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Sommario anno XI numero 2 - febbraio 2002

 I NOSTRI PAESI - pag. 07

frascati

I sonetti romaneschi di Alessio Legramante

(Massimo Silvi) - Sabato 26 gennaio sono stati presentati, nell’Auditorium delle Scuderie Aldobrandini i due volumi di Alessio Legramante "Fora de moda e dde mercato" e "Li numeri der lotto".
All’ennesima iniziativa culturale promossa negli spazi espositivi dal Comune di Frascati – Assessorato alle Politiche culturali – e dalla Biblioteca comunale, hanno partecipato, oltre all’autore, Giulio Ferroni, Nicola Merola e Nuccio Ordine.
"Non tutti conoscono il grande interesse di Alessio Legramante anche per l’arte e la cultura – tiene a sottolineare l’assessore alle Politiche culturali Stefano Di Tommaso -. Appassionato e profondo conoscitore di musica classica e opera lirica, il nostro concittadino frequenta i più importanti festival musicali europei, interessandosi inoltre di letteratura e poesia. Non sorprende pertanto che abbia elaborato e poi prodotto questi due volumi di sonetti, che rappresentano attraverso l’attenta analisi e la vivace ironia tanti piccoli quadri del nostro vissuto contemporaneo".
Alessio Legramante, 72 anni, è stato primario dei reparti di cardiologia e di medicina all’ospedale di Frascati e professore all’Università di Tor Vergata, e da circa un anno lavora in un istituto privato a Marino. Nei due volumi, che fanno parte della collana Novanta diretta da Pasquale Falco, l’autore ha raccolto circa duecento sonetti romaneschi, divisi in diverse sezioni, "ricollegandosi alla grande tradizione della poesia romanesca e seguendo con libertà, con estro giocoso, con spirito un po’ aggressivo e un po’ malinconico, il suo codice ben definito – come ha scritto Giulio Ferroni nella prefazione di "Fora de moda e dde mercato" – a cominciare dalla forma metrica del sonetto, sempre rispettata con grande cura, sia nella misura dell’endecasillabo che nella rima. Per il loro autore questi sonetti sono stati certo un divertimento, ma un divertimento costruito con cura ed attenzione, davvero "fatto bene"…".
"Con il romanesco e con i poeti che precedentemente se ne sono serviti – spiega Nicola Merola nella sua prefazione de "Li numeri der lotto" – Legramante ha un rapporto di comoda familiarità, informale come una parentela alla lontana. Diremmo che si trovano nel suo patrimonio genetico quelli che hanno trasmesso, non solo a lui, ma senza impegni, una lingua che si trova anche al buio e una visione del mondo sintetica, essenziale, concreta, immediatamente evidente e infallibile come un ombelico, ma anche altrettanto personale ed inalienabile. Ne nasce una disposizione quasi sperimentale ma non tetramente ripetitiva, in cui l’inerzia di un romanesco interamente ricavato per deformazione fonetica dall’italiano di oggi, secondo la ricetta belliana, - conclude Merola - non può non sollecitare anche altrimenti la creatività del poeta".


ciampino

Temi attuali nell’opera di Salvatore Merra

(Eliana Rossi ) - Nell’ambito della rassegna culturale "I colloqui con la contemporaneità", diretta dal poeta Natale Sciara, si è tenuta, martedì 8 gennaio, presso la Sala Conferenze di Ciampino, la presentazione dell’ultima fatica letteraria del neuropsichiatra, Salvatore Merra, dal titolo "Al di là della colpa". Relatori: Franco Campegiani, critico d’arte e poeta e Aldo Onorati, direttore della Sovera Multimedia. Nel suo discorso, Aldo Onorati, ha tenuto a precisare "come il libro di Merra, intenda trasgredire sulla significazione della parola "morale". Non c’è una trasgressione dell’etica, ma un’etica della trasgressione. La trasgressione dell’etica ha portato a situazioni disastrose, ma l’etica della trasgressione intende rifondare un concetto morale su innovazioni della morale stessa. Siamo di fronte alla modernizzazione di un evento catastrofico – continua Onorati – che ai tempi del Decamerone era la peste e nell’era contemporanea è il terrorismo. Il libro è stato scritto prima del crollo delle Torri Gemelle, ma gli autori sono profeti, poiché vedono lontano. L’opera, per alcuni versi, è simile al Decamerone, dove i giovani si radunavano e raccontavano a turno alcune storielle. Qui i ragazzi affrontano le problematiche attuali. È un’opera di narrativa? Un saggio? È tutto messo insieme con la forza narrativa di uno scrittore e con la forza dell’affabulazione di proporre i temi, ponendoli dentro i personaggi vivi. La letteratura è immagine, vivificazione attraverso le immagini e qui è presente. C’è, altresì, uno scardinamento dei luoghi comuni, non c’è moralità e anche l’amoralità sono parole ormai logore, prive di significato. Qui non si tratta di riabilitare tali parole, ma i luoghi comuni su cui si è fatta guerra." Per Salvatore Merra, l’aver messo insieme tanti protagonisti di culture e ideologie diverse, significa accettare in noi stessi la dimensione della diversità, in quanto non è possibile vivere sempre le medesime situazioni. Si incontrano personaggi di cultura musulmana, cinese, che riconoscono alla cultura occidentale un pregio: la democrazia. "Il libro vuole essere un inno alla natura – chiosa Merra – elemento importante che rappresenta la nostra immagine. Un invito, una possibilità a godere con la massima convinzione e affetto, quello che l’esistenza ci dà, finché duri e finché ci è dato. L’arte è, altresì, forza, bellezza, è il veicolo che ti consente di accettare il messaggio anche se non lo condividi, ma ti identifichi o lo accetti. Nel libro sono trattate una serie di problematiche, il sesso, il potere, l’eutanasia, che è un inno alla vita quando finisce. È un discorso che inizia, non si conclude, sono stimoli che vengono lanciati e ci sono prese di posizione. Si offrono risposte che rimandano ad altre domande".


vermicino

Un quartiere in festa per don Francesco

(Massimo Silvi) - Il quartiere di Vermicino celebra i 50 anni trascorsi da don Francesco Terribili come Parroco della Chiesa S.S. Cuori di Gesù e Maria. Nel corso della cerimonia che si terrà domenica mattina e che inizierà alle ore 11.00 con la Santa Messa, l’Amministrazione comunale consegnerà una targa al religioso, un riconoscimento alla sua presenza spirituale, morale e sociale e per aver contribuito non soltanto alla crescita della piccola comunità di fedeli ma anche a quella dell’intera Città, partecipando con grande interesse alla soluzione di importanti problematiche.
"Con Don Francesco tutte le famiglie del quartiere hanno condiviso i momenti più significativi della loro esperienza cristiana – sottolinea il sindaco Francesco Paolo Posa – ricevendo dal loro sacerdote parole di conforto e di incoraggiamento, trovando nel suo impegno quotidiano un esempio di carità fraterna. Oggi gli abitanti di quello che 50 anni fa era soltanto un esiguo borgo agricolo sulla via Tuscolana, tra Roma e Frascati, non possono non riconoscere l’importanza svolta anche dalla Parrocchia S.S. Cuori di Gesù e Maria, nel mutamento che ha trasformato l’estrema periferia in un quartiere che, pur presentando ancora problemi da risolvere, risulta essere un luogo civile di incontro e di tranquilla residenza. In questa opera di riqualificazione anche l’Amministrazione comunale interviene con i suoi progetti e con il contributo di uomini e donne di Vermicino, che don Francesco ha sempre consigliato e guidato in maniera pacata e sensibile. Un’opera, quella del religioso, grazie alla quale il quartiere è riuscito a mantenere una propria identità, in particolari momenti in cui rischiava di perderla a causa dell’incalzare della grande Città. Ecco perché – conclude i sindaco – a nome dell’intera Città di Frascati voglio ringraziare don Terribili per il suo continuo impegno svolto a favore dei frascatani, assumendo il ruolo di padre, fratello ed amico, intervenendo costantemente in situazioni di bisogno e di disagio".


genzano

Carnevale genzanese

(Silvia Del Prete) -

Carnevale genzanese

(Silvia Del Prete) -

Carnevale genzanese

(Silvia Del Prete) - Come ogni anno eccoci arrivati puntuali all’appuntamento con il Carnevale a Genzano.
È ormai una consolidata tradizione addobbare i carri allegorici e passare queste 4 giornate carnascialesche spensieratamente, addentando qualche buon panino con salsiccia, gentilmente offerto dalle maschere sui carri.
Tra gli ospiti che allieteranno le 4 giornate genzanesi ci saranno la banda Musicale di Genzano, e quella di Roma Capitale, oltre alle majorette di Mentana e i famosi e bravissimi sbandieratori di Cori.
Quest’anno potremo passeggiare accanto ai Pirati, carro realizzato dal gruppo di Gianfranco Bortolotti. Chi vuole fare un tuffo nella fiabesca fantasia disneyana non sarà deluso dal carro dedicato ai Cento anni della Walt Disney, ideato e realizzato da Claudio Bianchi e dai suoi collaboratori. Non poteva mancare certo un riferimento all’Europa unita, visto l’adeguamento (almeno all’Euro) che ci sta interessando. D’altronde non potevamo nemmeno rinunciare alle nostre origini e alla fierezza del nostro essere buongustai e produttori di magna bontà, L’agriturismo; di Giotto Moroni, Mauro Amicucci e loro collaboratori, non hanno tradito le nostre aspettative. Nonostante la velocità con la quale è sopraggiunto carnevale, quest’anno a Genzano è arrivato anche il quinto carro: Questo pazzo treno, del gruppo diretto da Franco Di Veronica. Il Carnevale, amato o detestato, è una bella festa che ci aiuta a scandire lo scorrere dell’anno, ci aiuta per un attimo a dimenticare i momenti tristi, ci fa scendere in piazza e, nonostante le maledette bombolette di schiuma utilizzate da chi non sa nemmeno perché si festeggi il Carnevale, ci fa scambiare quattro chiacchiere con chi non conosciamo! Ed inoltre, perché voler dimenticare che anche questa festa è parte della nostra storia? In definitiva, deriva dalle antiche tradizioni pagane come i lupercali e i saturnali tanto cari ai nostri patres romani. Insomma, nel bene e nel male è un modo molto umano di ricordare... la nostra umanità.
Per chi non lo disdegna e per quanti vogliono condividere informazioni riguardanti il Carnevale, vi rimandiamo ad un simpatico sito trovato in Internet:
www.carnevalecommunity.com


Sommario anno XI numero 1 - gennaio 2002