monte
porzio catone
‘Na sera e maggio
(T.M.)
- Napoli protagonista della primavera dei Castelli Romani. Nell’ultimo
week end del mese è stata organizzata a Monte Porzio Catone la
manifestazione "‘Na sera e maggio", gemellaggio gastronomico
tra i prodotti tipici del vulcano campano ed i vini del vulcano laziale. L’iniziativa,
patrocinata dal Parco Nazionale del Vesuvio, dal Parco Regionale dei
Castelli Romani, dalla XIa Comunità Montana, dai comuni vesuviani e da
Monte Porzio Catone ha "celebrato" due culture sorelle che si
sono proposte attraverso la storia gastronomica e culinaria.
Nei giorni di sabato 25 maggio e
domenica 26, dodici produttori della zona vesuviana hanno esposto nel
centro storico di Monte Porzio Catone i prodotti tipici delle "terre
del fuoco" ed i "presidi del gusto", prelibatezze
gastronomiche in pericolo di estinzione.
Nelle
due giornate si sono proposte nei locali del Museo del vino delle
degustazioni guidate dei prodotti della zona vesuviana in abbinamento dei
quali sono stati proposti i più famosi vini dei Castelli Romani.
In una atmosfera inebriata di sapori e
colori si sono esibiti alcuni gruppi musicali locali.
La mostra mercato è stata inaugurata
con un dibattito al quale hanno partecipato i presidenti del Parco
Vesuviano, Amilcare Troiani, del Parco Regionale dei Castelli Romani
Sandro Caracci, della XI Comunità
Montana
Giuseppe De Righi, della Promozione Castelli Romani Spa, Claudio Boazelli
e il sindaco di Monte Porzio Catone Sergio Urilli. Nel pomeriggio invece
è stata aperta la Mostra Mercato dei prodotti che si è chiusa il giorno
successivo alle ore 20,00.
Una simpatica iniziativa collaterale si
è tenuta domenica 26 maggio, una sgambata ciclistica denominata
"Pedala e bevi". Gli amanti delle due ruote partiti da Marino
alle ore 10,00 prima di concludere le loro fatiche hanno fatto tappa in
quattro enoteche della zona del Frascati. …Purtroppo non abbiamo avuto l’accortezza
di informarci sul numero dei partecipanti, ma da quanto abbiamo visto all’arrivo,
pensiamo che un bel numero ha preferito rimanere a degustare il nettare di
Bacco lungo il percorso…
Lunedi 27 gran finale presso il
ristorante Barco Borghese di Monte Porzio Catone, dove quattro cuochi
napoletani si sono esibiti con una ricchezza di piatti e sapori, mentre il
gruppo "Novanapoli" allietava la serata dei partecipanti.
Con questa nuova manifestazione, ideata
da Luigi Jovino, Monte Porzio Catone ha ancora una volta fatto centro,
grazie anche all’impegno degli Enti territoriali che l’hanno
patrocinata e alla Promozione Castelli Romani Spa che ne ha curato l’organizzazione;
‘Na sera e Maggio" è foriera di grande sviluppo e non mancherà di
canalizzare un forte flusso turistico con notevoli ricadute economiche
verso la nostra zona.
frascati
L’Istria, la
Dalmazia e gli studenti di oggi
(Luca Ceccarelli) - Si è tenuto nei mesi di aprile e maggio
nell’Istituto tecnico "Buonarroti" di Frascati un ciclo di
conferenze dedicato al problema dell’Istria e della Dalmazia, a cui
hanno partecipato anche gli studenti del liceo classico Cicerone. Sono
intervenuti scrittori che, come Viviana Facchinetti, Guido Rumici, Anna
Maria Mori, con la loro opera documentaria hanno reso una profonda
testimonianza su questo dramma della storia italiana, e in ultimo Raoul
Pupo, docente universitario di storia contemporanea.
La cosiddetta "questione
orientale" è un fenomeno che fino a pochi anni fa (ma in parte
ancora oggi), eccezion fatta per pochissimi, era nota solo a chi l’aveva
vissuta sulla propria pelle. Personalmente, ricordo che nei miei libri di
scuola, dalle elementari fino al liceo, ci si limitava a rendere noto agli
studenti che l’Italia, che negli anni successivi alla Seconda Guerra
Mondiale, come paese vinto, dovette cedere alla Jugoslavia di Tito l’Istria
e la Dalmazia. Quello che non viene raccontato è il prezzo di dolore e di
sangue che comportò tale cessione: migliaia e migliaia di persone
costrette a fuggire dalle proprie terre native, perdendo terre e case di
loro proprietà, altre persone considerate come traditori, o possibili
traditori, e vessate perfino per il fatto che parlavano l’italiano, o i
dialetti locali. E infine (la pagina certamente più nera) partigiani
italiani che furono internati in campi di lavoro non meno tetri dei lager
nazisti, o che furono soppressi e nascosti nelle fosse comuni dette
"foibe" dai partigiani jugoslavi con cui avevano condiviso fino
a pochissimo tempo prima la guerra contro l’oppressore tedesco e i suoi
collaboratori. Una "pulizia etnica" che, per efferatezza e
proporzioni, non ha avuto niente da invidiare a quelle successive degli
anni Novanta in altre regioni del territorio jugoslavo.
È sempre stato molto difficile parlare
di questo argomento, si diceva. Si tratta, infatti, di una pagina della
storia che suscita facilmente posizioni di preconcetta ostilità e di
strumentalizzazione. L’ostilità preconcetta della sinistra politica
verso i profughi istriani, visti tutti come fascisti perché avevano
"osato" fuggire da un regime socialista che prometteva un futuro
di giustizia e prosperità per tutti (e si è visto…). E dall’altra
parte, la strumentalizzazione della destra, che ha spesso usato gli
istriani e i dalmati, e la loro tragedia, per accusare le forze politiche
che hanno prevalso in Italia nel dopoguerra di sentimenti antinazionali.
La realtà, come tutti i relatori hanno
spiegato agli studenti, è ben più complessa. E la Conferenza di Parigi
del 1946, da cui solo il coraggio e la dignità di un uomo come Alcide De
Gasperi permise all’Italia di uscire a testa alta, è solo l’aspetto
relativamente noto di una serie di "punizioni" inferte all’Italia
per via della sua alleanza con il nazifascismo. Detto di passaggio (ma è
stato ricordato nell’ultima conferenza dal professor Pupo), la Francia,
che con la sua capitolazione all’invasore tedesco e il suo radicato
regime filonazista di Vichy era un paese vinto, non diversamente dall’Italia,
per una serie di motivi che qui non possiamo esaminare, ha avuto il
diritto di sedere al tavolo delle potenze vincitrici. Il nostro paese si
vide invece soppressa la flotta navale militare, sottratte le colonie (il
che, visto l’esito rovinoso del colonialismo, in fondo è stata una
fortuna, ma questo è un altro discorso), e fortemente limitata la
possibilità di avere una politica estera propria. È facile accusare i
nostri governanti dell’epoca, De Gasperi, Togliatti (perché nell’immediato
dopoguerra anche i comunisti parteciparono al governo), e tutti gli altri,
di avere uno scarso sentimento patriottico e nazionale, ma questo
significa ignorare il dramma di chi dovette sottostare a imposizioni di
potenze estere, e invano tentò di trovare soluzioni dignitose, che
conservassero all’Italia terre che italiane erano, e popolazioni che lo
erano altrettanto.
Iniziative come queste sono sempre di
difficile praticabilità. Sono questioni molto lontane nel tempo, che gli
adolescenti di oggi difficilmente possono sentire come proprie. Assistendo
alle conferenze che si sono succedute si è potuta notare una differenza
di attitudine tra i liceali da una parte e gli studenti dell’istituto
tecnico dall’altra. I secondi, per la più parte, avevano più o meno la
medesima attenzione e concentrazione dei bambini alla messa domenicale. I
primi, seduti per lo più nelle prime file, erano invece molto attenti. D’altra
parte, qualcuna delle esposizioni dei relatori, pur non cedendo il passo
alla retorica, era di una lunghezza e di una complessità non accessibili
ai non addetti ai lavori.
La più bella delle conferenze è
stata, ad avviso di chi scrive, quella di Anna Maria Mori: la Mori,
scrittrice e giornalista affermata, e istriana di origine, ha girato nel
1993 un bel documentario prodotto dalla RAI sulle vicende dell’Istria, Cinquant’anni
di solitudine, che è stato proiettato durante l’incontro. Inoltre,
ha avuto più di ogni altro il merito di mettersi in gioco in prima
persona, senza rancori di sorta ma senza nemmeno guardare alla
"questione orientale" come ad un qualcosa di astratto. Non a
caso, con lei le domande degli studenti (specialmente delle studentesse, a
dire il vero) sono state numerose più che con qualsiasi altro relatore.
monte
porzio catone
Festa della
Confraternita e Festa dello Sport
(La redazione) - La
Confraternita del SS.Mo Sacramento, la Società Sportiva e la Delegazione
della Croce Rossa hanno organizzato, insieme, la Festa della
Confraternita e la Festa dello Sport.
La manifestazione si è svolta sabato 8
e domenica 9 giugno. Dopo l’accoglienza delle Confraternite
partecipanti, si è tenuta la S.Messa in Duomo e poi tutti a cena in
Piazza Duomo.
Domenica 9 Giugno si è festeggiato lo
Sport con esibizioni nel centro sportivo in via Ettore Maiorana. La festa
della Confraternita, nata tre anni fa da un'idea del Priore Minucci
Gianluca e dal consiglio della Confraternita, è una manifestazione che
vuole valorizzare queste antiche tradizioni e raccogliere fondi per le
opere di beneficienza. La cena è stata curata dal ristorante
"Osteria del Cardinale" agriturismo Pallotta via Pallotta
Montecompatri. L’intenzione del priore Gianluca Minucci è quella di
invitare le confraternite della zona per allacciare contatti importanti
per la creazione di un coordinamento diocesano.
carchitti
Fragole, sagra da
ricordare
(Carlo Marcantonio) - L’edizione numero venticinque della
sagra delle fragole è forse quella che ha regalato a pubblico e
organizzatori le maggiori soddisfazioni. La qualità dei frutti era, come
sempre, ottima, a dimostrazione che i prodotti di questa zona non hanno
mai avuto nulla da invidiare a nessuno. Migliaia di persone hanno riempito
le strade di Carchitti per gustare le fragole preparate in diversi modi,
per visitare gli stand e per assistere alle manifestazioni messe in
programma, come la fiera florovivaistica, la sfilata delle "500"
storiche e l’esibizione dei "ragazzi dell’organetto". Il
grande appuntamento di quest’anno è stato poi il concerto di Enrico
Ruggeri, che ha entusiasmato i presenti giunti per la serata conclusiva
della sagra. Ovviamente grande la soddisfazione del presidente della
Pro-Loco Natalino Colagrossi e di tutti coloro che hanno contribuito alla
riuscita dell’evento, come Luigi Mochi, Mario Colagrossi e altri ancora. |