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Sommario anno XII numero 6 - giugno 2003

 I NOSTRI PAESI - pag. 15
albano
Un’arte del silenzio e dell’attesa
(Luca Ceccarelli) - La rassegna personale di acquerello di Wladimir Khasiev, che si è tenuta al Museo Civico di Albano Laziale tra il 14 La chiesa di Santa Maria della Stellamaggio e il 2 giugno, è un ulteriore appuntamento artistico che, dopo la mostra su “Albano, città del Grand Tour” del 1999 e le rassegne collettive di acquerello degli ultimi due anni, mantiene viva la tradizione della pittura di paesaggio della Campagna Romana, che nei Castelli trovò, dal Seicento in poi, uno dei propri luoghi di elezione. Khasiev è un artista cinquantaseienne, diplomatosi all’Accademia d’arte di Pietroburgo e stabilitosi ormai da molti anni a Roma, dove ha fondato una scuola d’acquerello presso lo studio d’arte Il Ponte.
Si può dire che la serie di dipinti su Albano sia stata realizzata espressamente per andare a confluire nell’esposizione in oggetto, e si deve alla lodevole iniziativa di Piero Chiarucci, direttore del Museo Civico di Albano, che, come apprendiamo dalla sua testimonianza inserita nel catalogo della mostra, invitò l’artista a misurarsi con il paesaggio e i monumenti della cittadina dei Castelli, facendo eco all’esperienza di artisti dell’Ottocento come Aleksàndr Andréevic Ivanov e Grìgory Ignat’evic Làpcenko, allievi anch’essi dell’Accademia di Pietroburgo, che soggiornarono entrambi ad Albano (il Làpcenko riuscì, tra molti pretendenti, ad ottenere la mano di Vittoria Caldoni, celebre modella di Albano).
La veduta di Albano dal Convento dei CappucciniTra gli acquerelli ve ne sono alcuni davvero degni di nota: primo tra tutti quello che raffigura la chiesa di Santa Maria della Stella, immersa in un paesaggio autunnale, o la veduta di Albano dal Convento dei Cappuccini, in un mattino invernale, con sullo sfondo il campanile della chiesa di San Paolo Apostolo e in lontananza il Lago di Albano, che è chiaramente ispirato ad una stampa di analogo soggetto del Villeneuve, del 1836, presentata nella mostra del 1999.
Le figure umane, negli acquerelli di Khasiev, sono completamente assenti. L’effetto che se ne ricava è una sensazione di silenzio e di pace: la città chiassosa e vivace, piena di traffico, di voci e di rumori, viene filtrata dal pennello per far posto, come si può rimarcare anche nella  Porta San Paolo, raffigurata in un mattino di inverno, o nella Fontanella del Re, dominano incontrastati solo la luce, la natura, l’arte e la storia. È per questo che il noto poeta Franco Campegiani, nella sua riflessione sugli acquerelli di Khasiev inserita nella mostra, ha potuto parlare di un paesaggio in cui si percepisce «il silenzio della gestazione, la tumultuosa attesa dell’evento vitale».


grottaferrata
Quanto sono importanti i soldi?
(Eliana Rossi) - “A che servono questi quattrini?”, la commedia definita il capolavoro comico di A.Curcio, è stata rappresentata il 6-7 giugno al teatro Della Cometa di Roma – Via del Teatro Marcello – dalla Compagnia teatrale “I Nuovi Istrioni”, diretta da Paolo Ferrarelli. Dopo il successo ottenuto a Grottaferrata e a Frascati, è stata la volta del teatro romano a spalancare le porte a questi giovani attori, che con la loro performance sono riusciti ad ammaliare il folto pubblico presente in sala. Servono… o non servono questi quattrini? Questo è il tema che tenta di risolvere la Compagnia teatrale “I Nuovi Istrioni”. Si può vivere senza quattrini o, comunque, far credere a sé stessi e agli altri di averne? Un fatto è però certo: chi ha soldi viene considerato diversamente da chi non li ha e, quindi, chi è capace di far credere agli altri di averne è stimato e rispettato. In questo gioco “pokeristico” vince non il più ricco, ma il più abile. E l’abilità de “I Nuovi Istrioni” – di cui ci fa piacere menzionarne i nomi: Gabriele Pacini, Marina Mercuri, Emiliano Di Rocco, Paolo Ferrarelli, Marco Primavera, Diego Libari, Fernando Pacini, Anna Falco, Fabiana Picconi, Alessandra Quattrocchi, Peppuccio Mazzullo, Valeria Amato e Sandro Lucarelli – è davvero notevole, se riescono a calarsi nei panni di personaggi in lotta ogni giorno con problemi legati alla sopravvivenza e che, malgrado tutto, continuano a sognare una vita libera dalla schiavitù dal lavoro che li riscatti da un’esistenza di stenti.
È dal regista Paolo Ferrarelli che si riesce a conoscere un poco più da vicino questi attori e il lavoro che svolgono da qualche anno.
Quando iniziano “I Nuovi Istrioni” a calcare le scene?
“La Compagnia teatrale “I Nuovi Istrioni” si forma nel 1998 nella città di Aprilia su mia iniziativa e di Marina Mercuri, portando in scena come primo lavoro “Il medico dei pazzi”, la celeberrima farsa di E.Scarpetta. Il lavoro ottiene molto successo, tanto da incoraggiare sia la regia che tutto il resto della Compagnia a preparare un nuovo lavoro. Viene allestito allora “La lettera di mamma” di Peppino De Filippo messo in scena nella stagione 1999 al teatro “Piccolo di S.Nilo” a Grottaferrata”.
Quali sono gli altri lavori che gli attori hanno portato in scena?
“Nel 2001 si recita “Cani e gatti” di Scarpetta e sempre dello stesso autore, si decide di proseguire nel 2002 con la farsa “Tre calzoni fortunati”.
Da quanti elementi è composto il gruppo teatrale?
“Attualmente, nella stagione 2002-2003, la Compagnia è composta di circa 20 elementi tra attori ed altre figure tecnico-organizzative.
Il pubblico castellano e romano ha apprezzato notevolmente il lavoro svolto dalla giovane Compagnia teatrale, che cosa ne pensa?
Sembra proprio che gli interpreti siano entrati non solo nei panni dei personaggi, ma addirittura nelle loro carni, con il massimo rischio delle scelte interpretative, per denunciare ad alta voce tutto ciò che rappresentano”.
C’è affiatamento tra il gruppo, tutto sulla scena risulta perfetto, ma cosa avviene in realtà dietro le quinte?
“Il “prima”, il “durante” e il “dopo” della rappresentazione sono scanditi da consueti rituali: gli sguardi, i saluti, le più piccole preoccupazioni per un raffreddore o un calo di voce, le telefonate rassicuranti con il consiglio di prendere un’aspirina. Gli incoraggiamenti da una quinta all’altra un attimo prima di entrare sul palcoscenico, un salvataggio per un’inversione di battuta, l’emozione condivisa di un applauso all’uscita di scena. E poi ritrovarsi in pizzeria, i commenti e le autocritiche, il ricordo lucido dei momenti più salienti dell’approvazione del pubblico. È veramente molto bello”.
Che cosa si prova, quando alla fine della rappresentazione, sentite caloroso l’applauso del pubblico?
“Quando il pubblico ci chiama al proscenio ripetute volte, consapevoli e al tempo stesso increduli del nostro successo, sentiamo rimbalzare come un eco le ultime battute di un fortunato copione: “Ma che gusto ‘nce pruvate a fa ste cose finte?” Domanda don Peppino Scorza a Raffaele, nella commedia “Cani e Gatti” di E. Scarpetta. “Don Peppì – risponde il vecchio – qua noi facciamo tutto finto: le scene, i costumi, i baffi… li vedete i baffi? È una finzione, è il teatro… è tutto come se fosse… “Proprio così, il sogno è finito, con la bocca ancora dolce del sapore del successo, il sipario si chiude e i personaggi tornano nella carta maneggiata e gualcita dei nostri copioni; tutti felici, ma con rammarico, tutti pronti al domani, desiderosi di un altro miracoloso evento”.

frascati
Ricordo di Filippino
(Florido Bocci) - Il 4 luglio ricorre il 1° anniversario della morte di Filippino (Filippo Bruni). M’è d’obbligo ricordarlo a tutti i frascatani, perché è stato un grande frascatano, ha onorato la sua città, i suoi concittadini, ne ha fatto sempre risaltare il suo dialetto, i suoi personaggi più caratteristici, famosi e non. Con le sue battute, tra il serio e il faceto, ironiche, sempre in dialetto, da Teletuscolo, all’ora di pranzo, per molto tempo ci ha deliziato riproponendoci fatti spiritosi e ricordi incancellabili. Rimando gli amici a quanto scrissi di lui il 18 Aprile 1995, così semplicemente, perché fu sempre:
“Da munellu era ‘n genio, aveva costruitu ‘na radio a galena ch’era ‘na meravia, ‘e sette bellezze: ‘na scatoletta de compensatu che contenéva ‘n fregnittu che communichéva dentro co’ ‘na linguetta chu gratteva ‘n piastrinu grossu comme ‘na lenticchia.‘N filittu, ‘na cuffietta, gira e rigira co’ du dita, se sentéva de grattà. Gratta e rigratta, po’ a la fine ‘na voce da lontanu trasmetteva u notiziarìu o ‘na canzona.
“Sénti, sénti, sbrighite” me diceva. Ma quanno tocchéva a mi, nun se senteva gnente, perché ‘llu fregnittu s’era spostatu. “Allora riprovémo”! E gira e rigratta. “Sénti mò”?
E ievamo avanti così pe’ tuttu u doppupranzu. ‘Na mezz’oretta studiavamo pure. Ma quella che se diverteva de più era ‘lla pòra nonna di Filippino, Amalia, a tenè pe’ casa pe’ tre o quattro ore u nipote che faceva u ricercatore e io che facevo l’assistente.”
A modo suo fu sempre un ricercatore, emergendo nel campo della fotografia e della cinepresa amatoriale e professionale. In questo è stato sempre all’avanguardia, ha effettuato migliaia di riprese degli avvenimenti che hanno interessato la nostra città: le Vermicino-Rocca di Papa, il campionato del mondo di ciclismo, i giri del Lazio, tutti i carnevali da tempo immemorabile, la visita del Papa ecc. ecc.. Sempre in prima linea, cinepresa in pugno a testimoniare la passione per la sua città, quando la vedeva al centro di avvenimenti tanto importanti. Potrei continuare all’infinito, ma voglio chiudere questa umile e appassionata testimonianza ricordandolo come marito e compagno inseparabile della sua Adorna, come padre e nonno affettuoso, come degno erede della razza de i sfasciacancelli.
Addio Filippì, ti ricorderemo sempre.

frascati
Cocciano avrà il suo Centro Direzionale 
(NR) - Nuova grande importante realizzazione dell’Amministrazione Posa. È stata, infatti, approvata venerdì 23 maggio dalla Giunta Comunale l’importante delibera del Project Finacing sul nuovo Centro Direzionale di Cocciano, che sarà realizzato senza alcun onere da parte del Comune di Frascati. Nella delibera è stato definito il promotore, si tratta della Nuova Sila Immobiliare Costruzioni, che realizzerà una struttura di circa 6000 mq da sviluppare su tre piani, sfruttando l’orografia del terreno in modo da ridurre l’impatto ambientale e quello urbanistico. Il progetto rientra nel programma Triennale delle Opere Pubbliche 2001-2003. Il passo successivo sarà il bando di gara con le caratteristiche da seguire per la realizzazione del progetto. Gli altri due Project Finacing che hanno avuto dei promotori sono il parcheggio sotterraneo di Piazza Marconi e Piazza Roma e il centro sportivo di Via Fausto Cecconi.
 I NOSTRI PAESI - pag. 15

Sommario anno XII numero 6 - giugno 2003