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Sommario anno XII numero 3 - marzo 2003

INVITO ALLA LETTURA
Il Volo dello Sciamano
(Mario Giannitrapani) -
Al Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma, Pzz.a G.Marconi 10 (EUR) la mostra “Il Volo dello Sciamano, Simboli ed Arte delle Culture Siberiane”. L’esposizione affronta per la prima volta in Italia il tema dello sciamanesimo siberiano, avvalendosi di vari materiali raccolti dal Sommier (1848-1922) quali tamburi, caffettani, amuleti ed idoli tutti concessi temporaneamente dal Russian Museum of Ethnography di San Pietroburgo ed altri invece dal Museo di Antropologia ed Etnologia di Firenze. Entrando nella mostra si avverte immediatamente che dai molteplici oggetti custoditi dietro le vetrine promana un qualcosa che li carica di un particolare significato; essi difatti non sono “comuni” ma appartengono tutti a famiglie di sciamani, ossia di guaritori, specialisti operatori del sacro, (saman, termine alcaico) ed appunto trasmettono un quid anche nelle forme più curiose di questi paraphernalia quali pendagli, maschere, tamburelli, stoffe e pupazzetti. Lo Sciamano si avvale quindi di una relazione privilegiata con una o più entità che lo ispirano, lo orientano, lo proteggono; sono queste entità che scelgono il loro adepto, e non viceversa. Siberia vuol dire «terra meravigliosa» ed è proprio in questo paese delle meraviglie, detta anche terra delle aquile, con grandi catene montuose e colline dorate, che nacquero questi signori eletti del sacro, veri medicine-man in grado di eseguire quei “voli magici” che A.Makarenko, M.Eliade e M.Hoppàl per primi resero celebri nei loro studi. Il catalogo, a cura di S.Massari e G.Mazzoleni, permette di inquadrare pertanto nei rispettivi contesti ambientali e naturali della tundra arborea e della taiga siberiana, queste comunità che vivono di caccia, pesca, raccolta ed allevamento, il cui intimo rapporto con alcuni animali permise la costruzione di un particolare pantheon ed una struttura tripartita del cosmo (inferi, terra, cielo) di estrema suggestione. La miriade di raffigurazioni degli spiriti adiutori, degli spiriti degli antenati, dei corredi (cui è dedicato un approfondito saggio della d.ssa L. Mariotti) cerimoniali e delle stoffe sacrificali ci coinvolgono così all’interno di uno «stadio dell’essere» che fu dei nostri stessi antenati, nelle nostre stesse terre, in quel remoto periodo della nostra storia detto Paleolitico.       
INVITO ALLA LETTURA

Sommario anno XII numero 3 - marzo 2003