i
laghi del lazio
Corrilaghi
(Bruna Macioci) - La 4° edizione della ‘Corrilaghi’ (un
circuito podistico regionale che si svolge in 6 date attorno ad
altrettanti laghi del Lazio) è stata presentata a Nemi il 5 settembre
dagli organizzatori del Roma Road Runners Club, alla presenza del sindaco
Biaggi e dell’assessore regionale Luigi Ciaramelletti, segnale del forte
interesse della Regione Lazio per gli sport cosiddetti ‘minori’.
Minori solo di risonanza sulla stampa e in televisione, accaparrate e
monopolizzate da calcio e formula 1; ma molto più ‘sport veri’, perché
fatti di molto sudore, molta passione e pochi soldi. Il podismo - ha
ricordato Ciaramelletti - è forse lo sport più puro di tutti, perché
non prevede nemmeno impianti e attrezzature: ovunque ci sia una strada si
può praticarlo, e permette una sana competizione che non ha bisogno
dell’esasperazione tecnico-virtuosistica propria di altri sport. In più
coniuga l’esercizio fisico con il turismo, consentendo la riscoperta di
luoghi bellissimi ed il contatto con la natura. Ciaramelletti ha ricordato
con orgoglio la legge regionale sullo sport appena licenziata, che ha
spazzato via una ventina di dispersive leggi precedenti comprendendo in un
Testo Unico tutta la normativa necessaria ad assicurare il sostegno della
Regione allo sport sia giovanile sia delle fasce d’età più avanzate,
«... perché lo sport fa bene a tutti, lo sapete». La legge prevede
anche l’istituzione di un museo e di un’Agenzia regionale dello sport,
che sarà il braccio operativo dell’Assessorato, preoccupandosi di
reperire i fondi privati necessari al sostegno delle attività sportive
negli Enti minori (Province e Comuni). «Lo sport va sostenuto,
incoraggiato e incentivato» ha detto il prof. Ciaramelletti, «per i suoi
importanti valori salutari e sociali. Tanto più e tanto meglio quando
insieme allo sport si fa anche turismo». E infatti - come ha ricordato
l’organizzatore della Corrilaghi - il flusso di amatori e famiglie che
si sposta per il Lazio in queste occasioni è notevole. Quest’anno ci si
aspetta una partecipazione di oltre 300 podisti, il che fa all’incirca
un totale di 1500\2000 persone in visita nei paesi che accolgono la corsa
(oltre a Nemi ci sono Bracciano, Bolsena, Colle di Tora, Posta Fibreno e
Sabaudia). «Mi corre l’obbligo di indirizzare un ringraziamento
all’illustre assente di oggi» ha detto giocosamente il sindaco Biaggi,
«e cioè il defunto Vulcano Laziale, che ci ha lasciato in eredità tutta
questa bellezza naturale di cui possiamo usufruire oggi: i nostri laghi,
col loro delicato equilibrio ecologico che va tutelato e curato e
tramandato intatto ai posteri. Ben venga il podismo, che permette di
muoversi e gareggiare senza bisogno di strutture che necessariamente
imbruttirebbero questo tesoro che è la valle del lago; il podismo, la cui
origine sta in bilico tra storia e leggenda, inventato dall’impazienza
felice di un soldato che corse a dire ai propri concittadini ‘abbiamo
vinto!’; il podismo, che porta a chi lo pratica salute, conoscenza del
territorio e fruibilità attiva e gioiosa dell’ambiente; e a noi, paesi
ospitanti, turismo e ricaduta economica positiva».
Il torneo è patrocinato dalla Gazzetta dello Sport e sarà seguito tappa
dopo tappa dall’emittente Radioradio, con la radiocronaca in diretta
delle corse. Si comincia a Bolsena il 15 settembre; poi si va a Posta
Fibreno il 29; a Nemi si correrà il 10 novembre, poi sarà la volta di
Colle di Tora (17 novembre), Sabaudia (1 dicembre) e Bracciano (8
dicembre).
grottaferrata
‘Na
vota c’era
(La redazione) - Il 14 e 15 settembre, si è svolta l’XI
edizione della manifestazione (il depliant distribuito dal comune di
Grottaferrata ne illustra brevemente la storia).
Si racconta che tanti anni fa era usanza nel mese di settembre festeggiare
la natività della Madonna di Grottaferrata. I pellegrini della campagna
romana e dei castelli Romani non mancavano a questo appuntamento
annuale… Cominciò tutto con papa Gregorio IX, nel 1230, che decise il
trasferimento di un’icona della vergine Maria venerata prima al Tuscolo
e poi a Roma, nella chiesa dell’abbazia di Grottaferrata. Per
l’occasione il papa concedeva l’indulgenza del perdono a chiunque vi
si fosse recato a pregare ogni 22 agosto giorno dell’anniversario della
nuova collocazione dell’icona. I pellegrini accorsero numerosissimi,
seguiti da venditori di cibi e bevande che sostavano fuori le mura
dell’abbazia per ristorarli. Così anno dopo anno il pellegrinaggio
diventata una tradizione, si trasformò in un’occasione di scambi
commerciali, radunando mercanti, artigiani, agricoltori e pastori con al
seguito i loro prodotti e bestiame da vendere. Si racconta ancora che, nel
1619, Faustina Terenzi di Nettuno, una giovane donna in pellegrinaggio a
Grottaferrata, morì per un malore improvviso, davanti alle mura
dell’abbazia. I parenti di Faustina, per ricordarne la devozione alla
Madonna, fecero posare nel giardino della chiesa una statua commemorativa.
Questa triste storia richiamò sempre di più numerosi pellegrini ed il
mercato ormai diventato una fiera crebbe di anno in anno fino a diventare
l’appuntamento più importante dei Castelli Romani. Questa rievocazione
storica vuol riproporre nell’atmosfera di una volta le tradizioni, i
costumi, il folclore, la musica ed i balli per un giorno di festa.
ciampino
Natale
Sciara e le sue poesie
(Carmelo Ucchino) – “Ricerche”, silloge poetica di
Natale Sciarra, nato a Jesi come il grande Federico, è uno spaccato,
“una tranche” di poesia fortemente esistenziale, che mai prescinde
dallo specifico e dal vissuto personali. Radice e memoria non indulgono
mai a sterili ripiegamenti nostalgici, ma sono progetto e speranza per il
futuro, in quanto il poeta s’incontra anche con la tenacia
dell’organizzatore e dell’operatore culturale qual’è Natale Sciara
a Ciampino dove vive, ed in tutta l’area dei Castelli Romani. La poesia
di Sciara spesso si frantuma in illuminazioni, in intuizioni liriche, in
voli ed in lampi provvisori; essa si muove con un respiro, a tratti
spezzato, sincopato, intermittente, ma che non smette mai, pur con le sue
reticenze e le sue ellissi, di essere magistero di umanità, di
trasfondere ai destinatari pezzi di utopia, di tensione etica, e
soprattutto, il senso di una virile e forte accettazione dell’esistenza.
Il lungo filo di memoria, di una memoria antica e sapienzale, si snoda e
si dipana sull’inarrestabile fluire del tempo. Un tempo circolare e
inesorabile che sempre ritorna, un tempo misto che inghiotte il passato ed
il presente e si proietta nel futuro. Al centro lo scrigno, il tabernacolo
degli affetti domestici con la sua quota di sofferenza… e poi c’è
Jesi, Gubbio… c’è il senso doloroso della perdita e del distacco
(vedi le liriche: “Ciò che voleva Essere”, “Ciò che permane”,
“Superstiti”). Il poeta rimane abbrancicato, come in un fortilizio,
alle mura ed al perimetro della sua anima, al recinto, ben protetto, della
memoria. Sciara ha gli occhi superstiti del naufrago, sopravvissuto al
cumulo dei ricordi, al ricordo dei tanti che si sono persi per strada, e
che sono caduti, anche se ormai il ciglio è asciutto ed “ogni ferita
aperta si chiude”. E intanto Natale Sciara “cerca di vivere da poeta
ma, soprattutto, da uomo.”
labico
Premio
“La Rupe”
(Luca Marcantonio) - Il Premio “La Rupe”, giunto
quest’anno alla quarta edizione, ha fatto registrare un altro strepitoso
successo di critica e di pubblico, con oltre tremila presenti entusiasti
dello spettacolo proposto. La manifestazione, organizzata dal comune di
Labico con il patrocinio della Regione Lazio e della Provincia di Roma, ha
avuto nell’assessore alla cultura Nello Tulli il proprio “Deus ex
machina”. Nonostante la vasta eco suscitata negli anni passati,
l’edizione 2002 del Premio è stata senz’altro la migliore, a
testimonianza dell’impegno profuso dall’amministrazione comunale
nell’organizzare un evento mondano di eccezionale qualità. Moda,
spettacolo e cultura sono stati coagulati in un frizzante crescendo di
emozioni, grazie alla indiscussa qualità degli abiti presentati e dei
personaggi premiati. Nella suggestiva cornice architettonica dei
“Cerchi”, due big molto amati del piccolo schermo come Tiberio Timperi
ed Adriana Volpe hanno presentato la serata, che grazie alla clemenza di
Giove Pluvio si è svolta senza problemi meteorologici. Per la moda, sono
state proposte le splendide creazioni di Renato Balestra, Pierre Cardin,
Capuzzolo, Pacella e delle tre ragazze romane TZ8. Molto selezionati i
destinatari dei premi che sono stati consegnati dal sindaco Alfredo Galli,
dal vice Andrea Giordani, dagli assessori Tulli e Di Stefano e dal
consigliere Nadia Ricci. A ricevere gli ambìti riconoscimenti sono stati
il giornalista Bucarelli di Radio Vaticana, Gianni Petrucci, Massimiliano
Lazzari, il direttore del Radiocorriere TV Fabrizio Cerqua, Giuseppe Nava
dell’ufficio stampa RAI, Pietro Mennea, i giornalisti Gianni e Franco
Melli e Ilario Digiovambattista, direttore di Radio Radio, forse
l’emittente più intellettualmente onesta, pulita e vicino alla gente
del panorama radiofonico nazionale. Spazio anche per la musica ad alto
livello con le splendide voci di Anna Tatangelo, trionfatrice alla sezione
giovani di Sanremo, e del sempreverde ed inossidabile Adriano Pappalardo.
Ottimo infine il lavoro svolto dall’addetto stampa del comune di Labico,
Riziero Gunter.
nozze
d’oro
Il
20 settembre 1952 convolavano a liete nozze Evaristo Sgrulletta (4 aprile
1929) e Agnese D’Agostini (10 febbraio 1929).
Oggi, in occasione del festeggiamento del 50° di matrimonio, i figli, i
nipoti, i parenti, gli amici
e la redazione di Controluce brindano alla loro felicità.
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