Il
Volo dello Sciamano
(Mario Giannitrapani) - Al Museo Nazionale delle Arti e
Tradizioni Popolari di Roma, Pzz.a G.Marconi 10 (EUR) la mostra “Il Volo
dello Sciamano, Simboli ed Arte delle Culture Siberiane”.
L’esposizione affronta per la prima volta in Italia il tema dello
sciamanesimo siberiano, avvalendosi di vari materiali raccolti dal Sommier
(1848-1922) quali tamburi, caffettani, amuleti ed idoli tutti concessi
temporaneamente dal Russian Museum of Ethnography di San Pietroburgo ed
altri invece dal Museo di Antropologia ed Etnologia di Firenze. Entrando
nella mostra si avverte immediatamente che dai molteplici oggetti
custoditi dietro le vetrine promana un qualcosa che li carica di un
particolare significato; essi difatti non sono “comuni” ma
appartengono tutti a famiglie di sciamani, ossia di guaritori, specialisti
operatori del sacro, (saman, termine alcaico) ed appunto
trasmettono un quid anche nelle forme più curiose di questi paraphernalia
quali pendagli, maschere, tamburelli, stoffe e pupazzetti. Lo Sciamano si
avvale quindi di una relazione privilegiata con una o più entità che lo
ispirano, lo orientano, lo proteggono; sono queste entità che scelgono il
loro adepto, e non viceversa. Siberia vuol dire «terra meravigliosa» ed
è proprio in questo paese delle meraviglie, detta anche terra delle
aquile, con grandi catene montuose e colline dorate, che nacquero
questi signori eletti del sacro, veri medicine-man in grado di
eseguire quei “voli magici” che A.Makarenko, M.Eliade e M.Hoppàl per
primi resero celebri nei loro studi. Il catalogo, a cura di S.Massari e
G.Mazzoleni, permette di inquadrare pertanto nei rispettivi contesti
ambientali e naturali della tundra arborea e della taiga siberiana, queste
comunità che vivono di caccia, pesca, raccolta ed allevamento, il cui
intimo rapporto con alcuni animali permise la costruzione di un
particolare pantheon ed una struttura tripartita del cosmo (inferi,
terra, cielo) di estrema suggestione. La miriade di raffigurazioni degli
spiriti adiutori, degli spiriti degli antenati, dei corredi (cui è
dedicato un approfondito saggio della d.ssa L. Mariotti) cerimoniali e
delle stoffe sacrificali ci coinvolgono così all’interno di uno «stadio
dell’essere» che fu dei nostri stessi antenati, nelle nostre stesse
terre, in quel remoto periodo della nostra storia detto Paleolitico. |