grottaferrata
Le Fortezze
(quella
di S.Nilo in particolare)
(parte
sesta)
(Massimo Medici) - Il castello che circonda e difende la
Badia di S. Nilo sorge su una collinetta della quale si avverte il
declivio solo se
si
osserva l’opera da una certa distanza. Dalla parte opposta a quella
della cittadina di Grottaferrata, invece, cioè dalla parte che si
affaccia sulla Valle Marciana, la sensazione di essere su un’altura,
seppur piccola, è più netta. Quando il conte Gregorio di Tuscolo donò a
S. Nilo il terreno su cui oggi insiste il castello, vi erano ancora i
magnifici resti di una villa romana d’epoca repubblicana, intorno alla
quale, al fine di rendere il terreno pianeggiante, furono costruiti (e si
possono tuttora ammirare) diversi ordini d’archi rivestiti da “opus
reticulatum” i cui elementi, non essendo perfettamente allineati fra
loro, ci permettono di datarli nel periodo repubblicano e non imperiale.
Da studi fatti
sembra; inoltre, che quei resti siano ciò che rimane di una delle ville
di marco Tullio Cicerone, il grande rètore romano; anzi, alcuni studiosi
affermano che proprio lì abbia scritto la sua opera filosofica dal titolo
“De tesculanae disputationes” che trattava della vita e della morte.
Tali resti furono
usati dai monaci per costruire la chiesa – come è narrato da un
affresco nella chiesa stessa – precisamente nella cappella del
Domenichino uno degli artisti che lasciarono colà la loro impronta. Fra
le opere che quell’artista ha lasciato nell’Abazia di S. Nilo… ma
questa è un’altra storia ed è meglio tornare al nostro tema delle
fortezze.
Le opere di
fortificazione sono, essenzialmente, un grande muro di cinta quasi
rettangolare agli angoli del quale sorgono quattro torri, due camminamenti
di guardia dalla parte della Valle Marciana ed una rocchetta che difende
l’entrata.
Nell’articolo
precedente si era accennato brevemente come nel periodo in cui fu
costruito il Castello Roveriano si stessero evolvendo le tecniche di
costruzione delle fortezze. È
bene, ora, precisarne il motivo.
Nel Medioevo chi
voleva asserragliarsi in un castello, doveva tener conto delle armi di cui
potevano disporre gli eventuali assalitori: lance, spade, arieti per
sfondare le porte, frecce da scagliare sulle mura e (armi a lunga gittata,
per l’epoca) catapulte che potevano, superando le mura, raggiungere i
cortili del castello stesso. Le uniche che potessero superare le muraglie
esterne erano, appunto, le catapulte, la forza di lancio delle quali era
affidata a dei grandi archi che gli assalitori tendevano a forza di
braccia. Vero è che anche le frecce potevano giungere sugli spalti a
cogliere i difensori che si facevano sorprendere fra un merlo e l’altro.
Quanto alle spade ed alle lance, armi idonee per il “corpo a corpo”,
non impensierivano i castellani… fino a che gli assalitori restavano
lontani al di sotto delle mura. Il che vuol dire come bastasse costruire
delle mura il più alto possibile per sentirsi relativamente al sicuro.
Ma, dalla Cina,
portata da Marco Polo, arrivò la polvere nera, che in luogo di essere
usata come propellente dei fuochi artificiali, fu usata come propellente,
o meglio come carica di lancio, dall’artiglieria.
Ciò sconvolse
l’arte della guerra in generale, ed ancor più la costruzione delle
fortezze che, colpite a tiro radente alla base delle alte torri, potevano
crollare rovinosamente trascinando seco i difensori.
Che fare? Azzerare
le guerre e far scoppiare la pace? Non sia mai detto! Trovare subito il
rimedio: questo si deve! E questo, naturalmente, fu fatto.
Le muraglie
divennero più basse e di maggiore spessore, mentre le torri che, fino ad
allora, erano svettate il più alto possibile, si costruirono più tozze e
resistenti al tiro delle artiglierie.
Conseguenza
dell’arrivo della polvere da sparo fu, insieme ad altre armi, anche
l’invenzione degli archibugi che, non avendo il proiettile esplodente ma
costituito da una semplice palla di ferro, erano dei piccoli cannoni
portatili che si usavano appoggiandoli ad una forcella infissa nella
terra. Con quelli si arrivava con più facilità e precisione a colpire i
difensori al sommo delle mura che, a loro volta, rispondevano con pari
entusiasmo… in mezzo al fumo crescente.
Ma gli archibugi
erano in dotazione anche ai difensori; nacque così la necessità di
creare, sotto la linea dei merli (che non offrivano più sufficiente
protezione agli archibugieri) delle feritoie che l’offrissero e, nel
contempo, fossero in grado di far uscire alquanto la canna dell’arma che
era sovrastata dal mirino per prendere la mira. Siamo così arrivati a
comprendere la funzione di quegli strani fori a forma di vecchia chiave
rovesciata che si possono osservare lungo le pareti della Fortezza
Roveriana che, essendo stata costruita a cavallo del Medioevo e dell’Età
moderna, risente di entrambe le tecniche di costruzione.
Così le torri
sono alte, ma non altissime, le nuove feritoie tengono conto delle nuove
armi, mentre le “conditoie” per l’olio bollente, che sono tipiche
del Medioevo, coesistono insieme a quelle.
Le torri, tozze e
forti, contengono al loro interno officine per riparare le armi, fucine
per i fabbri che costruiscono corazze, palle da cannone e munizioni da
archibugio, prigioni per coloro che pensavano che fosse meglio fare
l’amore invece della guerra, posti di soccorso ed infermerie per coloro
che non la pensavano così e cappellani per le… estreme unzioni.
(continua)
nemi
Risate in libertà
(Bruna Macioci) - Quanto tempo è che non vi capita di
sentir recitare Il fattaccio? Io, è una vita. Sor Delegato mio,
nun so’ un boiaccia... Chi non conosce questo ‘pezzo’ classico
del teatro romano? Bene, se avete voglia di rigodervelo, venite a Nemi il
9 di aprile. È in programma insieme ad una serie di altri pezzi teatrali,
soprattutto comici, nello spettacolo Risate in libertà 2, portato
sulle scene da una valorosa compagnia d’attori capitanati da Mario
Donatone. Il nome non vi dice niente? Aspettate di vederne il viso, e lo
riconoscerete. È, oltre che attore teatrale e capocomico, uno di quei
valenti caratteristi del cinema che tutto il mondo ci invidia, e a cui
ricorre quando ha bisogno della faccia giusta. E infatti, a confermare
quanto detto, basta uno sguardo alla sua filmografia: cominciò con
Visconti (“Bellissima”: e scusatemi se è poco), e ha seguitato
talmente bene che la lista dei film è lunghissima; citerò solo “Phenomena”
di Dario Argento, e “Il padrino III” di Coppola. Vi basta? È
anche autore di teatro e regista. È stato direttore del teatro di Ostia
Antica. Tiene corsi di spettacolo. Insomma, sa benissimo il fatto suo. E
lo dimostrerà, insieme alla sua Compagnia Teatrale Italia, nello
spettacolo Risate in libertà 2, dove si recita Achille Campanile e
Filippo Tommaso Marinetti, dove si ride, si canta e si balla il flamenco,
olé. Dove, nell’intervallo fra il primo e il secondo atto, si darà
lettura di poesie scritte dai cittadini di Nemi, che il pubblico in sala
voterà immediatamente, decidendo il vincitore del premio Poesia
Preferita. La guerra infuria, ma lo spettacolo va avanti: come diceva
Axel Munthe? “Il diavolo stesso non può nulla contro un uomo, se egli
sa ancora ridere”. Venite a ridere, dunque, alle 18.30 di venerdì 9
aprile, nella Sala del Pattinaggio, Castello Ruspoli, Nemi.
rocca
priora
Assemblea annuale del
G. S. Amici del Pedale
(Nicola Pacini) - Si è svolta il 28 marzo presso la sede
sociale l’assemblea ordinaria del Gruppo sportivo Amici del Pedale,
presenti quasi tutti i soci, per l’approvazione del bilancio annuale e
del programma delle manifestazioni del 2003. Il presidente
Giovanni Corvese è stato riconfermato alla carica, insieme con
tutto il comitato direttivo, ed ha presentato l’attività per il
corrente anno. Intanto viene confermata la gara di gran fondo Colle di
Fuori - Rocca Priora, in programma il 27 luglio prossimo. La gara, giunta
alla settima edizione è diventata un appuntamento fisso per gli iscritti
alla UISP, ed è valida per il campionato regionale della montagna. Alla
manifestazione saranno presenti i dirigenti regionali della associazione,
tra questi Andrea Fontana e Walter
Falomi, rispettivamente presidente del Comitato Castelli Romani e
segretario regionale. Dal 31 maggio al 2 giugno il Gruppo ha in programma
una 3 giorni al Terminillo, in concomitanza con la tappa del Giro
d’Italia. Gli atleti partiranno in bici, verranno poi raggiunti la
domenica dai familiari in pulman. Il 30 marzo una fitta rappresentanza
del Gruppo ha partecipato alla corsa ciclistica a Tor Bella Monaca,
con buoni risultati e con il primo premio e trofeo per numero di
partecipanti. Il presidente ha rimarcato l’apporto di tutti gli atleti
nella autogestione del Gruppo sportivo, sostenuto in parte da alcuni
volenterosi sponsor, tra questi Carlo Taglienti, Danilo e Cristiano Fede,
la Ciclotec di Frascati, Mauro Martorelli, il Comune di Rocca Priora e la
Banca del Tuscolo. Da tutti i soci presenti è stato sottolineato il
grande impegno del presidente e del gruppo direttivo nella organizzazione
delle gare ufficiali, ma anche nelle attività settimanali, che vede
impegnati numerosi atleti dello sport amatoriale, cosiddetto minore,
rispetto ad altri sport, ma con risultati agonistici e sociali di grande
rilievo per i veri sportivi.
colonna
Insieme
per la
vita – Edizione 2002 - 2003
(Fausto Giuliani) - Con
il triangolare di calcio tra le rappresentative di Italia, Mozambico e
Resto del Mondo, in programma alla Stadio Olimpico di Roma lunedì 26
Maggio alle ore 21, prende il via la seconda fase del progetto di
solidarietà “Insieme per la Vita” che l’Associazione DIMOS
(Donatori Italiani Midollo Osseo), in collaborazione con le ACLI, portano
avanti già da 5 anni.
L’iniziativa,
che in una prima fase ha coinvolto in modo prioritario il mondo
scolastico, le società sportive, le parrocchie e tutte le realtà
territoriali attente alle necessità di chi è in difficoltà, si propone
di sostenere alcune cause umanitarie attraverso una conoscenza
approfondita delle varie problematiche e successivamente con
l’organizzazione di eventi che aiutino concretamente i bisogni
individuati. E per l’occasione il prossimo 26 Maggio all’Olimpico è
prevista una vera e propria Festa della Musica e dello Sport a partire
dalle ore 16; con il ricavato di tale manifestazione verranno finanziati
dei progetti di solidarietà in favore dei bambini dell’Angola, del
Brasile, dell’India, del Mozambico, nonché verrà incentivata la
ricerca scientifica in favore della lotta contro la leucemia, con
particolare intenzione nel sensibilizzare l’opinione pubblica sulla
donazione del midollo osseo.
All’iniziativa
hanno aderito molti campioni del calcio, sia nazionali che stranieri,
che praticano la loro attività nel nostro campionato di serie A ai
quali si aggiungeranno anche altri calciatori
molto noti, ma che giocano all’estero.
Ovviamente si
spera in un Olimpico gremito (5, 8 e 12 euro i prezzi dei biglietti, a
seconda dei settori, curve e distinti, tribuna Tevere, tribuna Monte
Mario) per poter concretamente far in modo che il sostegno per tali
iniziative sociali non rimanga soltanto una nobile e quanto mai vaga
idea…
Per informazioni : www.dimos.it – donatori@dimos.it
Roma : Lun/Mer/Ven dalle 15,30 alle 19 - tel. 06.7696.3803
Colonna : Mar/Gio dalle 17 alle 19 - Tel. 06.9438.527 |