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Sommario anno XII numero 2 - febbraio 2003

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La forza di ricordare
(Federico Greco albertinoelulla@hotmail.com) - In gennaio, esattamente il 27, in Italia, come in grande parte del mondo, si è celebrata  “la giornata della memoria”. Cosa si vuole ricordare o meglio, non dimenticare?? La risposta è semplice nella sua infinita tristezza : il 27 gennaio del lontanissimo 1945 le truppe sovietiche  raggiunsero, affrancandolo dall’egemonia nazista, il campo di sterminio di Auschwitz, mettendo fine, di fatto, alla Shoa.
Tutte le massime cariche dello Stato hanno partecipato commosse alle celebrazioni, ribadendo l’infinito dolore per una lunga pagina di storia che più semplicemente definirei follia, follia di cui anche l’Italia, con le vergognose “leggi razziali” del 1938 , si è resa complice. Nessuno o meglio nessuno dotato di intelletto, categoria da cui si potrebbero escludere non poche persone (poveri noi), potrà mai cancellare le ferite che le immagini, i racconti, le testimonianze hanno aperto nel nostro cuore, queste rimarranno, come tutte le cicatrici, sempre presenti in noi.
Facendo mia, scusandomene in anticipo, una strofa di Giacomo Leopardi, direi che “lingua mortal non dice quel che io provava in seno”; come rendere con le parole lo sdegno che ammanta tutti noi??
Sempre condanneremo l’olocausto e tutto quello che esso rappresenta, così come dovremmo avere il coraggio di esecrare chi di tale aberrazione umana fa un uso politico, dimenticando, scientemente, che “extrema se tangunt” (gli estremi si toccano)  e che quindi anche la rivoluzione russa del 1917, la Romania comunista, Pinochet e via discorrendo di atrocità in atrocità andrebbero condannate e ricordate.
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Sommario anno XII numero 2 - febbraio 2003