La
guerra dell’ipocrisia per un colosso d’argilla
(Gelsino Martini) - Le bombe intelligenti hanno avuto il
sopravvento sui fucili stupidi. Gli obiettivi colpiti con maggior
precisione, non
come
in Bosnia dove si è ucciso un po’ a casaccio, qui i morti sono stati
colpiti con poco margine d’errore. Tutto si può perfezionare. Parola di
Pentagono.
La cura preventiva è sortita con i suoi effetti, Saddam non c’è più,
e poi…?
Molti gli interrogativi, di risposte non ve ne sono. Aver avuto la
ragione delle armi non è sinonimo di democrazia o di libertà,
tutt’altro. Gli U.S.A. hanno mostrato i muscoli a tutto il mondo, una
forza organizzativa in grado di colpire chi, dove e quando vuole. Gli
alleati, delle comparse di cui si può anche farne a meno o sostituirle
con chiunque sia subalterno alle posizioni U.S.A.
Gli avvisi di notifica sono ben chiari, noi sappiamo chi sono i buoni ed
i cattivi, chi non si allinea e sull’elenco, questa è la libertà,
libertà di scegliere.
La guerra dell’inutile si è conclusa, l’ipocrisia della ricerca di
armi chimiche, di laboratori mobili, di strutture alla James Bond, dei
famigerati armamenti della guardia repubblicana, una nuvola di polvere del
deserto d’anticaglie portate a lucido nelle parate di un folle
conduttore. Ad ogni buon conto lo scopo è raggiunto, ora sappiamo chi
come e quando, secondo gli umori, deciderà le sorti di una nazione. Ora
è delineato chi vuole condurre il mondo nel XXI secolo. Il tavolo è
imbandito, qualche commensale è seduto, altri spingono per un comodo
posto a sedere ed ad ogni buon conto anche a servizio non si sta così
male.
Il grande occidente ha messo in campo la più alta tecnologia condita con
un pizzico di palestra, per abbattere un grande colosso d’argilla.
Quanti metodi vi sono per impastare l’argilla? Quanta ne abbiamo
impastata in America meridionale od in Africa o in Oriente. Ora
l’obiettivo era diverso, bisognava imporre un nuovo ordine mondiale e
l’Iraq si è dimostrato un buon tavolo, molto più dell’Afganistan.
Chi sono i grandi sconfitti: i Saddam, il terrorismo?
Del primo non sappiamo nulla, forse sciolto nella disfatta militare
Irachena, o fantasma girovago come il Bil Laden? Sapevamo dov’era, la
nostra tecnologia satellitare leggeva i giornali degli Uomini seduti sulle
panchine, eppure ci siamo perse intere corti. Dei documenti presentati in
pompa magna, nelle varie sedi, da Inglesi ed U.S.A., oggi affermano che
…manomessi…errori di valutazione…i servizi segreti di…boh!! Molti
giovani militari stanno morendo! Il popolo Iracheno è allo sbando, tutto
somiglia al vecchio West, bande, banditi e taglie, purtroppo così non è.
Siamo in una regione e nazione dove la religione si sovrappone al diritto
civile e non si sa dove porti. Le fazioni tribali e le confessioni
religiose sono alla ricerca di divenire i sostituti di Saddam. La pace e
la libertà imposta sarà in grado di tenere il tempo o una nuova
rivoluzione Islamica creerà un nuovo stato teocratico?
Immagino alcuni commenti se ogni individuo non saprà leggere tra le
righe: Antiamericano, Antiliberale, Cattocomunista, Amico dei terroristi o
altri pensieri. Così non è. Rispetto e riconoscimento delle differenze
culturali e civili presenti nel nostro pianeta. Autodeterminazione libera
e senza interferenze d’interesse privato. Denuncia contro qualunque
azione produca privilegi, chiusure, emarginazione, ingiustizie, fame,
guerre, chiunque ne sia l’autore in qualunque parte del mondo.
Nessuna guerra, anche nel rigore della giustizia, può giustificare
l’uccisione di una sola vita Umana. La legittimazione di una sola
vittima, apporrebbe un motivo di difesa contro qualsiasi azione violenta
espressa verso gli esseri Umani, sia di matrice terroristica sia di azione
nazionale o sopranazionale. |