rocca
priora
Centro
storico: che cosa significa?
(Gelsino Martini) - Sabato 5 luglio si autoconvoca in piazza
il “comitato del C. S.”. Ancora una volta i cittadini denunciano una
mancanza
di non rispetto degli accordi intercorsi con l’amministrazione e di
un’arroganza politico-amministrativa.
Appare subito evidente il contrasto comitato-amministrazione, dove
un’introduzione a tutto campo coinvolge aspetti privati o generali del
paese (problema parcheggi blu: introiti e benefici per i cittadini?),
senza individuare il concetto principale di C. S. L’amministrazione,
presente con l’assessore Vinci ed il vice sindaco Bertaccini, genera un
polverone tra presente e passato, progetti, evoluzioni ed opere da
realizzare, un invito poi ad abbandonare le polemiche e le demagogie
politiche.
In questa situazione di non dialogo, bensì di continuo contrasto ed
accuse, resta difficile individuare cosa significhi Centro Storico.
L’ordinanza del Comune del 24/07/2003 ufficializza la libera
circolazione da P.za Umberto I, Via Umberto I, P.za V. Emanuele, Via Roma,
con possibilità di sosta in P.za Belvedere a tempo determinato. Le
restanti vie del C. S. sono a traffico limitato con sosta nelle zone
consentite dietro rilascio di autorizzazione per i residenti. Tutto sembra
orientato sui criteri di C. S., eppure il contrasto istituzioni-cittadini
resta ed è attivo.
Riguardo agli indirizzi amministrativi è difficile dare indicazioni,
resta un’azione trincerata all’interno del palazzo, con notizie
ufficiose destinate ad essere smentite un minuto dopo. Per quanto riguarda
gli umori dei cittadini il discorso assume visioni di interessi e necessità.
Ognuno ha un motivo o interesse ad una libera ed arbitraria mobilitazione
nel C. S. È un difetto prettamente Italiano, fare ed agire come necessità,
se non dietro condizioni di divieto.
Faccio un esempio: noi ci autogiustifichiamo quando parcheggiamo
un’auto davanti ad un cancello o ad una porta se non vi è alcun
divieto. La nostra necessità però va oltre il diritto dell’individuo
di utilizzare un percorso non adibito a transito veicolare. In pratica il
divieto è fisiologico, la sosta, invece, dovrebbe essere consentita.
Tutto questo non solo è diritto, ma fondamentalmente rispetto delle
regole di una civile convivenza. Un marciapiede non è fatto per
parcheggiare, bensì per camminare, non servono indicazioni. Così come le
strade sono fatte per il transito e non per la sosta (se non
d’emergenza) lungo il margine stradale.
Ora torniamo al nostro C. S., che cos’è? Un dormitorio con parcheggio
selvaggio per diritto di residenza, o un paesaggio naturale del nostro
passato da conservare e valorizzare come la vetrina del nostro paese? Una
risposta può crearci sicuramente dei disagi, un’arma a doppio taglio,
non dimentichiamo che stiamo parlando di un ambiente particolare: il
centro storico.
Tutto questo non esclude l’amministrazione dalla ricerca di una
soluzione delle esigenze attuali, consentendogli delle attuazioni di
rattoppo senza una programmazione o soluzione delle necessità dei
cittadini. In particolare il nostro C. S. può disporre di una soluzione
parcheggio chiacchierata da trenta anni. Il terreno racchiuso tra Via
Lazio e Via Giacci, un terrazzato naturale in grado di ospitare parcheggi
e verde pubblico. Risolvere l’ubicazione del rice-trasmettitore ENEL:
emissioni di onde magnetiche nel centro urbano, nuovo utilizzo a
parcheggio o servizi per il C. S. (soluzione valida anche per il Palazzo
RAI di Via F. Maggiore).
Non credo di avere la soluzione del C. S., ritengo sia necessario avviare
definitivamente un dialogo tra i cittadini e l’amministrazione,
abbandonando le polemiche, le demagogie politiche, l’utilizzo
individuale o partitico delle opere pubbliche con un solo obiettivo:
l’interesse sociale.
rocca
priora
Simon
Blades, scultore di automi
|
(Nicola Pacini) -
Nella recente Sagra del Narciso, uno dei padiglioni più ammirati è
stato quello degli automi, sculture di arte moderna, realizzati in
acciaio, con parti di recupero di automobili, ed altri congegni
simili. Questi automi, alti oltre 2 metri, si muovevano, aprivano le
braccia, la bocca, accendevano le luci degli occhi, un mondo di
fiaba per grandi e piccini. Autore di questi marchingegni futuristi
è un inglese. Simon Blades, nato 37 anni fa nella verde Yorkshire
inglese. Da alcuni anni risiede e lavora a Rocca Priora, dove ha
organizzato un laboratorio per la lavorazione dei metalli, e dove
costruisce i suoi robot. Simon ha girato tutto il mondo, ha lavorato
negli USA, in Messico, oltre che nella natia Inghilterra. È stato
per qualche tempo a Roma, ed ha trovato infine la sua residenza
ideale a Rocca Priora dove lavora. I pezzi che servono per le sue
creazioni, li sceglie nei depositi degli sfascia carrozze, li
pulisce, li prepara, ed infine li assembla, creando automi
fantastici.
Le opere di Simon sono esposte nei più importanti musei del mondo, a
Londra, New York, Città del Messico, Copenaghen, in Italia. A
Gardaland è stata installata una scenografia ispirata ai
lavori di Simon.
Le creazioni vengono ideate di volta in volta secondo l’ispirazione del
momento. A volte vengono prenotate con caratteristiche particolari,
per esigenze cinematografiche, altre volte per essere esposte (come
queste presentate alla Sagra del Narciso),
che verranno esposte negli USA, presso le Niagara Falls.
Attualmente sta lavorando per una esposizione personale che verrà
presentata nel prossimo autunno. |
castel
san pietro romano
La
Rocca dei Colonna
(Tania Simonetti–Marco Cacciotti) - Castel San Pietro
Romano sorge sul Monte Ginestro, tra i Monti Prenestini e i Lepini.
Fu
l’Arce dell’Antica Preneste e di essa restano gli avanzi delle Mura
Ciclopiche.
Risale al castrum Sancti Petri, costruito
dall’imperatore Costantino (280-337) che vi fece erigere un oratorio in
onore di San Pietro, meta di continui pellegrinaggi fino al XVII secolo.
Divenne un feudo dei Colonna, che curarono l’ampliamento
dell’oratorio e costruirono una rocca.
Nel 1297 fu incamerato da Bonifacio VIII: il crescente potere della
nobile famiglia Colonna venne però malvisto da papa Bonifacio VIII, che
fece mettere a ferro e fuoco l’intera zona, riducendola ad un mucchio di
rovine. I Colonna riuscirono a fuggire, mentre gli abitanti del paese
furono ridotti in miseria. Tra essi si trovava anche Jacopone da Todi, che
dimorò per lunghi anni nascosto a Castel San Pietro dove compose le sue
più belle “laudi”.
I Colonna dovettero attendere la morte del Pontefice per essere
reintegrati nei loro possedimenti dal suo successore Benedetto XI. Tornato
ai Colonna, seguì le vicende di Palestrina.
Nel 1438 fu raso al suolo dal cardinale Vitelleschi. Riedificato nel
1482, fu di nuovo distrutto nel secolo seguente. Seguirono lunghi anni di
lotte e contrasti con la Chiesa finché nel 1630 Francesco Colonna cedette
il fondo a Carlo Barberini, fratello di papa Urbano VIII.
La Rocca dei Colonna, oltre Jacopone da Todi, ospitò anche altri
illustri prigionieri come san Bernardo vescovo di Marsi e Corradino di
Svevia.
Una leggenda ruota attorno alla famiglia Colonna: c’è una piccola
chiesa dedicata alla Madonna dove la beata Margherita Colonna trascorse
alcuni anni in mistico raccoglimento. Narra l’antica leggenda: “La
Beata era molto devota a Gesù Crocifisso e a san Giovanni Battista. Il 24
di giugno organizzava un pranzo per i poveri. Una volta, durante uno di
questi banchetti, comparvero due pellegrini che ella riconobbe in Gesù e
san Giovanni, i quali non appena furono riconosciuti immediatamente
scomparvero”.
Bibliografia: (C.Rendina – Bonech i- Istituto
Italiano Castelli - Manieri del Lazio)
san
cesareo
Altri
successi per il G.S. Libertas
(Luca Marcantonio) - Ogni anno e ad ogni manifestazione
sportiva i ragazzi e le ragazze del Gruppo Sportivo Libertas di San
Cesareo si affermano a qualsiasi livello, dimostrando che anche un piccolo
paese può esprimere atleti di valore se alle spalle c’è
un’organizzazione seria, con dirigenti di valore e soprattutto con un
allenatore preparato che svolge il suo mandato con passione infinita. Le
ultime affermazioni si sono avute durante i cinquantesimi campionati
nazionali di atletica leggera, tenuti a Velletri sotto l’egida del
C.O.N.I. e della F.I.D.A.L. I rappresentanti della Libertas hanno fatto la
parte del leone cogliendo traguardi prestigiosi in ogni disciplina, dai
5000 metri in cui ha trionfato Luca Borghi, alla staffetta 4x400, dai
salti ai lanci di peso e giavellotto, alle corse e al mezzofondo. Gli
atleti che hanno dimostrato tutto il loro valore sono stati Nicolino
Montone, Giada Pinci, Eleonora Marziali, Giada Pavone, Silvano Checchi,
Manrico Lancioni, Alessandro Marziali, Valerio D’Aquila, Rotariu Jonut,
Fabio Di Gio Battista, Marco Patriarca, Nicola Passari, Alessandro
Quadrino. Ovviamente entusiasta per i risultati il mitico allenatore Pino
Iannuzzi, i tecnici Fausto Passari e Riccardo Meden. Da non dimenticare il
prezioso apporto dei genitori dei ragazzi, che sono sempre stati vicino ai
propri figli e che si spera non mancheranno di educarli sempre al rispetto
dello spirito sportivo e degli avversari, cosa divenuta ormai rarissima
nel mondo dello sport. Le iscrizioni all’anno 2003/2004 si potranno
effettuare fino ad ottobre presso il campo sportivo, e in seguito presso
la palestra delle scuole medie nei giorni di martedì dalle 18 alle 20 e
giovedì dalle 17 alle 19.
frascati
I
finalisti del Premio di poesia Seccareccia
Maria Luisa Botteri) - Indicati dalla Giuria del Premio
Nazionale di Poesia Frascati” Antonio Seccareccia” i tre finalisti
:
Antonella Anedda “ Il catalogo della gioia” (Donzelli), Maria
Benedetta Cerro “Allegorie d’inverno” (Manni), Umberto Piersanti
“Nel tempo che precede” (Einaudi) Ad Alda Merini il Premio alla
Carriera.
Il vincitore verrà proclamato sabato 29 novembre alle ore 18,00
nell’Auditorium delle Scuderie Aldobrandini, del Comune di
Frascati. |