frascati
C’era
una volta?!
(Va.Mar) - C’era una volta, tanto tempo fa…Ma forse c’è
ancora, il cesaropapismo. Nel Medioevo gli imperatori erano soliti
farsi mettere in testa la
corona imperiale da papi o vescovi, e poi, spesso soppiantarli per
interferire nelle vicende proprie dell’ambito ecclesiastico.
Anche se il termine venne introdotto nel XVIII secolo, il primo esempio
concreto di cesaropapismo, fu certamente quello di Costantino, passato poi
nella prassi degli imperatori bizantini e, in Occidente, col Sacro Romano
Impero. Gli imperatori
passano, e sono passati da un pezzo, ma a Frascati, sia pur in sedicesimo,
risorgono. L’attuale imperator Francescopaolo sembra riprenderne ruoli e
prassi. Forse non è stato direttamente incoronato dal vescovo locale,
tuttavia deve esserci almeno un certo feeling reciproco se per le vie si
leggono manifesti come quello del 25 aprile per l’anniversario della
Liberazione, in cui il sindaco ‘invita i cittadini a partecipare alla S.
Messa’, per l’occasione. Di questo passo inviterà anche a confessarsi
due volte al mese o comunicarsi non
solo a Pasqua! Altro esempio di feeling è quello che ha portato i due
partners a firmare un unico manifesto per la festa dei santi Patroni, che
tra l’altro sembra che pochi si filano visto anche che non ci sono più
ordinanze per chiudere i negozi, ma solo ‘consigli’ più o meno
facoltativi.
Ma il cesaropapismo è anche
benevolo, perché pur potendone fare a meno vista l’investitura
ricevuta, in quanto al vescovo locale (che ha soppresso, ormai dal 2000,
la pagina diocesana settimanale di Avvenire e da un anno almeno non
pubblica più nemmeno quella sorta di bollettino diocesano con incerta
periodicità) è stato affidato un articolo sul mensile ‘ufficiale’
dell’Amministrazione comunale che si pubblica da tre mesi a questa parte
e cioè con l’approssimarsi delle elezioni provinciali a cui
l’imperatore di cui sopra si è candidato.
E i ‘sudditi’ come la pensano? Non essendoci luoghi politici in cui
intervenire (tenendo conto che le recenti candidature sono state tutte
scelte dall’alto, senza uno straccio di assemblea popolare previa e
nemmeno di partito o aggregazione, o quant’altro) e che nemmeno ai
‘fedeli’ della diocesi è concesso qualche spazio in cui ‘pensare’
in grande, bisognerebbe
adeguarsi, inginocchiandosi e magari, come han fatto anche certi
pseudo-intellettuali farsi ‘sponsorizzare’ dai vincitori.
Ma non tutti lo fanno e forse, anche se non sempre se ne sente la voce, il
coro dei ‘no’ va crescendo come nel Nabucco.
La politica dei nostri tempi attuali sembra cadere sempre più in basso.
Stiamo forse per toccare il fondo? Se poco sopra abbiamo fatto solo un
piccolo esempio - ma non è l’unico che, a destra e a manca, dimostra
come le scelte dei cittadini…vengono fatte dall’alto e dai personaggi,
alla faccia della partecipazione democratica - che dire della campagna
elettorale di queste ultime
provinciali dove il centrodestra martellante e ‘danaroso’
strumentalizza tutto? Dalla fame nel mondo alle radiomarie, dai papi, alle
‘missioni’…Come dire: la ‘forza dei matti!’ tanto per
parafrasare una citazione di moda, del solito Erasmo da…Rotterdam.
frascati
La
preziosa attività della Corale Tuscolana
(Davide Civerchia) - Tra le numerose attività culturali
presenti nel territorio di Frascati e in quello più ampio dei Castelli
Romani, occupa
senz’altro
un ruolo di spicco la Corale Tuscolana, la quale permette a tutti gli
amanti del canto e della musica, di esprimere le proprie emozioni
attraverso queste due forme d’arte.
Nata nel 1970, la Corale Tuscolana, è in media formata da quaranta
elementi, diretti praticamente da sempre dal maestro Giovanni Molinari.
Nel corso degli anni si sono verificati diversi avvicendamenti tra i
coristi, tuttavia è ancora presente parte del nucleo originario. Anche la
sede delle prove è variata nel tempo: inizialmente era ubicata nella
chiesa di S. Maria in Vivario, nel cuore del centro storico di Frascati,
negli anni ottanta arrivò il trasferimento in via Ianari, nelle vicinanze
del noto parco dell’Ombrellino, infine a metà degli anni novanta la
sede venne fissata nei locali sottostanti la chiesa del S.S. Sacramento
presso Largo M. Claret.
La Corale Tuscolana vanta un repertorio tanto variegato quanto rilevante,
esegue tra le altre opere: la Johanness Passion di Bach, il Missa
Brevis ed il Requiem di Mozart, il Gloria, il Magnificat,
il Credo, e il Beatus Vir di Vivaldi, il Te Deum di
Charpentier, i Carmina Burana di Orff ma anche opere di Vlad e
Rosellini, oltre a testi di musica rinascimentale e popolare, con
particolare interesse per gli spiritual e i gospel, che per prima ha
introdotto nel repertorio sin dagli inizi. La bontà del lavoro della
Corale è peraltro evidenziato dalle esperienze concertistiche di assoluto
prestigio di cui è stata protagonista, ad esempio ricordiamo
l’esibizione a BadGodesberg nel 1989 e quelle del 1992 tenutesi in
Inghilterra, Francia e Germania, in compagnia dei cori e delle orchestre
delle città di Windsor-Maidenhead, St Cloud, e Bonn BadGodesberg,
nell’ambito dell’Euroconcert’92. Da sottolineare poi vari
altri concerti e partecipazioni a manifestazioni culturali in Italia, in
particolare nei Castelli Romani. La Corale Tuscolana, inoltre, ha inciso
nel 2002 il suo primo CD, esperienza che nel corso di questo anno verrà
ripetuta con la registrazione di un nuovo compact.
Il sodalizio citato è dunque una realtà di assoluto valore, un esempio
lodevole che impreziosisce il nostro bacino territoriale sotto l’aspetto
socioculturale.
Tutti coloro che vogliano prendere parte al coro e/o ricevere ulteriori
informazioni, possono presentarsi direttamente presso la sede delle prove
il lunedì, il mercoledì e il venerdì, dalle ore 20:00 alle ore 21:30
monte
porzio catone
Eptagonos
2003
(Susanna Rossi Esser) - L’evento culturale Eptagonos 2003,
a 10 anni dalla prima edizione (1993 – Idus Nemorensis), e dalla
costituzione
dell’Associazione Culturale Idus Dianae che lo promuove, si ripropone
quest’anno a Monte Porzio Catone da sabato 14 giugno (Inaugurazione
della Mostra alle ore 17.30) al 6 luglio, tutti i giorni, 10.00 – 13.00
/ 16.00 – 20.00 ingresso libero. La manifestazione si svolgerà a
Palazzo Borghese, nel cuore del borgo antico, dominante una delle più
belle piazze panoramiche dei Colli Albani, e presso l’Osservatorio
Astronomico di Roma (sede di Monte Porzio), anch’esso luogo di rara
bellezza, contornato dai folti boschi del Monte Tuscolo e da significativi
luoghi archeologici: l’antica città di Tusculum, Villa Mondragone, il
Barco Borghese, l’Eremo dei camaldolesi, la villa di Matidia Augusta,
sito archeologico ritrovato recentemente nel grande parco che circonda
l’Osservatorio.
A vederlo dal basso non si può che rimanere incantati: la lunga
scalinata, in travertino bianchissimo, che sale tra ulivi e oleandri, per
arrivare all’imponente colonnato della facciata ed alla cupola che si
staglia contro il bosco… quasi come un tempio della Gerusalemme celeste!
Ed è proprio al cielo, ed alle antiche divinità che lo “abitarono”
che si rivolge l’evento di quest’anno. Sono le Lune, le Stelle e le
Comete di un remoto Oriente che, a partire dalla Mezzaluna fertile, dalla
Mesopotamia e dall’Egitto, diffuse arte, scienza, letteratura e pensiero
per tutto il mondo. Ne è un esempio la pregevole tavoletta in
pietra nella figura qui a lato, assunta quale simbolo della
manifestazione, il cosiddetto “mappamondo mesopotamico”, una delle più
antiche raffigurazioni della terra e del cielo, con al centro la città di
Babilonia ed una scritta cuneiforme che riporta le conquiste di Sargon di
Akkad (XXIV sec. a. C. - Londra British Museum).
Il referente narrativo della Manifestazione è quindi il Cielo,
fotografato e dipinto o disegnato dagli astronomi tra il 1700 e l’800,
come documenta la preziosa mostra a Palazzo Borghese, con opere che
provengono dal Museo dell’Osservatorio Astronomico e Copernicano. Ma
anche il cielo cantato dai poeti e dai musicisti, come nello spettacolo
per recitativo e musica, la “Cometa di Betlemme”, arricchito dalle
rarefazioni tonali del liuto e del flauto arabo, del violino e delle
percussioni della musica araba antica. E infine il Cielo dell’antico
Oriente descritto, analizzato, raccontato nelle relazioni : Il mantello
stellato di Mitra, la vespertina stella del mattina, la Ishtar dei Sumeri,
la Luna cantata dal poeta Omar Khayyan (Khorasan – XI sec.) o le Comete,
affrontate con taglio narrativo/scientifico, che possedevano virtù
taumaturgiche, oracolari, e verso le quali gli antichi si rivolgevano con
devozione e timore. Da Ishtar alla Suida di Bisanzio, da Suida a Leucotea,
Selene o Iside d’Egitto, o Artemide-Diana, Dee lunari e dalla triplice
identità: la Luna nuova, bianca Dea della nascita, la Luna piena, rossa
Dea dell’amore e della battaglia, la Luna nera, o luna vecchia, Dea
della morte e della divinazione.
“Questo cielo stellato su cui giriamo, è come una lanterna magica. /
Il Sole è la lampada, / il mondo lo schermo / noi siamo le
immagini che passano”
(Omar Khayyam)
Info Line: Monte Porzio Catone – 0694340043 – 9428333
castel
gandolfo
Palio
dei Draghi 2003 - Tutto esaurito al Lago
(NR) - Il Lago di Castel Gandolfo in festa per l’intera
giornata per l’occasione dell’evento sportivo-amatoriale che ha unito
13 Comuni dei Castelli Romani patrocinanti l’iniziativa, allestendo gli
stands lungo il Lago:la Fiera del Palio, prodotti tipici , cittadini in
abiti d’epoca in rappresentanza del proprio Comune, animatori di Radio
Globo e gadgets e poi il campanilismo che serpeggiava fin dalla mattinata
quando gli atleti insieme ai Sindaci ed ai Rappresentanti dei Comuni hanno
sfilato con il Gonfalone lungo la “passeggiata” centrale. Le squadre
in gara: Albano-Ariccia-Castel Gandolfo-Colonna-Grottaferrata-Lariano-Marino-Rocca
Priora
Ordine di arrivo : 1° Lariano, 2°
Marino, 3° Castelgandolfo, 4°
Colonna.
Finale tra Lariano ed il Marino vinta sullo sprint finale della prima
negli ultimi 50 mt.
Alle grida di gioia della squadra si è unito l’accanito tifo del
Sindaco (Raffaele Montecuollo) esultante alla vittoria. Il Sindaco di
Castel Gandolfo, ha consegnato al capitano della squadra il Gonfalone del
Palio e gli atleti al Sindaco di Lariano. Lo stesso verrà esposto in
Comune fino all’anno prossimo quando si disputerà la seconda edizione.
La promessa del Sindaco di Castel Gandolfo (Maurizio Colacchi): il Palio
deve ritornare al nostro Comune, combatteremo aspramente l’anno
prossimo. |