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Sommario anno XII numero 6 - giugno 2003

 I NOSTRI PAESI - pag. 16
monte porzio catone
“Un altro novecento”
(Giordano Criola) -
Nel fine settimana che va dal 9 all’11 Maggio si è celebrata a Monte Porzio la “Settimana della cultura”. Numerose sono state le iniziative che hanno visto  musei aperti, visite guidate e conferenze sia all’osservatorio che alla biblioteca comunale. In particolare quest’ultima ha inaugurato nel nome di Indro Montanelli il ciclo di incontri “Un altro novecento” promosso dall’associazione culturale “Oltre il confine”. È infatti con il titolo “Montanelli: ricordi, parole, immagini” che si è celebrata una serata in onore del più grande giornalista italiano del novecento, attraverso ricordi e letture che hanno ricostruito la luminosa carriera del grande toscano. Fondamentale è stata la presenza di Tiziana Abate, autrice del libro “Indro Montanelli-soltanto un giornalista”. La Abate infatti è colei che ha raccolto l’ultima testimonianza dell’ex direttore de “Il giornale” e il suo libro può essere considerato una sorta di involontario testamento ma al tempo stesso anche autobiografia.
La serata si è aperta con una presentazione di Paolo Di Paolo, membro dell’associazione “oltre il confine”, il quale ha introdotto prima l’assessore alla cultura di Monte Porzio e poi Daniele Priori. Quest’ultimo, giovane giornalista, ha portato la sua testimonianza riguardo agli incontri con Montanelli ed ha poi continuato parlando delle proprie esperienze divagando forse un pò dal tema dell’incontro. Allietati da qualche intermezzo musicale, che ci ha proposto canzoni come “Imagine”di John Lennon e “Lili Marlene” la conferenza è andata avanti con l’intervento ancora di Di Paolo che si è dilungato, probabilmente oltre il dovuto, parlando di sé, delle sue esperienze e delle sue sensazioni. Finalmente poi la parola è passata a Tiziana Abate la quale ha voluto chiarire alcuni aspetti di Montanelli: nell’arco della serata infatti si era fatta una smielata descrizione dell’uomo di Fucecchio, tessendone le lodi e descrivendolo quasi come un santo. Montanelli era una persona egoista, che non aveva mai voluto molta gente accanto a sé e che aveva un pessimo carattere: questo, per quel che riguarda il lato personale, è quello che ha raccontato la persona che è stata più vicino negli ultimi anni a Montanelli. Ma durante la conversazione sono emersi molti altri aspetti che forse erano oscuri al grande pubblico: in primis il suo grande intuito per il marketing, ma anche il suo odio per la tv che a suo dire avrebbe ucciso il giornalismo a mezzo stampa, la sua mancanza di autorevolezza e la conseguente poca capacità di fare il direttore. Per quel che riguarda poi i suoi ideali tutti sanno che era un convinto liberale, ma inteso come ideale e non come partito: infatti, pur essendo schierato da una certa parte, non fu mai allineato al potere (emblematica fu la sua posizione nella guerra in Finlandia). La sua posizione politica fu spesso fraintesa, anche dai suoi stessi lettori che probabilmente erano più a destra di quanto non lo fosse egli stesso. Il suo giornale infatti era l’unico che era “fuori dal coro della sinistra” come lui stesso amava dire, ma nel momento in cui cominciarono a nascere altri giornali simili e anche più estremisti perse una grossa fetta di pubblico. È in questo periodo che comincia il suo declino e che, come la Abate ci racconta, affronta il momento più triste della sua carriera (come non citare la sfortunata avventura de “La Voce”). La descrizione di un uomo disilluso e rassegnato hanno caratterizzato la conclusione della conferenza che comunque ci ha regalato un bel ricordo del “Più grande giornalista del ‘900". 

Breve biografia
Indro Montanelli nasce in Toscana, a Fucecchio, vicino Firenze; il 22 aprile 1909. Inizia la carriera giornalistica come reporter freelance per “Paris Soir” e per l’agenzia “United Press”. Inizialmente favorevole a Mussolini, si iscrive al Partito nazionale fascista e combatte nella campagna italiana in Abissinia. Nel 1937 si discosta però dal fascismo e, dopo la pubblicazione di alcuni articoli non graditi, viene espulso dal Pnf, dall’ordine dei giornalisti e mandato in esilio. Torna in Italia nel 1939 sotto la protezione di Bottai e Aldo Borelli, direttore del Corriere della Sera, testata con la quale comincia a collaborare. Durante la seconda guerra mondiale è corrispondente da numerose nazioni (Albania, Norvegia, Grecia) ma nel 1943, quando è corrispondente dalla Finlandia, viene arrestato e condannato a morte dai nazisti per un articolo su Mussolini. Dopo dieci mesi di prigionia riesce a fuggire in Svizzera  scampando così alla morte. Finita la guerra Montanelli torna al Corriere della Sera e diviene uno tra i più rispettati giornalisti italiani: famose le sue corrispondenze dalle più importanti capitali europee (fu il primo corrispondente a Budapest durante la repressione del ’56).
Nel 1973 lascia il Corriere perché in contrasto con la linea editoriale e decide di dar vita ad una nuova testata: “Il Giornale”. Essendo intimamente e profondamente un conservatore, sostenitore della destra liberale (celebre il titolo de “Il Giornale” del 1976:”Turatevi il naso e votate D.C.” per paura di una vittoria del P.C.I. di Berlinguer) nel 1977 è vittima di un’attentato da parte delle brigate rosse ma riesce fortunatamente a salvarsi e torna al lavoro.
Nel 1991 gli viene proposta la nomina di Senatore a vita, ma con una lettera risponde così all’allora presidente della Repubblica Cossiga: “Purtroppo, il mio credo è un modello di giornalista assolutamente indipendente; questo mi impedisce di accettare l’incarico”.
È il 1994 quando lascia “Il Giornale” a seguito di una polemica con il suo editore, Silvio Berlusconi, del quale non condivide la volontà di scendere in politica. Fonda così una nuova testata, “La Voce”, che però ha vita breve e nel giro di un anno è costretta a chiudere per problemi economici.
Negli ultimi anni torna al “Corriere della Sera” dove cura la rubrica “la stanza di Montanelli” nella quale commenta fino all’ultimo le lettere dei lettori con il suo inconfondibile stile spregiudicato, “senza peli sulla lingua”.
Indro Montanelli muore il 23 luglio del 2001 all’età di 92 anni.

monte compatri
Terza Festa della Scuola
(Gian Luca Pieri) - Presso la Scuola Elementare di Montecompatri dal 31 maggio al 2 giugno si è tenuta la terza Festa della Scuola, una manifestazione pubblica che ha avuto come fine principale la presentazione dei lavori degli alunni (di tutto l’Istituto comprensivo del paese) i quali, grazie alla fondamentale supervisione di tutta la comunità scolastica, hanno rivestito un ruolo di primaria importanza.
Ormai da tre anni la manifestazione ha raggiunto una consolidata struttura con quattro linee progettuali: Pensiero e linguaggio, i cui interessi principali rientrano nelle discipline umanistiche; Linguaggi universali, nel cui ambito vengono trattati linguaggi sostanzialmente visivi come teatro, arti grafiche, ecc.; Linguaggio scientifico, che da quindici anni offre un’opportunità per la conoscenza delle scienze astronomiche, matematiche, ecc.; Linguaggi della mente e del corpo nel cui ambito vengono praticate attività che vanno dall’esercizio motorio alla convivenza civile.
Nelle “attività particolari” del 31 maggio è stato presentato il libro Quella notte…e altre storie di Carla Manfredini che, oltre a cantare una poesia, ha esposto due suoi racconti contenuti nella raccolta: Un sogno-bambino e Quella notte…, riscuotendo grandissimo interesse tra i ragazzi, come si è potuto notare dalla loro vivacissima partecipazione. Inoltre l’incontro ha avuto il notevole apporto della professoressa Rosalma Salina Borello che con il seminario Come si scrive un libro ha dato la possibilità ai presenti di prendere coscienza della letteratura infantile italiana con letture di poesie di Alfonso Gatto. La manifestazione, con i “settori permanenti” – Mostra dei progetti in atto, Mostra mercato del libro, Concorso “idee della scuola, in viaggio tra sogni e pensieri…e altro, Mostra “le seduzioni del razzismo” e gli stand allestiti solo per il 31 maggio – Progetto “insieme per la vita”, Artigianato, Progetto “alimentazione”, Photo Club Controluce – ha avuto un seguito fino all’11 giugno con gli Spettacoli itineranti, esibizioni di teatro, musica e altro, realizzati sempre dagli stessi studenti.
L’instancabile lavoro di tutta la comunità scolastica sta già organizzando la manifestazione del 2004 in cui vi sarà la possibile apertura di altri ambiti artistici.


monte compatri
Teatro e natura a Tusculum
(Gabriella Antiga) - Il 29 Maggio 2003 il teatro dell’antica Tusculum è stato animato dalla presenza degli alunni e degli insegnanti della scuola media dell’Istituto Comprensivo di Monte Compatri. Gli allievi della 2° hanno interpretato l’Aulularia (La Pentola), una divertente commedia di Plauto, il più famoso commediografo della letteratura classica latina, nato circa 250 anni a.C. in Umbria. Spettatori sono stati i genitori, i nonni, i compagni dei giovani attori.
Hanno fatto da cornice allo spettacolo la straordinaria scenografia rappresentata dalle rovine archeologiche di Tusculum (aperte per l’occasione dall’XI Comunità Montana del Lazio) e una splendida giornata di Maggio.
Prima della rappresentazione teatrale i giovani hanno raccontato agli adulti la storia di Tusculum, che è una delle città più antiche della Penisola Italiana, e le suggestive leggende legate alla sua fondazione. Poi hanno accompagnato gli ospiti a visitare le sue rovine, illustrando le funzioni del Foro, delle Cisterne, del Teatro, delle strade principali ecc., cercando di ricreare lo stile di vita di più di 2000 anni fa. A conclusione della manifestazione, che ha avuto un grande successo, i giovanissimi allievi della classe 1° hanno parlato dell’origine vulcanica del nostro territorio e della vegetazione presente nel Parco dei Castelli Romani. Si ringrazia vivamente l’XI Comunità Montana del Lazio per la magnifica opportunità concessa, che ha fatto sentire giovani e adulti protagonisti nel territorio.
 I NOSTRI PAESI - pag. 16

Sommario anno XII numero 6 - giugno 2003