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Sommario anno XII numero 3 - marzo 2003

SOCIETÀ  E  ATTUALITÀ
Il sito del mese: Bufale elettroniche
(Roberto Esposti
flann.obrien@email.it) - Qualche giorno fa, durante una telefonata, un’amica mi confessò di non aver dormito la notte per paura che un virus che le si era introdotto nel computer facesse ulteriori danni, dopo che lei aveva provveduto a cancellare il file. Il fatto curioso è che il virus non le era stato segnalato da un software antivirus, bensì dalla mail di una persona che l’avvertiva che avrebbe potuto trovare questo file infetto sul suo pc a causa di un’infezione propagatasi dal computer di questa terza persona. Una volta chiestole il nome del file mi bastò una semplice indagine su di un motore di ricerca per scoprire che si trattava di una bufala e che quel file sospetto (jdbgmgr.exe), caratterizzato da una simpatica icona ad orsacchiotto, lo possediamo tutti noi utenti di Windows, senza correre rischio alcuno.
L’aneddoto che vi ho raccontato mi spinge a segnalarvi siti che censiscono bufale, catene di Sant’Antonio, leggende metropolitane ed altra spazzatura informatica che intasa quotidianamente la nostra casella di posta: email girate da amici o conoscenti che ce le inoltrano perché le hanno trovate spiritose o perché pensano sia utile diffonderle.
Il lato più brutto della faccenda è quello rappresentato da messaggi che trattano di persone, spesso bambini, affetti da mali rari e difficilmente curabili, con appelli che sembrano mandati da parenti o medici che hanno in cura questi soggetti. Premesso che è documentato che alcuni di questi appelli sono veri, chi vi scrive condanna nella maniera più assoluta i farabutti che creano tali messaggi quando sono senza alcun fondamento.
La ragione della diffusione di questi messaggi non è unica: alcune sono create con il solo scopo di divertire quei mattacchioni che le creano, sorta di agenti anti-entropici della rete; altre con il ben più spregevole intento di rimediare centinaia di indirizzi reali e di sicura esistenza da bombardare con email pubblicitarie, spesso porno, quello che in gergo si chiama spam; altre ancora con il puro e semplice scopo di diffondere virus ad una velocità prossima a quella della luce, prima che le software house riescano a trovare un adeguato rimedio.
Vi segnalo dunque un sito in italiano, un po’ disordinato, ma efficace che si occupa da anni con serietà di bufale; esso è www.attivissimo.net che ospita un documentato “servizio antibufala”, che indaga su messaggi diffusi e sospetti sia in italiano che in altre lingue.
Il limite di questa risorsa è che non ospitando un elevato numero di testi incriminati non offre neanche un valido motore di ricerca interno, cosa che invece ad esempio offre www.breakthechain.org che purtroppo non si occupa di email scritte in italiano, ma è comunque una valida risorsa per quelle anglofone. Ospita inoltre una specie di concorso per la catena più spiritosa.
Un’altra risorsa molto ampia per beccare falsi appelli è www.chainletters.net molto semplice nella grafica, che soffre però degli stessi difetti linguistici del precedente. Un sito che ha avuto l’idea saggia di presentare le novità del momento è www.hoaxbuster.com che è costruito come un vero portale informativo e vanta inoltre appoggi da software house che fabbricano antivirus. Il problema è tanto serio che le istituzioni statunitensi hanno creato un sito apposito, rintracciabile all’indirizzo http://hoaxbusters.ciac.org che si preoccupa anche di calcolare gli ingenti costi economici della faccenda.
In conclusione: se vi arriva una mail che vi chiede di essere inoltrata a quante più persone possibili, anche se contenesse messaggi toccanti vi prego di verificare sempre su queste risorse per evitare sprechi di tempo, di denaro e brutte figure.
SOCIETÀ  E  ATTUALITÀ

Sommario anno XII numero 3 - marzo 2003