montecompatri
I° Concorso "P. Giovanni Di
Gesù Maria" - Attualità di un Messaggio
(Laura Isotton) - Sul lembo estremo del Colle tuscolano si
adagia la deliziosa cittadina di Montecompatri, circondata da famosi e
decantati vigneti e sovrastata dall’antico e imponente Convento
Carmelitano di San Silvestro, nel rigoglioso verde di secolari castagneti.
Qui, i fragori della "civiltà" giungono quasi ovattati
sopraffatti da quell’intima religiosa quiete che racchiude in sé il
sapore di una rivelazione, mentre lo sguardo - tutt’intorno - si apre
alla visione della piana romana, dal mare fino alla corona degli alti
monti dell’Appennino, irresistibile invito alla contemplazione.
Domenica
26 maggio, questo maestoso e suggestivo scenario ha fatto da sfondo alla
cerimonia di premiazione del I° Concorso "Venenerabile P. Giovanni
di Gesù Maria", promosso dal Comune di Montecompatri - Assessorato
alla Pubblica Istruzione -, Istituto Comprensivo e Comunità dei PP.
Carmelitani Scalzi di "S. Silvestro", e rivolto agli alunni
delle scuole elementari e medie dell’Istituto Comprensivo della stessa
cittadina laziale.
L’esperienza che ci deriva dalla
storia, insegna che quanti perdono la memoria del loro passato storico,
non hanno futuro; è alla luce di questa consapevolezza che, nello scorso
luglio 2001, maturò la proposta del Concorso. L’intento non era solo
quello di richiamare l’attenzione sulla figura del Venerabile P.
Giovanni di Gesù Maria, con tutta la carica della sua esperienza e
cultura spirituale e umana, ma di avviare con lui un "dialogo",
un autentico e proficuo "rapporto di amicizia", per camminare e
crescere insieme.
Ma chi è P. Giovanni di Gesù Maria? E
perché si è ritenuto doveroso richiamare la sua figura e i suoi
insegnamenti? Nato nella cittadina spagnola di Calahorra nel 1564, è
contemporaneo di Santa Teresa d’Avila e San Giovanni della Croce, i due
grandi riformatori del Carmelo. Lo stesso Giovanni diviene Carmelitano
Scalzo e viene inviato a Genova come maestro dei novizi: questo rimarrà
il principale impegno della sua vita. Trasferitosi a Roma nel 1598, redige
le Costituzioni della Congregazione d’Italia di cui diviene Preposito
Generale e della cui spiritualità può dunque ritenersi, a tutti gli
effetti, il capostipite.
P. Giovanni Strina ocd, Postulatore per
la Causa di Canonizzazione, lo definisce un "mistico viandante… la
cui vita si rivela un faticoso pellegrinaggio verso le alture di una
realtà mistica sempre lontana, nella quale egli non cessa di credere, per
la quale senza interruzione opera…".
Ma Giovanni, oltre che per santità, si
distingue per le singolari doti di umanista, filosofo e letterato. In
trent’anni scrive circa ottanta opere di vario genere, trattando di
teologia, mariologia, storia, 1etteratura, biografia, politica, esegesi,
pedagogia. Molte delle sue opere sono state tradotte e raccolte nella
"Coll Joannes a Jesus Maria" grazie alla magnanimità della
signora Anne de Barsy.
Mite e umile di cuore, dotato di
profondo equilibrio interiore, Giovanni non fa pesare la sua profonda
cultura religiosa e umanistica, ma con autentico spirito evangelico la
pone al servizio della gioventù carmelitana e di quanti - attirati dalla
fama della sua santità e della sua saggezza - lo accostano per ricevere
un aiuto, un consiglio, una parola di speranza e conforto.
Così, Giovanni godrà la stima e l’amicizia
- oltre che di molte personalità del tempo - di santi come Roberto
Bellarmino e Giuseppe Calasansio, nonché di due papi. Clemente VIII e
Paolo V. Si narra addirittura che quest’ultimo, venuto a conoscenza
delle cattive condizioni di salute del Venerabile, decise di fargli
personalmente visita nella sua cella, a conferma della profonda stima e
devozione.
Nel1’approssimarsi della morte,
Giovanni si trasferisce nel Convento di San Silvestro, a Montecompatri,
dove si spegnerà il 28 maggio 1615, festa dell’Ascensione.
Nella chiesa del Convento sono, a tutt’oggi,
custodite e venerate le sue spoglie prodigiosamente incorrotte.
P. Giovanni trascorre, dunque, a
Montecompatri l’ultimo anno della sua vita, in un’epoca vivamente
illuminata dallo spirito ereditato dal Medioevo, che inventando
architetture meravigliose, mai più equiparate, e generando maestri della
letteratura, della musica, del pensiero, delle arti, mostrava un’Europa
di fatto già unita culturalmente e spiritualmente.
La lettura della storia attraverso l’azione
degli uomini che chiamiamo grandi a motivo delle loro virtù, della loro
cultura, delle loro iniziative e delle loro lotte e sofferenze per
superare ostacoli d’ogni dimensione a conforto della Speranza di tutti,
ci dimostrano che troppo spesso siamo sterilmente soggiogati dall’illusione
della lunghezza e della distanza dei secoli. Ma, di fatto, siamo tutti
contemporanei quanto ad attese, desideri, passioni, reazioni, cura e
ricerca di invenzioni e innovazioni, malgrado il mutare dei costumi.
Oggi. P. Giovanni di Gesù Maria
continua a rispondere alle attese, ai problemi, alle opinioni, alle ansie,
al sentire comuni a tutti gli uomini e che il tempo non cambia, attraverso
un messaggio che - con sorprendente freschezza e autenticità - si rivela
valido, efficace e coinvolgente anche per gli uomini del nostro tempo.
Queste, fondamentalmente, le
riflessioni e le motivazioni che hanno sostenuto l’iniziativa di questo
I° Concorso "Venerabile P. Giovanni di Gesù Maria".
La
cerimonia di premiazione - svoltasi nel Convento di San Silvestro - è
stata preceduta dalla solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da P.
Ennio Laudazi ocd e animata dal Coro Polifonico "Jubilate Deo"
diretto dal M° Sr Maria Dolores Aguirre, con accompagnamento per organo
del M° Giovanni Sciarra.
Ha fatto seguito un Concerto dello
stesso Coro, il quale - eseguendo brani di autori italiani e spagnoli
contemporanei del Venerabile - ha riproposto un cantare che certamente
accompagnò anche le meditazioni dello stesso P. Giovanni.
Del resto, a conferma di quell’unicità
di sentire che accomuna gli uomini di ogni tempo, sono stati proposti
anche brani di autori più recenti o, addirittura, nostri contemporanei,
ma i cui testi hanno certamente sostenuto e accompagnato la contemplazione
e le meditazioni del Venerabile Servo di Dio.
I brani - di G.P. da Palestrina, Tomàs
Luìs da Victoria, Giovanni Animuccia, Vargas, G. Capocci, Bepi De Marzi,
Alberico Vitalini, Aurelio Porfiri e G.F. Händel - sono stati introdotti
da brevi meditazioni su pensieri del Venerabile.
La prestigiosa corale romana - che ha
al suo attivo numerosi concerti e rassegne culturali romane, regionali,
nazionali e internazionali - con la sua eccellente esecuzione ha trasmesso
all’uditorio, attento e commosso, la "parola musicale" nel suo
valore più profondo di preghiera e di elevazione a Dio. E non poteva
essere altrimenti, visto lo spirito evangelico che ha sempre
contraddistinto il suo operato: ci basti ricordare che il Coro Polifonico
"Jubilate Deo" canta in alcune celebrazioni pontificie in S.
Pietro ed effettua registrazioni per la Radio Vaticana, mentre in passato
ha animato con il canto la recita del S. Rosario guidata dal Santo Padre.
Un plauso alla magistaale direzione del
M° Sr. Maria Dolores Aguirre. Responsabile del programma liturgico della
Radio Vaticana, è membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione
Internazionale di Canto Gregoriano e Direttrice Didattica della scuola di
musica "Tommaso Ludovico da Victoria", presso la quale è,
altresì, docente di Canto Gregoriano e Canto Corale.
La prima e la seconda parte del
Concerto sono state introdotte da brani organistici mirabilmente eseguiti
dal M° Luigi Ciuffa, Direttore dell’Associazionc Corale "L. Perosi"
di Cave, già organista della Chappelle musicale de la Trinità des
Monts e, attualmente, organista nella chiesa di S. Maria in Via, a
Roma.
I brani eseguiti sono stati composti da
autori che coprono l’arco di tempo compreso tra il XVIII° e il XX°
secolo.
A
conclusione del Concerto, si è proceduto alla premiazione dei quattro
gruppi-classe vincitori del I° Concorso, con quattro borse di studio da
500 Euro e l’assegnazione di un premio supplementare di 1000 Euro, con
una collana delle Opere del Venerabile, al gruppo-classe I° assoluto.
Due sono stati gli argomenti proposti
da1 Concorso:
1) "Alla luce del gemellaggio
tra i due Comuni europei di Calahorra e Montecompatri, formulare pensieri
e proposte relative alla solidarietà e alla collaborazione tra i popoli,
con specifico riferimento all’unità europea"
2) "La figura del
Venerabile e il suo rapporto con il paese di Montecompatri, importanza e
significato del gemellaggio in suo onore".
La Giuria - composta da P. Ennio
Laudazi ocd, Laura Isotton, Armando Guidoni, Luigi Devoti, Gabriella
Poscetti - ha così espresso il suo giudizio:
I° Premio:
classi IIA - IIB - IIC Scuola Media Centro Urbano.
Motivazione: "La vita del
Venerabile è ambientata nel contesto spazio-temporale degli avvenimenti
storici del tempo, attraverso una rappresentazione iconografica molto
semplice, realizzata con la tecnica dell’acquerello e con l’ausilio di
didascalie esplicative".
II° Premio:
classe IVA Scuola Elementare Laghetto.
Motivazione: "Il lavoro,
presentato in forma di intervista fantastica, denota spontaneità e
semplicità nell’affrontare il tema del gemellaggio fra le città di
Calahorra e Montecompatri.
III° Premio:
classe IC Scuola Media Centro Urbano.
Motivazione: "La vita del
Venerabile è rappresentata con una serie di disegni semplici e spontanei,
completati da didascalie: tra essi ve ne sono alcuni realizzati con
tecnica pregevole".
IV° Premio:
classe IIIA Scuola Media Centro Urbano.
Motivazione: "Gli elaborati
iconografici schematizzano il tema del gemellaggio, avvalendosi anche
della tecnica del collage. L’elaborato scritto tenta di legare
problematiche di oggi con la figura del Venerabile".
Premio supplementare gruppo-classe
I° assoluto: classe IA Scuola
Media Centro Urbano. Motivazione: "Il tema del gemellaggio è
rappresentato attraverso il gioco dell’oca: in ogni casella sono
disegnati i luoghi, i personaggi e gli avvenimenti delle città di
Calahorra e Montecompatri. Il lavoro denota creatività e impegno
collettivo".
La validità di questa iniziativa è
stata, dunque, confermata dai risultati; tanto i docenti, quanto i ragazzi
hanno risposto con sorprendente entusiasmo e lavorato con il cuore,
tenendo ben conto di questo prezioso insegnamento della storia, all’insegna
di quell’Amore creativo che anima lo spirito e il sentire degli uomini
di ogni tempo e che li rende comunità unica, misteriosa, consolante,
feconda. |