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Sommario anno XI numero 6 - giugno 2002

 ATTUALITÀ E SOCIETÀ - pag. 24
Sostanze tossiche e mistificazioni
(Il tuttologo) - Gira su internet un e-mail che riscrivo integralmente:

"Questo messaggio mi è arrivato da un’amica che lavora all’Istituto europeo di oncologia di Milano.
Ciao, fai molta attenzione alla mail che mi è arrivata....
Controlla gli ingredienti sulle bottiglie di shampoo e controlla se contengono una sostanza chiamata SODIUM LAURETH (O LAURYL) SULFATE, o semplicemente SLS. Questa sostanza si trova nella maggior parte degli shampoo e i produttori la usano perché fa molta schiuma ed è economica. Ma il fatto è che l’SLS si usa per strofinare i pavimenti dei garage ed è molto forte. È anche provato che può provocare il cancro a lungo andare e questo non èmuno scherzo. Il livello di cancerosità è pari a quello del benzene.
Il VO5, Palmolive, Paul Mitchel, il nuovo shampoo della Hemp contengono questa sostanza. Allora ho chiamato una ditta e gli ho detto che il loro prodotto contiene una sostanza che può far venire il cancro. Mi hanno risposto che lo sanno e che non possono farci niente perchè hanno bisogno di quella sostanza per produrre schiuma. Anche il dentrificio Colgate la
contiene per far venire le bolle. Dicono che mi faranno avere delle informazioni. La ricerca ha dimostrato che negli anni ’80 le probabilità di prendere il cancro erano 1 su 800 e ora, negli anni ’90, sono 1 su 3. Ciò è molto preoccupante. Così spero che prendiate questa lettera sul serio e che la passiate a tutti quelli che conoscete, nella speranza che possa servire ad evitare di prenderci il cancro. (Segue elenco di prodotti che la contengono).
Su "Repubblica" è stato pubblicato un articolo proprio su questa sostanza il 9 Novembre 2000 sul settimanale "Salute".
Conclusione: nessuno nega la presenza di questa sostanza, ma la giustificano per motivi puramente economici. Dicono che le basse dosi sarebbero ininfluenti, ma una bassa dose con la doccia, una per lavare i denti, una per lavare i capelli, una per lavare le mani...a lungo andare quanto fa?
E se coloro che giustificano l’utilizzo di tale sostanza invece di pensare alla salute dei consumatori pensassero solo a non fare andare in rovina le multinazionali?"

Interrogativo ovvio, dico io. Ma c’è un’altra situazione che vi voglio raccontare. L’estate scorsa una conoscente mi volle comprare uno shampoo da una venditrice porta a porta. Mi disse che quei prodotti erano naturalissimi e che anzi la presentatrice se li beveva pure. Lei era convinta che erano ottimi. Io dimostrai delle perplessità e lei un po’ scocciata mi trattò molto male. Non me la presi più di tanto! Ci sono, diciamo, abituato. La casa produttrice è la Just e audite! Audite! sull’etichetta il primo prodotto è proprio il S.L.S.! Un po’ più sotto si legge: "Formulati con rigore svizzero nel tradizionale rispetto dell’ambiente, i prodotti Just non sono testati su animali e sono venduti dalle nostre presentatrici esclusivamente a domicilio". A parte il ..."rigore svizzero" che mi sembra come dire "a parte le pastasciuttate italiane", la cosa che mi sorprende è soprattutto nel "tradizionale rispetto dell’ambiente" e "non sono testati su animali". E certo! Lo testano direttamente sulle venditrici! E così oltre che risparmiare sulle prove se ne liberano anzitempo ed evitano anche di pagargli la pensione! Ecco, chi ci rimette le penne è sempre chi lavora e chi come quella conoscente che tentava così di sfuggire all’industria chimica con i prodotti naturali, con l’unico torto di non essersi mai posta il problema di leggere le etichette.
 ATTUALITÀ E SOCIETÀ - pag. 24

Sommario anno XI numero 6 - giugno 2002