Notizie in... Controluce Notizie in... Controluce
 Versione digitale del mensile di cultura e attualità dei Castelli Romani e Prenestini

sei il visitatore n.

 

home | indice giornali | estratti | info | agenda | cont@tti | cerca nel sito | pubblicità

 

Sommario anno XI numero 9 - settembre 2002

 VISTO DA... - pag. 02
... Grazie, ma non troppo
(Federico Greco ) - I terribili avvenimenti dell’indimenticato ed indimenticabile 11 settembre hanno segnato tutti noi.

Le ferite che una lucida follia ci ha inferto tardano a rimarginarsi, ancora infettate dai germi dell’incredulità e della disperazione.
Molti sostennero che, da quel giorno, il mondo non sarebbe più stato lo stesso: a quasi un anno di distanza i fatti sembrano dare ragione a quella premonizione.
Danni incalcolabili per l’economia mondiale, compagnie aeree con conti in rosso e una impalpabile, ma sempre presente, insicurezza che ci attanaglia.
Negli aeroporti sono stati intensificati i controlli, ma viene da chiedersi perché si debba sempre curare il malato e non, invece, prevenire il malanno.
Si è passati da uno standard di blanda e svogliata attenzione ad un livello che quasi esacerba.
Mi permetto di raccontare quanto mi è accaduto sabato 10 agosto all’aeroporto di Aberdeen (Scozia) nel tentativo di salire sull’aereo che mi avrebbe riportato a Londra.
In coda per il check in, sul retro del tagliando di viaggio leggo IL BAGAGLIO DEI PASSEGGERI NON DEVE CONTENERE” e, di seguito, una sommaria lista con tanto di disegno esplicativo. Riporto fedelmente:
sostanze ossidanti; materiale radioattivo; esplosivi; sostanze tossiche, infettive o a rischio di contagio; gas; liquidi corrosivi; sostanze infiammabili.
Ora, dopo aver appreso che è proibito costruire una bomba atomica o diffondere il virus dell’ebola, scorgo con la coda dell’occhio un’altra lista che, più dettagliatamente, elenca gli articoli che è proibito portare nel cosiddetto “bagaglio a mano”. Si può sintetizzare dicendo che, nulla di affilato o di appuntito o nulla che potenzialmente lo possa diventare, è accettato a bordo.
Al check in mi scattano una fotografia per verificare poi all’imbarco se chi registra il bagaglio sia poi effettivamente la stessa persona che salirà sull’areo.
Dopo di che, un signore assai gentile, ma inflessibile, sconvolge e violenta il mio bagaglio, senza poi, naturalmente metterlo a posto. Pochi istanti e pochi passi dopo, un altro addetto alla sicurezza si premura di controllare, tramite apposito e sofisticato macchinario, che le mie scarpe non contengano esplosivo (non è uno scherzo!!!).
Finalmente, comodamente seduto, con le cinture ben allacciate, a 9.000 metri di altezza, esausto e sfiancato dalla lunga serie di controlli, mi accingo a consumare il mio pasto.
Assorto nel titanico tentativo di degustare un coscio di pollo servendomi solamente di forchetta e coltello rigorosamente di plastica, vengo destato dal mio vicino che mi fa notare, con un sogghigno malcelato, un articolo del Times in cui si riporta che ad un bambino è stata sequestrata la mitragliatrice che il suo pupazzo impugnava con fiero orgoglio...
A questo punto un pensiero mi sovviene impertinente: “... Ma non sarà troppo??!!”.
 VISTO DA... - pag. 02

Sommario anno XI numero 9 - settembre 2002