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Calahorra
Intervista
tra i cittadini sul gemellaggio
Ainhoa
Palacios, consigliera del Turismo.
Quali orizzonti turistici ha aperto il gemellaggio tra Calahorra
e Monte Compatri?
Il Gemellaggio tra Calahorra e
Monte Compatri ha incuriosito i cittadini di Calahorra che si sono
chiesti come novità dove si trova, quanti chilometri disti da Roma.
Adesso in tutti i viaggi in Italia approfittano per visitare Monte
Compatri e interessarsi a questa città.
Un altro punto importante di questo gemellaggio è stata la
collocazione a Calahorra delle piazze Monte Compatri e di quella
dedicata a Padre Giovanni di Gesù Maria. Il nostro cittadino quando
vede scritto nella indicazione della piazza il nome del Venerabile
si domanda chi è questo perso-naggio e, informandosi ottiene una
più ampia conoscenza della figura del "El Calagurritano"
e di Monte Compatri. Per quanto riguarda la piazza di Monte Compatri,
è una piazza dentro della città, cosa che rende Monte Compatri
permanentemente presente a Calahorra, recuperando la nostra città
uno spazio importante per il riposo, integrato con la natura che dà
un senso di benessere.
Rispetto agli orizzonti turistici che ha aperto questo gemellaggio,
il primo può essere la facilità di raggiungere Monte Compatri
vista la vicinanza con Roma. Di fatto ci sono già delle relazioni
tra i giovani di entrambe le città, i quali si sono messi d’accordo
telefonicamente per vedere se possono partecipare a questo prossimo
viaggio, organizzato dal Comune per celebrare il terzo anniversario
di Gemellaggio di quest’anno. Quindi già si stanno aprendo vie
economiche e interscambi commer-ciali e culturali tra le nostre due
cittadine così come da noi si sta svegliando un grande interesse
per imparare la lingua italiana.
Sappiamo che il problema turistico e culturale dovuto alla distanza
e alla lingua può apparire più difficile di quanto sembra ma l’importante
è che abbiamo sempre presente tanto la figura di Padre Giovanni di
Gesù Maria quanto la città di Monte Compatri in tutte le
iniziative culturali e turistiche che si sviluppino nel nostro
comune.
José
Ibáñez, consigliere dell’Educazione e Cultura.
Ritiene che l’iniziativa di questo gemellaggio stia procedendo
in maniera proficua?
Si, considero che si sta facendo
in una maniera proficua, perchè quando sorse l’idea della
fratel-lanza con Monte Compatri, ciò che si pretendeva dalle due
cittadine era che si conoscessero, coin-volgendo i cittadini, le
associazioni e i settori commerciali delle città. Per questo
motivo, ogni qual volta che abbiamo realizzato un viaggio a Monte
Compatri o che abbiamo ricevuto i nostri fratelli monticiani in
Calahorra si sono sempre invitati i vari settori rappresentativi
tanto della società cala-gurritana quanto di quella di Monte
Compatri. Intendo commercianti, maestri, imprenditori, gio-vani...e,
infatti, tra quest’ultimi si sono stabiliti dei veri vincoli di
amicizia e di professionalità.
Cosa si dovrebbe fare, che non è sttato fatto?
Naturalmente ci piacerebbe che il coinvolgimento cittadino fosse
maggiore ma questo dipende da ciascuno di noi. Dal nostro Comune
tentiamo animare e di stimolare sempre più i nostri cittadini
affinchè il numero delle persone che partecipano al gemellagio
cresca. Infatti abbiamo coinvolto gli Scouts, i borghi, le persone
anziane, il mondo della scuola, le associazioni culturali, ecc.
Abbiamo cercato di coinvolgere più gente possibile e se nostro
malgrado i contatti diminuissero ciò non dipenderebbe dal Comune,
il quale deve soltanto stimolare il gemellaggio, lasciando i
contatti a chi è veramente si senta coinvolto.
Per esempio ci piacerebbe che si coinvolgesse di più il settore
industriale.
Abbiamo soltanto due anni di vero gemellaggio ed ancora c’è tanta
strada da seguire, tanto lavoro da fare sia per Calahorra sia per
Monte Compatri affinchè si conoscano soltanto non turisticamente ed
istituzionalmente, bensì anche culturalmente e socialmente.
María
Asunción Ona, profesoressa della Scuola Quintiliano.
Quale ripercussione ha avuto sulla vostra cittadina questo
incontro tra le nostre due culture?
É molto interessante conoscere
un’altra cultura come in questo caso quella italiana che non è
molto differente dalla nostra giacchè è anch’essa mediterranea.
Siamo culturalmente differenti ma simili. Sempre abbiamo qualcosa di
nuovo e di interessante da apprendere dagli altri. Per esempio,
grazie all’unione di queste due cittadine sorgono delle
inquietudini culturali come imparare l’italiano o il castigliano
con lo scopo che l’amicizia che nasce dal gemellaggio sia più
profonda e la lingua non sia di ostacolo. Come conseguenza immediata
dei gemellaggi dei due paesi la cultura di entrambe le città ne
riesce ampiata e arricchita.
Come maestra mi sembra molto importante che gli scolari si accorgano
fin da piccoli che ci sono più paesi e altre culture che sono
gemellati con noi.
Ho avuto la fortuna di conoscere vari professori di Monte Compatri l’anno
scorso quando vennero nella nostra citta per confermare il
gemellaggio. Si organizzarono varie riunioni di lavoro e con una
vostra professoressa potemmo scambiare esperienze professionali e i
diversi progetti. Di fatto dopo quella riunione seguiamo a mantenere
il contatto e ci mandiamo i vari programmi e le attività che
sviluppiamo nella scuola per far vedere ciò che noi facciamo e
capire ciò che essi fanno. Ciò che è importante è che questo
gemellaggio non si limiti a fatti superficiali e materiali bensì
che sia anche spirituale visto che non dobbiamo dimenticare che la
ragione prima del gemellaggio tra Calahorra e Monte Compatri è il
Padre Giovanni di Gesù Maria, perchè è grazie a lui che ci siamo
conosciuti. La religione è molto importante per sapere della
cultura di un paese. Inoltre è una realtà molto positiva perchè
ci ha dato la possibilità di conoscere gente meravigliosa,
accogliente e affettuosa come sono i cittadini di Monte Compatri.
Spero perciò che questo gemel-laggio continui a crescere
organizzando più incontri con la finalità che questi rapporti
crescano sempre di più.
Alfonso
Antoñanzas, portavoce del Grupo municipale del PSOE.
Ritiene che l’iniziativa di questo gemellaggio stia procedendo
in maniera proficua?
Secondo il punto di vista del
Gruppo Municipale Socialista crediamo che si dovrebbero coinvolgere
più famiglie di diversi settori e non limitarsi soltanto ad atti
istituzionali come si sta procedendo fin’ora. Quindi sembrerebbe
che sia un gemellaggio molto istituzionalizzato e poco popolare.
Cosa si dovrebbe fare che non si è fatto?
Si dovrebbero ampliare i rapporti
tra i due paesi gemellati ad altri gruppi sociali ad altri campi o
settori per far nascere altre attività che non si limitino soltanto
ed esclusivamente all’aspetto religioso che ha motivato il
gemellaggio.
Félix
Herce, cittadino e Presidente della Confraternita della Santa di
Vera Cruz. Come
vive il rapporto che si è venuto a creare tra monticiani e
calagorritani?
Quano arrivammo a Monte Compatri
nel 1998 per firmare il Gemellaggio tra le entrambe città mi
sorprese subito il senso di fratellanza che già esisteva nella
cittadina italiana. Vissi per la prima vol-ta, un sentimento di
città europee. Fui cosciente della nascita dell’Unità Europea.
Credo che grazie a quell’incontro con i monticiani mi sentii
davvero europeo visto che fino a quel momento non avevo intuito la
sensazione di sentirmi europeo.
Come semplice cittadino, quali benefici ne ha tratto? Considero
molto interessante che si portino a compimento i gemellaggi ma
perchè si possano ottenere più benefici è necessario quella
costanza che a mio avviso si sta già avendo come ad esempio nell’organizzare
i viaggi nelle nostre due nazioni, interscambi culturali,
conversazioni, ecc. Varie attività a beneficio dei cittadini di
Calahorra e di Monte Compatri affinchè si possano godere le due
città come se fossimo dei concittadini in più e non come semplice
turisti.
Di questa costanza dobbiamo sapere trovare il meglio cosa che si
traduce col conoscere entrambi i paesi, le nostre persone con le
rispettive culture e abitudini.
Per me cittadino la cosa più importante che ho riportato da questo
gemellaggio è stata l’opportunità di conoscere la gente
piacevole di Monte compatri e vivere un’amicizia, approfondire la
figura di Padre Giovani di Gesù Maria e sentirmi Calahorrano in
Monte Compatri. E’ per me una grande soddisfazione l’aver
conosciuto questi italiani. Ogni qual volta ci rincontriamo ci
trattiamo con molto affetto, come "hermanos".
Ana
Boluda, Presidente dell’Associazione Casalinghe.
Qual’è secondo lei, l’aspetto più bello nato da questo
gemellaggio?
Il gemellaggio in sè mi sembra
magnifico, divino. Il momento più bello ed emozionante per me fu
quando l’anno scorso si è celebrato l’atto ufficiale qui nella
nostra città ed ascoltammo insieme gli inni nazionali dei nostri
due paesi.
La cosa bella è che si continuino le attività e i viaggi per poter
vedere i nostri fratelli di Monte Com-patri così il gemellaggio si
consolida sempre più e ci possiamo conoscere meglio. Esempio ne fu
il pranzo popolare che organizzammo nel Parco del Cidacos, riunione
stupenda nella quale tutti ci siamo divertiti. Ma senza dubbio l’aspetto
più bello è la possibilità di conoscere gente magnifica che ti
chiama "hermana" come anche a me mi chiamavano. Ciò mi
dà tanta gioia ed illusione.
Daniel
Rada, Presidente del Consiglio della Gioventù
"Forum".
Tu che sei un giovanissimo cosa pensi dell’unificazione
europea?
In generale penso che sia
positiva per tutti i paesi che compogono questa unione dato che l’appartenenza
alla UE comporta tra i tanti aspetti la promozione dell’occupazione
e dello sviluppo economico e sociale. Inoltre s’immagina un
aumento dell’ investimento straniero nei paesi membri. Dato che
non ci saranno più frontiere ci sarà un rimodernamento delle
aziende per essere più com-petitive con lo scopo di contrastare le
importazioni degli altri paesi fuori dall’Unione. E ancora,
contiamo soprattutto con la facilità di poterci muovere per tutti i
paesi con la stessa moneta, dimenticandoci così di andare in banca
e le sue commissioni che ci tocca pagare ogni volta viaggiamo.
Certamente rimanere fuori dell’Unione sarebbe stato un retrocedere
con il relativo isolamento nel mercato economico globale.
Vedo tutto ciò come qualcosa di positivo. La creazione dell’UE
dà ulteriori possibilità ad ogni paese membro, tanto sulla base
della collaborazione quanto per la diversità che sorge da questa
apertura. Sebbene considero che ciò non è un processo finalizzato
perchè si deve ancora lavorare molto per poter giungere in tutti
gli ambiti ad una piena unificazione.
Credi che i gemelllaggi possano risultare utili per l’avanzamento
di questo processo?
Il gemellaggio tra le città di
due stati membri dell’UE, attraverso dei rapporti e dei vincoli d’ami-cizia
che nascono e dei progetti comuni che si organizzino, può
contribuire a rafforzare questa unificazione che tanto rincorre l’Unione
Europea. E’ chiaro che non penso che sia un fatto davvero
determinante per quanto riguarda l’unione vera e propria, ma mi
sembra interessante visto che questi gemellaggi, oltre a creare
vincoli di cooperazione, possono arriccchire culturalmente entrambe
le località.
Javier
Lo Santos, Direttore del Settimanale El Eco del Cidacos.
Qual’è il ruolo che hanno i mezzi di comunicazione nel
gemellaggio tra queste due città?
Noi ci siamo dedicati soprattutto a diffondere a tutta la
cittadinanza il significato di questo gemel-laggio, spiegando i
vincoli che si son venuti a creare tra una città spagnola ed una
città italiana.
Tanto nella prima visita che abbiamo fatto a Monte Compatri come in
quella vostra realizzata qui a Calahorra, visita quest’ultima per
rifirmare l’atto ufficiale di Gemellaggio, i nostri mezzi di
comuni-cazione hanno sviluppato un’ampio lavoro di diffusione per
far conoscenza alla gente i vincoli che uniscono Calahorra e
Montecompatri e soprattutto spiegare qual’è il futuro del
gemellaggio.
Ciò che più risalta da questo gemellaggio è che la protezione di
questi vincoli che esistono tra le nostre due città è affidata
soprattutto a Padre Giovanni di Gesù Maria, e che in suo nome sono
sorte amicizie importanti tra persone delle due località che
rappresentano culture e forme di vita differenti.
Nei giorni in cui si vive il gemellaggio tanto a Montecompatri
quanto a Calahorra la gente desidera finalmente integrarsi e
auguriamo che possano persistere questi vincoli di fratellanza pure
in futuro
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Calahorra
Entrevista
a los ciudadanos
Ainhoa
Palacios, Concejal de Turismo.
¿Qué horizontes turísticos ha abierto el hermanamiento entre
Calahorra y Monte Compatri?
El hermanamiento entre Calahorra
y Monte Compatri lo que ha hecho es plantear a los ciudadanos de
Calahorra la pregunta de dónde está Monte Compatri, qué
kilómetros hay desde Monte Compatri a Roma,... Se están
aprovechando los viajes a Italia para visitar e interesarse por
Monte Compatri.
Otro punto importante de este hermanamiento ha sido la urbanización
de las plazas Monte Compatri y del Padre Juan de Jesús María.
Cuando vemos el nombre de Juan de Jesús María en esa plaza el
ciudadano se pregunta quién es y se explica, teniendo un
conocimiento más amplio de la figura de "El Calagurritano"
y de Monte Compatri. Y la plaza de Monte Compatri, una plaza
simbólica dentro de ciudad, que lo que ha hecho es que esté
permanentemente la ciudad de Monte Compatri en Calahorra,
recuperando un espacio importante para el ocio, la naturaleza y un
mejor estado de bienestar.
Con respecto a los horizontes turísticos que ha abierto este
hermanamiento el primero puede ser de destino debido a la proximidad
a Roma. De hecho hay relaciones entre jóvenes de ambas ciudades que
ya se han puesto en contacto telefónicamente para ver si pueden
participar en este próximo viaje organizado por el Ayuntamiento
para celebrar ese tercer aniversario del hermanamiento. Ya se están
abriendo vías económicas e intercambios comerciales y culturales
entre ambas ciudades así como también se está despertando un gran
interés por aprender el idioma italiano.
Sabemos que el tema turístico y cultural debido a la distancia y al
idioma puede ser un poco más difícil pero lo importante es que
siempre tengamos presente tanto la figura del Padre Juan de Jesús
María como la ciudad de Monte Compatri en todas las iniciativas
culturales y turísticas que se desarrollen en nuestro municipio.
José
Ibáñez, concejal de Educación y Cultura.
¿Considera que la iniciativa de este hermanamiento se está
llevando a cabo de una manera provechosa?
Considero que se está
haciendo de una manera provechosa porque cuando surgió la idea del
hermanamos con Monte Compatri lo que se pretendía era que las dos
ciudades se conocieran e implicar a los ciudadanos, asociaciones y
sectores de las ciudades. Por este motivo, cada vez que hemos
realizado un viaje a Monte Compatri o hemos recibido a nuestros
hermanos montichanos en Calahorra se han invitado a diferentes
colectivos representativos tanto de la sociedad calagurritana como
de la de Monte Compatri como comerciantes, maestros, empresarios,
jóvenes,... y entre ellos se han establecidos verdaderos lazos de
amistad y profesionales.
¿Qué cosas debieran hacerse y no se están haciendo?
Por supuesto, nos gustaría que
la implicación ciudadana fuera mayor pero eso depende de cada uno.
Desde el Ayuntamiento intentamos animar y motivar para que cada vez
sea mayor el número de personas que participen en el hermanamiento.
Se ha abierto a los Scouts, a las peñas, a las Personas Mayores, al
mundo de la enseñanza, a asociaciones culturales, etc. Hemos
intentado involucrar a más gente pero que esos contactos calen no
depende del Ayuntamiento. El Ayuntamiento sólo tiene que
provocarlos pero la continuidad de esa amistad la tienen que
potenciar las partes implicadas. Por ejemplo nos gustaría que se
implicara más el sector industrial.
Sólo llevamos dos años de hermanamiento y todavía tenemos que
seguir trabajando para Calahorra y Monte Compatri no sólo se
conozcan turística e institucionalmente sino cultural y
socialmente.
Mª
Asunción Ona, profesora del Colegio Quintiliano.
¿Qué repercusiones ha tenido sobre la vida de nuestra ciudad
hermanada este encuentro entre dos culturas diferentes?
Es muy interesante el conocer otra cultura en este caso la
italiana que no es muy diferente a la nuestra ya que al igual que la
española es mediterránea.
Somos culturales diferentes pero similares. Siempre tenemos algo
nuevo e interesante que aprender de los demás. Por ejemplo, debido
a la unión de estas dos ciudades surgen inquietudes culturales como
aprender el italiano o el castellano con el objetivo de que la
amistad que nace por el hermanamiento sea más profunda y el idioma
no sea un obstáculo. Como consecuencia inmediata de los
hermanamientos de dos pueblos la cultura de ambas ciudades se ve
ampliada y enriquecida.
Como maestra que soy me parece muy importante que los escolares se
den cuenta desde pequeños que hay otras países y otras culturas
que están hermanados con nosotros.
Tuve la suerte de conocer a varios profesores de Monte Compatri el
año pasado cuando vinieron a nuestra ciudad para ratificar el
hermanamiento. Se organizaron varias reuniones de trabajo y una de
ellas fue sobre la enseñanza donde pudimos intercambiar
experiencias profesionales y proyectos. De hecho a raíz de esta
reunión seguimos manteniendo el contacto y nos enviamos los
programas y actividades que desarrollamos en el colegio para mostrar
lo que nosotros hacemos y ver lo que ellos hacen. Lo importante es
que este hermanamiento no se limite a cosas exteriores y materiales
sino que también sea espiritual ya que no hay que olvidar que la
causa del hermanamiento entre Calahorra y Monte Compatri es el Padre
Juan de Jesús María que es muy importante ya que gracias él nos
hemos conocido. La religión es muy importante para saber la cultura
de un pueblo.
Es muy positivo porque nos ha dado la oportunidad de conocer a gente
maravillosa, acogedora y cariñosa como son los ciudadanos de Monte
Compatri. Espero que se siga avanzando en este hermanamiento y se
realicen más encuentros con la finalidad de que estas relaciones
vayan creciendo cada vez más.
Alfonso
Antoñanzas, portavoz del Grupo municipal del PSOE.
¿Considera que la iniciativa de este hermanamiento se está
llevando a cabo de una manera provechosa?
Bajo el punto de vista del Grupo Municipal Socialista creemos
que debiera implicarse más a familias de diversos sectores y no
limitarse solamente a actos institucionales como se ha venido
haciendo hasta el momento.
Por tanto, entendemos que es un hermanamiento demasiado
institucionalizado y poco popular.
¿Qué cosas debieran hacerse y no se están haciendo?
Ampliar las relaciones entre los
pueblos hermanados a otros colectivos, sectores y actividades que no
se circunscriban exclusivamente al aspecto religioso que motivó el
hermanamiento.
Félix
Herce, ciudadano y presidente de la Cofradía de la Santa Vera
Cruz.
¿Cómo vive la relación que se está creando entre montechanos
y calagurritanos?
Cuando viajamos a Monte Compatri
en 1998 para firmar el hermanamiento entre ambas ciudades me
sorprendió el concierto de hermandad que existía ya en la ciudad
italiana. Viví, por primera vez, un sentimiento de ciudades
europeas. Fui consciente de la creación de la Unión Europea. Creo
que gracias a este encuentro que tuve con los montichanos me sentí
europeo. Hasta entonces no me había dado de cuenta del sentir
europeo.
¿Como ciudadano, cuáles beneficios ha tenido del hermanamiento?
Considero muy interesante que se
lleven a cabo los hermanamientos pero para que se obtengan
beneficios es necesario la continuidad que en este caso se está
haciendo con la organización de viajes a los dos países,
intercambios culturales, charlas, etc. Actividades en beneficio de
los ciudadanos de Monte Compatri y Calahorra; que puedas disfrutar
de una ciudad y de otra sintiéndote en las dos como un ciudadano
más y no turista.
Esa continuidad tenemos que saber aprovecharla y ese aprovechamiento
se traduce en conocer los países, su cultura, sus costumbres, su
gente.
Para mi como ciudadano lo más importante que me ha reportado este
hermanamiento ha sido la oportunidad de conocer a esa gente
encantadora de Monte Compatri y vivir una amistad, profundizar en la
figura del Padre Juan de Jesús María y sentirme calahorrano en
Montecompatri. Es una satisfacción plena el haber conocido a estos
italianos. Siempre que nos vemos nos tratamos con mucho cariño,
como "hermanos".
Ana
Boluda, ciudadana y presidente de la Asociación Amas de Casa.
¿Cuál es el aspecto más bello que ha surgido de este
hermanamiento?
El hermanamiento en sí me parece
una maravilla, divino. Y el momento más bello y más emotivo fue
cuando se celebró el año pasado el acto oficial de ratificación
del hermanamiento aquí en nuestra ciudad y escuchamos los himnos de
los dos países.
Lo bonito es que se sigan haciendo actividades y viajes para veamos
más a nuestros hermanos de Monte Compatri y el hermanamiento se
vaya consolidando y nosotros nos podamos ir conociendo más. Como
por ejemplo el año pasado se organizó la comida popular en el
parque del Cidacos que fue una reunión estupenda y en la que todos
nos lo pasamos muy bien.
Pero sin duda el aspecto más bello es la posibilidad de conocer a
gente magnífica y que te llame "hermana" como a mí me
llamaban. Eso hace mucha ilusión.
Daniel
Rada, presidente del Consejo de la Juventud "FORUM".
¿Tú como joven que eres, ¿que piensas de la unificación
europea?
En general, pienso que es
positivo para todos los países que componen esta unificación ya
que la pertenencia a la UE conlleva entre otros muchos aspectos al
fomento del empleo y al crecimiento económico y social. Además,
supone un aumento de las inversiones extranjeras en los países
miembros. Al no haber fronteras hay una modernización de las
empresas para ser más competitivas con el fin de resistir a las
importaciones de los otros países de la Unión Europea. Y cómo no,
la comodidad de poder movernos por todos los países con una misma
moneda, olvidándonos de tener que ir al banco y de las comisiones
que nos cobran cada vez que viajamos.
Desde luego, haberse quedado fuera de la Unión Europea hubiera sido
un retroceso y hubiera supuesto un aislamiento del marco económico
global.
Lo veo como algo muy positivo. La creación de la UE otorga muchas
más posibilidades a cada uno de los países miembros, tanto por la
colaboración como por la diversificación que surge de la apertura.
Aunque considero que este no es un proceso finalizado y se debe
seguir trabajando para llegar a una completa unificación en todos
los ámbitos.
¿Crees que los hermanamientos pueden resultar para útiles para
el avanzamiento de este proceso?
El hermanamiento entre ciudades de dos estados miembros de la UE
,a través de los lazos y vínculos de amistad que se crean y de los
proyectos en común que se organizan, puede contribuir a reforzar
esa unificación que tanto persigue la Unión Europea.
No considero que sea determinante en lo que a la unificación
respecta. Pero si me parece algo muy interesante ya que estos
hermanamientos, además de crear vínculos de cooperación, pueden
enriquecer culturalmente a ambas localidades.
Javier
Losantos, director del semanario El Eco del Cidacos.
¿Cuál es el papel que desarrollan los medios de comunicación
en el hermanamiento entre estas dos ciudades?
Sobre todo los medios de comunicación nos hemos dedicado a
difundir a toda la ciudadanía el sentido de este hermanamiento, de
estos lazos que se han creado entre una ciudad española y una
ciudad italiana. Tanto en la primera visita que realizamos a Monte
Compatri como luego aquí, en Calahorra, en la devolución de la
visita para la firma del hermanamiento, los medios de comunicación
hemos desarrollado un amplio trabajo de difusión para poner en
conocimiento de la gente los lazos que unen a Calahorra y
Montecompatri y cuál es el futuro del hermanamiento.
Lo que más destacaría de este hermanamiento es que al amparo de
ese vínculo que existe entre las dos ciudades a través del Padre
Juan de Jesús María, también se han generado amistades
importantes entre personas de ambas localidades cuando son culturas
y formas de vivir diferentes y que en esos días en los que se
comparte el hermanamiento tanto en Monte Compatri como Calahorra la
gente se ha interesado en integrarse y puedan persistir esos lazos
de hermandad en el futuro. |