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Sommario anno XI numero 6 - giugno 2002

 I NOSTRI PAESI - pag. 13
monte porzio catone
‘Na sera e maggio
(T.M.) - Napoli protagonista della primavera dei Castelli Romani. Nell’ultimo week end del mese è stata organizzata a Monte Porzio Catone la manifestazione "‘Na sera e maggio", gemellaggio gastronomico tra i prodotti tipici del vulcano campano ed i vini del vulcano laziale. L’iniziativa, patrocinata dal Parco Nazionale del Vesuvio, dal Parco Regionale dei Castelli Romani, dalla XIa Comunità Montana, dai comuni vesuviani e da Monte Porzio Catone ha "celebrato" due culture sorelle che si sono proposte attraverso la storia gastronomica e culinaria.

Nei giorni di sabato 25 maggio e domenica 26, dodici produttori della zona vesuviana hanno esposto nel centro storico di Monte Porzio Catone i prodotti tipici delle "terre del fuoco" ed i "presidi del gusto", prelibatezze gastronomiche in pericolo di estinzione. Nelle due giornate si sono proposte nei locali del Museo del vino delle degustazioni guidate dei prodotti della zona vesuviana in abbinamento dei quali sono stati proposti i più famosi vini dei Castelli Romani.
In una atmosfera inebriata di sapori e colori si sono esibiti alcuni gruppi musicali locali.
La mostra mercato è stata inaugurata con un dibattito al quale hanno partecipato i presidenti del Parco Vesuviano, Amilcare Troiani, del Parco Regionale dei Castelli Romani Sandro Caracci, della XI Comunità Montana Giuseppe De Righi, della Promozione Castelli Romani Spa, Claudio Boazelli e il sindaco di Monte Porzio Catone Sergio Urilli. Nel pomeriggio invece è stata aperta la Mostra Mercato dei prodotti che si è chiusa il giorno successivo alle ore 20,00.
Una simpatica iniziativa collaterale si è tenuta domenica 26 maggio, una sgambata ciclistica denominata "Pedala e bevi". Gli amanti delle due ruote partiti da Marino alle ore 10,00 prima di concludere le loro fatiche hanno fatto tappa in quattro enoteche della zona del Frascati. …Purtroppo non abbiamo avuto l’accortezza di informarci sul numero dei partecipanti, ma da quanto abbiamo visto all’arrivo, pensiamo che un bel numero ha preferito rimanere a degustare il nettare di Bacco lungo il percorso…
Lunedi 27 gran finale presso il ristorante Barco Borghese di Monte Porzio Catone, dove quattro cuochi napoletani si sono esibiti con una ricchezza di piatti e sapori, mentre il gruppo "Novanapoli" allietava la serata dei partecipanti.
Con questa nuova manifestazione, ideata da Luigi Jovino, Monte Porzio Catone ha ancora una volta fatto centro, grazie anche all’impegno degli Enti territoriali che l’hanno patrocinata e alla Promozione Castelli Romani Spa che ne ha curato l’organizzazione; ‘Na sera e Maggio" è foriera di grande sviluppo e non mancherà di canalizzare un forte flusso turistico con notevoli ricadute economiche verso la nostra zona.

frascati
L’Istria, la Dalmazia e gli studenti di oggi
(Luca Ceccarelli) - Si è tenuto nei mesi di aprile e maggio nell’Istituto tecnico "Buonarroti" di Frascati un ciclo di conferenze dedicato al problema dell’Istria e della Dalmazia, a cui hanno partecipato anche gli studenti del liceo classico Cicerone. Sono intervenuti scrittori che, come Viviana Facchinetti, Guido Rumici, Anna Maria Mori, con la loro opera documentaria hanno reso una profonda testimonianza su questo dramma della storia italiana, e in ultimo Raoul Pupo, docente universitario di storia contemporanea.

La cosiddetta "questione orientale" è un fenomeno che fino a pochi anni fa (ma in parte ancora oggi), eccezion fatta per pochissimi, era nota solo a chi l’aveva vissuta sulla propria pelle. Personalmente, ricordo che nei miei libri di scuola, dalle elementari fino al liceo, ci si limitava a rendere noto agli studenti che l’Italia, che negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, come paese vinto, dovette cedere alla Jugoslavia di Tito l’Istria e la Dalmazia. Quello che non viene raccontato è il prezzo di dolore e di sangue che comportò tale cessione: migliaia e migliaia di persone costrette a fuggire dalle proprie terre native, perdendo terre e case di loro proprietà, altre persone considerate come traditori, o possibili traditori, e vessate perfino per il fatto che parlavano l’italiano, o i dialetti locali. E infine (la pagina certamente più nera) partigiani italiani che furono internati in campi di lavoro non meno tetri dei lager nazisti, o che furono soppressi e nascosti nelle fosse comuni dette "foibe" dai partigiani jugoslavi con cui avevano condiviso fino a pochissimo tempo prima la guerra contro l’oppressore tedesco e i suoi collaboratori. Una "pulizia etnica" che, per efferatezza e proporzioni, non ha avuto niente da invidiare a quelle successive degli anni Novanta in altre regioni del territorio jugoslavo.
È sempre stato molto difficile parlare di questo argomento, si diceva. Si tratta, infatti, di una pagina della storia che suscita facilmente posizioni di preconcetta ostilità e di strumentalizzazione. L’ostilità preconcetta della sinistra politica verso i profughi istriani, visti tutti come fascisti perché avevano "osato" fuggire da un regime socialista che prometteva un futuro di giustizia e prosperità per tutti (e si è visto…). E dall’altra parte, la strumentalizzazione della destra, che ha spesso usato gli istriani e i dalmati, e la loro tragedia, per accusare le forze politiche che hanno prevalso in Italia nel dopoguerra di sentimenti antinazionali.
La realtà, come tutti i relatori hanno spiegato agli studenti, è ben più complessa. E la Conferenza di Parigi del 1946, da cui solo il coraggio e la dignità di un uomo come Alcide De Gasperi permise all’Italia di uscire a testa alta, è solo l’aspetto relativamente noto di una serie di "punizioni" inferte all’Italia per via della sua alleanza con il nazifascismo. Detto di passaggio (ma è stato ricordato nell’ultima conferenza dal professor Pupo), la Francia, che con la sua capitolazione all’invasore tedesco e il suo radicato regime filonazista di Vichy era un paese vinto, non diversamente dall’Italia, per una serie di motivi che qui non possiamo esaminare, ha avuto il diritto di sedere al tavolo delle potenze vincitrici. Il nostro paese si vide invece soppressa la flotta navale militare, sottratte le colonie (il che, visto l’esito rovinoso del colonialismo, in fondo è stata una fortuna, ma questo è un altro discorso), e fortemente limitata la possibilità di avere una politica estera propria. È facile accusare i nostri governanti dell’epoca, De Gasperi, Togliatti (perché nell’immediato dopoguerra anche i comunisti parteciparono al governo), e tutti gli altri, di avere uno scarso sentimento patriottico e nazionale, ma questo significa ignorare il dramma di chi dovette sottostare a imposizioni di potenze estere, e invano tentò di trovare soluzioni dignitose, che conservassero all’Italia terre che italiane erano, e popolazioni che lo erano altrettanto.
Iniziative come queste sono sempre di difficile praticabilità. Sono questioni molto lontane nel tempo, che gli adolescenti di oggi difficilmente possono sentire come proprie. Assistendo alle conferenze che si sono succedute si è potuta notare una differenza di attitudine tra i liceali da una parte e gli studenti dell’istituto tecnico dall’altra. I secondi, per la più parte, avevano più o meno la medesima attenzione e concentrazione dei bambini alla messa domenicale. I primi, seduti per lo più nelle prime file, erano invece molto attenti. D’altra parte, qualcuna delle esposizioni dei relatori, pur non cedendo il passo alla retorica, era di una lunghezza e di una complessità non accessibili ai non addetti ai lavori.
La più bella delle conferenze è stata, ad avviso di chi scrive, quella di Anna Maria Mori: la Mori, scrittrice e giornalista affermata, e istriana di origine, ha girato nel 1993 un bel documentario prodotto dalla RAI sulle vicende dell’Istria, Cinquant’anni di solitudine, che è stato proiettato durante l’incontro. Inoltre, ha avuto più di ogni altro il merito di mettersi in gioco in prima persona, senza rancori di sorta ma senza nemmeno guardare alla "questione orientale" come ad un qualcosa di astratto. Non a caso, con lei le domande degli studenti (specialmente delle studentesse, a dire il vero) sono state numerose più che con qualsiasi altro relatore.


monte porzio catone
Festa della Confraternita e Festa dello Sport
(La redazione) - La Confraternita del SS.Mo Sacramento, la Società Sportiva e la Delegazione della Croce Rossa hanno organizzato, insieme, la Festa della Confraternita e la Festa dello Sport.
La manifestazione si è svolta sabato 8 e domenica 9 giugno. Dopo l’accoglienza delle Confraternite partecipanti, si è tenuta la S.Messa in Duomo e poi tutti a cena in Piazza Duomo.
Domenica 9 Giugno si è festeggiato lo Sport con esibizioni nel centro sportivo in via Ettore Maiorana. La festa della Confraternita, nata tre anni fa da un'idea del Priore Minucci Gianluca e dal consiglio della Confraternita, è una manifestazione che vuole valorizzare queste antiche tradizioni e raccogliere fondi per le opere di beneficienza. La cena è stata curata dal ristorante "Osteria del Cardinale" agriturismo Pallotta via Pallotta Montecompatri. L’intenzione del priore Gianluca Minucci è quella di invitare le confraternite della zona per allacciare contatti importanti per la creazione di un coordinamento diocesano.


carchitti
Fragole, sagra da ricordare
(Carlo Marcantonio) - L’edizione numero venticinque della sagra delle fragole è forse quella che ha regalato a pubblico e organizzatori le maggiori soddisfazioni. La qualità dei frutti era, come sempre, ottima, a dimostrazione che i prodotti di questa zona non hanno mai avuto nulla da invidiare a nessuno. Migliaia di persone hanno riempito le strade di Carchitti per gustare le fragole preparate in diversi modi, per visitare gli stand e per assistere alle manifestazioni messe in programma, come la fiera florovivaistica, la sfilata delle "500" storiche e l’esibizione dei "ragazzi dell’organetto". Il grande appuntamento di quest’anno è stato poi il concerto di Enrico Ruggeri, che ha entusiasmato i presenti giunti per la serata conclusiva della sagra. Ovviamente grande la soddisfazione del presidente della Pro-Loco Natalino Colagrossi e di tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell’evento, come Luigi Mochi, Mario Colagrossi e altri ancora.

 I NOSTRI PAESI - pag. 13

Sommario anno XI numero 6 - giugno 2002