questo gemel-laggio, spiegando i vincoli che si son venuti a creare tra una città spagnola ed una città italiana.
Tanto nella prima visita che abbiamo fatto a Monte Compatri come in quella vostra realizzata qui a Calahorra, visita quest’ultima per rifirmare l’atto ufficiale di Gemellaggio, i nostri mezzi di comuni-cazione hanno sviluppato un’ampio lavoro di diffusione per far conoscenza alla gente i vincoli che uniscono Calahorra e Montecompatri e soprattutto spiegare qual’è il futuro del gemellaggio.
Ciò che più risalta da questo gemellaggio è che la protezione di questi vincoli che esistono tra le nostre due città è affidata soprattutto a Padre Giovanni di Gesù Maria, e che in suo nome sono sorte amicizie importanti tra persone delle due località che rappresentano culture e forme di vita differenti.
Nei giorni in cui si vive il gemellaggio tanto a Montecompatri quanto a Calahorra la gente desidera finalmente integrarsi e auguriamo che possano persistere questi vincoli di fratellanza pure in futuro


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Calahorra

Entrevista a los ciudadanos

Ainhoa Palacios, Concejal de Turismo.
¿Qué horizontes turísticos ha abierto el hermanamiento entre Calahorra y Monte Compatri?

El hermanamiento entre Calahorra y Monte Compatri lo que ha hecho es plantear a los ciudadanos de Calahorra la pregunta de dónde está Monte Compatri, qué kilómetros hay desde Monte Compatri a Roma,... Se están aprovechando los viajes a Italia para visitar e interesarse por Monte Compatri.
Otro punto importante de este hermanamiento ha sido la urbanización de las plazas Monte Compatri y del Padre Juan de Jesús María. Cuando vemos el nombre de Juan de Jesús María en esa plaza el ciudadano se pregunta quién es y se explica, teniendo un conocimiento más amplio de la figura de "El Calagurritano" y de Monte Compatri. Y la plaza de Monte Compatri, una plaza simbólica dentro de ciudad, que lo que ha hecho es que esté permanentemente la ciudad de Monte Compatri en Calahorra, recuperando un espacio importante para el ocio, la naturaleza y un mejor estado de bienestar.
Con respecto a los horizontes turísticos que ha abierto este hermanamiento el primero puede ser de destino debido a la proximidad a Roma. De hecho hay relaciones entre jóvenes de ambas ciudades que ya se han puesto en contacto telefónicamente para ver si pueden participar en este próximo viaje organizado por el Ayuntamiento para celebrar ese tercer aniversario del hermanamiento. Ya se están abriendo vías económicas e intercambios comerciales y culturales entre ambas ciudades así como también se está despertando un gran interés por aprender el idioma italiano.
Sabemos que el tema turístico y cultural debido a la distancia y al idioma puede ser un poco más difícil pero lo importante es que siempre tengamos presente tanto la figura del Padre Juan de Jesús María como la ciudad de Monte Compatri en todas las iniciativas culturales y turísticas que se desarrollen en nuestro municipio.

José Ibáñez, concejal de Educación y Cultura.
¿Considera que la iniciativa de este hermanamiento se está llevando a cabo de una manera provechosa?

Considero que se está haciendo de una manera provechosa porque cuando surgió la idea del hermanamos con Monte Compatri lo que se pretendía era que las dos ciudades se conocieran e implicar a los ciudadanos, asociaciones y sectores de las ciudades. Por este motivo, cada vez que hemos realizado un viaje a Monte Compatri o hemos recibido a nuestros hermanos montichanos en Calahorra se han invitado a diferentes colectivos representativos tanto de la sociedad calagurritana como de la de Monte Compatri como comerciantes, maestros, empresarios, jóvenes,... y entre ellos se han establecidos verdaderos lazos de amistad y profesionales.
¿Qué cosas debieran hacerse y no se están haciendo?

Por supuesto, nos gustaría que la implicación ciudadana fuera mayor pero eso depende de cada uno. Desde el Ayuntamiento intentamos animar y motivar para que cada vez sea mayor el número de personas que participen en el hermanamiento. Se ha abierto a los Scouts, a las peñas, a las Personas Mayores, al mundo de la enseñanza, a asociaciones culturales, etc. Hemos intentado involucrar a más gente pero que esos contactos calen no depende del Ayuntamiento. El Ayuntamiento sólo tiene que provocarlos pero la continuidad de esa amistad la tienen que potenciar las partes implicadas. Por ejemplo nos gustaría que se implicara más el sector industrial.
Sólo llevamos dos años de hermanamiento y todavía tenemos que seguir trabajando para Calahorra y Monte Compatri no sólo se conozcan turística e institucionalmente sino cultural y socialmente.

Mª Asunción Ona, profesora del Colegio Quintiliano.
¿Qué repercusiones ha tenido sobre la vida de nuestra ciudad hermanada este encuentro entre dos culturas diferentes?
Es muy interesante el conocer otra cultura en este caso la italiana que no es muy diferente a la nuestra ya que al igual que la española es mediterránea.
Somos culturales diferentes pero similares. Siempre tenemos algo nuevo e interesante que aprender de los demás. Por ejemplo, debido a la unión de estas dos ciudades surgen inquietudes culturales como aprender el italiano o el castellano con el objetivo de que la amistad que nace por el hermanamiento sea más profunda y el idioma no sea un obstáculo. Como consecuencia inmediata de los hermanamientos de dos pueblos la cultura de ambas ciudades se ve ampliada y enriquecida.
Como maestra que soy me parece muy importante que los escolares se den cuenta desde pequeños que hay otras países y otras culturas que están hermanados con nosotros.
Tuve la suerte de conocer a varios profesores de Monte Compatri el año pasado cuando vinieron a nuestra ciudad para ratificar el hermanamiento. Se organizaron varias reuniones de trabajo y una de ellas fue sobre la enseñanza donde pudimos intercambiar experiencias profesionales y proyectos. De hecho a raíz de esta reunión seguimos manteniendo el contacto y nos enviamos los programas y actividades que desarrollamos en el colegio para mostrar lo que nosotros hacemos y ver lo que ellos hacen. Lo importante es que este hermanamiento no se limite a cosas exteriores y materiales sino que también sea espiritual ya que no hay que olvidar que la causa del hermanamiento entre Calahorra y Monte Compatri es el Padre Juan de Jesús María que es muy importante ya que gracias él nos hemos conocido. La religión es muy importante para saber la cultura de un pueblo.
Es muy positivo porque nos ha dado la oportunidad de conocer a gente maravillosa, acogedora y cariñosa como son los ciudadanos de Monte Compatri. Espero que se siga avanzando en este hermanamiento y se realicen más encuentros con la finalidad de que estas relaciones vayan creciendo cada vez más.

Alfonso Antoñanzas, portavoz del Grupo municipal del PSOE.
¿Considera que la iniciativa de este hermanamiento se está llevando a cabo de una manera provechosa?
Bajo el punto de vista del Grupo Municipal Socialista creemos que debiera implicarse más a familias de diversos sectores y no limitarse solamente a actos institucionales como se ha venido haciendo hasta el momento.
Por tanto, entendemos que es un hermanamiento demasiado institucionalizado y poco popular.
¿Qué cosas debieran hacerse y no se están haciendo?

Ampliar las relaciones entre los pueblos hermanados a otros colectivos, sectores y actividades que no se circunscriban exclusivamente al aspecto religioso que motivó el hermanamiento.

Félix Herce, ciudadano y presidente de la Cofradía de la Santa Vera Cruz.
¿Cómo vive la relación que se está creando entre montechanos y calagurritanos?

Cuando viajamos a Monte Compatri en 1998 para firmar el hermanamiento entre ambas ciudades me sorprendió el concierto de hermandad que existía ya en la ciudad italiana. Viví, por primera vez, un sentimiento de ciudades europeas. Fui consciente de la creación de la Unión Europea. Creo que gracias a este encuentro que tuve con los montichanos me sentí europeo. Hasta entonces no me había dado de cuenta del sentir europeo.
¿Como ciudadano, cuáles beneficios ha tenido del hermanamiento?

Considero muy interesante que se lleven a cabo los hermanamientos pero para que se obtengan beneficios es necesario la continuidad que en este caso se está haciendo con la organización de viajes a los dos países, intercambios culturales, charlas, etc. Actividades en beneficio de los ciudadanos de Monte Compatri y Calahorra; que puedas disfrutar de una ciudad y de otra sintiéndote en las dos como un ciudadano más y no turista.
Esa continuidad tenemos que saber aprovecharla y ese aprovechamiento se traduce en conocer los países, su cultura, sus costumbres, su gente.
Para mi como ciudadano lo más importante que me ha reportado este hermanamiento ha sido la oportunidad de conocer a esa gente encantadora de Monte Compatri y vivir una amistad, profundizar en la figura del Padre Juan de Jesús María y sentirme calahorrano en Montecompatri. Es una satisfacción plena el haber conocido a estos italianos. Siempre que nos vemos nos tratamos con mucho cariño, como "hermanos".

Ana Boluda, ciudadana y presidente de la Asociación Amas de Casa.
¿Cuál es el aspecto más bello que ha surgido de este hermanamiento?

El hermanamiento en sí me parece una maravilla, divino. Y el momento más bello y más emotivo fue cuando se celebró el año pasado el acto oficial de ratificación del hermanamiento aquí en nuestra ciudad y escuchamos los himnos de los dos países.
Lo bonito es que se sigan haciendo actividades y viajes para veamos más a nuestros hermanos de Monte Compatri y el hermanamiento se vaya consolidando y nosotros nos podamos ir conociendo más. Como por ejemplo el año pasado se organizó la comida popular en el parque del Cidacos que fue una reunión estupenda y en la que todos nos lo pasamos muy bien.
Pero sin duda el aspecto más bello es la posibilidad de conocer a gente magnífica y que te llame "hermana" como a mí me llamaban. Eso hace mucha ilusión.

Daniel Rada, presidente del Consejo de la Juventud "FORUM".
¿Tú como joven que eres, ¿que piensas de la unificación europea?

En general, pienso que es positivo para todos los países que componen esta unificación ya que la pertenencia a la UE conlleva entre otros muchos aspectos al fomento del empleo y al crecimiento económico y social. Además, supone un aumento de las inversiones extranjeras en los países miembros. Al no haber fronteras hay una modernización de las empresas para ser más competitivas con el fin de resistir a las importaciones de los otros países de la Unión Europea. Y cómo no, la comodidad de poder movernos por todos los países con una misma moneda, olvidándonos de tener que ir al banco y de las comisiones que nos cobran cada vez que viajamos.
Desde luego, haberse quedado fuera de la Unión Europea hubiera sido un retroceso y hubiera supuesto un aislamiento del marco económico global.
Lo veo como algo muy positivo. La creación de la UE otorga muchas más posibilidades a cada uno de los países miembros, tanto por la colaboración como por la diversificación que surge de la apertura. Aunque considero que este no es un proceso finalizado y se debe seguir trabajando para llegar a una completa unificación en todos los ámbitos.
¿Crees que los hermanamientos pueden resultar para útiles para el avanzamiento de este proceso?
El hermanamiento entre ciudades de dos estados miembros de la UE ,a través de los lazos y vínculos de amistad que se crean y de los proyectos en común que se organizan, puede contribuir a reforzar esa unificación que tanto persigue la Unión Europea.
No considero que sea determinante en lo que a la unificación respecta. Pero si me parece algo muy interesante ya que estos hermanamientos, además de crear vínculos de cooperación, pueden enriquecer culturalmente a ambas localidades.

Javier Losantos, director del semanario El Eco del Cidacos.
¿Cuál es el papel que desarrollan los medios de comunicación en el hermanamiento entre estas dos ciudades?
Sobre todo los medios de comunicación nos hemos dedicado a difundir a toda la ciudadanía el sentido de este hermanamiento, de estos lazos que se han creado entre una ciudad española y una ciudad italiana. Tanto en la primera visita que realizamos a Monte Compatri como luego aquí, en Calahorra, en la devolución de la visita para la firma del hermanamiento, los medios de comunicación hemos desarrollado un amplio trabajo de difusión para poner en conocimiento de la gente los lazos que unen a Calahorra y Montecompatri y cuál es el futuro del hermanamiento.
Lo que más destacaría de este hermanamiento es que al amparo de ese vínculo que existe entre las dos ciudades a través del Padre Juan de Jesús María, también se han generado amistades importantes entre personas de ambas localidades cuando son culturas y formas de vivir diferentes y que en esos días en los que se comparte el hermanamiento tanto en Monte Compatri como Calahorra la gente se ha interesado en integrarse y puedan persistir esos lazos de hermandad en el futuro.


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