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Sommario anno XI numero 5 - maggio 2002

 I NOSTRI PAESI - pag. 12
monte porzio catone

"Infanzia e Adolescenza. Diritti e Opportunità"

(Silvia Cutuli) - Si è svolto presso la sede ISPESL di Monte Porzio Catone nei giorni 8 e 9 aprile, il convegno "Infanzia e Adolescenza. Diritti e opportunità" nel corso del quale sono stati illustrati i risultati della prima triennalità (1999/2000/2001) di attuazione dell’Accordo di programma inerente "Programmi e politiche innovative a favore dell’infanzia e dell’adolescenza" (Legge 285/97). Il progetto vede il concorso della Provincia di Roma, dei Comuni del Distretto H/1 (Monte Porzio Catone, Colonna, Frascati, Grottaferrata, Monte Compatri, Rocca di Papa, Rocca Priora) e dell’Azienda Sanitaria Locale Roma H.
In apertura del convegno un saluto del Sindaco di Monte Porzio Catone; sono poi intervenuti il dott. Achille Tagliaferri (formatore e consulente per le politiche sociali e giovanili) sul contenuto della Legge 285 in riferimento ad educativa e protagonismo nelle nuove generazioni ed il dott. Gregorio Versace - Direttore del Distretto Azienda USL RM H/1- sul ruolo del Distretto sanitario.
La dott.ssa Pisciarelli, referente per il Comune di Monte Compatri, ha successivamente presentato i progetti a favore dell’infanzia e dell’adolescenza (Servizi integrativi al nido, Centro Gioco, la Ludoteca cresce, Centro Famiglia, gli adulti dalla parte dei bambini e delle bambine, Centro Permenente Giovani) in merito ai quali abbiamo raccolto l’intervento della dott.ssa Ilenia Chiarelli -Assistente sociale- portavoce della Cooperativa Antares 2000 che ha operato nel Centro Adolescenti di Frascati. Le proposte di intervento varate nell’accordo di programma, riguardavano infatti la progettazione e programmazione di Centri Ascolto Territoriali quali strutture finalizzate alla prevenzione dell’emarginazione e della devianza giovanile favorendo il processo di crescita e potenziamento delle capacità dei ragazzi, rendendoli protagonisti attivi del proprio percorso di maturazione.
La dott.ssa Chiarelli ha presentato il Centro Adolescenti quale struttura di accoglienza ed autoriferimento dove il giovane può confrontarsi con il gruppo dei coetanei e rapportarsi anche con adulti in grado di "accompagnare" nel cammino di crescita; uno spazio concepito come libero, all’interno del quale il giovane può autogestirsi, ma anche strutturato e organizzato in attività di ascolto e sostegno individuale e di gruppo.
La crescente partecipazione dei ragazzi alle attività del Centro (l’utenza è progressivamente aumentata sino a contare oggi trenta ragazzi di età compresa tra i 13 e i 16 anni), fa emergere quale elemento vincente di questa esperienza, la possibilità offerta al giovane di assumere un ruolo attivo nella gestione di uno spazio comune.
"Le attività che hanno maggiormente coinvolto i ragazzi sono state: utilizzo della videocamera come strumento espressivo e comunicativo, gruppi di discussione e gioco che hanno favorito processi di socializzazione e di conoscenza. Intenso è stato l’interesse dimostrato rispetto all’organizzazione di uscite, manifestazioni sportive e feste di compleanno; il gruppo ha collaborato anche ad attività di tipo interculturale che si sono concretizzate con attività di gemellaggio con il Centro Accoglienza minori stranieri del Comune di Nettuno. Il sostegno scolastico ha occupato le prime ore di apertura del Centro. Rispetto a ciò sono stati organizzati incontri tra l’èquipe del Centro Adolescenti e insegnanti della Scuola Media Statale -N. Sauro- di Frascati" riferisce la dott.ssa Chiarelli, registrando rispetto alle iniziative menzionate, una risposta positiva anche dei genitori con i quali ci sono state occasioni di conoscenza reciproca e confronto.
La stretta collaborazione tra le istituzioni del territorio, ha permesso la realizzazione di interventi coerenti ai bisogni dello specifico contesto, procedendo ad una riorganizzazione dei tempi e dei modi di vita della comunità finalizzata ad una reale vita partecipativa dei giovani.


genzano

I paesaggi fuori dal tempo di Giuseppe Colognesi

Lanuvio - (Colognesi)(Luca Ceccarelli) - Di Giuseppe Colognesi (nato nel 1932 a Campagnano Romano, ma vissuti nei Castelli Romani durante l’infanzia e la prima giovinezza, e ritornatovi in anni recenti, stabilendosi nel circondario di Monteporzio) due anni fa è stata pubblicata una raccolta di cinquanta disegni, in edizione elegante a tiratura limitata, ciascuno accompagnato da brevi e raffinati commenti di Luigi Devoti. Devoti e Colognesi, oltre ad essere quasi coetanei (il primo è del 1931), hanno in comune il fatto di aver fatto studi scientifici e di essere "scienziati" (il primo medico, il secondo ingegnere elettronico) con una spiccata predilezione per gli studi antiquari e per l’arte.
Recentemente l’assessorato alla Valorizzazione dei Beni Ambientali e Culturali del Comune di Genzano, nel corso di una serie di iniziative messe in atto nel mese di aprile, volte alla promozione della cultura locale dei Castelli Romani, ha promosso anche una mostra, tenutasi dal 13 al 20 aprile su I luoghi della Campagna Romana nell’opera di Giuseppe Colognesi, con il patrocinio della rivista Castelli Romani. In questa nutrita e malauguratamente breve mostra, sono stati esposti innumerevoli acquerelli e disegni a matita dell’artista, che sono le due modalità espressive in cui Colognesi si è cimentato (con una netta prevalenza numerica della seconda sulla prima). Si tratta sia di opere che risalgono agli anni Ottanta, come l’acquerello Tuscolo, l’eremo di Camaldoli, del 1981, o Frascati, Villa Aldobrandini, del 1983, sia opere (la maggior parte) eseguite nel corso degli anni Novanta.
Palombara - (Colognesi)Gli acquerelli di Giuseppe Colognesi, alcuni dei quali sono già conservati in collezioni private, hanno tonalità cromatiche tenui, e un tono disteso, come vediamo nelle due opere sopra citate, ma anche ne La certosa, del 1999, e in un acquerello senza titolo del 1998 in cui spiccano, sullo sfondo di un casolare e di un torrione due alberi, di cui uno è di un verde intenso e un altro è un pesco in fiore, di un rosa insolitamente caldo. Ma in questi acquerelli si avverte l’importanza centrale del paesaggio architettonico, un paesaggio che, quand’anche non sia vero e proprio rudere, ha comunque un carattere dimesso e solitario. Della Villa Aldobrandini di Frascati, ad esempio, che è un capolavoro architettonico del tardo Cinquecento, l’artista mette in evidenza un cancello, in un paesaggio desolato, quasi a voler evidenziare la verità del noto detto latino Sic transit gloria mundi.
Ma il meglio di sé Colognesi lo dà, ad avviso di chi scrive, nei disegni a matita. Disegni che non sono dedicati al solo paesaggio dei Castelli Romani, ma a tutta la campagna romana. Certamente il numero di opere ambientate nei Castelli è nutrito (Frascati, Castelgandolfo, Ariccia, Albano, Monteporzio, Lanuvio, Grottaferrata) ma più ancora sono le opere provenienti da altre zone della Campagna Romana, sia nell’area prenestina che a Nord.
I disegni a matita di Colognesi fanno pensare alla tradizione delle stampe, senza avere tuttavia il carattere mosso e a volte vagamente allucinato di un Piranesi. Si prenda la fontanella in piazza Centuripe a Lanuvio, del 1996: Centuripe è una città della Sicilia gemellata con Lanuvio dal II secolo a. C. Qui l’antica fontana con il suo lieve getto d’acqua, le fronde che la sovrastano e le botti di vino locale posate dietro alla fontana stessa, dànno al disegno il carattere di una meditazione sulla gloria mondana che passa. Il disegno del Parco Chigi di Ariccia evidenzia invece il carattere favoloso del luogo, con i cervi che corrono nella natura incontaminata, in cui ci si aspetta di poter incontrare da un momento all’altro ninfe e semidei. Nei casi in cui invece il paesaggio è prettamente urbano, come nella piazzetta di Palombara Sabina con uno scorcio di campanile romantico e un rampicante che scende da una finestrella, entrambi in evidenza in un cono di luce (del 1992) o nella piazzetta di Vicovaro, in cui spiccano un palazzotto signorile e una scalinata, oltre ad una poesia malinconica derivante dalla percezione di quanto sia effimera la bellezza opera del genio umano, abbiamo la sensazione di un tempo che si ferma. La linea leggera impressa su cartoncino giallo chiaro, dà alla visione pittorica una collocazione di meriggio velato dalle nuvole (e il meriggio, si sa, fin dall’antichità era il tempo propizio per le apparizioni numinose), e i paesaggi, privati di ogni presenza umana, pur essendo stati ritratti pochi anni fa possono essere identici a come erano qualche secolo fa, e a come, forse, saranno tra un secolo.


frascati

Chaplin muto, ovvero Charlot

"Il silenzio è l’essenza del cinema. Nei miei film non parlo mai. Non credo che la voce possa aggiungere alcunché alle mie commedie. Al contrario, distruggerebbe l’illusione che voglio creare, quella di una piccola immagine simbolica buffa, non un personaggio reale ma un’idea umoristica, un’astrazione comica" (1929)
Una rassegna cinematografica dedicata all’artista inglese "Chaplin muto ovvero Charlot" sarà inaugurata giovedì 16 maggio 2002 alle ore 21.30, presso le Scuderie Aldobrandini a Frascati, con la proiezione del film "Il monello" del 1923. La rassegna, dedicata al periodo muto del cinema di Charlie Chaplin e del suo personaggio-maschera Charlot, è organizzata dall’associazione culturale SEMINTESTA e promossa dall’Assessorato alla cultura del Comune di Frascati.
Il programma della manifestazione prevede cinque appuntamenti:
- Il monello giovedì 16 maggio ore 21.30
- Il circo giovedì 23 maggio ore 21.30
- Luci della città giovedì 30 maggio ore 21.30
- Tempi moderni giovedì 6 giugno ore 21.30
- I cortometraggi martedì 11 giugno ore 21.30
L’ingresso alle Scuderie Aldobrandini è gratuito.

 I NOSTRI PAESI - pag. 12

Sommario anno XI numero 5 - maggio 2002