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Sommario anno XII numero 3 - marzo 2003

SOCIETÀ  E  ATTUALITÀ
Mimosa: forza e femminilità
(Silvia Cutuli) - L’otto marzo 1909 a New York, centonove operaie che scioperavano per ottenere migliori condizioni di lavoro, morirono nell’incendio della loro fabbrica. Da allora, in corrispondenza di questa data, si celebra la “Festa della donna” ossia la giornata dell’emancipazione femminile. In occasione della festa dell’otto marzo, si regalano rametti di mimosa, simbolo di forza e femminilità. Diversi significati sono stati attribuiti nel tempo, al profumato fiore d’acacia: gli indiani d’America usavano donare un ramoscello di mimosa alle giovani donne di cui si innamoravano; in Inghilterra nel secolo scorso, le ragazze infilavano un fiore di mimosa nell’occhiello della giacca o tra i capelli, per esibire la loro femminilità.
La scelta della mimosa quale fiore dell’otto marzo, è però prettamente romana e risale al dopoguerra. Nel novembre del 1943, durante l’occupazione tedesca, nacque nel nord Italia un’organizzazione femminile con il nome di “Gruppi di difesa della donna” e per l’assistenza ai combattenti della libertà, con l’intento di unire tutte le donne (senza distinzioni d’età, condizione sociale, fede religiosa) in uno scopo comune di assistenza e resistenza contro i nazi-fascisti.
Dopo l’insurrezione del nord, i Gruppi si fusero con affini organizzazioni meridionali, dando vita all’UDI che si riunì in Congresso Nazionale a Firenze nel 1945 per concordare un programma di rinnovamento democratico della vita nazionale, per le riforme dell’assistenza e della scuola.
A Roma nel 1946, l’UDI stava preparando il primo “otto marzo” del dopoguerra; le donne romane scelsero i fiori giallo intenso e profumati della mimosa, come simbolo della loro festa perché abbondanti nei giardini di Roma e dei Castelli, facili da raccogliere, adatti ad essere tagliati in piccoli rametti per essere esibiti all’occhiello o tra i capelli.
Nella realtà l’albero che noi chiamiamo mimosa, è un’acacia proveniente dall’Australia, che anche in Europa ed in Italia si è ben acclimatato. I suoi fiori, oltre che come ornamento, sembra siano un ottimo ingrediente per appetitose frittelle. Basterà mescolarli ad una pastella fatta con farina, sale, lievito di birra e friggerli a cucchiaiate in olio bollente.
SOCIETÀ  E  ATTUALITÀ

Sommario anno XII numero 3 - marzo 2003