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romani
Villaggio
Globale: Il sito del mese
(Roberto
Esposti ) - Questo mese proseguiamo la rassegna dei siti
d’interesse locale con il sito del Comune di Monte Compatri Lo scopo è
quello di compiere un’analisi seria su questo portale che nei giorni
scorsi è statooggetto di dure critiche. Il sito, realizzato da Fabio
Monti, non è raggiungibile all’indirizzo
www.montecompatri.it, che risulta ad oggi libero e registrabile per la
miseria di 15 euro e 49, spesa che auspichiamo venga al più presto
sostenuta dal Comune, ma al meno immediato www.comune.montecompatri.roma.it.
Ma procediamo con l’analisi del sito e da subito una scoperta ci
colpisce: eravamo convinti di essere sul sito di Monte Compatri, invece
scopriamo dal titolo della pagina web (quello che per intendersi si legge
in alto sulla pagina del browser) di essere giunti sul sito del Comune di
Montecomparti, paese del quale ignoravamo persino l’esistenza... L’homepage
del portale è sormontata da un’enorme scritta gialla che intitola il
sito ed al centro mostra una bella foto del paese, inspiegabilmente non
ingrandibile... sotto la foto sono presenti le etichette in blu associate
ai link delle sottosezioni, riproposte anche con pulsanti testuali
caratterizzati dallo stesso orribile carattere giallo del titolo e sotto
ancora un contatore di accessi bianco su campo nero. In alto a sinistra in
verde fluorescente vi è l’evidenza del bando per il servizio scuolabus.
Ora una considerazione... passino le estese praterie di pixel (punti dei
quali si compone un’immagine) che distanziano tutti i suddetti elementi
dell’homepage, ma non è mica obbligatorio usare una tavolozza di colori
più estesa di quella di Tiziano per realizzare un sito gradevole, tanto
più se le tinte scelte non rispettano alcuna teoria di abbinamento
cromatico conosciuta. Andiamo ora ad esplorare le sezioni di cui si
compone il portale:
BENVENUTI: ospita 4
belle foto del paese, corredate di una sommaria ed inesatta descrizione,
che non risultano ingrandibili... inoltre c’è un link che rimanda alla
composizione della giunta comunale, lista non aggiornata e priva degli
orari di ricevimento e dei recapiti che sarebbero davvero utili al
cittadino.
TURISMO: non
ospita null’altro che due link che rimandano alle attività alberghiere
e ristorative presenti nel territorio. Tra “elle” che scappano e
“castagneti” scritti alla “barese”, risulta una delle sezioni più
divertenti…
MONUMENTI:
contrariamente al titolo della sezione, il link è un atto d’amore al
solo convento di San Silvestro, ampiamente descritto in una sua
cervellotica storia e illustrato in alcune (poche, troppo poche!) foto,
questa volta cliccabili e che portano... a nulla, poiché alle foto è
associato un collegamento inesistente.
STORIA: un
capolavoro nel suo genere: una bucolica, orgogliosa e sgrammaticata
storia, con un’abbondanza di spazi dopo le virgole che non si vedono
nemmeno nelle tesi di laurea più striminzite... E poi, dov’è finita la
foto dell’arco?
CURIOSITÀ: torna il
monastero di San Silvestro, stavolta invecchiato di 200 anni (povero
esso), tornano gli spazi dopo le virgole, persiste l’assoluta assenza di
nesso semantico tra titolo del link e argomento e mancano come al solito
delle foto previste.
POSTA: fornisce
l’indirizzo di email al quale scrivere per informazioni.
COME…DOVE…: spiega
con dovizia di particolari confusi ed inutili come arrivare nella ridente
cittadina in questione, fornendo una quantità spaventosa di link, che
sarebbe stato molto più opportuno piazzare in un’apposita sezione.
Inoltre la cartina che dovrebbe aiutare il viaggiatore non evidenzia in
alcun modo il paese, risultando così poco fruibile a chi non possieda una
vista poco meno che ottima.
INFORMAZIONI:
l’unica sezione che possieda un’utilità e che riporta un buon numero
di telefoni ed indirizzi su servizi utili, mantenendo però inesattezze e
lacune.
FOLCLORE: infine
si occupa delle iniziative folcloristico/culturali che si tengono nel
corso dell’anno a Monte Compatri, senza comunque sprecarsi in ampie
descrizioni e omettendo foto già promesse.
In conclusione un sito fatto male, brutto, praticamente inutile,
irraggiungibile se non con l’ausilio di un buon motore di ricerca, non
aggiornato e non esaustivo, privo di ogni minima tecnologia
d’animazione, ormai indispensabile in sito d’interesse
storico/culturale come flash, dhtml, ecc…
siparietto
La
strage degli Ugonotti… la storia si ripete
(a cura di Mario Vinci) - Si levava appena l’alba del 24
agosto 1572 e le tetre vie del vecchio Parigi erano ancora immerse
nell’oscurità.
Il massacro dei Calvinisti che riposavano fiduciosamente sulla parola
reale, sui trattati, sulla fede pubblica cominciò alla luce sanguigna
delle torce, e cadde, prima illustre vittima il Coligny, insieme a un
gruppo di gentiluomini. Il cadavere dell’illustre ammiraglio, capo degli
Ugonotti, mutilato, calpesto, fu appeso alla gran forca monumentale di
Montfançon. All’indomani della strage Carlo IX andò a visitare i resti
di Coligny alla forca famosa, divenuta un luogo di pellegrinaggio per
tutti i ferventi cattolici. Il macello si estese a tutta Parigi, inondata
davvero di sangue al suono delle campane che celebravano la Giustizia
di Dio. Si massacrarono le donne incinte per strappare dalle loro
membra materne i piccoli Ugonotti. Carlo IX, con un archibugio da caccia,
compiva la strage da una finestra del suo palazzo, e poi (Brantome) prese
gran piacere (sic) a veder passare sotto le sue finestre più di 4.000
corpi di gente ammazzata o annegata. La Corte di Roma riceveva la gran
notizia con un trasporto di gioia inesprimibile. Il Cardinale di Lorena
contò 10.000 scudi d’oro al corriere che gliene portò il dispaccio, e
scrisse a Carlo IX una lettera delirante d’entusiasmo. Per la gioia sparò
il cannone a Castel S. Angelo. Il Papa Gregorio XIII andò in processione
accompagnato dal sacro Collegio, in tre chiese di Roma, pubblicò un
giubileo universale, fece coniare una medaglia commemorativa, ed ordinò
al celebre pittore Vasari un quadro, che si vede ancora nella sala attigua
alla Cappella Sistina, che rappresenta il massacro degli Eretici con
quest’epigrafe indegna: PONTIFEX COLIGNII NECEM PROBAT; che
tuttora vi si legge. Il cardinale di Lorena fece porre una iscrizione
pomposa sulla porta di S. Luigi de’ Francesi per la vittoria riportata
da Carlo IX. Ma questa ebbe invece un risultato inatteso; essa vinse la
vecchia Chiesa del Medio Evo, la Chiesa dell’intolleranza e
dell’Inquisizione, che fu da questo momento condannata da tutti gli
spiriti sani ed i cuori retti. Il Papato conobbe l’eccesso, e da
quell’epoca parve rivolto a consigli meno crudeli.
monte
porzio catone
Eptagonos
2002
(La redazione) - Dal 20 al 29 settembre, organizzata dalla
Associazione Culturale IDUS DIANAE con la direzione artistica di Susanna Rossi Esser, si è svolta la
mostra storica : Omaggio ad Athanasius Kircher
“Athanasius Kircher e i Colli Albani e Tuscolani – Archeologia
e siti Archeologici nella cartografia kircheriana”. Con il Patrocinio
dell’Ambasciata Tedesca, Ambasciata
Tedesca presso la Santa Sede, Provincia Italiana della Compagnia di Gesù,
Soprintendenza del Lazio, Soprintendenza ai Beni Storici ed Archeologici,
Goethe Institut, INAF (Istituto Nazionale di
Astrofisica), a Palazzo Borghese sono state esposte incisioni ad
acquaforte del 1600-700 e volumi provenienti da collezioni private e
musei. Tra le rare pubblicazioni esposte nella preziosa mostra,
i due volumi di Latium, monumentale opera di Kircher, con pregevoli
incisioni sui Castelli Romani e sul Lazio in generale. L’opera, stampata
ad Amsterdam nel 1671, è ricca di notizie e di documenti archeologici.
Scrive Luigi Devoti nella introduzione al volume “ Il Mitico Tuscolano
nelle stampe”, “ Quando abbiamo preso la decisione di redigere e
pubblicare il primo volume de “Il Mitico Tuscolano nelle stampe”,
rassegna di incisioni realizzate sui disegni o dipinti di opere
architettoniche scultoree, o pittoriche prevalentemente di buon livello
artistico, presenti nel Tuscolano tra i sec. XVI e XX, non abbiamo pensato
né immaginato che, a causa del ritrovamento in grande quantità di
materiale iconografico in incisione, a questo primo volume ne sarebbero
seguiti altri. Evidentemente una così abbondante produzione di incisioni
è dovuta all’importanza del territorio che per almeno tre secoli, e cioè
dalla seconda metà del sec. XVI a tutto il XIX, ha avuto la sua massima
espressione… infatti nel periodo indicato sono sorte grandiose e
meravigliose ville corredate di grandi estensioni di terra…”. Nel
ricco volume Latium, sono raccolte gran parte delle MIRABILIA dei Castelli Romani.
Le splendide incisioni delle Ville formano una tavola sinottica di quella
costellazione e, nello stesso tempo, sembrano suggerire la messe
strabiliante di interessi che ancora oggi non consente di classificare il
Kircher, qualora se ne sentisse l’esigenza, in un determinato dello
scibile umano.
Il percorso della mostra, nella sala di Palazzo Borghese, ha iniziato con
la mostra storico-didattica “Archeologia e siti archeologici nella
cartografia kircheriana”, curata da Massimiliano Valenti. Alle tavole
illustrative sono state contrapposte pregevoli incisioni cartografiche di
Kircher; di seguito una sala dedicata alle “mirabilie in villa”,
ovvero le fontane, i ninfei delle ville tuscolane, con 12 straordinarie
incisioni, della metà del 1700. Nella collezione Muratori, delle fontane
una rarissima acquaforte disegnata ed incisa da Giovanni Blaeu, pubblicata
ad Amsterdam nel 1663 nel volume “Thetrum et admirandorum Italie”, e
raffigurante l’eremo tuscolano dei Camaldolesi di Monte Corona. Infine ,
a completamento della mostra, un breve percorso costituito da tavole
illustranti la vita e le opere di Athanasius Kircher, le sue invenzioni,
come gli specchi catottrici e la Lanterna Magica, la grande mole di
pubblicazioni, “Musurgia Universalis”, “Iter Extasicum”, “ Ars
Magna Lucis et Umbrae”, “Ars Magnetica”, alcuni scritti, tratti dai
diari, e per concludere, nelle due bacheche, la duplice edizione di Latium.
Durante la mostra sono stati proiettati, con visione continuativa, i
documentari “Le Lavagne astronomiche di A. Krcher” e “La Lanterna
Magica”.
Presso l’Auditorium del Goethe Institut, inoltre, si è svolta una
serata di cinema-documentario, con autentiche rarità: film, provenienti
dalla Germania, sulle invenzioni ed il fantastico mondo del Grande Gesuita
tedesco. Nell’Osservatorio Astronomico di Monte Porzio, infine,
l’appuntamento forse più atteso della manifestazione: la mostra delle LAVAGNE
ASTRONOMICHE di Athanasius Kircher,
splendidi orologi solari, da lui dipinti e conservati nel Museo
dell’Osservatorio. |