Sostanze tossiche e
mistificazioni
(Il tuttologo) - Gira su internet un e-mail che riscrivo
integralmente:
"Questo messaggio mi è
arrivato da un’amica che lavora all’Istituto europeo di oncologia di
Milano.
Ciao, fai molta attenzione alla mail
che mi è arrivata....
Controlla gli ingredienti sulle
bottiglie di shampoo e controlla se contengono una sostanza chiamata
SODIUM LAURETH (O LAURYL) SULFATE, o semplicemente SLS. Questa sostanza si
trova nella maggior parte degli shampoo e i produttori la usano perché fa
molta schiuma ed è economica. Ma il fatto è che l’SLS si usa per
strofinare i pavimenti dei garage ed è molto forte. È anche provato che
può provocare il cancro a lungo andare e questo non èmuno scherzo. Il
livello di cancerosità è pari a quello del benzene.
Il VO5, Palmolive, Paul Mitchel, il
nuovo shampoo della Hemp contengono questa sostanza. Allora ho chiamato
una ditta e gli ho detto che il loro prodotto contiene una sostanza che
può far venire il cancro. Mi hanno risposto che lo sanno e che non
possono farci niente perchè hanno bisogno di quella sostanza per produrre
schiuma. Anche il dentrificio Colgate la
contiene per far venire le bolle.
Dicono che mi faranno avere delle informazioni. La ricerca ha dimostrato
che negli anni ’80 le probabilità di prendere il cancro erano 1 su 800
e ora, negli anni ’90, sono 1 su 3. Ciò è molto preoccupante. Così
spero che prendiate questa lettera sul serio e che la passiate a tutti
quelli che conoscete, nella speranza che possa servire ad evitare di
prenderci il cancro. (Segue elenco di prodotti che la contengono).
Su "Repubblica" è stato
pubblicato un articolo proprio su questa sostanza il 9 Novembre 2000 sul
settimanale "Salute".
Conclusione: nessuno nega la presenza
di questa sostanza, ma la giustificano per motivi puramente economici.
Dicono che le basse dosi sarebbero ininfluenti, ma una bassa dose con la
doccia, una per lavare i denti, una per lavare i capelli, una per lavare
le mani...a lungo andare quanto fa?
E se coloro che giustificano l’utilizzo
di tale sostanza invece di pensare alla salute dei consumatori pensassero
solo a non fare andare in rovina le multinazionali?"
Interrogativo ovvio, dico io. Ma c’è
un’altra situazione che vi voglio raccontare. L’estate scorsa una
conoscente mi volle comprare uno shampoo da una venditrice porta a porta.
Mi disse che quei prodotti erano naturalissimi e che anzi la presentatrice
se li beveva pure. Lei era convinta che erano ottimi. Io dimostrai delle
perplessità e lei un po’ scocciata mi trattò molto male. Non me la
presi più di tanto! Ci sono, diciamo, abituato. La casa produttrice è la
Just e audite! Audite! sull’etichetta il primo prodotto è proprio il
S.L.S.! Un po’ più sotto si legge: "Formulati con rigore
svizzero nel tradizionale rispetto dell’ambiente, i prodotti Just non
sono testati su animali e sono venduti dalle nostre presentatrici
esclusivamente a domicilio". A parte il ..."rigore
svizzero" che mi sembra come dire "a parte le pastasciuttate
italiane", la cosa che mi sorprende è soprattutto nel "tradizionale
rispetto dell’ambiente" e "non sono testati su
animali". E certo! Lo testano direttamente sulle venditrici! E
così oltre che risparmiare sulle prove se ne liberano anzitempo ed
evitano anche di pagargli la pensione! Ecco, chi ci rimette le penne è
sempre chi lavora e chi come quella conoscente che tentava così di
sfuggire all’industria chimica con i prodotti naturali, con l’unico
torto di non essersi mai posta il problema di leggere le etichette. |