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Gemellaggio Monte Compatri Calahorra
Inserto a Notizie in... Controluce anno X/10 - ottobre 2001
Sommario

in italiano

en español

 pagina 14

Cultura e tradizioni monticiane

di Mirco Buffi
La cultura e le tradizioni monticiane affondano le proprie radici nel periodo più scuro del Medio Evo. Infatti le prime notizie che si hanno del nostro paese risalgono al 1090 e quindi già antecedentemente a questa data doveva esistere un agglomerato urbano.
Il monticiano è il classico paesano che, pur risentendo degli influssi della vicinanza della Metropoli romana, è ancora legato strettamente al proprio essere originario. Infatti egli mantiene ancora vive le sue tradizioni contadine anche se, purtroppo bisogna ammetterlo, questa cultura va sempre più sparendo. Ciò che ha caratterizzato Monte Compatri e, comunque, ancora oggi è inscindibile da esso, è la vigna. Il contadino non esiste più, nessuno alleva più galline, nessuno semina più il grano, ma quando arriva la primavera ecco che Monte Compatri si risveglia dal lungo letargo invernale ed al mattino presto è tutto un brulicare di paesani di tutte le età che si aspettano per andare alla vigna, soprattutto il sabato e la domenica, quando si fa festa in ufficio. Questo perché al monticiano puoi togliere tutto, ma non il suo buon bicchiere di vino nostrano, e così tutti sono esperti, maestri nel preparare il gustoso nettare, e le cantine, o bettole o fraschette, come vengono chiamate qui, riempiono i vicoli del paese.
Ma tutto, ripeto, inizia alla vigna, è lì che il monticiano a Denominazione di Origine Controllata si manifesta in tutti i suoi aspetti migliori: la sua indomabile forza lavorativa, il suo spiccato senso dell’umorismo ma, soprattutto, la sua vena canterina, derivazione diretta dell’amore che questa gente nutre per la musica. Ma il loro non è un amore passivo. Non esercitano questa passione come molti che si appagano ascoltando la musica, è al contrario un sentimento che in moltissimi casi esprimono attivamente imparando a suonare uno strumento. Non è un caso, perciò, che Monte Compatri esprime una associazione che da almeno 150 anni gestisce con continuità una banda musicale. Non è un caso neanche la tradizione secondo la quale, ancora oggi, in barba alla frenesia moderna, si organizzano tènere serenate la sera prima di un matrimonio.
Non è, con questo, che ho la presunzione di dire che Monte Compatri sia, nelle sue tradizioni e nella sua cultura, il paese migliore al mondo, rimane però indubbio che, al contrario di tanti altri, non ha gettato in un cassetto, chiudendolo, il suo passato (almeno per ora). Tutto ciò fa sì che nel nostro paese ancora si possano vivere momenti sereni: la passeggiata lungo viale Busnago; l’allegria dei giochi popolari organizzati dal Comitato di S. Antonio durante La "Festa della Madonna del Castagno"; l’odore di mosto che durante il periodo della vendemmia invade, dandogli un calore indescrivibile, le vecchie stradine del centro storico. Insomma, Monte Compatri avrà pure mille difetti, avrà anche i soliti "paesani autolesionisti" che si lasciano andare agli atteggiamenti polemici, che portano alle divisioni inconcludenti, invece di puntare agli obiettivi comuni e condurre insieme a "tutti gli altri" le azioni necessarie per raggiungerli, ma resta quel paese dove vivere può anche significare "essere", nel suo significato più spirituale. Nella società come quella in cui viviamo, non è cosa da poco!
Mirco Buffi


CIAC… si cresce

Un Consorzio dalle mille risorse

di Anna Maria Mancini

Il nome "Laghetto", località sita nel comune di Monte Compatri, deriva, come è facile immaginare, da un piccolo lago che si trovava proprio lungo la via Casilina, all’altezza del chilometro 22,400.
La storia di Laghetto è piuttosto recente. Nasce i primi del novecento grazie all’insediamento di esperti "selciaroli" che provenivano da Alfedena in Abruzzo e che già durante il secolo precedente venivano a sfruttare le nostre cave di basalto. Il selciarolo ricava da questi giacimenti, materiale impiegato nell’edilizia e soprattutto nelle pavimentazioni stradali, ricordiamo i famosi "sanpietrini" , largamente utilizzati a Roma e, naturalmente a Monte Compatri. Ancora oggi queste cave vengono sfruttate e rappresentano una notevole ricchezza per il nostro paese.
A seguito della nascita di questa importante attività estrattiva, cominciarono a sorgere, parallelamente, una moltitudine di altre attività di vario genere che in poco tempo diedero vita ad una delle più importanti aree industriali dei Castelli Romani.
In questo contesto nasce il CIAC, Consorzio Industria, Artigianato e Commercio, che opera a Laghetto e a Pantano Borghese, lungo la via Casilina tra il ventesimo e il ventiquattresimo chilometro.
Nato tredici anni fa per garantire un servizio di vigilanza alle aziende consorziate, il CIAC ha successivamente intrapreso nel corso di questi anni, importanti iniziative affinchè venissero risolti alcuni problemi della frazione di Monte Compatri, primo fra tutti l’illuminazione nel comprensorio della via Casilina tra Pantano e Laghetto. Il CIAC ha inoltre organizzato vari corsi per i suoi iscritti e il diciotto maggio 2001, ha inaugurato un "Centro Servizi" presso la sua nuova sede in via Lago di Bolsena 1, dando così l’opportunità a tutte le aziende locali di usufruire di ulteriori vantaggi come: corsi sulla legge 626 –sicurezza sul lavoro-, prevenzione igiene ambientale in azienda, attestazione SOA, ISO 9000, 9001 e 9002, finanziamenti, consulenze legali, notarili, tecniche, agibilità sanitaria, ecc.
Nel breve tratto di strada tra Laghetto e Pantano, sono attive più di 130 aziende commerciali, industriali ed artigiane che impiegano circa un migliaio di lavoratori, e che operano nei campi più disparati: alimentare, carpenteria metallica, lattoneria, falegnameria, impianti di climatizzazione, stampaggio materie plastiche, meccanica di precisione, manufatti in cemento e refrattari, ferramenta, pneumatici, vernici, ceramiche, mobili, attrezzature zootecniche, faunistica, cave di basalto, edilizia e molte altre ancora.
Questo tessuto di piccole e medie aziende è in continuo sviluppo, crescono gli occupati, crescono le attività, cresce la qualità dei prodotti immessi sul mercato nazionale ed estero e per il futuro puntiamo proprio a rafforzare l’esportazione in Europa, America e Asia. Ed è in questo contesto generale che l’importante gemellaggio tra Monte Compatri e la città spagnola di Calahorra, di cui in questo mese di Ottobre ricorre il terzo anniversario, potrà determinare un decisivo incremento nell’attività economica coinvolgendo tutto il territorio e la città di Monte Compatri, che già da tempo ha intrapreso una profiqua collaborazione imperniata sulla crescita culturale con la splendida cittadina spagnola e scambiando con essa una interessante documentazione conoscitiva riguardo i beni prodotti dalle due città. Questo dovrebbe portare, a breve termine, ad un auspicabile scambio commerciale. Questo probabile sviluppo di interscambio, noi prevediamo che potrà portare senz’altro a notevoli benefici, non ultimo un possibile incremento di posti di lavoro.
Calahorra dal punto di vista economico, è una realtà molto interessante, poiché avendo un territorio particolarmente fertile, offre prodotti agricoli di eccellente qualità e non a caso vi operano varie industrie di trasformazione alimentare. Inoltre, grazie alle sue preziose testimonianze storiche e alla sua posizione geografica, Calahorra rappresenta anche una gradita tappa turistica, ben supportata da ottime strutture alberghiere e di ristorazione nonché da numerose e avvincenti manifestazioni popolari e culturali.
Il nostro Consorzio sarà quindi ben lieto di sviluppare relazioni e rapporti commerciali con la città di Calahorra che sono iniziati in occasione della visita che una rappresentanza del CIAC ha fatto l’anno scorso e che ha suscitato grande interesse. La reciproca e permanente predisposizione all’evoluzione e all’integrazione, sarà sicuramente un grande punto d’incontro tra la nostra realtà economica e quella di Calahorra!
Tutti gli esponenti del CIAC salutano affettuosamente gli amici Calagorritani in attesa del prossimo incontro che ci sarà a fine ottobre a Monte Compatri.


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Cultura y tradiciones monticiane

de Mirco Buffi

La cultura y las tradiciones montichanas remontan sus propias orígenes en el periodo más oscuro de la Edad Media. Efectivamente las primeras noticias que se tuvieron de nuestro pueblo remontan al lejano siglo 1090 y esto quiere decir que anteriormente a esta fecha tuvo que existir seguramente un centro urbano.
El montichano es el clásico paisano que aunque se sienta influenzado por la cercanía de Roma, pero está todavía atado a su ser original, pues mantiene aún muy vivas las tradiciones campesinas aunque lamentablemente hay que decirlo, esta cultura está desapareciendo.
Pese a todo lo que caracteriza aún hoy Monte Compatri es por lo tanto, la viña. El campesino no existe más, nadie más cría gallinas, nadie más siembra trigo, pero cuando llega la primavera Monte Compatri se despierta de su largo letargo invernal y por las mañanas temprano es todo un hormi-guear de paisanos de todas las edades que se esperan para ir a la viña, sobre todo en los fines de semana osea por los sabados y por los domingos. Al montichano le puedes quitar todo, pero nunca su buen vino local, y así todos son expertos y hasta maestros en la preparación del gustoso néctar, y las cantinas y bodegas o "fraschette", como vienen llamadas por aquí llenan todos los callejones del pueblo.
Pero todo, y me repito todo, comienza desde la viña, porque es ahí que el montichano DOC se manifiesta en todos sus mejores sentidos: su indomable fuerza laboral, su destacado sentido del humor pero sobre todo su natural tendencia por el canto que desemboca en el amor que tiene esta gente hacia la música. Precisamos que no es un amor pasivo, osea de aquellos que la escuchan nada más, al contrario, es un sentimiento que muchos expresan activamente aprendiendo a tocar un instrumento musical. No es un caso que Monte Compatri posea una banda musical desde al menos 150 años y que todavía hoy, (no obstante a la frenesí moderna) se organizan tiernas noches en la víspera de cualquier matrimonio.
Con todo este discurso no quiero decir que Monte Compatri es con sus tradiciones y con su cultura el pueblo mejor del mundo, pero al menos no ha encerrado con llave dentro de un cajón su pasado, como muchas otras ciudades. Por eso todavía en nuestra pequeña ciudad se puede vivir aún tranqui-lamente: pasear por el vial Busnago; divertirse con los juegos populares que se organizan para la fiesta de la Virgen del Castaño, organizado por el Comité de S. Antonio; el olor del vino durante el periodo de la vendimia que invade las viejas callejuelas del centro histórico.
En suma, Monte Compatri tendra miles de defectos, tendrá también sus "ciudadanos" oportunistas que dañan el buen nombre de la ciudad, pero pese a todo Monte Compatri queda os aseguramos, una ciudad donde vivir significa, en su significato más espiritual existir, y, permítanme, en una sociedad como en la que vivimos actualmente, todo esto adquiere mucho valor.


CIAC...va creciendo

Un Consorcio de miles recursos

de Anna Maria Mancini

El nombre "Laghetto", localidad situada en el Ayuntamiento de Monte Compatri, nos conduce, como se puede imaginar a un pequeño lago, que se encuentra propiamente a lo largo de la calle Casilina, a la altura del Km.22.400.
La historia de Laghetto es reciente. Nace en los primeros años del siglo pasado, gracias a la toma de posesión por expertos "empedradores", provenientes de Alfedena en la región Abrucés de Italia. Se sabe que ya durante el siglo XIX venían a explotar nuestras pedreras de basalto. El empedrador optiene de estos yacimientos materiales que se emplean en las construcciones y sobre todo en los suelos de las calles, recordamos los famosos "sanpietrini", largamente utilizados en Roma y naturalmente en Monte Compatri. Aún hoy estas pedreras son explotadas y representan una notable riqueza para nuestra ciudad. Paralelamente como consecuencia del desarrollo de esta importante actividad extractiva, empezaban a surgir otras actividades en diferentes sectores que en poco tiempo, dieron vida a una de las más importantes zonas industriales de los Castillos Romanos.
En este contexto del discurso nace la CIAC, Consorcio Industrial, Artesanal y del Comercio, con domicilio en Laghetto y en Pantano Borghese.
Surgió hace trece años para garantizar un servicio de vigilancia hacia las mismas industrias locales; el CIAC sucesivamente ha continuado con muchas otras empresas, como importantes iniciativas para que se pudieran resolver algunos problemas en los alrededores de Monte Compatri, como la iluminación del comprensor de la calle Casilina entre Pantano y Laghetto. El CIAC ha organizado además, varios cursos para sus mismos inscritos y el 18 de Mayo de este año, ha inaugurado un "Centro de Servicios" dentro de la nueva sede de la calle Lago de Bolsena, n°1, dando así la opor-tunidad a todas las industrias para poder aprovechar de ulteriores vantajas como: Cursos sobre la ley 626- seguridad en el empleo-, prevención e higiene ambiental en las fábricas, testificaciones SOA, ISO 9000, 9001 y 9002, subvenciones, consultas legales o notariles, técnicas y sanitarias, etc.
En este trato de calle entre Laghetto y Pantano, son activas más de 130 industrias comerciales, industriales y artesanales que emplean casi un millar de trabajadores, los cuales obran en diferentes sectores: alimenticios, carpintería, hojalateros, aparatos de calefacciones o de acondicionadores, estampados de material de plástico, mecánica de precisión, manucfaturados en cemento y refrac-tarios, herramientas, cauchos, barnices, cerámicas, muebles, maquinarios de zootécnica y de fauna, pedreras, obras de construcciones y muchas otras más. Este tejido de pequeñas y medias industrias se está desarrollando cada vez más, por eso aumentan los obreros y las actividades; crece la calidad de los productos colocados en el mercado nacional y en el extranjero. Para el futuro puntamos a reforzar la exportación en Europa, América y Asia. Y es en este contexto general que el hermanamiento entre Monte Compatri y Calahorra en su tercer año de aniversario, en el cual se podrá determinar un decisivo incremento en la actividad económica implicando todo el territorio y la ciudad de Monte Compatri, que ya desde hace tiempo, ha emprendido una colaboración provechosa, empernada en el desarrollo cultural con la espléndida ciudad española y intercambiar con ella una interesante documentación que haga conocer los productos fabricados en las dos ciudades. Esto tendría que llevarnos en poco tiempo a un auspicable intercambio comercial. Con este probable desarrollo de intercambio, imaginamos que nos puede traer sin duda alguna, notables vantajas, sin olvidarnos por último a un posible incremento de puestos de trabajo.
Calahorra desde el punto de vista económico, es ya una realidad muy interesante, dado que tiene un territorio muy fértil, ofrece productos agrícolas de excelente calidad, por eso existen varias indus-trias de trasformaciones alimenticias. Además, gracias a sus preciosos testigos históricos y a su posición geográfica, Calahorra representa también una encantadora parada turistica, con óptimas cadenas hoteleras y con numerosas y sugestivas manifestaciones populares y culturales.
Nuestro Consorcio tendrá el honor de poder desarrollar más relaciones comerciales con la ciudad de Calahorra, relaciones empezadas ya el año pasado con la ocasión de la visita de nuestros represen-tantes del CIAC, el cual ha suscitado mucho interés. La recíproca y permanente disposición a la evolución y a la integración, será seguramente una grande oportunidad de encuentros entre nuestra realidad económica y la de Calahorra.
Todos los miembros del CIAC saludan con afecto a los amigos Calagurritanos, esperando la inminente visita que se efectuará a finales de Octubre en Monte Compatri


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