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Sommario anno XI numero 6 - giugno 2002

 L'ANGOLO DELLA POESIA - pag. 27
che adesso
a stare attento dentro
nulla s’emerge
tutto è pace e silenzio

di condizione
godo il silenzio
ma a concepir l’idea del mio cervello
questo è il momento
che a mente sciolta
creo altro cervello

e di crear cervello dentro il cervello
verso di me
creo il confine
d’esso in esso
e me che posso

che fino a qui
cervello inconfinato
tutto lo spazio
anche di me a saltare
fino all’ambiente

del mio cervello a tutto il corpo fino alla pelle
mente è il costrutto
che a confinar co’ intorno
sembra che sia
per me
nulla essere il posto

e giustamente il cervello
le vie
le forze
ed anche i sensori
fino alle cose
che a confinar con pelle
fanno d’ambiente

d’anima me
son separato dal corpo
se pur con esso
d’anni di vita
son combinato

che a non trovar compagno canovaccio fuori
quando il silenzio dentro
dramma preannuncio
sarebbe stato

e a correr via
cercavo strada
che poi d’un canovaccio intorno
storia a trovar d’affanno
fino a qualsiasi cosa

e ancora adesso
che di confine verso di me
cervello ignora
tra ambiente ed esso
concomitanza fanno
senza di me
che resto terzo

che poi
di far così
solo all’intorno
ero di guardia

e piansi molto
che mi scambiai quanto fece ignoranza
per fato
antonio

Coniugio
Superficiali idee,
io immagine tua,
tu immagine mia.
Poi… Noi.
Ma se meglio miro,
nuovo universo scorgo,
immenso, profondo, Te.
Un coniugio voglio,
dell’immenso tuo e mio.
Un solo universo.
Un solo Me.
Emanuela Pancotti


"Ciao Mario"
Il mio cuore è ferito perché non ci sei più.
È lontana la primavera per ricordare
i pochi mesi passati insieme.
Bastava uno sguardo per capire
i nostri dolori. Ora i ricordi li soffoco
col coraggio e disperazione!
Le tue carezze, il tuo affetto,
il tuo sguardo, il tuo dolore, mi mancheranno!
Io piango perché i tuoi occhi non rispondono,
sono chiusi per sempre, il mio cuore è ferito…
La sera guardo il cielo
c’è la luna che illumina le stelle!!
Come sono piccole …
Ti cerco, ne vedo una grande … sei tu?
Si, sei tu Mario!.
Non piangere mi dici … sono felice!
Ho trovato la pace che cercavo …
Mi si asciugano le lacrime,
ma nel mio cuore
rimarrà sempre una ferita!
Ciao, Mario …
Claudio Matzutzi


Lettera
Ho imparato a volare
con le tue ali,
e a camminare nel buio
con la tua luce.
Sei stata la mia malinconia
e la mia solitudine,
e poi il mio arcobaleno
e il mio cielo senza nuvole.
Voce e rumore del mio silenzio,
con te oltre le stelle
e ancora più lontano.
Quella porta ora si è chiusa
e non ho la chiave,
e un marinaio
controvento non può andare.
Ma un raggio di sole soltanto
non può bastare,
così la ragione rifiuta
ciò che non è amore.
Eppure, oggi,
sotto questo cielo di nuvole,
non è il sole che cerco,
sei tu che mi manchi.
Nunzio Gambuti


A. D.
Ogni sera col pensiero auguro la
buona notte alle mie sensibilità,
donne leggere, ma per loro natura
non familiari ai sonni tranquilli,
le sento respirare piano una
lì accanto e l’altra dietro il muro.
Penso sempre alla loro nascosta somiglianza,
che riappare negli angoli più bui
delle giornate, e nei loro sogni comuni.
Manuela Olivieri


A volte
A volte
l’isola si restringe alla mia ombra
a terra
o se di notte
alla testa adagiata
ma il tuo respiro a fianco
come un’onda lenta
invita a partire
la mano
nel lembo che ci separa.
Biagio Salmeri


Paura
…è di nuovo davanti ai miei occhi…
…è di nuovo nei miei pensieri…
…e il buco si allarga…
…c’è il sole, il verde…
…eppure tutto è così buio.
Pi


Se non di madre mia
Mai altro bene, se non di madre mia,
a sé mi teneva stretto al sibilar del vento,
come i rami le foglie della primavera,
al petto suo mi teneva e mi accarezzava.

In mezzo al cantare il patema respiro,
dal freddo giorno mi riparava,
con il battito del cuore mi riscaldava,
quando all’orizzonte il sole calava.

Il pianto dei miei occhi con tenera mano portava via,
prima che le innocenti lacrime,
il petto suo inumidissero di dolore.

Come d’incanto mi trovai in volo,
per via dove al cuore suo mi conduceva,
nel mio lacrimar sentivo la sua voce,
di una riposante ninna nanna dolce le note.
Vincenzo Di Filippo


Il vento
Se chiudo gli occhi e libero la mente
e sento il vento accarezzarmi il viso,
lo immagino, dell’acqua e del re sole,
terzo fratello e truccator del mondo.

Impetuoso urla alle montagne,
bisbiglia piano agli alberi chiomati,
accompagna le nuvole imbronciato
e sorridendo pettina ogni prato.

Come i pensieri, passa in un istante
lo trovi in ogni parte della terra;
sul mare, accoccolato in una vela,
che gioca con le dune del deserto.

Può essere noioso ed irritante
come quello che odi di te stesso,
oppure inopportuno e scoraggiante
come i pensieri strani che fai spesso.

Scivola, sale, plana, soffia dolce,
ti spettina, ti spinge poi t’avvolge,
frizzante ed invisibile magia
che all’improvviso scappa e vola via.
Riccardo Simonetti


Cavalcavia
Cavalca e via
nel cavalcavia
strada maestra
di non si sa quale scuola
muro portante discordie
e lamiere contorte di ottone
al suono degli ottoni
di vetro scheggiati.
Mannina


La vita
Il sole
è in cielo
ma
subito
c’è la luna
Sivia Buffi


La strada della Libertà
Il calore della terra mostra il corpo logorato dai giorni.
La polvere nell’aria ne colora i lineamenti.
È l’incontro della vita con la realtà di ogni giorno.
Scorre lento il sole,
e nel vento il canto di antiche civiltà.
Il grido della pioggia dai monti inonda le valli,
rinnovando, ai raggi del sole,
i germogli della madre Terra.
Scorre il fiume, portando con sé
I canti di nuove ed antiche schiavitù.
Violente arroganze consumate nei giorni del tempo,
sfioriscono sotto i colpi di un diritto negato.
Nell’aria la polvere, i gusci nell’acqua,
il diritto di vita
di un istante sottratto alla speranza,
ed un sogno rubato.
La nera terra di canti perduti.
Gli echi lontani di antiche civiltà,
di nuove schiavitù, la strada della Libertà.
Gelsino Martini


I sogni della vita
La notte scivola via
lungo un sentiero
di pallide stelle,
trainando dietro di sé,
avvolti da una nuvola rosa,
una scia di sogni,
strappati agli animi ancora dormienti.
Nel cielo si delineano le sagome degli alberi
già animati da voci alate.
Le ombre, spaventate, fuggono
ai bagliori dell’alba.
Marianna Petrolo


Evasione
vagano a gruppi
i giovani
del sabato sera
spinti dalla voglia
di esserci,
di stare insieme
tra suoni e allegria
per evadere
dalla realtà.
Attesa
che li emargina.
Speranza
che accomuna
Nicola Bottari


Girasoli
La terra riprende il suo respiro
Sotto una volta di luce.
Si attraggono gli animi dopo la fatica
e in su del cuore spuntano i sentimenti.
Uno sguardo al cielo degli occhi,
una carezza all’anima amica,
ci sentiamo respirati per piacere a Dio.
Non so spiegare perché sono nato uomo
ma dentro sento battere lo stantuffo
dell’amore.
Non so spiegare perché mi sento girasole
ma con le radici stringo forte i petali
per seguire la luce del sole.
Mario Ceccani


Solitudine
Senza la tua voce,
mi sento solo.
Senza i tuoi pensieri,
lo spazio del mio cuore è freddo e deserto.
Luca Nicotra

 L'ANGOLO DELLA POESIA - pag. 27

Sommario anno XI numero 6 - giugno 2002