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Sommario anno XI numero 10 - ottobre 2002

I NOSTRI PAESI - pag. 09
castelli romani
Villaggio Globale: Il sito del mese
(Roberto Esposti ) - Questo mese proseguiamo la rassegna dei siti d’interesse locale con il sito del Comune di Monte Compatri Lo scopo è quello di compiere un’analisi seria su questo portale che nei giorni scorsi è statooggetto di dure critiche. Il sito, realizzato da Fabio Monti, non è raggiungibile all’indirizzo www.montecompatri.it, che risulta ad oggi libero e registrabile per la miseria di 15 euro e 49, spesa che auspichiamo venga al più presto sostenuta dal Comune, ma al meno immediato www.comune.montecompatri.roma.it. Ma procediamo con l’analisi del sito e da subito una scoperta ci colpisce: eravamo convinti di essere sul sito di Monte Compatri, invece scopriamo dal titolo della pagina web (quello che per intendersi si legge in alto sulla pagina del browser) di essere giunti sul sito del Comune di Montecomparti, paese del quale ignoravamo persino l’esistenza... L’homepage del portale è sormontata da un’enorme scritta gialla che intitola il sito ed al centro mostra una bella foto del paese, inspiegabilmente non ingrandibile... sotto la foto sono presenti le etichette in blu associate ai link delle sottosezioni, riproposte anche con pulsanti testuali caratterizzati dallo stesso orribile carattere giallo del titolo e sotto ancora un contatore di accessi bianco su campo nero. In alto a sinistra in verde fluorescente vi è l’evidenza del bando per il servizio scuolabus. Ora una considerazione... passino le estese praterie di pixel (punti dei quali si compone un’immagine) che distanziano tutti i suddetti elementi dell’homepage, ma non è mica obbligatorio usare una tavolozza di colori più estesa di quella di Tiziano per realizzare un sito gradevole, tanto più se le tinte scelte non rispettano alcuna teoria di abbinamento cromatico conosciuta. Andiamo ora ad esplorare le sezioni di cui si compone il portale:
BENVENUTI: ospita 4 belle foto del paese, corredate di una sommaria ed inesatta descrizione, che non risultano ingrandibili... inoltre c’è un link che rimanda alla composizione della giunta comunale, lista non aggiornata e priva degli orari di ricevimento e dei recapiti che sarebbero davvero utili al cittadino.
TURISMO: non ospita null’altro che due link che rimandano alle attività alberghiere e ristorative presenti nel territorio. Tra “elle” che scappano e “castagneti” scritti alla “barese”, risulta una delle sezioni più divertenti…
MONUMENTI: contrariamente al titolo della sezione, il link è un atto d’amore al solo convento di San Silvestro, ampiamente descritto in una sua cervellotica storia e illustrato in alcune (poche, troppo poche!) foto, questa volta cliccabili e che portano... a nulla, poiché alle foto è associato un collegamento inesistente.
STORIA: un capolavoro nel suo genere: una bucolica, orgogliosa e sgrammaticata storia, con un’abbondanza di spazi dopo le virgole che non si vedono nemmeno nelle tesi di laurea più striminzite... E poi, dov’è finita la foto dell’arco?
CURIOSITÀ: torna il monastero di San Silvestro, stavolta invecchiato di 200 anni (povero esso), tornano gli spazi dopo le virgole, persiste l’assoluta assenza di nesso semantico tra titolo del link e argomento e mancano come al solito delle foto previste.
POSTA: fornisce l’indirizzo di email al quale scrivere per informazioni.
COME…DOVE…: spiega con dovizia di particolari confusi ed inutili come arrivare nella ridente cittadina in questione, fornendo una quantità spaventosa di link, che sarebbe stato molto più opportuno piazzare in un’apposita sezione. Inoltre la cartina che dovrebbe aiutare il viaggiatore non evidenzia in alcun modo il paese, risultando così poco fruibile a chi non possieda una vista poco meno che ottima.
INFORMAZIONI: l’unica sezione che possieda un’utilità e che riporta un buon numero di telefoni ed indirizzi su servizi utili, mantenendo però inesattezze e lacune.
FOLCLORE: infine si occupa delle iniziative folcloristico/culturali che si tengono nel corso dell’anno a Monte Compatri, senza comunque sprecarsi in ampie descrizioni e omettendo foto già promesse.
In conclusione un sito fatto male, brutto, praticamente inutile, irraggiungibile se non con l’ausilio di un buon motore di ricerca, non aggiornato e non esaustivo, privo di ogni minima tecnologia d’animazione, ormai indispensabile in sito d’interesse storico/culturale come flash, dhtml, ecc…

siparietto
La strage degli Ugonotti… la storia si ripete
(a cura di Mario Vinci) - Si levava appena l’alba del 24 agosto 1572 e le tetre vie del vecchio Parigi erano ancora immerse nell’oscurità.
Il massacro dei Calvinisti che riposavano fiduciosamente sulla parola reale, sui trattati, sulla fede pubblica cominciò alla luce sanguigna delle torce, e cadde, prima illustre vittima il Coligny, insieme a un gruppo di gentiluomini. Il cadavere dell’illustre ammiraglio, capo degli Ugonotti, mutilato, cal­pesto, fu appeso alla gran forca monumentale di Montfançon. All’indomani della strage Carlo IX andò a visitare i resti di Coligny alla forca famosa, divenuta un luogo di pellegrinaggio per tutti i ferventi cattolici. Il macello si estese a tutta Parigi, inondata davvero di sangue al suono delle camp­ane che celebravano la Giustizia di Dio. Si massacrarono le donne incinte per strappare dalle loro membra materne i piccoli Ugonotti. Carlo IX, con un archibugio da caccia, compiva la strage da una finestra del suo palazzo, e poi (Brantome) prese gran piacere (sic) a veder passare sotto le sue finestre più di 4.000 corpi di gente ammazzata o annegata. La Corte di Roma riceveva la gran notizia con un trasporto di gioia inesprimibile. Il Cardinale di Lorena contò 10.000 scudi d’oro al corriere che gliene portò il dispaccio, e scrisse a Carlo IX una lettera delirante d’entusiasmo. Per la gioia sparò il cannone a Castel S. Angelo. Il Papa Gregorio XIII andò in processione accompagnato dal sacro Collegio, in tre chiese di Roma, pubblicò un giubileo universale, fece coniare una medaglia commemorativa, ed ordinò al celebre pittore Vasari un quadro, che si vede ancora nella sala attigua alla Cappella Sistina, che rappresenta il massacro degli Eretici con quest’epigrafe indegna:
PONTIFEX COLIGNII NECEM PROBAT; che tuttora vi si legge. Il cardinale di Lorena fece porre una iscrizione pomposa sulla porta di S. Luigi de’ Francesi per la vittoria riportata da Carlo IX. Ma questa ebbe invece un risultato inatteso; essa vinse la vecchia Chiesa del Medio Evo, la Chiesa dell’intolleranza e dell’Inquisizione, che fu da questo momento condannata da tutti gli spiriti sani ed i cuori retti. Il Papato conobbe l’eccesso, e da quell’epoca parve rivolto a consigli meno crudeli.


monte porzio catone
Eptagonos 2002
(La redazione) - Dal 20 al 29 settembre, organizzata dalla Associazione Culturale
IDUS DIANAE con la direzione artistica di Susanna Rossi Esser, si è svolta la mostra storica : Omaggio ad Athanasius Kircher  “Athanasius Kircher e i Colli Albani e Tuscolani – Archeologia e siti Archeologici nella cartografia kircheriana”. Con il Patrocinio dell’Ambasciata Tedesca,  Ambasciata Tedesca presso la Santa Sede, Provincia Italiana della Compagnia di Gesù, Soprintendenza del Lazio, Soprintendenza ai Beni Storici ed Archeologici, Goethe Institut, INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), a Palazzo Borghese sono state esposte incisioni ad acquaforte del 1600-700 e volumi provenienti da collezioni private e musei. Tra le rare pubblicazioni esposte nella preziosa mostra,  i due volumi di Latium, monumentale opera di Kircher, con pregevoli incisioni sui Castelli Romani e sul Lazio in generale. L’opera, stampata ad Amsterdam nel 1671, è ricca di notizie e di documenti archeologici. Scrive Luigi Devoti nella introduzione al volume “ Il Mitico Tuscolano nelle stampe”, “ Quando abbiamo preso la decisione di redigere e pubblicare il primo volume de “Il Mitico Tuscolano nelle stampe”, rassegna di incisioni realizzate sui disegni o dipinti di opere architettoniche scultoree, o pittoriche prevalentemente di buon livello artistico, presenti nel Tuscolano tra i sec. XVI e XX, non abbiamo pensato né immaginato che, a causa del ritrovamento in grande quantità di materiale iconografico in incisione, a questo primo volume ne sarebbero seguiti altri. Evidentemente una così abbondante produzione di incisioni è dovuta all’importanza del territorio che per almeno tre secoli, e cioè dalla seconda metà del sec. XVI a tutto il XIX, ha avuto la sua massima espressione… infatti nel periodo indicato sono sorte grandiose e meravigliose ville corredate di grandi estensioni di terra…”. Nel ricco volume Latium, sono raccolte gran parte delle MIRABILIA dei Castelli Romani.
Le splendide incisioni delle Ville formano una tavola sinottica di quella costellazione e, nello stesso tempo, sembrano suggerire la messe strabiliante di interessi che ancora oggi non consente di classificare il Kircher, qualora se ne sentisse l’esigenza, in un determinato dello scibile umano.
Il percorso della mostra, nella sala di Palazzo Borghese, ha iniziato con la mostra storico-didattica “Archeologia e siti archeologici nella cartografia kircheriana”, curata da Massimiliano Valenti. Alle tavole illustrative sono state contrapposte pregevoli incisioni cartografiche di Kircher; di seguito una sala dedicata alle “mirabilie in villa”, ovvero le fontane, i ninfei delle ville tuscolane, con 12 straordinarie incisioni, della metà del 1700. Nella collezione Muratori, delle fontane una rarissima acquaforte disegnata ed incisa da Giovanni Blaeu, pubblicata ad Amsterdam nel 1663 nel volume “Thetrum et admirandorum Italie”, e raffigurante l’eremo tuscolano dei Camaldolesi di Monte Corona. Infine , a completamento della mostra, un breve percorso costituito da tavole illustranti la vita e le opere di Athanasius Kircher, le sue invenzioni, come gli specchi catottrici e la Lanterna Magica, la grande mole di pubblicazioni, “Musurgia Universalis”, “Iter Extasicum”, “ Ars Magna Lucis et Umbrae”, “Ars Magnetica”, alcuni scritti, tratti dai diari, e per concludere, nelle due bacheche, la duplice edizione di Latium. Durante la mostra sono stati proiettati, con visione continuativa, i documentari “Le Lavagne astronomiche di A. Krcher” e “La Lanterna Magica”.
Presso l’Auditorium del Goethe Institut, inoltre, si è svolta una serata di cinema-documentario, con autentiche rarità: film, provenienti dalla Germania, sulle invenzioni ed il fantastico mondo del Grande Gesuita tedesco. Nell’Osservatorio Astronomico di Monte Porzio, infine, l’appuntamento forse più atteso della manifestazione: la mostra delle
LAVAGNE ASTRONOMICHE di Athanasius Kircher, splendidi orologi solari, da lui dipinti e conservati nel Museo dell’Osservatorio.

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Sommario anno XI numero 10 - ottobre 2002