L’ultima
data del calendario
(Silvia Cutuli) - Nostalgia,
ma anche nuovi propositi ci assalgono, nel momento in cui strappiamo via
dal calendario, quell’ultima pagina: ripercorriamo nella mente i giorni
passati, ci interroghiamo sulle date future. Il calendario è divenuto una
sorta di simbolo del tempo che scorre; probabilmente nacque circa 5000
anni fa, quando gli uomini, i sacerdoti in particolare, cominciarono ad
osservare i movimenti degli astri e si accorsero che seguivano dei cicli
regolari. L’anno astronomico misura il tempo che la terra impiega per
compiere un intero giro intorno al sole, la durata esatta è di 365
giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi. L’origine dei mesi e delle
settimane è invece legata alla Luna: il suo ciclo è infatti composto da
quattro fasi che durano circa sette giorni ciascuna, per un totale di
29-30 giorni. L’anno civile deriva da quello astronomico operando una
serie di arrotondamenti. Fu Giulio Cesare nel 46 a.C., consigliato
dall’astronomo greco Sosigene, a portare il Capodanno al 1 gennaio
(prima era il 1 marzo); in tutto il mondo, la vigilia del nuovo anno è
vissuta con riti bene auguranti.
In
Giappone la famiglia si trova riunita a gustare i soba (vermicelli),
simbolo di lunga vita e si dedica alla preghiera nel santuario o nel
tempio locale. Fiori di pesco e boccioli di pruno, adornano la veglia per
l’arrivo dell’anno nuovo in Cina: secondo un’antica credenza, se si
resta alzati nella notte, si dà lunga vita ai genitori. Il kiribath,
dolce di riso e latte di cocco, si gusta in India e Sri Lanka dove il
nuovo anno è accolto con buoni propositi: ognuno deve dedicarsi ad una
cosa da fare bene nel corso dell’anno. Nella tradizione buddista si
celebra, invece, la festa dell’acqua, regalando agli anziani recipienti
di acqua fresca per avere da loro: lunga vita, bell’aspetto, tranquillità
ed energia. L’anno ebraico si apre al suono dello shofàr, il
corno d’ariete che in passato radunava le tribù in pericolo; con la
cerimonia di Tashlikk gli ebrei gettano simbolicamente i peccati
nell’acqua. Atmosfera di festa, con canti e balli, accompagna la vigilia
del nuovo anno in Africa. E voi, avete salutato il nuovo anno con un
brindisi allo scoccare della mezzanotte, allontanando i cattivi auspici
sotto i fuochi d’artificio? Avete contato nel piatto le lenticchie del
cenone? Avete regalato un bacio sotto il vischio alla persona amata? Se
avrete rispettato la tradizione, il nuovo anno avrà un occhio di
riguardo, tenendo in serbo: fortuna, felicità ed amore. Buon anno nuovo a
tutti! |