Notizie in... Controluce Notizie in... Controluce
 Versione digitale del mensile di cultura e attualità dei Castelli Romani e Prenestini

sei il visitatore n.

 

home | indice giornali | estratti | info | agenda | cont@tti | cerca nel sito | pubblicità

 

Sommario anno XI numero 6 - giugno 2002

 I NOSTRI PAESI - pag. 12
nemi
De le fragole er profumo solo a Nemi poi sentì...
(Bruna Macioci) - Torna a Nemi l’evento clou dell’anno: la Sagra delle Fragole, realizzata con il contributo della Giunta Regionale del Lazio, sempre attenta e premurosa verso le manifestazioni tradizionali, che rappresentano un patrimonio culturale da preservare e sono care al popolo e ai turisti.

La Sagra delle Fragole è una delle più blasonate, più rinomate e più antiche feste di paese non collegate a culto religioso, anche se non si sa di preciso quando sia stata istituita. Le prime notizie documentate negli archivi comunali di Nemi datano dal 1922, anno in cui si trova traccia di una delibera dell’Amministrazione per i festeggiamenti e la distribuzione di fragole; e non ci sono spiegazioni ulteriori per le ragioni dell’iniziativa. Questo permette facilmente di arguire che la festa sia preesistente a questa data, e anche ben consolidata nella tradizione cittadina. Esiste un’incisione di Bartolomeo Pinelli fatta esattamente un secolo prima, nel 1822, in cui è raffigurato Il trionfo delle fragole alla Rotonda (cioè al Pantheon) e che testimonia l’esistenza di una festa delle fragole che da secoli si teneva a Roma il 13 di giugno. Anche nella festa romana c’erano le fragolare e una distribuzione pubblica di frutti. E, dato che all’epoca la frutta per il mercato di Roma veniva tutta dai Castelli Romani, non sembra azzardato pensare che le fragole fossero fornite dai coltivatori di Nemi. Questa festa deve essere stata soppressa a Roma quando il Papa, per l’arrivo dei Savoia nel 1870, si rinchiuse in Vaticano e Roma entrò, per così dire, in lutto; e deve essere stata ‘spostata’ a Nemi, cioè nel luogo di produzione delle fragole. E poi negli Atti dell’Inchiesta Parlamentare sullo stato dell’agricoltura del neonato Regno d’Italia (1877-1884) si parla espressamente di coltivazioni di fragole e di fiori a Nemi.
Perché proprio a Nemi si coltivano le fragole? Come ognun sa, la fragola è un frutto di bosco, e nasce spontanea. Si può, con pazienza e bravura, trapiantarla e coltivarla: ma non prospera ovunque. Nella valle del lago di Nemi c’è un microclima particolare che consente invece di avere ottimi risultati con questa coltura, senza fare uso di prodotti fitofarmaceutici. È comunque un prodotto ‘faticoso’: bisogna passare fra i filari almeno una volta la settimana ad estirpare a mano le erbacce infestanti; proteggere i frutti in via di maturazione da uccelli e insetti, e infine coglierli, sempre naturalmente a mano, e a schiena curva. Per ogni chilo di fragole raccolte, sono ore di lavoro. Lavoro duro, perseverante e delicato, che da sempre è stato affidato alle mani delle donne: ecco perché le protagoniste della Sagra sono ‘le fragolare’, che sfilano in corteo per il paese abbigliate con l’antico costume tradizionale: gonna rossa, bustino nero, camicetta bianca e mandrucella in testa.
Durante la Sagra del 2000 Nemi ha conseguito il Guinness dei primati per la coppa di fragole più grande del mondo (fu distribuita più d’una tonnellata di fragole). Per ricordare l’avvenimento, da allora le fragole - che prima venivano regalate ai visitatori in cestinetti di vimini - vengono attinte dalla coppa del Guinness, già condite con un vino rosé locale e pronte da degustare. Il giorno della Sagra, dunque, Nemi è in festa e celebra i suoi rinomati frutti con spettacoli di piazza e fuochi d’artificio. Ma da qualche tempo nel territorio di Nemi alle fragole si è aggiunta un’altra coltivazione: i fiori. Per ricordare quest’altra produzione locale la Sagra delle Fragole è diventata anche Mostra dei Fiori. I fioristi - di Nemi e di fuori (e quest’anno anche i ragazzi della Scuola Media faranno la loro parte, con un allestimento sul tema del bosco) - entrano in gara ad addobbare il paese e a fare composizioni ornamentali: il più bravo vince il trofeo La fragola d’oro, cioè un gioiello artigianale ideato e creato espressamente dal maestro orafo di Nemi Luigi Middei, e che consiste in una vera piantina di fragole ricoperta d’argento, da cui pende una fragola vera ricoperta d’oro con la tecnica dell’elettrolisi o bagno galvanico. La bellezza del gioiello viene accresciuta dal fatto che si tratta ogni anno di un esemplare unico creato dalla natura; attraverso la perizia dell’orefice la piantina affida ai metalli preziosi la sua bellezza affinché essi la preservino nel tempo. La Mostra dei Fiori viene allestita il sabato, e per tutto il pomeriggio i fioristi lavorano febbrilmente a creare le composizioni; verso sera infine la giuria di esperti prende visione degli elaborati e dà i voti, dopo di che la Mostra viene inaugurata dal Sindaco ed aperta al pubblico. Rimane naturalmente in visione per tutto il giorno di domenica, in cui c’è la proclamazione del vincitore e l’assegnazione del premio. La Mostra dei Fiori è realizzata con il contributo della Provincia di Roma ed è curata dalla Pro Loco. Il giorno della Sagra Nemi offre inoltre ai visitatori anche delle mostre d’arte. Quest’anno sono presenti due mostre di pittura: la prima ‘personale’ di Maria Teresa Pellegrini Raho (paesaggi e ritratti in olio, molto belli) alla sala dei Piccoli Comuni, e dipinti moderni all’Androne del Castello. I bambini avranno uno spazio tutto per loro nel Cortile del Castello con il Ludocaravan Gi.Car (a cura della Giò Art col contributo della Provincia di Roma): giocolieri, trampolieri, pagliacci e divertimento assicurato per tutto il pomeriggio.
Il programma completo di quest’anno lo potrete trovare nella rubrica "agenda" del sito di Controluce all’indirizzo http://photoclub.controluce.it/agenda/index.htm

albano
Mosaici e non solo
(Luca Ceccarelli) - Si è tenuta nel Palazzo Savelli di Albano, sede del Comune, da venerdì 24 a domenica 26 maggio, l’VIII Rassegna di mosaico in pietra viva. L’esposizione, che gode del patrocinio del Comune di Albano, ed è stata inaugurata il venerdì alla presenza delle autorità comunali, propone le opere realizzate da studenti di scuole pubbliche di vario ordine e grado di Albano e del circondario, viene ripetuta ormai dal 1995, e nonostante il titolo non propone solo mosaici in pietra viva. Certo, questi ultimi, che gli allievi delle scuole medie Pascoli e Negrelli di Albano hanno realizzato negli ultimi otto anni con la guida della professoressa Patrizia Loretelli, e della professoressa Anna Maria Camussi, sono senza dubbio il pezzo forte dell’esposizione. In questi lavori, infatti, l’espressione della creatività degli allievi sfocia in realizzazioni artistiche di alto profilo, ispirate sia all’arte figurativa dell’antica Roma, sia all’arte sacra bizantina, sia alla pittura moderna (uno dei mosaici che ho avuto modo di vedere raffigurava un celebre quadro del pittore simbolista Gustav Klimt), uno dei quali ogni anno viene destinato alla decorazione di edifici sia sacri che profani di Albano. Nello stesso Palazzo Savelli è esposta una riproduzione di Guernica di Pablo Picasso, nel duomo di San Pancrazio, invece, un mosaico in stile bizantino raffigurante Gesù Cristo (che, come mi ha raccontato la professoressa Loretelli, i turisti stranieri scambiano spesso per un mosaico di antica fattura). Alla chiesa del Cuore Immacolato di Maria la professoressa Loretelli e i suoi allievi hanno donato tre mosaici che raffigurano le persone della Trinità. Quest’anno il laboratorio ha realizzato un San Francesco che andrà al convento dei cappuccini alle porte di Albano. Il laboratorio è un’attività extradidattica, che si tiene nel pomeriggio: ciò nonostante la partecipazione degli studenti è molto elevata. E un artista come Brando, titolare di uno studio d’arte mosaica ad Aprilia, gli ha prestato la sua consulenza e ha esposto alcune opere insieme a quelle degli allievi.
La scelta del mosaico in "pietra viva", che si ottiene facendo aderire alle pietrine una raffigurazione "rovesciata", è legata anche a necessità pratiche: una diversa tecnica necessiterebbe infatti della necessità di una cottura, che non tutte le strutture scolastiche in cui si tengono i laboratori possono realizzare. Possono farlo, per loro fortuna, le scuole elementari del 1° Circolo didattico di Aprilia, che espongono un lavoro di notevole fattura e complesso simbolismo: l’Albero della vita nel Lazio Latino, prodotto dagli allievi del laboratorio di Aprilia con l’aiuto delle insegnanti, e la consulenza dell’esperta Serenella Lumaca.
Ma l’esposizione comprendeva anche il laboratorio di pittura su vetro (sempre delle scuole medie Pascoli e Negrelli), con dei pavoni di notevole fattura, e il laboratorio di tempera e di acquerello: tecniche figurative relativamente poco costose, e certamente di realizzazione meno complicata del mosaico, che costituivano nell’esposizione una raccolta che, insieme a pitture ben realizzate ma forse non originalissime, ne comprendeva altre di alta capacità evocativa, in cui la sensibilità estetica si univa ad una buona perizia tecnica e ad una confidenza con i modelli che fa ben sperare sul futuro artistico dei relativi autori.


xi comunità montana
Piano Antineve 2002- 2003
(Laura Frangini) - La Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini, con previdente anticipo sul prossimo inverno, ha deliberato in questi giorni l’acquisto di tre nuove macchine spargisale. L’investimento completa la dotazione strumentale dei dieci gruppi di protezione civile operanti nel comprensorio montano, per fronteggiare situazioni di emergenza legate al maltempo nella stagione invernale.
Se quest’anno i rigori del freddo non hanno creato troppi disagi alla circolazione, questo lo si deve anche al fatto che la CM aveva munito di spargisale ben sette gruppi protezione civile per fronteggiare in ogni comune l’eventuale rischio di ghiaccio. I tre gruppi che erano rimasti esclusi, relativamente ai Comuni di Cave, S. Cesareo e Frascati, avranno presto in dotazione uno spargisale ciascuno, grazie allo stanziamento disposto dall’Ente.


velletri
1° maggio con gli Amici del Parco
(C.A.I. S/Sezione di Velletri - Legambiente Circolo "La Spinosa")
Circa 100 persone hanno partecipato sul Monte Artemisio alla giornata organizzata dal Parco Regionale dei Castelli Romani in collaborazione con le associazioni ambientaliste (CAI e Legambiente) di Velletri. Oltre allo stand a Fontan Marcaccio (gestito da Legambiente), dove sono state date informazioni e materiale divulgativo, sono state organizzate tre escursioni tematiche: archeologica, botanica e paesaggistica. La prima, a cura di Giorgio Manganello volontario del Gruppo Archeologico Veliterno, si è svolta dal Fontanile della Donzelletta fino alla Valletta del Lupo. Quella sulle erbe spontanee dei Castelli Romani illustrate da Roberto Peretti, ha invece seguito parzialmente il percorso dell’escursione paesaggistica – naturalistica diretta dai Volontari del Club Alpino Italiano che è giunta fino al Maschio d’Ariano. Per tutti appuntamento al Rifugio Forestale dell’Artemisio per il classico pranzo a base di fave e pecorino. Una giornata dunque di controllo e promozione del territorio non solo sul Monte Artemisio ma anche negli altri punti caldi del Vulcano Laziale come i Pratoni del Vivaro, le Piagge ed il Tuscolo. Una giornata all’insegna della fruibilità sostenibile, al di là di sterili polemiche contro il Parco che non servono a nessuno, tanto meno alla protezione dell’Ambiente.

 I NOSTRI PAESI - pag. 12

Sommario anno XI numero 6 - giugno 2002