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Sommario anno XI numero 2 - febbraio 2002

 I NOSTRI PAESI - pag. 08

frascati

Verso l’Ecumenismo

(Michele Cavallotto) - "Niente sarà più come prima, dopo l’11 settembre. Anche per noi, il nostro essere Chiesa ha da acquistare un timbro, uno slancio, un respiro nuovo". Con queste parole auspicali di mons. Piero Coda, Vicario episcopale per la cultura e l’ecumenismo della diocesi di Frascati, il 23 Gennaio del 2002 si è svolta, presso la prestigiosa Villa Campitelli di Frascati, una tavola rotonda dal tema "L’ecumenismo nella vita della comunità diocesana".
L’evento, organizzato dalle Commissioni per l’Ecumenismo e la Cultura della diocesi di Frascati, s’inserisce in un programma di conferenze, tavole rotonde e celebrazioni ecumeniche dal tema "Dialogare in un mondo che non è più lo stesso".
In una cordiale atmosfera il moderatore prof. Stefano Cavallotto, membro della Commissione Cultura di Frascati e Professore di Storia del Cristianesimo presso l’Università di Roma Tor Vergata, ha presentato l’incontro ai partecipanti che affollavano la sala precisando che lo scopo della serata è di verificare la situazione della diocesi tuscolana dal punto si vista operativo dopo diverse conferenze sull’ecumenismo.
È stato introdotto mons. Giovanni Busco, parroco di Rocca Priora, che ha fatto una fotografia della situazione facendo notare, con i dati forniti dalla Caritas diocesana, una presenza di 3227 extracomunitari con la difficoltà (non essendo cattolici) a dar loro un’assistenza religiosa.
Ha proseguito l’incontro don Quirino Lupelli, parroco di Frascati ed impegnato nel dialogo ecumenico, marcando l’importanza di un impegno durante tutto l’anno all’ecumenismo non soltanto dal 18 al 25 gennaio tenendo presente che è Cristo la Sorgente della vita non la Chiesa "In Te è la sorgente della vita".
Ed infine ha preso la parola don Giovanni Cereti, professore di Teologia Ecumenica in Istituti Ecclesiastici e responsabile della sezione italiana della WCRP (World Conference on Religion and Peace), facendo emergere che l’unità non deve essere solo tra i cristiani ma anche tra credenti ad altre tradizioni religiose e questo giorno non deve essere un punto di arrivo di un cammino ma un punto di partenza ed un richiamo giornaliero all’unità.
In conclusione, dopo alcuni interventi da parte del pubblico, il prof. Stefano Cavallotto ha chiuso la tavola rotonda leggendo parte della Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte al numero 48 che dice: "Gli ostacoli e le ristrettezze al cammino ecumenico ci sono anche nella chiesa cattolica". Facendo emergere che il Papa parla espressamente di "Nostre pigrizie e ristrettezze", citando anche le parole del cardinale Walter Kasher (responsabile del Pontificio Consiglio per il Dialogo Ecumenico) che così commenta le parole del Papa: "La nostra mentalità ecumenica è insufficiente. Mi domando se, proprio a cominciare dalle nostre comunità cattoliche, noi viviamo costantemente la nostra comunione secondo uno stile autenticamente ecumenico."
Con questo desiderio d’autentica comunione si è concluso l’incontro nei raffinati ambienti della Villa Campitelli.


albano

Un poeta e un archeologo si incontrano

(Eliana Rossi) - "Albano, poesia e archeologia" è stato il tema dell’incontro tra il poeta Aldo Onorati (direttore della casa editrice Sovera) e l’archeologo Pino Chiarucci (direttore del Museo Civico di Albano), tenutosi giovedì 10 gennaio presso il Palazzo Vespignani in Albano e patrocinato dall’Assessorato alla Cultura.
Nella sua relazione, il poeta e critico d’arte, Franco Campegiani, ha presentato due personalità profondamente radicate nel tessuto culturale dei Castelli Romani, la cui fama ha varcato le città castellane, per divulgare nel mondo, attraverso la loro opera, l’immagine e la cultura della nostra terra. "Autori come Aldo Onorati e ricercatori come Pino Chiarucci – chiosa Campegiani – non parlano nostalgicamente di un passato che non c’è più, crudelmente cancellato dalla massificazione dei tempi attuali, di un passato guardato con rimpianto. Sono autori che riportano il passato nel presente, che continua a farci consapevoli di quel che siamo, delle nostre radici, pur vivendo da uomini del Duemila nel villaggio globale, che è la nostra realtà. Le vestigia che Pino Chiarucci riporta alla luce da circa un trentennio, giungendo a scoperte importanti, non bisogna guardarle come "reperti", come "memorie" affioranti dalla storia, ma come sangue che circola nelle nostre vene, simboli di un inconscio collettivo che ci riguarda e ci coinvolge intimamente".
Le parole del critico si sono rivolte al poeta-scrittore, Aldo Onorati, verso il quale ha tenuto a precisare che la sua capacità di comunicare emozioni è travolgente. "E anche l’archeologo – continua Campegiani – pur essendo uomo di scienza, non è privo di emozioni, ma sa trasformare le passioni che lo guidano in un costrutto razionale che fa presa sulle coscienze, anziché sui sentimenti e sulla fantasia. È notorio come Aldo Onorati, abbia dedicato grandissima attenzione al patrimonio antropologico dei Castelli Romani e dei Colli Albani in particolare".
Campegiani ha menzionato, poi, a grandi linee, le opere che hanno caratterizzato le tappe fondamentali della carriera artistica di Onorati, opere nelle quali il critico ha messo in luce l’apparizione di scorci dei Castelli Romani o della città natale di Onorati, Albano.
Anche la produzione letteraria del prof. Chiarucci è notevole in questi anni e "s’interseca con la sua quotidiana attività museale, dove disquisisce su rinvenimenti e scoperte, oppure informa e fornisce notizie, aggiornamenti su ricerche e scavi".
Campegiani conclude la sua relazione con un’osservazione: "Se si leggono bene gli "Ominidi" (opera di Aldo Onorati n.d.r.), non possono esserci dubbi: il vero trionfatore morale del libro è Trubbiano, è la preistoria - di cui parla anche Chiarucci - che stravolta e stritolata dalla storia, riemerge invitta nei cuori degli uomini, purificata e più forte che mai".


san cesareo

8-17 marzo, riparte la Fiera

(Luca Marcantonio) - L’ormai nota "Fiera di San Cesareo" si presenta al consueto appuntamento annuale come sempre ricca di interesse. L’edizione di quest’anno sarà inaugurata l’otto marzo e chiuderà i battenti il 17. L’organizzazione è curata dall’Agenzia San Cesareo, il braccio operativo della N.A.C.A., presieduta da Mauro Ginepri. Grandi spazi espositivi sia interni sia esterni e categorie merceologiche tra le più svariate, dalle macchine agricole alla gastronomia tipica, caratterizzeranno questo appuntamento ormai notissimo ovunque. All’inaugurazione presenzieranno come sempre le più alte autorità civili, militari e religiose, in ambito locale, provinciale e regionale. L’anno scorso è stato sfondato il muro dei ventimila visitatori, e non ci sono motivi per non pensare ad un perlomeno analogo successo. Luogo dell’evento, come l’anno scorso, saranno gli spazi espositivi allestiti su via Maremmana III, a pochi metri dal casello autostradale di S. Cesareo. Gli espositori interessati possono contattare i numeri 06.95.70.405 oppure 338.40.76.930, comunque a disposizione per qualsiasi informazione. Nel prossimo numero daremo conto di quanto accadrà.


labico

Premiati i pittori della pace

(Carlo Marcantonio) - La cittadinanza di Labico ha molto apprezzato lo svolgimento della mostra interregionale di pittura dedicata alla pace, nobile iniziativa intrapresa dall’assessore alla cultura Nello Tulli e coordinata da Angelo Galli. Opere importanti, di varie stilistiche, sono state esposte nello spazio allestito in Via Matteotti. La giuria, presieduta dallo scrivente, era composta da Alina Giusti e dal prof. Ricardo de Mambro Santos, con Alessio Nicoletti segretario. I premi sono stati elargiti dalla Provincia di Roma. Il tema "La pace nel mondo" è stato tradotto dai pittori concorrenti con molto impegno. Il dipinto di Enrico Polizzo è risultato l’opera più importante per il contesto pittorico configurato nel volo di colombi, inserito in un paesaggio materico con trasfigurazioni cromatiche di pregevole fattura. Significativa anche l’opera complessa di Gianni Mastrantoni, artista dalle ispirazioni monumentali, dalla gestualità disegnativa nervosa e costruttiva, in contrasto con figure di estatica fissità. Roberto Delle Cese ha presentato un’opera ridondante di collages e supporti fotografici in una conciliante croce geometrica che raccoglie note pittoriche di rara raffinatezza. Giuseppe Coluzzi esalta le sue complesse composizioni affidandosi a geometrizzazioni ricche di sprazzi cromatici. Teorico, cromaticamente monocorde, Gabriele Mascherucci, che illustra in una statica composizione la visione del disastro terroristico dell’11 settembre a New York. Interessanti anche le alchimie cromatiche e le sovrapposizioni realizzate da Francesco Costanzo. Nel complesso, una valida mostra che dà lustro all’amministrazione comunale.


Sommario anno XI numero 1 - gennaio 2002