Le
parole della tecnologia: UMTS
(Roberto Esposti
flann.obrien@email.it)
- Proprio in questi giorni è partita l’offerta
commerciale dei primi telefonini di terza generazione, ad opera di Tre
(H3G), primi dei quattro gestori di telefonia assegnatari di licenza
statale (gli altri sono TIM, Vodafone-Omnitel e Wind, con IPSE
praticamente fallita).
L’acronimo UMTS sta per Universal Mobile Telecommunications
System e già in queste parole si trova una caratteristica di questa
tecnologia, ossia l’universalità della copertura, garantita in tutto il
mondo grazie anche al supporto delle reti satellitari Globalstar ed
Iridium, a differenza di quanto avviene oggi con la seconda generazione di
cellulari (GSM e company) limitata ad aree ben precise. Ma la rivoluzione
vera portata dall’UMTS è un’altra e risiede nel grande flusso di dati
che possono trasportare le nuove reti: infatti questi telefonini potranno
ricevere da un minimo di 144 Kilobit al secondo fino ad un massimo di 2
Megabit contro i 9.6 Kilobit di un GSM o i 57.6 Kilobit di un GPRS. In
soldini con bande di questo tipo diventa realizzabile la
videocomunicazione mobile con immagini e suoni fluidi; la visione di
contenuti informativi o di intrattenimento, tipo telegiornali o films,
direttamente sul cellulare; la telemedicina, con la possibilità di
diagnosi remota di una patologia da parte di un medico, ad esempio nel
caso di incidenti; il videoshopping, previa visione di cataloghi video sul
terminale; il webcasting, ossia l’ascolto di radio in qualità digitale
sul cellulare ed il download di mp3, poi ascoltabili sullo stesso; il
download di files di grandi dimensioni salvabili sul terminale o
esportabili sul pc; la navigazione sul World Wide Web ad ottima velocità,
avendo accesso a tutti i contenuti di Internet e non più solo a limitate
estensioni, tipo WAP. Tutto questo sarà possibile grazie anche al
supporto dell’Internet Protocol (la tecnologia su cui si basa Internet)
che consentirà di avere sempre on line il cellulare e allo sviluppo delle
API UMTS, ossia di “regole” standard di programmazione dei cellulari
che saranno così aggiornabili alle nuove tecnologie software che si
renderanno disponibili con il tempo. Un ruolo fondamentale verrà giocato
anche dalle nuove SIM card, le USIM che oltre a continuare ad identificare
in maniera univoca l’utente nella rete, diventeranno delle vere e
proprie memory card in grado di accogliere filmati, mp3, immagini, testi e
programmi; inoltre i nuovi ed avanzati sistemi di crittografazione
consentiranno di usare le USIM come carte di credito, di identità ed in
generale di garantire l’identificazione in qualunque richiesta di
servizi, persino come telepass in autostrada.
Sul fronte della salute si può dire che i nuovi cellulari emetteranno
molto meno rispetto ai GSM, 250 milliwatt contro 2 watt, ma la potenza sarà
spesso inferiore dato che i ponti radio risulteranno sempre molto vicini
ai terminali (distanza massima 8 km) per garantire la massima quantità di
segnale. Il tipo di modulazione usato, ossia la tecnologia che interfaccia
cellulare e ponte, il CDMA, risulta molto più efficiente di quello usato
per il GSM, il TDMA, garantendo a parità di frequenza occupata una
maggiore resa in termini di utenti connessi e di dati scambiati. Le
frequenze portanti utilizzate saranno comprese tra 1885-2025 MHz e
2110-2200 MHz, rendendo necessaria la riallocazione di RAI UNO in altre
frequenze (solo in alcune zone) e di servizi di telefonia come il DECT. La
copertura del territorio probabilmente non raggiungerà i livelli del GSM,
poiché per i servizi di sola fonia verrà ampiamente utilizzato il GSM. I
costi di terminali e di servizi saranno inizialmente proibitivi, ma grazie
ai soliti tecnomani facoltosi che apriranno il mercato, sia gli uni che
gli altri sono destinati ad abbassarsi fino a porsi alla portata di tutti.
Una
volta di più si ha la conferma della convergenza di telefono, televisione
e computer in un unicum e sempre maggiore importanza rivestiranno le
alleanze commerciali tra i gestori di telefonia ed i fornitori di
contenuti multimediali.
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