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Sommario anno XII numero 6 - giugno 2003

 I NOSTRI PAESI - pag. 13
frascati
C’era una volta?!
(Va.Mar) - C’era una volta, tanto tempo fa…Ma forse c’è ancora, il cesaropapismo. Nel Medioevo gli imperatori erano soliti farsi mettere in  testa la corona imperiale da papi o vescovi, e poi, spesso soppiantarli per  interferire nelle vicende proprie dell’ambito ecclesiastico.
Anche se il termine venne introdotto nel XVIII secolo, il primo esempio concreto di cesaropapismo, fu certamente quello di Costantino, passato poi nella prassi degli imperatori bizantini e, in Occidente, col Sacro Romano Impero.  Gli imperatori passano, e sono passati da un pezzo, ma a Frascati, sia pur in sedicesimo, risorgono. L’attuale imperator Francescopaolo sembra riprenderne ruoli e prassi. Forse non è stato direttamente incoronato dal vescovo locale, tuttavia deve esserci almeno un certo feeling reciproco se per le vie si leggono manifesti come quello del 25 aprile per l’anniversario della Liberazione, in cui il sindaco ‘invita i cittadini a partecipare alla S. Messa’, per l’occasione. Di questo passo inviterà anche a confessarsi due volte al mese o comunicarsi  non solo a Pasqua! Altro esempio di feeling è quello che ha portato i due partners a firmare un unico manifesto per la festa dei santi Patroni, che tra l’altro sembra che pochi si filano visto anche che non ci sono più ordinanze per chiudere i negozi, ma solo ‘consigli’ più o meno facoltativi.
Ma il cesaropapismo  è anche benevolo, perché pur potendone fare a meno vista l’investitura ricevuta, in quanto al vescovo locale (che ha soppresso, ormai dal 2000, la pagina diocesana settimanale di Avvenire e da un anno almeno non pubblica più nemmeno quella sorta di bollettino diocesano con incerta periodicità) è stato affidato un articolo sul mensile ‘ufficiale’ dell’Amministrazione comunale che si pubblica da tre mesi a questa parte  e cioè con l’approssimarsi delle elezioni provinciali a cui l’imperatore di cui sopra si è candidato.
E i ‘sudditi’ come la pensano? Non essendoci luoghi politici in cui intervenire (tenendo conto che le recenti candidature sono state tutte scelte dall’alto, senza uno straccio di assemblea popolare previa e nemmeno di partito o aggregazione, o quant’altro) e che nemmeno ai ‘fedeli’ della diocesi è concesso qualche spazio in cui ‘pensare’ in grande,  bisognerebbe adeguarsi, inginocchiandosi e magari, come han fatto anche certi pseudo-intellettuali farsi ‘sponsorizzare’ dai vincitori. 
Ma non tutti lo fanno e forse, anche se non sempre se ne sente la voce, il coro dei ‘no’ va crescendo come nel Nabucco.
La politica dei nostri tempi attuali sembra cadere sempre più in basso. Stiamo forse per toccare il fondo? Se poco sopra abbiamo fatto solo un piccolo esempio - ma non è l’unico che, a destra e a manca, dimostra come le scelte dei cittadini…vengono fatte dall’alto e dai personaggi, alla faccia della partecipazione democratica - che dire della campagna elettorale di  queste ultime provinciali dove il centrodestra martellante e ‘danaroso’ strumentalizza tutto? Dalla fame nel mondo alle radiomarie, dai papi, alle ‘missioni’…Come dire: la ‘forza dei matti!’ tanto per parafrasare una citazione di moda, del solito Erasmo da…Rotterdam.

frascati
La preziosa attività della Corale Tuscolana
(Davide Civerchia) - Tra le numerose attività culturali presenti nel territorio di Frascati e in quello più ampio dei Castelli Romani, occupa senz’altro un ruolo di spicco la Corale Tuscolana, la quale permette a tutti gli amanti del canto e della musica, di esprimere le proprie emozioni attraverso queste due forme d’arte.
Nata nel 1970, la Corale Tuscolana, è in media formata da quaranta elementi, diretti praticamente da sempre dal maestro Giovanni Molinari. Nel corso degli anni si sono verificati diversi avvicendamenti tra i coristi, tuttavia è ancora presente parte del nucleo originario. Anche la sede delle prove è variata nel tempo: inizialmente era ubicata nella chiesa di S. Maria in Vivario, nel cuore del centro storico di Frascati, negli anni ottanta arrivò il trasferimento in via Ianari, nelle vicinanze del noto parco dell’Ombrellino, infine a metà degli anni novanta la sede venne fissata nei locali sottostanti la chiesa del S.S. Sacramento presso Largo M. Claret.
La Corale Tuscolana vanta un repertorio tanto variegato quanto rilevante, esegue tra le altre opere: la Johanness Passion di Bach, il Missa Brevis ed il Requiem di Mozart, il Gloria, il Magnificat, il Credo, e il Beatus Vir di Vivaldi, il Te Deum di Charpentier, i Carmina Burana di Orff ma anche opere di Vlad e Rosellini, oltre a testi di musica rinascimentale e popolare, con particolare interesse per gli spiritual e i gospel, che per prima ha introdotto nel repertorio sin dagli inizi. La bontà del lavoro della Corale è peraltro evidenziato dalle esperienze concertistiche di assoluto prestigio di cui è stata protagonista, ad esempio ricordiamo l’esibizione a BadGodesberg nel 1989 e quelle del 1992 tenutesi in Inghilterra, Francia e Germania, in compagnia dei cori e delle orchestre delle città di Windsor-Maidenhead, St Cloud, e Bonn BadGodesberg, nell’ambito dell’Euroconcert’92. Da sottolineare poi vari altri concerti e partecipazioni a manifestazioni culturali in Italia, in particolare nei Castelli Romani. La Corale Tuscolana, inoltre, ha inciso nel 2002 il suo primo CD, esperienza che nel corso di questo anno verrà ripetuta con la registrazione di un nuovo compact.
Il sodalizio citato è dunque una realtà di assoluto valore, un esempio lodevole che impreziosisce il nostro bacino territoriale sotto l’aspetto socioculturale.
Tutti coloro che vogliano prendere parte al coro e/o ricevere ulteriori informazioni, possono presentarsi direttamente presso la sede delle prove il lunedì, il mercoledì e il venerdì, dalle ore 20:00 alle ore 21:30

monte porzio catone
Eptagonos 2003
(Susanna Rossi Esser) - L’evento culturale Eptagonos 2003, a 10 anni dalla prima edizione (1993 – Idus Nemorensis), e dalla costituzione dell’Associazione Culturale Idus Dianae che lo promuove, si ripropone quest’anno a Monte Porzio Catone da sabato 14 giugno (Inaugurazione della Mostra alle ore 17.30) al 6 luglio, tutti i giorni, 10.00 – 13.00 / 16.00 – 20.00 ingresso libero. La manifestazione si svolgerà a Palazzo Borghese, nel cuore del borgo antico, dominante una delle più belle piazze panoramiche dei Colli Albani, e presso l’Osservatorio Astronomico di Roma (sede di Monte Porzio), anch’esso luogo di rara bellezza, contornato dai folti boschi del Monte Tuscolo e da significativi luoghi archeologici: l’antica città di Tusculum, Villa Mondragone, il Barco Borghese, l’Eremo dei camaldolesi, la villa di Matidia Augusta, sito archeologico ritrovato recentemente nel grande parco che circonda l’Osservatorio.
A vederlo dal basso non si può che rimanere incantati: la lunga scalinata, in travertino bianchissimo, che sale tra ulivi e oleandri, per arrivare all’imponente colonnato della facciata ed alla cupola che si staglia contro il bosco… quasi come un tempio della Gerusalemme celeste! Ed è proprio al cielo, ed alle antiche divinità che lo “abitarono” che si rivolge l’evento di quest’anno. Sono le Lune, le Stelle e le Comete di un remoto Oriente che, a partire dalla Mezzaluna fertile, dalla Mesopotamia e dall’Egitto, diffuse arte, scienza, letteratura e pensiero per tutto il mondo. Ne è un esempio la  pregevole tavoletta in pietra nella figura qui a lato, assunta quale simbolo della manifestazione, il cosiddetto “mappamondo mesopotamico”, una delle più antiche raffigurazioni della terra e del cielo, con al centro la città di Babilonia ed una scritta cuneiforme che riporta le conquiste di Sargon di Akkad (XXIV sec. a. C. - Londra  British Museum).
Il referente narrativo della Manifestazione è quindi il Cielo, fotografato e dipinto o disegnato dagli astronomi tra il 1700 e l’800, come documenta la preziosa mostra a Palazzo Borghese, con opere che provengono dal Museo dell’Osservatorio Astronomico e Copernicano. Ma anche il cielo cantato dai poeti e dai musicisti, come nello spettacolo per recitativo e musica, la “Cometa di Betlemme”, arricchito dalle rarefazioni tonali del liuto e del flauto arabo, del violino e delle percussioni della musica araba antica. E infine il Cielo dell’antico Oriente descritto, analizzato, raccontato nelle relazioni : Il mantello stellato di Mitra, la vespertina stella del mattina, la Ishtar dei Sumeri, la Luna cantata dal poeta Omar Khayyan (Khorasan – XI sec.) o le Comete, affrontate con taglio narrativo/scientifico, che possedevano virtù taumaturgiche, oracolari, e verso le quali gli antichi si rivolgevano con devozione e timore. Da Ishtar alla Suida di Bisanzio, da Suida a Leucotea, Selene o Iside d’Egitto, o Artemide-Diana, Dee lunari e dalla triplice identità: la Luna nuova, bianca Dea della nascita, la Luna piena, rossa Dea dell’amore e della battaglia, la Luna nera, o luna vecchia, Dea della morte e della divinazione.
“Questo cielo stellato su cui giriamo, è come una lanterna magica. / Il Sole è la lampada, / il mondo lo schermo / noi siamo le immagini che passano”
            (Omar Khayyam)
Info Line: Monte Porzio Catone – 0694340043 – 9428333


castel gandolfo
Palio dei Draghi 2003 - Tutto esaurito al Lago
(NR) - Il Lago di Castel Gandolfo in festa per l’intera giornata per l’occasione dell’evento sportivo-amatoriale che ha unito 13 Comuni dei Castelli Romani patrocinanti l’iniziativa, allestendo gli stands lungo il Lago:la Fiera del Palio, prodotti tipici , cittadini in abiti d’epoca in rappresentanza del proprio Comune, animatori di Radio Globo e gadgets e poi il campanilismo che serpeggiava fin dalla mattinata quando gli atleti insieme ai Sindaci ed ai Rappresentanti dei Comuni hanno sfilato con il Gonfalone lungo la “passeggiata” centrale. Le squadre in gara: Albano-Ariccia-Castel Gandolfo-Colonna-Grottaferrata-Lariano-Marino-Rocca Priora
Ordine di arrivo : 1° Lariano,    Marino, 3° Castelgandolfo,  4° Colonna.
Finale tra Lariano ed il Marino vinta sullo sprint finale della prima negli ultimi 50 mt.
Alle grida di gioia della squadra si è unito l’accanito tifo del Sindaco (Raffaele Montecuollo) esultante alla vittoria. Il Sindaco di Castel Gandolfo, ha consegnato al capitano della squadra il Gonfalone del Palio e gli atleti al Sindaco di Lariano. Lo stesso verrà esposto in Comune fino all’anno prossimo quando si disputerà la seconda edizione. La promessa del Sindaco di Castel Gandolfo (Maurizio Colacchi): il Palio deve ritornare al nostro Comune, combatteremo aspramente l’anno prossimo.
 I NOSTRI PAESI - pag. 13

Sommario anno XII numero 6 - giugno 2003