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Sommario anno XI numero 10 - ottobre 2002

I NOSTRI PAESI - pag. 06
monte compatri
…e Dio disse “Sia la Luce!”
(Roberto Esposti) - Quella che sto per narrarvi è una storia di peccati turpi e peccatori inveterati e impenitenti, una storia di dure punizioni e di pietosi perdoni…
I protagonisti di tali malefatte vanno ricercati tra i cittadini di Monte Compatri, in particolare tra i residenti di Via Leandro Ciuffa macchiatisi nel corso dell’estate di crimini tali da spingere il buon Dio a riprendersi ciò che aveva gentilmente concesso all’inizio dei tempi:
LA LUCE!
L’originalità della storia (il motivo che mi spinge a scrivere di tutto questo) risiede nel fatto che stavolta il Signore invece di usare come braccio del suo disegno un mortale come Abramo o Noè ha deciso di prendere un’istituzione come implacabile giustiziere:
IL COMUNE!
La sera di mercoledì ventotto agosto infatti, dopo aver minacciato i suddetti peccatori con tuoni, fulmini e fiumi d’acqua (che neanche il Mar Rosso con gli Egiziani) Dio ricorse ad un mezzo estremo per colpire i disgraziati che se ne stavano all’asciutto nelle loro case: tolse loro l’illuminazione stradale per tutta la lunghezza della via, costringendoli così a vivere nella tenebra stradale e condannandoli all’inevitabile maledizione dei “puri” che transitando per questa Sodoma d’asfalto si videro costretti a guidare al buio. I nostri peccatori (evidentemente un po’ de coccio), ignari delle ragioni della piaga, telefonarono al braccio secolare dell’autorità divina, il Comune, per chiedere “lumi” sul mancato ripristino dell’illuminazione e ottennero la risposta che la “ditta dell’Angelo”, responsabile della manutenzione sarebbe intervenuta sul guasto il martedì successivo, rispettando l’accordo che prevede il solo martedì quale giorno in cui tali angeli possono “imporre” i loro poteri sugli apparati elettrici del Comune, giacché a tutto deve presenziare anche l’
ENEL (Ente aNgelico Erogatore Luce). I nostri malcapitati avrebbero quindi dovuto scontare sei giorni tra le tenebre.
Con l’anima rassegnata, seppur talvolta tentata da uno dei sette vizi capitali, l’ira, i nostri peccatori di “Ciuffa Place” passarono la seguente settimana rientrando la sera al buio nelle loro case flagellati da fiumi d’acqua, sfidarono con le automobili (non solo loro) insidiose bande di cani che si paravano all’improvviso in mezzo alla cieca via, evitarono con ardite manovre alberi e rami che la potente mano del Signore scagliò nel mezzo dell’oscuro percorso. Infine il giorno tre settembre Dio decise che le prove sopportate da questi miseri mortali erano state sufficienti a redimerli e tramite l’inflessibile braccio secolare,
IL COMUNE, fece ripristinare la LUCE, mostrando una volta ancora quanto sia grande il suo perdono.

castelli romani
Il “Problema acqua”
(Giancarlo Giombetti ) - Legambiente Castelli romani, a sostegno del costituendo  “comitato per la difesa delle sorgenti dell’Aniene”, ribadisce con forza la propria contrarietà alla captazione della sorgente del Pertuso: “Il Fiume Aniene corre il rischio di scomparire, anzi in alcuni tratti è già scomparso e non può assolutamente sopportare prelievi come quello programmato.
Le alternative ci sono, c’è bisogno, per attuarle, di una chiara volontà politica che fino ad oggi è mancata.
Prima di intervenire sulle sorgenti per addurre altra acqua ai comuni deficitari si dovrebbe:
-conoscere, una volta per tutte quale è il bilancio idrico e quindi l’effettivo fabbisogno di ogni comune anche alla luce della espansione residenziale prevista nei Piani regolatori vecchi e nuovi;
-si dovrebbero eliminare le perdite dell’acquedotto del Simbrivio che, in alcuni paesi dei Castelli romani toccano la soglia del 50%;
-per l’area tra l’Appia e la Nettunense, la più densamente popolata dei Castelli romani, si dovrebbe utilizzare la rete di distribuzione dell’ACEA.
Soprattutto c’è bisogno di investimenti per disinquinare il territorio (Quanti pozzi neri scaricano direttamente nelle falde acquifere della Doganella e delle altre sorgenti dei colli Albani?, risanando le nostre aree urbanizzate si potrebbe recuperare una grande quantità di acqua, ora buona solo per lavare le automobili!.  Senza contare che,” tra l’altro”, l’acqua recuperata si potrebbe destinare a risollevare il livello dei laghi Albano e di Nemi. Ma se si dovesse dar seguito a questo tipo di interventi vorrebbe dire che le amministrazioni comunali e gli interessi “forti”, quelli del mattone, avrebbero accettato la regola che la risorsa acqua non è infinita e che si dovrebbe, per questo, fermare la corsa dissennata alla cementificazione del territorio. La realtà è che i nuovi Piani regolatori di Nemi, Velletri, Marino e buon ultima Ariccia, vanno invece in tutt’altra direzione e causeranno, se verranno attuati, il definitivo collasso del sistema naturale e antropico dei Castelli romani.


nemi
Delegazione bielorussa
(Bruna Macioci) - Nel mese di agosto il sindaco Biaggi e il vicesindaco Carla Colazza hanno ricevuto la visita di una delegazione di personalità della Bielorussia accompagnate a Nemi dal Consigliere Claudio Salvucci della città di Sant’Oreste, con cui la città di Postavy è gemellata. La Bielorussia, o Russia Bianca, situata geograficamente fra la Russia e la Polonia, ha avuto nel suo territorio grandi e dannose ripercussioni dal famigerato disastro ucraino di Cernobyl. Gli ioni radioattivi di metalli pesanti liberati dall’esplosione nucleare e trasportati dal vento, oltre ad impedire per centinaia di anni la coltivazione di grosse parti del Paese, continuano a tutt’oggi a depositarsi nell’organismo degli abitanti. I governanti perciò tentano, mediante accordi umanitari con altre Nazioni, di ‘disintossicare’ per quanto è possibile almeno i bambini, mandandoli all’estero per periodi di uno o due mesi l’anno. Tanto basta, infatti, perché la tiroide si liberi dalle scorie di cesio; nulla invece ancora si sa sulle conseguenze di altre sostanze, come lo iodio.
Ecco così che da anni i cittadini di Sant’Oreste nel Lazio accolgono presso di loro i bambini bielorussi. Il vicesindaco Colazza, incontrando il Consigliere Salvucci in occasione di uno dei nostri concerti estivi (l’orchestra di Sant’Oreste ha suonato da noi), si è trovata ad apprendere questa situazione ed ha prontamente invitato Salvucci a farci conoscere qualcuno di questi sfortunati confratelli europei per avviare anche da noi un programma di ospitalità.
La delegazione bielorussa era composta dalla signora Vanda Ianucovich, che è Sindaco di Postavy e Presidente del Comitato Esecutivo della medesima Provincia, e da altri quattro dirigenti più l’interprete.
Il gruppo, che ha portato in dono un bellissimo vaso di cristallo e un centrotavola ricamato, ha molto lodato la bellezza del panorama e l’aria pura di Nemi, ha illustrato la disastrosa situazione provocata dall’esplosione del reattore nucleare (gli scienziati stimano che ancora almeno fino al 2005 i bambini nasceranno malformati o malati alla tiroide) e si è dichiarato felicissimo che possa cominciare anche con noi questo patto di ospitalità.


Concerti d’Autunno
(La redazione) - Fate ancora in tempo a seguire, a Roma, gli ultimi due concerti organizzati a favore della Associazione Umanitaria Medici contro la tortura, con il sostegno del Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali, della Regione Lazio, della Fondazione internazionale Don Luigi Di Liegro, della Casa dei diritti sociali – Focus e con il patrocinio di Amnesty International, della Federazione Chiese Evangeliche in Italia, dell’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia
Giovedì 10 ottobre, ore 21: All Saint’s Anglican Church – Via del Babuino 153
James Goettsche – Concerto d’organo
            Musiche di Johann Sebastian Bach, César Auguste Franck
Venerdì 18 ottobre, ore 21: Aula Magna Facoltà di Teologia Valdese - V. P. Cossa 40
Concerto di Clavicembalo e Danza barocca
            Clavicembalo: Maria Clotilde Sieni
            Danza: Gloria Giordano
            Costumi: E. Bizzarri, S. Rossi
            Ricostruzione coreografica: G. Giordano
            Musiche di J.F. Dandrieu, A. Campra, J.H. D’Anglebert, C.B. Balbastre, G.B. Lulli
L’ingresso ai concerti è libero.


Ricordo di Lorenzo Villa
18 settembre improvvisamente ci ha lasciati il Prof. Lorenzo Villa, che da diversi anni aveva scelto di vivere a Pratarena, località di Montecompatri che tanto amava. Come cittadino e come presidente del Comitato di zona si è sempre prodigato per cercare di risolvere i problemi presenti sul nostro territorio impegnandosi in prima persona con la professionalità e la competenza che lo distinguevano. Ha lottato contro quello che, in molti Paesi, è uno dei mali degli ultimi anni, presente purtroppo anche nella nostra zona: l’inquinamento elettromagnetico. Sempre presente alle manifestazioni, alle conferenze a perfino ai sit-in in piazza, tenace nell’aggiornare le conoscenze già acquisite, instancabile nel cercare il dialogo con le Autorità preposte alla salvaguardia della nostra salute. Sempre disponibile con tutti, per alcuni era una persona speciale, un amico. Lo ricordiamo con profonda stima e affetto e alla moglie Luana e i figli Daniele e Laura esprimiamo le più sentite condoglianze. Gli amici di Pratarena
La redazione tutta partecipa al dolore della famiglia per la scomparsa del nostro amico e collaboratore.

 I NOSTRI PAESI - pag. 06

Sommario anno XI numero 10 - ottobre 2002