La tratta degli schiavi
“L’umanità
vorrebbe aver già seppellito
la schiavitù nei libri di storia,
invece stiamo entrando in un nuovo secolo
e la schiavitù è sempre più globalizzata”
Dichiarazione di Kailash Satyarhi
alla “Global March against Children Labour “
(La redazione) - Il 23 agosto si è svolta la
“Giornata mondiale” per ricordare la tratta degli schiavi
e la sua abolizione. In questa giornata si è fatto appello a tutte
le organizzazioni mondiali, locali e della società civile per riunire ed
aumentare gli sforzi finalizzati a combattere uno dei peggiori fenomeni
persistenti nella società mondiale. Allo scattare del 3° millennio il
mondo conta c.a. 700.000 persone all’anno soggette ad una nuova tratta e
la riduzione in schiavitù - la cifra è dieci volte maggiore rispetto
“alla tratta dei neri” dall’Africa alle Americhe nel momento del suo
culmine.
Il fenomeno della tratta e della riduzione in schiavitù è in
continua crescita ed esprime diverse forme di sfruttamento: dalla tratta
degli esseri umani a scopo di sfruttamento del lavoro minorile e di
prostituzione coatta, ai bambini soldato e al traffico degli organi, alla
violenza e sfruttamento in genere.
In tutti gli angoli del mondo “la carne fresca” è oggetto di
lucrosi sfruttamenti: più di 3.000 minori albanesi sono stati introdotti
in Italia e in Grecia e costretti a chiedere l’elemosina, a pulire i
vetri alle automobili o alla prostituzione, ogni anno dalle 5.000 alle
7.000 ragazze nepalesi vengono deportate nei quartieri a luci rosse delle
città indiane, un minore su sei proveniente dall’Africa Occidentale
viene sottratto alle famiglie e costretto a combattere o viene
“esportato” per lavori pesanti in altri paesi, i fenomeni della
pedofilia si moltiplicano ogni giorno e sempre più donne, ingannate con
offerte vantaggiose del lavoro nell’occidente, vengono costrette alla
prostituzione. Il “motore” che alimenta il traffico di schiavi è
molto potente: i proventi annuali della tratta di esseri umani ammontano
ad una cifra compresa tra i 5 e i 7 miliardi di dollari all’anno. Spesso
chi è pagato per proteggere donne e minori è in realtà il beneficiario
del traffico, il principale attore del quale è il crimine organizzato: i
profitti ricavati dalla tratta di esseri umani sono dello stesso ordine di
grandezza di quelli provenienti dal narcotraffico o dal mercato illegale
delle armi. |