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Sommario anno XI numero 6 - giugno 2002

 I NOSTRI PAESI - pag. 10
montecompatri
I° Concorso "P. Giovanni Di Gesù Maria" - Attualità di un Messaggio
(Laura Isotton) - Sul lembo estremo del Colle tuscolano si adagia la deliziosa cittadina di Montecompatri, circondata da famosi e decantati vigneti e sovrastata dall’antico e imponente Convento Carmelitano di San Silvestro, nel rigoglioso verde di secolari castagneti. Qui, i fragori della "civiltà" giungono quasi ovattati sopraffatti da quell’intima religiosa quiete che racchiude in sé il sapore di una rivelazione, mentre lo sguardo - tutt’intorno - si apre alla visione della piana romana, dal mare fino alla corona degli alti monti dell’Appennino, irresistibile invito alla contemplazione.

Ven. P. Giovanni di Gesù MariaDomenica 26 maggio, questo maestoso e suggestivo scenario ha fatto da sfondo alla cerimonia di premiazione del I° Concorso "Venenerabile P. Giovanni di Gesù Maria", promosso dal Comune di Montecompatri - Assessorato alla Pubblica Istruzione -, Istituto Comprensivo e Comunità dei PP. Carmelitani Scalzi di "S. Silvestro", e rivolto agli alunni delle scuole elementari e medie dell’Istituto Comprensivo della stessa cittadina laziale.
L’esperienza che ci deriva dalla storia, insegna che quanti perdono la memoria del loro passato storico, non hanno futuro; è alla luce di questa consapevolezza che, nello scorso luglio 2001, maturò la proposta del Concorso. L’intento non era solo quello di richiamare l’attenzione sulla figura del Venerabile P. Giovanni di Gesù Maria, con tutta la carica della sua esperienza e cultura spirituale e umana, ma di avviare con lui un "dialogo", un autentico e proficuo "rapporto di amicizia", per camminare e crescere insieme.
Ma chi è P. Giovanni di Gesù Maria? E perché si è ritenuto doveroso richiamare la sua figura e i suoi insegnamenti? Nato nella cittadina spagnola di Calahorra nel 1564, è contemporaneo di Santa Teresa d’Avila e San Giovanni della Croce, i due grandi riformatori del Carmelo. Lo stesso Giovanni diviene Carmelitano Scalzo e viene inviato a Genova come maestro dei novizi: questo rimarrà il principale impegno della sua vita. Trasferitosi a Roma nel 1598, redige le Costituzioni della Congregazione d’Italia di cui diviene Preposito Generale e della cui spiritualità può dunque ritenersi, a tutti gli effetti, il capostipite.
P. Giovanni Strina ocd, Postulatore per la Causa di Canonizzazione, lo definisce un "mistico viandante… la cui vita si rivela un faticoso pellegrinaggio verso le alture di una realtà mistica sempre lontana, nella quale egli non cessa di credere, per la quale senza interruzione opera…".
Ma Giovanni, oltre che per santità, si distingue per le singolari doti di umanista, filosofo e letterato. In trent’anni scrive circa ottanta opere di vario genere, trattando di teologia, mariologia, storia, 1etteratura, biografia, politica, esegesi, pedagogia. Molte delle sue opere sono state tradotte e raccolte nella "Coll Joannes a Jesus Maria" grazie alla magnanimità della signora Anne de Barsy.
Mite e umile di cuore, dotato di profondo equilibrio interiore, Giovanni non fa pesare la sua profonda cultura religiosa e umanistica, ma con autentico spirito evangelico la pone al servizio della gioventù carmelitana e di quanti - attirati dalla fama della sua santità e della sua saggezza - lo accostano per ricevere un aiuto, un consiglio, una parola di speranza e conforto.
Così, Giovanni godrà la stima e l’amicizia - oltre che di molte personalità del tempo - di santi come Roberto Bellarmino e Giuseppe Calasansio, nonché di due papi. Clemente VIII e Paolo V. Si narra addirittura che quest’ultimo, venuto a conoscenza delle cattive condizioni di salute del Venerabile, decise di fargli personalmente visita nella sua cella, a conferma della profonda stima e devozione.
Nel1’approssimarsi della morte, Giovanni si trasferisce nel Convento di San Silvestro, a Montecompatri, dove si spegnerà il 28 maggio 1615, festa dell’Ascensione.
Nella chiesa del Convento sono, a tutt’oggi, custodite e venerate le sue spoglie prodigiosamente incorrotte.
P. Giovanni trascorre, dunque, a Montecompatri l’ultimo anno della sua vita, in un’epoca vivamente illuminata dallo spirito ereditato dal Medioevo, che inventando architetture meravigliose, mai più equiparate, e generando maestri della letteratura, della musica, del pensiero, delle arti, mostrava un’Europa di fatto già unita culturalmente e spiritualmente.
La lettura della storia attraverso l’azione degli uomini che chiamiamo grandi a motivo delle loro virtù, della loro cultura, delle loro iniziative e delle loro lotte e sofferenze per superare ostacoli d’ogni dimensione a conforto della Speranza di tutti, ci dimostrano che troppo spesso siamo sterilmente soggiogati dall’illusione della lunghezza e della distanza dei secoli. Ma, di fatto, siamo tutti contemporanei quanto ad attese, desideri, passioni, reazioni, cura e ricerca di invenzioni e innovazioni, malgrado il mutare dei costumi.
Oggi. P. Giovanni di Gesù Maria continua a rispondere alle attese, ai problemi, alle opinioni, alle ansie, al sentire comuni a tutti gli uomini e che il tempo non cambia, attraverso un messaggio che - con sorprendente freschezza e autenticità - si rivela valido, efficace e coinvolgente anche per gli uomini del nostro tempo.
Queste, fondamentalmente, le riflessioni e le motivazioni che hanno sostenuto l’iniziativa di questo I° Concorso "Venerabile P. Giovanni di Gesù Maria".
Il Coro Polifonico "Jubilate Deo" diretto dal M° Sr Maria Dolores AguirreLa cerimonia di premiazione - svoltasi nel Convento di San Silvestro - è stata preceduta dalla solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da P. Ennio Laudazi ocd e animata dal Coro Polifonico "Jubilate Deo" diretto dal M° Sr Maria Dolores Aguirre, con accompagnamento per organo del M° Giovanni Sciarra.
Ha fatto seguito un Concerto dello stesso Coro, il quale - eseguendo brani di autori italiani e spagnoli contemporanei del Venerabile - ha riproposto un cantare che certamente accompagnò anche le meditazioni dello stesso P. Giovanni.
Del resto, a conferma di quell’unicità di sentire che accomuna gli uomini di ogni tempo, sono stati proposti anche brani di autori più recenti o, addirittura, nostri contemporanei, ma i cui testi hanno certamente sostenuto e accompagnato la contemplazione e le meditazioni del Venerabile Servo di Dio.
I brani - di G.P. da Palestrina, Tomàs Luìs da Victoria, Giovanni Animuccia, Vargas, G. Capocci, Bepi De Marzi, Alberico Vitalini, Aurelio Porfiri e G.F. Händel - sono stati introdotti da brevi meditazioni su pensieri del Venerabile.
La prestigiosa corale romana - che ha al suo attivo numerosi concerti e rassegne culturali romane, regionali, nazionali e internazionali - con la sua eccellente esecuzione ha trasmesso all’uditorio, attento e commosso, la "parola musicale" nel suo valore più profondo di preghiera e di elevazione a Dio. E non poteva essere altrimenti, visto lo spirito evangelico che ha sempre contraddistinto il suo operato: ci basti ricordare che il Coro Polifonico "Jubilate Deo" canta in alcune celebrazioni pontificie in S. Pietro ed effettua registrazioni per la Radio Vaticana, mentre in passato ha animato con il canto la recita del S. Rosario guidata dal Santo Padre.
Un plauso alla magistaale direzione del M° Sr. Maria Dolores Aguirre. Responsabile del programma liturgico della Radio Vaticana, è membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Internazionale di Canto Gregoriano e Direttrice Didattica della scuola di musica "Tommaso Ludovico da Victoria", presso la quale è, altresì, docente di Canto Gregoriano e Canto Corale.
La prima e la seconda parte del Concerto sono state introdotte da brani organistici mirabilmente eseguiti dal M° Luigi Ciuffa, Direttore dell’Associazionc Corale "L. Perosi" di Cave, già organista della Chappelle musicale de la Trinità des Monts e, attualmente, organista nella chiesa di S. Maria in Via, a Roma.
I brani eseguiti sono stati composti da autori che coprono l’arco di tempo compreso tra il XVIII° e il XX° secolo.
Un momento della premiazione, con P. EnnioA conclusione del Concerto, si è proceduto alla premiazione dei quattro gruppi-classe vincitori del I° Concorso, con quattro borse di studio da 500 Euro e l’assegnazione di un premio supplementare di 1000 Euro, con una collana delle Opere del Venerabile, al gruppo-classe I° assoluto.
Due sono stati gli argomenti proposti da1 Concorso:
1) "Alla luce del gemellaggio tra i due Comuni europei di Calahorra e Montecompatri, formulare pensieri e proposte relative alla solidarietà e alla collaborazione tra i popoli, con specifico riferimento all’unità europea"
2) "La figura del Venerabile e il suo rapporto con il paese di Montecompatri, importanza e significato del gemellaggio in suo onore".
La Giuria - composta da P. Ennio Laudazi ocd, Laura Isotton, Armando Guidoni, Luigi Devoti, Gabriella Poscetti - ha così espresso il suo giudizio:
I° Premio: classi IIA - IIB - IIC Scuola Media Centro Urbano.
Motivazione: "La vita del Venerabile è ambientata nel contesto spazio-temporale degli avvenimenti storici del tempo, attraverso una rappresentazione iconografica molto semplice, realizzata con la tecnica dell’acquerello e con l’ausilio di didascalie esplicative".
II° Premio: classe IVA Scuola Elementare Laghetto.
Motivazione: "Il lavoro, presentato in forma di intervista fantastica, denota spontaneità e semplicità nell’affrontare il tema del gemellaggio fra le città di Calahorra e Montecompatri.
III° Premio: classe IC Scuola Media Centro Urbano.
Motivazione: "La vita del Venerabile è rappresentata con una serie di disegni semplici e spontanei, completati da didascalie: tra essi ve ne sono alcuni realizzati con tecnica pregevole".
IV° Premio: classe IIIA Scuola Media Centro Urbano.
Motivazione: "Gli elaborati iconografici schematizzano il tema del gemellaggio, avvalendosi anche della tecnica del collage. L’elaborato scritto tenta di legare problematiche di oggi con la figura del Venerabile".
Premio supplementare gruppo-classe I° assoluto: classe IA Scuola Media Centro Urbano. Motivazione: "Il tema del gemellaggio è rappresentato attraverso il gioco dell’oca: in ogni casella sono disegnati i luoghi, i personaggi e gli avvenimenti delle città di Calahorra e Montecompatri. Il lavoro denota creatività e impegno collettivo".
La validità di questa iniziativa è stata, dunque, confermata dai risultati; tanto i docenti, quanto i ragazzi hanno risposto con sorprendente entusiasmo e lavorato con il cuore, tenendo ben conto di questo prezioso insegnamento della storia, all’insegna di quell’Amore creativo che anima lo spirito e il sentire degli uomini di ogni tempo e che li rende comunità unica, misteriosa, consolante, feconda.
 I NOSTRI PAESI - pag. 10

Sommario anno XI numero 6 - giugno 2002