monte
compatri
…e
Dio disse “Sia la Luce!”
(Roberto Esposti) - Quella che sto per narrarvi è una
storia di peccati turpi e peccatori inveterati e impenitenti, una storia
di dure punizioni e di pietosi perdoni…
I protagonisti di tali malefatte vanno ricercati tra i cittadini di Monte
Compatri, in particolare tra i residenti di Via Leandro Ciuffa macchiatisi
nel corso dell’estate di crimini tali da spingere il buon Dio a
riprendersi ciò che aveva gentilmente concesso all’inizio dei tempi: LA LUCE!
L’originalità della storia (il motivo che mi spinge a scrivere di tutto
questo) risiede nel fatto che stavolta il Signore invece di usare come
braccio del suo disegno un mortale come Abramo o Noè ha deciso di
prendere un’istituzione come implacabile giustiziere: IL COMUNE!
La sera di mercoledì ventotto agosto infatti, dopo aver minacciato i
suddetti peccatori con tuoni, fulmini e fiumi d’acqua (che neanche il
Mar Rosso con gli Egiziani) Dio ricorse ad un mezzo estremo per colpire i
disgraziati che se ne stavano all’asciutto nelle loro case: tolse loro
l’illuminazione stradale per tutta la lunghezza della via,
costringendoli così a vivere nella tenebra stradale e condannandoli
all’inevitabile maledizione dei “puri” che transitando per questa
Sodoma d’asfalto si videro costretti a guidare al buio. I nostri
peccatori (evidentemente un po’ de coccio), ignari delle ragioni della
piaga, telefonarono al braccio secolare dell’autorità divina, il
Comune, per chiedere “lumi” sul mancato ripristino
dell’illuminazione e ottennero la risposta che la “ditta
dell’Angelo”, responsabile della manutenzione sarebbe intervenuta sul
guasto il martedì successivo, rispettando l’accordo che prevede il solo
martedì quale giorno in cui tali angeli possono “imporre” i loro
poteri sugli apparati elettrici del Comune, giacché a tutto deve
presenziare anche l’ENEL (Ente aNgelico Erogatore
Luce). I nostri malcapitati avrebbero quindi dovuto scontare sei giorni
tra le tenebre.
Con l’anima rassegnata, seppur talvolta tentata da uno dei sette vizi
capitali, l’ira, i nostri peccatori di “Ciuffa Place” passarono la
seguente settimana rientrando la sera al buio nelle loro case flagellati
da fiumi d’acqua, sfidarono con le automobili (non solo loro) insidiose
bande di cani che si paravano all’improvviso in mezzo alla cieca via,
evitarono con ardite manovre alberi e rami che la potente mano del Signore
scagliò nel mezzo dell’oscuro percorso. Infine il giorno tre settembre
Dio decise che le prove sopportate da questi miseri mortali erano state
sufficienti a redimerli e tramite l’inflessibile braccio secolare, IL COMUNE, fece ripristinare la LUCE, mostrando una volta ancora quanto sia grande il suo perdono.
castelli
romani
Il
“Problema acqua”
(Giancarlo Giombetti ) - Legambiente Castelli romani, a
sostegno del costituendo “comitato
per la difesa delle sorgenti dell’Aniene”, ribadisce con forza la
propria contrarietà alla captazione della sorgente del Pertuso: “Il
Fiume Aniene corre il rischio di scomparire, anzi in alcuni tratti è già
scomparso e non può assolutamente sopportare prelievi come quello
programmato.
Le alternative ci sono, c’è bisogno, per attuarle, di una chiara volontà
politica che fino ad oggi è mancata.
Prima di intervenire sulle sorgenti per addurre altra acqua ai comuni
deficitari si dovrebbe:
-conoscere, una volta per tutte quale è il bilancio idrico e quindi
l’effettivo fabbisogno di ogni comune anche alla luce della espansione
residenziale prevista nei Piani regolatori vecchi e nuovi;
-si dovrebbero eliminare le perdite dell’acquedotto del Simbrivio che,
in alcuni paesi dei Castelli romani toccano la soglia del 50%;
-per l’area tra l’Appia e la Nettunense, la più densamente popolata
dei Castelli romani, si dovrebbe utilizzare la rete di distribuzione
dell’ACEA.
Soprattutto c’è bisogno di investimenti per disinquinare il territorio
(Quanti pozzi neri scaricano direttamente nelle falde acquifere della
Doganella e delle altre sorgenti dei colli Albani?, risanando le nostre
aree urbanizzate si potrebbe recuperare una grande quantità di acqua, ora
buona solo per lavare le automobili!.
Senza contare che,” tra l’altro”, l’acqua recuperata si
potrebbe destinare a risollevare il livello dei laghi Albano e di Nemi. Ma
se si dovesse dar seguito a questo tipo di interventi vorrebbe dire che le
amministrazioni comunali e gli interessi “forti”, quelli del mattone,
avrebbero accettato la regola che la risorsa acqua non è infinita e che
si dovrebbe, per questo, fermare la corsa dissennata alla cementificazione
del territorio. La realtà è che i nuovi Piani regolatori di Nemi,
Velletri, Marino e buon ultima Ariccia, vanno invece in tutt’altra
direzione e causeranno, se verranno attuati, il definitivo collasso del
sistema naturale e antropico dei Castelli romani.
nemi
Delegazione
bielorussa
(Bruna
Macioci) - Nel mese di agosto il sindaco Biaggi e il vicesindaco
Carla Colazza hanno ricevuto la visita di una delegazione di personalità
della Bielorussia accompagnate a Nemi dal Consigliere Claudio Salvucci
della città di Sant’Oreste, con cui la città di Postavy è gemellata.
La Bielorussia, o Russia Bianca, situata geograficamente fra la Russia e
la Polonia, ha avuto nel suo territorio grandi e dannose ripercussioni dal
famigerato disastro ucraino di Cernobyl. Gli ioni radioattivi di metalli
pesanti liberati dall’esplosione nucleare e trasportati dal vento, oltre
ad impedire per centinaia di anni la coltivazione di grosse parti del
Paese, continuano a tutt’oggi a depositarsi nell’organismo degli
abitanti. I governanti perciò tentano, mediante accordi umanitari con
altre Nazioni, di ‘disintossicare’ per quanto è possibile almeno i
bambini, mandandoli all’estero per periodi di uno o due mesi l’anno.
Tanto basta, infatti, perché la tiroide si liberi dalle scorie di cesio;
nulla invece ancora si sa sulle conseguenze di altre sostanze, come lo
iodio.
Ecco così che da anni i cittadini di Sant’Oreste nel Lazio accolgono
presso di loro i bambini bielorussi. Il vicesindaco Colazza, incontrando
il Consigliere Salvucci in occasione di uno dei nostri concerti estivi
(l’orchestra di Sant’Oreste ha suonato da noi), si è trovata ad
apprendere questa situazione ed ha prontamente invitato Salvucci a farci
conoscere qualcuno di questi sfortunati confratelli europei per avviare
anche da noi un programma di ospitalità.
La delegazione bielorussa era composta dalla signora Vanda Ianucovich, che
è Sindaco di Postavy e Presidente del Comitato Esecutivo della medesima
Provincia, e da altri quattro dirigenti più l’interprete.
Il gruppo, che ha portato in dono un bellissimo vaso di cristallo e un
centrotavola ricamato, ha molto lodato la bellezza del panorama e l’aria
pura di Nemi, ha illustrato la disastrosa situazione provocata
dall’esplosione del reattore nucleare (gli scienziati stimano che ancora
almeno fino al 2005 i bambini nasceranno malformati o malati alla tiroide)
e si è dichiarato felicissimo che possa cominciare anche con noi questo
patto di ospitalità.
Concerti d’Autunno
(La redazione) - Fate ancora in tempo a seguire, a Roma, gli
ultimi due concerti organizzati a favore della Associazione Umanitaria
Medici contro la tortura, con il sostegno del Comune di Roma –
Assessorato alle Politiche Culturali, della Regione Lazio, della
Fondazione internazionale Don Luigi Di Liegro, della Casa dei diritti
sociali – Focus e con il patrocinio di Amnesty International, della
Federazione Chiese Evangeliche in Italia, dell’Unione Cristiana
Evangelica Battista d’Italia
Giovedì 10 ottobre, ore 21: All Saint’s Anglican Church – Via del
Babuino 153
James Goettsche – Concerto d’organo
Musiche di Johann Sebastian Bach, César Auguste Franck
Venerdì 18 ottobre, ore 21: Aula Magna Facoltà di Teologia Valdese - V.
P. Cossa 40
Concerto di Clavicembalo e Danza barocca
Clavicembalo: Maria Clotilde Sieni
Danza: Gloria Giordano
Costumi: E. Bizzarri, S. Rossi
Ricostruzione coreografica: G. Giordano
Musiche di J.F. Dandrieu, A. Campra, J.H. D’Anglebert, C.B.
Balbastre, G.B. Lulli
L’ingresso ai concerti è libero.
Ricordo
di Lorenzo Villa
18 settembre improvvisamente ci ha lasciati il Prof. Lorenzo Villa, che da
diversi anni aveva scelto di vivere a Pratarena, località di
Montecompatri che tanto amava. Come cittadino e come presidente del
Comitato di zona si è sempre prodigato per cercare di risolvere i
problemi presenti sul nostro territorio impegnandosi in prima persona con
la professionalità e la competenza che lo distinguevano. Ha lottato
contro quello che, in molti Paesi, è uno dei mali degli ultimi anni,
presente purtroppo anche nella nostra zona: l’inquinamento
elettromagnetico. Sempre presente alle manifestazioni, alle conferenze a
perfino ai sit-in in piazza, tenace nell’aggiornare le conoscenze già
acquisite, instancabile nel cercare il dialogo con le Autorità preposte
alla salvaguardia della nostra salute. Sempre disponibile con tutti, per
alcuni era una persona speciale, un amico. Lo ricordiamo con profonda
stima e affetto e alla moglie Luana e i figli Daniele e Laura esprimiamo
le più sentite condoglianze. Gli amici di Pratarena
La redazione tutta partecipa al dolore della famiglia per la scomparsa del
nostro amico e collaboratore. |