Sommario anno XI numero 2 - febbraio 2002
I
NOSTRI PAESI -
pag. 04
albano
Stazioni impresenziate
(Luca Ceccarelli) - Un
tratto tipico delle ferrovie di oggi è l’aumento costante di stazioni
secondarie incustodite. Aumento legato all’automazione sempre più
spinta nel controllo del traffico ferroviario, che porta alla riduzione e
alla redistribuzione del personale di stazione. Determinante per questo
fenomeno, che ha investito in pieno l’area dei Castelli Romani e la sua
rete ferroviaria, è stata l’introduzione di tecnologie come il Sistema
integrato di Comando/Controllo, e il Controllo Traffico Centralizzato, per
cui anziché avere un postazione di controllo del traffico a Frascati, una
a Marino, una ad Albano, ecc., è stata istituita ormai da qualche anno un’unica
postazione di controllo del traffico a Ciampino. C’è poi la chiusura di
numerose biglietterie di stazione, considerate non redditizie, lasciando
la vendita dei biglietti per le corse locali a bar e tabaccherie. Il fatto
è che questa evoluzione fa sì che la stazione divenga un luogo
inospitale, facile bersaglio di atteggiamenti vandalici, o almeno poco
rispettosi del senso civico.
Per fare un esempio concreto, ecco come si presentava agli occhi di chi
scrive la stazione ferroviaria di Albano Laziale verso le quattro del
pomeriggio di un giorno di fine gennaio: un caseggiato di primo Novecento,
architettonicamente pregevole, e reintonacato di recente (che uscendo,
guardando il citofono alla porta, si scopre abitato, chissà da chi, e a
che titolo) completamente imbrattato di graffiti, al pari delle panchine
(anche queste, visibilmente, installate di recente). La "sala relé"
(dove vengono azionati i commutatori elettrici) chiusa da chissà quanto
tempo. I servizi igienici, anche. Le partenze e gli arrivi parzialmente
illeggibili a causa, ancora, dei graffiti a spray. Un giardinetto
recintato, completamente rinsecchito, con un minuscolo ninfeo a secco da
chissà quanto. Nell’atrio tappezzato (neanche a dirlo) di graffiti,
dove giace un distributore automatico di biglietti scassinato, tre
adolescenti fumavano insieme uno spinello, spargendo nell’aria uno
spesso fumo. Ero passato per Albano circa due mesi fa, ritornando trovo la
stazione nello stesso identico stato.
A questo punto, urgono alcune considerazioni. Va bene l’automazione, ma
non può che rammaricare profondamente il fatto che in un comune di oltre
ventimila abitanti un luogo che ha visto scorrere tanta vita,
architettonicamente tanto pregevole, e per il quale le Ferrovie dello
Stato hanno investito tanti soldi in ristrutturazione, vada tanto così
tristemente in rovina. Dobbiamo tenere presente che dove permangono nei
locali della stazione (concessi in affitto, o in comodato d’uso a
privati) un bar, una vendita di giornali, un punto-vendita di biglietti,
come nel caso della stazione di Velletri, anche se "impresenziata"
(è questo il termine tecnico) la stazione continua a conservare almeno in
parte un aspetto e un clima accogliente, non di malinconico "cimitero
degli elefanti", simile a quello di certi capannoni industriali ormai
dismessi. Del resto, l’esigenza di conservare alle stazioni una funzione
di aggregazione sociale è diffusamente avvertita, come dimostrano le
numerose iniziative di associazioni di volontariato (da Wwf a Mani Tese, a
forze associazionistiche anche strettamente locali, e della natura più
varia) che in ogni parte d’Italia hanno stipulato accordi con le
Ferrovie dello Stato per impiantare nei locali di una stazione un’attività
sociale, fornendo nello stesso tempo un servizio legato alle
caratteristiche del luogo, come informazioni alla clientela e attività di
piccola manutenzione (nel Lazio, secondo fonti delle FS, alla fine del
2000 i contratti erano già trenta). Tanto che la regione Veneto, prima, e
finora unica in Italia, ha approvato una legge, la 61 del 1999, che
concede dei sussidi alle realtà associative che si impegnino a tenere
pulita e in ordine una stazione, in cambio della fruizione dei relativi
locali per attività sociali. È possibile sperare che non resti un
fenomeno locale? Chissà che anche la stazione di Albano non torni presto
o tardi a nuova vita.
rocca di papa
Elezioni e punti fermi
(Gianfranco Botti) - Dall’amministrazione
comunale uno può aspettersi una cosa, un altro una diversa. È normale,
fa parte della diversità di parere.. Ma su un argomento non si discute,
bisogna essere d’accordo: l’onestà. Tutti devono pretenderla da
tutti. Sull’onestà dei pubblici amministratori non è consentito fare
sconti. Se tu per un motivo di interesse personale o per altro, acconsenti
a che uno approfitti della carica, diventi complice dell’imbroglio,
rompi il cofano della rettitudine e permetti al germe del malgoverno di
espandersi, perché niente è più imitato che il trarre vantaggio
personale dal potere. Se comincia a farlo uno, in diversi lo seguiranno.
Oltre a quello dell’onestà, c’è un altro punto fermo, quello dell’efficienza.
Rocca di Papa, come ogni altro paese, presenta una serie di problemi,
alcuni più grossi, più urgenti, altri di secondo momento. Importante è
individuarli. Affermare ciò non è superfluo. Talvolta ci si ritrova di
fronte a emergenze difficili e costose a risolversi, mentre, se l’intervento
fosse stato tempestivo, avrebbe richiesto molto meno tempo e soldi. Oltre
ad essere individuati, i problemi vanno risolti. E la soluzione può
essere di due tipi; rapida ed economica o lunga e superpagata. Realizzare
l’uno o l’altro tipo - sempre ammesso di trovarsi in zone oneste -
dipende dalla bravura del responsabile. Bisogna tener presente che
lentezza e sperpero impediscono (o ritardano) la soluzione dei problemi
successivi in elenco, mentre tempi corti e risparmio economico consentono
di affrontare più argomenti, e quindi realizzano un miglioramento forte
della situazione.
Ecco, allora, un terzo punto fermo: la concretezza, la capacità, cioè,
di impostare, avviare a soluzione e concludere, con il minor tempo
possibile e la minore spesa. Nell’ambito delle cose pubbliche, va
ricercata e premiata la dignità, che è da richiedersi anche nella sfera
privata. La dignità è connessa a quel comportamento, fatto di
rettitudine-coerenza-serietà, tale da impedire a qualsivoglia di mal
considerarti, mal parlare di te, a meno di non scivolare nella calunnia.
Chi alla dignità tiene non pattina con disinvoltura da uno schieramento
all’altro, rispetta chi l’ha votato.
Punto fermo ultimo, ma non per importanza, è l’unione. Sicuramente,
divisi si perde. La politica non è vendetta, non è Sansone che perisce
con tutti i filistei. La politica è collaborazione, è costruzione di un
progetto comune, realizzazione di un lavoro comune per attuarlo. Tu puoi
pure determinare una minoranza 3 a 3 o 5 a 1 a tuo favore, ma sempre
minoranza è.
D’accordo, oggi non è tempo di sentimentalismo, è tempo di calcolo.
Allora, è meglio abbattere colui che oggi avversi, portarlo alla
sconfitta, e insieme perdere anche tu, o è meglio fare un passo indietro
entrambi, riannodare le fila, concorrere ragionevolmente alla vittoria?
Dopo, ai perdenti non resteranno che manifesti e volantini, magari in
co-produzione, roba da scrittori più che da amministratori, che, se pure
troverà lettori, non fermerà i manovratori.
xi comunità montana
Finanziamenti ai privati per
800.000 Euro
(Armando) - L’XI Comunità
Montana ha emesso bandi per l’assegnazione di finanziamenti in conto
capitale a fondo perduto per attuazione di interventi sul territorio
quali:
Recupero di facciate nei centri storici
Importo totale dell’Azione £. 1.250.000.000
Importo totale massimo per ciascun progetto £. 50.000.000
Percentuale di co-finanziamento a carico della XI Comunità Montana 35%
Importo di co-finanziamento max. per ciascun progetto £. 17.500.000
L’azione è finalizzata al miglioramento di aree dei centri storici,
mediante una molteplicità di iniziative al fine di migliorare la
vivibilità, l’utilizzo turistico, le condizioni dei centri urbani. I
beneficiari sono i proprietari (privati) di edifici nei centri storici.
Insediamento, adeguamento, miglioramento di botteghe artigiane nei
centri storici
Importo totale dell’Azione £. 300.000.000
Importo totale massimo per ciascun progetto £. 30.000.000
Percentuale di co-finanziamento a carico della XI Comunità Montana 40%
Importo di co-finanziamento max. per ciascun progetto £. 12.000.000
Termine ultimo presentazione domanda di cofinanziamento 31.3. 2002ore
12,00.
L’azione è finalizzata al miglioramento e a favorire l’insediamento
di esercizi artigiani nei centri storici al fine di adeguare gli spazi
alla normativa di sicurezza e di migliorarne le condizioni. L’azione
vuole essere inoltre uno stimolo al reinsediamento di attività
artigianali tipiche e di piccole dimensioni anche tramite il recupero di
mestieri e laboratori che consentono la connessione fra tradizione ed
innovazione, specie se richieste da giovani. I beneficiari sono i privati
operatori del settore artigianale aventi attivitài nei centri storici.
I Comuni Montani interessati sono: Cave, Colonna, Frascati, Gallicano
nel Lazio. Genazzano, Grottaferrata, Monte Compatri, Monte Porzio Catone,
Palestrina, Rocca di Papa, Rocca Priora, San Cesareo, Zagarolo.
Tutta la documentazione inerente la presentazione delle domande di
finanziamento può essere richiesta presso la XI Comunità Montana in
orario d’ufficio o reperita sul sito internet www.xicomunitamontana.lazio.it
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