Sommario anno X numero 11 - novembre 2001
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Una villa in Costa Smeralda
Il Tuttologo
Qualche
tempo fa, si discuteva con degli amici del più e del meno. Ad un certo
punto del discorso uscì fuori un argomento davvero curioso: se ti
regalassero una villa in Costa Smeralda (o Azzurra) tu non ci andresti? Io
dissi di no. Purtroppo, come spesso mi accadeva in situazioni simili, non
riuscii a motivare bene ciò che intendevo dire.
La questione era dunque che l’uomo dovrebbe cercare di ritrovarsi a
vivere in posti belli e lussuosi anziché a Torvajanica. È ineccepibile
sembra... apparentemente. In realtà io credo che se diventassi
proprietario di una villa in Costa Smeralda la venderei subito e con il
ricavato mi comprerei un pezzo di bosco alla Montagnola o a Monte
Salomone. La vera questione è che io non riuscirei mai a vivere in quei
luoghi e far finta di essere ricco.
Quei posti erano già bellissimi senza quelle ville, ed è proprio questo
il punto. Basta vedere una cartolina di quei luoghi per capire come
fenomeni mafiosi e di speculazione si siano impossessati di un patrimonio
che era di tutti, e se lor signori lo fanno è perché c’è sempre
qualcuno che lo richiede. Sono
convinto che nessun uomo sano possa vivere in un ambiente che
oggettivamente rappresenta energie negative. È bello il mondo intero con
tutte le sue particolarità.
È vero che la villa in Costa Smeralda rappresenta uno status simbol
e quindi anche il benessere; quello materiale però. Quel benessere al
quale tutti noi aspiriamo? Credo che non sia proprio così.
Il bello e il sano è e deve essere dentro di noi.
Nel Ta Huo (Cultura superiore) l’uomo nasce originariamente buono ma
viene offuscato dai legami col terreno. Più che una villa quindi meglio
“due cuori e una capanna”. Ed a proposito di due cuori, chi ha mai
letto “E la chiamarono due cuori...”? Chi l’ha fatto mi ha
sicuramente compreso e chi no farebbe bene a leggerlo poiché è
sicuramente una buona lettura, un po’ insolita ma ne vale la pena.
Allora... se nasciamo buoni e il terreno (il materiale) ci porta a fare
delle scelte deleterie e ignobili, credo che il vero senso della vita sia
proprio quello di combatterle.
Per chi crede alla reincarnazione sa che si rinasce per completare
l’opera di purificazione e di ricostruzione dell’essere originario,
ovvero quello sano e giusto.
Anche il cristianesimo condanna gli eccessi e predilige i modesti.
Nel comunismo la rivoluzione si compie quando l’uomo vive del giusto
senza sfruttare ulteriormente le risorse naturali.
Io vorrei vivere in un posto qualunque, in maniera piena e sana guardando
negli occhi chi mi stà intorno; vivere di aria fresca e di cose semplici,
e soprattutto amare, amare tutto ciò che mi circonda perché così amo me
stesso.
Vera comprensione è riconoscere le aberrazioni.
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anno X numero 11 - ottobre 2001 |