Sommario anno XI numero 1 - gennaio 2002
ASTRONOMIA
E AMBIENTE -
pag. 16
7 italiani su 10 vivono in
un perenne “plenilunio artificiale” causato dall’inquinamento
luminoso
Visibilità delle
stelle e perdita di visibilità.
La mappa a sinistra mostra la visibilità delle stelle in Italia e la
mappa a destra mostra la perdita di magnitudine ossia il peggioramento
della visibilità delle stelle prodotto dall’inquinamento luminoso.
Scala dei colori: nella mappa di sinistra ogni livello colorato della
scala corrisponde a 0.25 magnitudini, l’unità usata dagli astronomi per
indicare la luminosità delle stelle; nella mappa a destra ogni livello
indica una perdita di 0.2 magnitudini.
Si noti che in alcune zone delle alpi c’è la stessa visibilità
stellare che c’è nelle zone non inquinate in mezzo al mare. Potrebbe
perciò sembrare che queste aree non siano inquinate, ma in montagna la
trasparenza del cielo è maggiore che a livello del mare e quindi si
dovrebbero osservare stelle più deboli. Non si osservano perché in realtà
quelle montagne sono inquinate, come è evidente nella mappa di destra che
mostra la perdita di magnitudine.
a cura dello SCIS -
Servizio per la Cultura e l’Informazione Scientifica.
L’inquinamento luminoso prodotto dall’illuminazione delle città causa
per sette italiani su dieci un vero e proprio “plenilunio
artificiale”: infatti il cielo notturno nel luogo ove essi vivono è più
luminoso di quanto si misura nelle notti prossime al plenilunio in siti
astronomici non inquinati. È uno dei risultati del Rapporto ISTIL 2001 -
Stato del cielo notturno e inquinamento luminoso in Italia, presentato a
dicembre al Congresso Annuale di Cielobuio svoltosi all’Osservatorio
Astronomico di Brera-Merate e disponibile da oggi nel sito Internet
www.istil.it.
L’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Inquinamento Luminoso (ISTIL)
è un ente senza fini di lucro che ha come scopo lo sviluppo e la
promozione della ricerca scientifica sull’inquinamento luminoso nonché
lo sviluppo e la diffusione di tecnologie e metodi per limitare i suoi
effetti sull’ambiente.
Cielobuio, Coordinamento per la protezione del cielo notturno, è la
attiva associazione che ha promosso la legge contro l’inquinamento
luminoso della Regione Lombardia n.17 del 27 Marzo 2000, considerata la
migliore legge di questo tipo attualmente in vigore in Italia e una delle
migliori nel mondo. In suo onore è stato dato questo nome ad un pianetino
recentemente scoperto (13777 - Cielobuio).
Il Rapporto ISTIL 2001 è stato patrocinato dall’International Dark-Sky
Association, l’organizzazione che combatte l’inquinamento luminoso nel
mondo, ed è basato su misure ottenute con i satelliti del Defence
Meteorological Satellite Program dell’aeronautica militare statunitense.
Lo hanno preparato l’astronomo Pierantonio Cinzano e il fisico Fabio
Falchi dell’ISTIL in collaborazione con il geofisico Christopher Elvidge
del NOAA National Geophysical Data Center. Dalle misure delle emissioni di
luce artificiale fatte con satelliti, tenendo conto della propagazione
della luce nell’atmosfera, i tre ricercatori hanno ottenuto una serie di
mappe che mostrano l’estensione e l’intensità dell’inquinamento
luminoso in Italia, la luminosità del cielo, la visibilità delle stelle,
la perdita di visibilità ed una serie di indicatori della situazione in
cui si trova la popolazione e il territorio nelle regioni e nelle
province. Alcuni risultati del Rapporto ISTIL 2001 erano stati anticipati
in occasione della nona edizione della Giornata nazionale contro
l’Inquinamento Luminoso (13 ottobre 2001; si veda il comunicato stampa
su www.istil.it). I tre studiosi sono noti per aver di recente completato
il primo atlante mondiale della brillanza artificiale del cielo notturno,
che apparirà a Dicembre nella prestigiosa rivista scientifica della Royal
Astronomical Society.
L’alterazione della quantità naturale di luce presente nell’ambiente
notturno provocata dall’immissione di luce artificiale è un vero e
proprio inquinamento. Per il Dizionario Devoto - Oli inquinamento
significa “alterazione di un qualsiasi elemento o di una qualsiasi
sostanza naturale” e per lo Zingarelli 2001 “introduzione
nell’ambiente di sostanze o di fattori fisici in grado di provocare
disturbi o danni all’ambiente stesso”.
E “disturbi” all’ambiente e alla salute degli esseri che ci vivono
(animali, piante e uomo) l’inquinamento luminoso ne produce tanti,
documentati da centinaia di studi scientifici e rapporti. Sono ancora poco
noti perché questo campo di studi si è sviluppato da poco tempo (un
parziale elenco bibliografico si trova su http://debora.pd.astro.it/cinzano/refer/node8.html).
Spiegano Pierantonio Cinzano e Fabio Falchi, autori del Rapporto:
“L’aumento della luminosità del cielo notturno è soltanto uno dei
molti effetti dell’inquinamento luminoso, ma è il più noto perché è
molto evidente. È grave perché mette in gioco la percezione
dell’Universo attorno a noi, sul quale il cielo stellato costituisce
l’unica “finestra” disponibile per la popolazione. Ci sottrae un
elemento fondamentale per la cultura, sia umanistica che scientifica, e
una componente importante del patrimonio paesaggistico. Costituisce infine
un inutile spreco energetico ed economico. Con il ritmo di crescita
attuale dell’inquinamento luminoso, dell’ordine del 10% all’anno in
Italia, i problemi da esso prodotti non faranno che aggravarsi
rapidamente.”
Le regole della legge contro l’inquinamento luminoso della Regione
Lombardia n.17 del 27 Marzo 2000 possono essere utilizzate ovunque, anche
fuori dalla Lombardia, come guida ad una corretta illuminazione che
minimizzi l’impatto sul cielo notturno. Conclude Pierantonio Cinzano:
“È auspicabile che le organizzazioni degli illuminotecnici, dei
produttori di energia elettrica e dei produttori di apparecchi di
illuminazione abbandonino la difesa di pratiche illuminotecniche
inadeguate che non garantiscono una appropriata limitazione
dell’inquinamento luminoso (es. la norma UNI 10819) e indirizzino lo
sviluppo dell’illuminotecnica verso il rispetto dell’ambiente
prendendo le mosse proprio da questa ottima legge.”
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