È Berlino ... unita,
indefinibile
(Silvia Cutuli)
È in fermento Berlino,
in
continuo divenire. Avvertiamo il suo scorrere nell’enorme cantiere
aperto a Potsdamer Platz: le gru vigilano dall’alto su questa
"terra di nessuno" fino a qualche anno fa, ora futuristiche
costruzioni si stagliano contro il cielo (Sony Center, grattacielo
Mercedes, Complesso Debis) ed i raggi del sole giocano a specchiarsi sui
palazzi di vetro.
Riposa "sotto i tigli" la
regale Berlino prussiana,
gli edifici lungo Unter den Linden (il
Palazzo del Principe Ereditario, quello delle Principesse, l’Università
Haumboldt, la Vecchia Biblioteca) ricostruiti in larga parte sulle rovine
della guerra, fanno rivivere lo splendore dell’impero, con una ricchezza
di particolari architettonici, scalinate e colonne.
La Gendarmenmarkt ci accoglie come in
un raffinato salotto, incorniciato dal teatro Konzerthaus e dai Duomi
gemelli francese e tedesco.
Urla Berlino alla East-Side Gallery,
i graffiti mascherano i frammenti di
muro rimasti in piedi, lanciando messaggi di speranza, pace, per un futuro
che vada oltre la divisione che ha lacerato e ucciso.
È antica e moderna Berlino,
il nuovo incontra il vecchio in un
restauro storicamente fedele, come per l’interno del Duomo; i due tempi
convivono, come per la moderna Torre della Televisione che sorge accanto
alla Marienkirche, il monumento più antico scampato alla distruzione.
Passato e presente si combinano nella
Kaiser-Wilhelm-Gedachtniskirche (eretta alla memoria del primo imperatore
tedesco degli Hohenzollern): devastata dai bombardamenti è rimasta con il
tronco della torre lacerato, l’interno è invece rivestito con
mattonelle in vetroceramica blu scuro.
Spazi enormi disegnano Berlino,
viali immensi che corrono dai lati
della città come il Kurfurstendam, Unter den Linden e la Strasse des 17
Juni che attraversa il Tiergarten (l’isola verde che si espande nel
cuore di Berlino); lo sguardo smarrisce i confini di Alexanderplatz.
È Berlino,
i panorami dalla Colonna della Vittoria
e dalla cupola del Reichstag,
un giro in battello lungo la Sprea,
la notte illuminata dai colori
cangianti dei neon,
l’intolleranza dei ciclisti verso gli
invasori delle piste ciclabili,
la birra e gli "schitzel" dei
chioschi lungo le vie,
l’ospitalità e l’incomunicabilità,
la nostra vacanza, il nostro
"non" tedesco, un momento della nostra amicizia. |