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Cultura
e tradizioni monticiane
di Mirco Buffi
La cultura e le tradizioni
monticiane affondano le proprie radici nel periodo più scuro del
Medio Evo. Infatti le prime notizie che si hanno del nostro paese
risalgono al 1090 e quindi già antecedentemente a questa data
doveva esistere un agglomerato urbano.
Il monticiano è il classico paesano che, pur risentendo degli
influssi della vicinanza della Metropoli romana, è ancora legato
strettamente al proprio essere originario. Infatti egli mantiene
ancora vive le sue tradizioni contadine anche se, purtroppo bisogna
ammetterlo, questa cultura va sempre più sparendo. Ciò che ha
caratterizzato Monte Compatri e, comunque, ancora oggi è
inscindibile da esso, è la vigna. Il contadino non esiste più,
nessuno alleva più galline, nessuno semina più il grano, ma quando
arriva la primavera ecco che Monte Compatri si risveglia dal lungo
letargo invernale ed al mattino presto è tutto un brulicare di
paesani di tutte le età che si aspettano per andare alla vigna,
soprattutto il sabato e la domenica, quando si fa festa in ufficio.
Questo perché al monticiano puoi togliere tutto, ma non il suo buon
bicchiere di vino nostrano, e così tutti sono esperti, maestri nel
preparare il gustoso nettare, e le cantine, o bettole o fraschette,
come vengono chiamate qui, riempiono i vicoli del paese.
Ma tutto, ripeto, inizia alla vigna, è lì che il monticiano a
Denominazione di Origine Controllata si manifesta in tutti i suoi
aspetti migliori: la sua indomabile forza lavorativa, il suo
spiccato senso dell’umorismo ma, soprattutto, la sua vena
canterina, derivazione diretta dell’amore che questa gente nutre
per la musica. Ma il loro non è un amore passivo. Non esercitano
questa passione come molti che si appagano ascoltando la musica, è
al contrario un sentimento che in moltissimi casi esprimono
attivamente imparando a suonare uno strumento. Non è un caso,
perciò, che Monte Compatri esprime una associazione che da almeno
150 anni gestisce con continuità una banda musicale. Non è un caso
neanche la tradizione secondo la quale, ancora oggi, in barba alla
frenesia moderna, si organizzano tènere serenate la sera prima di
un matrimonio.
Non è, con questo, che ho la presunzione di dire che Monte Compatri
sia, nelle sue tradizioni e nella sua cultura, il paese migliore al
mondo, rimane però indubbio che, al contrario di tanti altri, non
ha gettato in un cassetto, chiudendolo, il suo passato (almeno per
ora). Tutto ciò fa sì che nel nostro paese ancora si possano
vivere momenti sereni: la passeggiata lungo viale Busnago; l’allegria
dei giochi popolari organizzati dal Comitato di S. Antonio durante
La "Festa della Madonna del Castagno"; l’odore di mosto
che durante il periodo della vendemmia invade, dandogli un calore
indescrivibile, le vecchie stradine del centro storico. Insomma,
Monte Compatri avrà pure mille difetti, avrà anche i soliti
"paesani autolesionisti" che si lasciano andare agli
atteggiamenti polemici, che portano alle divisioni inconcludenti,
invece di puntare agli obiettivi comuni e condurre insieme a
"tutti gli altri" le azioni necessarie per raggiungerli,
ma resta quel paese dove vivere può anche significare
"essere", nel suo significato più spirituale. Nella
società come quella in cui viviamo, non è cosa da poco!
Mirco Buffi
CIAC… si cresce
Un Consorzio
dalle mille risorse
di Anna Maria Mancini
Il nome "Laghetto", località sita nel
comune di Monte Compatri, deriva, come è facile immaginare, da un
piccolo lago che si trovava proprio lungo la via Casilina, all’altezza
del chilometro 22,400.
La storia di Laghetto è piuttosto recente. Nasce i primi del
novecento grazie all’insediamento di esperti "selciaroli"
che provenivano da Alfedena in Abruzzo e che già durante il secolo
precedente venivano a sfruttare le nostre cave di basalto. Il
selciarolo ricava da questi giacimenti, materiale impiegato nell’edilizia
e soprattutto nelle pavimentazioni stradali, ricordiamo i famosi
"sanpietrini" , largamente utilizzati a Roma e,
naturalmente a Monte Compatri. Ancora oggi queste cave vengono
sfruttate e rappresentano una notevole ricchezza per il nostro
paese.
A seguito della nascita di questa importante attività estrattiva,
cominciarono a sorgere, parallelamente, una moltitudine di altre
attività di vario genere che in poco tempo diedero vita ad una
delle più importanti aree industriali dei Castelli Romani.
In questo contesto nasce il CIAC, Consorzio Industria, Artigianato e
Commercio, che opera a Laghetto e a Pantano Borghese, lungo la via
Casilina tra il ventesimo e il ventiquattresimo chilometro.
Nato tredici anni fa per garantire un servizio di vigilanza alle
aziende consorziate, il CIAC ha successivamente intrapreso nel corso
di questi anni, importanti iniziative affinchè venissero risolti
alcuni problemi della frazione di Monte Compatri, primo fra tutti l’illuminazione
nel comprensorio della via Casilina tra Pantano e Laghetto. Il CIAC
ha inoltre organizzato vari corsi per i suoi iscritti e il diciotto
maggio 2001, ha inaugurato un "Centro Servizi" presso la
sua nuova sede in via Lago di Bolsena 1, dando così l’opportunità
a tutte le aziende locali di usufruire di ulteriori vantaggi come:
corsi sulla legge 626 –sicurezza sul lavoro-, prevenzione igiene
ambientale in azienda, attestazione SOA, ISO 9000, 9001 e 9002,
finanziamenti, consulenze legali, notarili, tecniche, agibilità
sanitaria, ecc.
Nel breve tratto di strada tra Laghetto e Pantano, sono attive più
di 130 aziende commerciali, industriali ed artigiane che impiegano
circa un migliaio di lavoratori, e che operano nei campi più
disparati: alimentare, carpenteria metallica, lattoneria,
falegnameria, impianti di climatizzazione, stampaggio materie
plastiche, meccanica di precisione, manufatti in cemento e
refrattari, ferramenta, pneumatici, vernici, ceramiche, mobili,
attrezzature zootecniche, faunistica, cave di basalto, edilizia e
molte altre ancora.
Questo tessuto di piccole e medie aziende è in continuo sviluppo,
crescono gli occupati, crescono le attività, cresce la qualità dei
prodotti immessi sul mercato nazionale ed estero e per il futuro
puntiamo proprio a rafforzare l’esportazione in Europa, America e
Asia. Ed è in questo contesto generale che l’importante
gemellaggio tra Monte Compatri e la città spagnola di Calahorra, di
cui in questo mese di Ottobre ricorre il terzo anniversario, potrà
determinare un decisivo incremento nell’attività economica
coinvolgendo tutto il territorio e la città di Monte Compatri, che
già da tempo ha intrapreso una profiqua collaborazione imperniata
sulla crescita culturale con la splendida cittadina spagnola e
scambiando con essa una interessante documentazione conoscitiva
riguardo i beni prodotti dalle due città. Questo dovrebbe portare,
a breve termine, ad un auspicabile scambio commerciale. Questo
probabile sviluppo di interscambio, noi prevediamo che potrà
portare senz’altro a notevoli benefici, non ultimo un possibile
incremento di posti di lavoro.
Calahorra dal punto di vista economico, è una realtà molto
interessante, poiché avendo un territorio particolarmente fertile,
offre prodotti agricoli di eccellente qualità e non a caso vi
operano varie industrie di trasformazione alimentare. Inoltre,
grazie alle sue preziose testimonianze storiche e alla sua posizione
geografica, Calahorra rappresenta anche una gradita tappa turistica,
ben supportata da ottime strutture alberghiere e di ristorazione
nonché da numerose e avvincenti manifestazioni popolari e
culturali.
Il nostro Consorzio sarà quindi ben lieto di sviluppare relazioni e
rapporti commerciali con la città di Calahorra che sono iniziati in
occasione della visita che una rappresentanza del CIAC ha fatto l’anno
scorso e che ha suscitato grande interesse. La reciproca e
permanente predisposizione all’evoluzione e all’integrazione,
sarà sicuramente un grande punto d’incontro tra la nostra realtà
economica e quella di Calahorra!
Tutti gli esponenti del CIAC salutano affettuosamente gli amici
Calagorritani in attesa del prossimo incontro che ci sarà a fine
ottobre a Monte Compatri.
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Cultura
y tradiciones monticiane
de Mirco Buffi
La cultura y las tradiciones montichanas remontan
sus propias orígenes en el periodo más oscuro de la Edad Media.
Efectivamente las primeras noticias que se tuvieron de nuestro
pueblo remontan al lejano siglo 1090 y esto quiere decir que
anteriormente a esta fecha tuvo que existir seguramente un centro
urbano.
El montichano es el clásico paisano que aunque se sienta
influenzado por la cercanía de Roma, pero está todavía atado a su
ser original, pues mantiene aún muy vivas las tradiciones
campesinas aunque lamentablemente hay que decirlo, esta cultura
está desapareciendo.
Pese a todo lo que caracteriza aún hoy Monte Compatri es por lo
tanto, la viña. El campesino no existe más, nadie más cría
gallinas, nadie más siembra trigo, pero cuando llega la primavera
Monte Compatri se despierta de su largo letargo invernal y por las
mañanas temprano es todo un hormi-guear de paisanos de todas las
edades que se esperan para ir a la viña, sobre todo en los fines de
semana osea por los sabados y por los domingos. Al montichano le
puedes quitar todo, pero nunca su buen vino local, y así todos son
expertos y hasta maestros en la preparación del gustoso néctar, y
las cantinas y bodegas o "fraschette", como vienen
llamadas por aquí llenan todos los callejones del pueblo.
Pero todo, y me repito todo, comienza desde la viña, porque es ahí
que el montichano DOC se manifiesta en todos sus mejores sentidos:
su indomable fuerza laboral, su destacado sentido del humor pero
sobre todo su natural tendencia por el canto que desemboca en el
amor que tiene esta gente hacia la música. Precisamos que no es un
amor pasivo, osea de aquellos que la escuchan nada más, al
contrario, es un sentimiento que muchos expresan activamente
aprendiendo a tocar un instrumento musical. No es un caso que Monte
Compatri posea una banda musical desde al menos 150 años y que
todavía hoy, (no obstante a la frenesí moderna) se organizan
tiernas noches en la víspera de cualquier matrimonio.
Con todo este discurso no quiero decir que Monte Compatri es con sus
tradiciones y con su cultura el pueblo mejor del mundo, pero al
menos no ha encerrado con llave dentro de un cajón su pasado, como
muchas otras ciudades. Por eso todavía en nuestra pequeña ciudad
se puede vivir aún tranqui-lamente: pasear por el vial Busnago;
divertirse con los juegos populares que se organizan para la fiesta
de la Virgen del Castaño, organizado por el Comité de S. Antonio;
el olor del vino durante el periodo de la vendimia que invade las
viejas callejuelas del centro histórico.
En suma, Monte Compatri tendra miles de defectos, tendrá también
sus "ciudadanos" oportunistas que dañan el buen nombre de
la ciudad, pero pese a todo Monte Compatri queda os aseguramos, una
ciudad donde vivir significa, en su significato más espiritual
existir, y, permítanme, en una sociedad como en la que vivimos
actualmente, todo esto adquiere mucho valor.
CIAC...va creciendo
Un Consorcio de
miles recursos
de Anna Maria Mancini
El nombre "Laghetto", localidad situada
en el Ayuntamiento de Monte Compatri, nos conduce, como se puede
imaginar a un pequeño lago, que se encuentra propiamente a lo largo
de la calle Casilina, a la altura del Km.22.400.
La historia de Laghetto es reciente. Nace en los primeros años del
siglo pasado, gracias a la toma de posesión por expertos "empedradores",
provenientes de Alfedena en la región Abrucés de Italia. Se sabe
que ya durante el siglo XIX venían a explotar nuestras pedreras de
basalto. El empedrador optiene de estos yacimientos materiales que
se emplean en las construcciones y sobre todo en los suelos de las
calles, recordamos los famosos "sanpietrini", largamente
utilizados en Roma y naturalmente en Monte Compatri. Aún hoy estas
pedreras son explotadas y representan una notable riqueza para
nuestra ciudad. Paralelamente como consecuencia del desarrollo de
esta importante actividad extractiva, empezaban a surgir otras
actividades en diferentes sectores que en poco tiempo, dieron vida a
una de las más importantes zonas industriales de los Castillos
Romanos.
En este contexto del discurso nace la CIAC, Consorcio Industrial,
Artesanal y del Comercio, con domicilio en Laghetto y en Pantano
Borghese.
Surgió hace trece años para garantizar un servicio de vigilancia
hacia las mismas industrias locales; el CIAC sucesivamente ha
continuado con muchas otras empresas, como importantes iniciativas
para que se pudieran resolver algunos problemas en los alrededores
de Monte Compatri, como la iluminación del comprensor de la calle
Casilina entre Pantano y Laghetto. El CIAC ha organizado además,
varios cursos para sus mismos inscritos y el 18 de Mayo de este año,
ha inaugurado un "Centro de Servicios" dentro de la nueva
sede de la calle Lago de Bolsena, n°1, dando así la opor-tunidad a
todas las industrias para poder aprovechar de ulteriores vantajas
como: Cursos sobre la ley 626- seguridad en el empleo-, prevención
e higiene ambiental en las fábricas, testificaciones SOA, ISO 9000,
9001 y 9002, subvenciones, consultas legales o notariles, técnicas
y sanitarias, etc.
En este trato de calle entre Laghetto y Pantano, son activas más de
130 industrias comerciales, industriales y artesanales que emplean
casi un millar de trabajadores, los cuales obran en diferentes
sectores: alimenticios, carpintería, hojalateros, aparatos de
calefacciones o de acondicionadores, estampados de material de
plástico, mecánica de precisión, manucfaturados en cemento y
refrac-tarios, herramientas, cauchos, barnices, cerámicas, muebles,
maquinarios de zootécnica y de fauna, pedreras, obras de
construcciones y muchas otras más. Este tejido de pequeñas y
medias industrias se está desarrollando cada vez más, por eso
aumentan los obreros y las actividades; crece la calidad de los
productos colocados en el mercado nacional y en el extranjero. Para
el futuro puntamos a reforzar la exportación en Europa, América y
Asia. Y es en este contexto general que el hermanamiento entre Monte
Compatri y Calahorra en su tercer año de aniversario, en el cual se
podrá determinar un decisivo incremento en la actividad económica
implicando todo el territorio y la ciudad de Monte Compatri, que ya
desde hace tiempo, ha emprendido una colaboración provechosa,
empernada en el desarrollo cultural con la espléndida ciudad
española y intercambiar con ella una interesante documentación que
haga conocer los productos fabricados en las dos ciudades. Esto
tendría que llevarnos en poco tiempo a un auspicable intercambio
comercial. Con este probable desarrollo de intercambio, imaginamos
que nos puede traer sin duda alguna, notables vantajas, sin
olvidarnos por último a un posible incremento de puestos de trabajo.
Calahorra desde el punto de vista económico, es ya una realidad muy
interesante, dado que tiene un territorio muy fértil, ofrece
productos agrícolas de excelente calidad, por eso existen varias
indus-trias de trasformaciones alimenticias. Además, gracias a sus
preciosos testigos históricos y a su posición geográfica,
Calahorra representa también una encantadora parada turistica, con
óptimas cadenas hoteleras y con numerosas y sugestivas
manifestaciones populares y culturales.
Nuestro Consorcio tendrá el honor de poder desarrollar más
relaciones comerciales con la ciudad de Calahorra, relaciones
empezadas ya el año pasado con la ocasión de la visita de nuestros
represen-tantes del CIAC, el cual ha suscitado mucho interés. La
recíproca y permanente disposición a la evolución y a la
integración, será seguramente una grande oportunidad de encuentros
entre nuestra realidad económica y la de Calahorra.
Todos los miembros del CIAC saludan con afecto a los amigos
Calagurritanos, esperando la inminente visita que se efectuará a
finales de Octubre en Monte Compatri |