monte
compatri
Una
sera a teatro
(Roberto Esposti flann.obrien@email.it)
- Anche
quest’anno nelle fresche sere di luglio presso il parco del Casale delle
Streghe di
Monte
Compatri è stata allestita una commedia firmata da Maria Letizia Mele,
che questa volta ha curato anche la regia.
Il titolo della piece, “E se la fantasia incontrasse la realtà?”,
corrisponde ad una frase pronunciata dalla protagonista, Lucrezia, in un
dialogo che va a sciogliere l’intreccio principale della storia.
Lucrezia (la Mele) è una commediografa in crisi che ha deciso di non
scrivere più opere a seguito dell’incidente aereo che, anni orsono, le
ha portato via l’amata nuora Valentina; i suoi ex attori però
rimpiangono i bei momenti passati a recitare e nelle persone di Luisella
(Rossella Martini) e di Paolo (Fabio Preziosi) tentano a più riprese di
convincerla a ritornare sulla sua decisione. In questa loro opera di
convincimento possono contare su tutto il peso (è il caso di dirlo) di
Mami (Leandro Pitolli), l’ingombrante governante di colore, giunta nella
casa di Lucrezia dalla Giamaica dopo la morte di Valentina e da allora
impadronitasi dell’argenteria (che lucida a più non posso) e di un
italiano sgangherato che strappa non poche risate al pubblico.
Un altro dei motivi addotti da Lucrezia al suo blocco creativo è la
necessità di occuparsi delle adorate nipoti Greta (Greta Bassani) ed
Elisa (Elisa Romersi), nate dal matrimonio tra Valentina e Giorgio, il
figlio della scrittrice. Di esse si occupa anche Marzia (Cristina
Martini), l’attuale compagna di Giorgio che si tormenta per prendere il
posto della scomparsa Valentina nei cuori di Giorgio e delle bambine,
avversata però dalla gelosia di Greta e dall’irriducibile amore che
Giorgio nutre ancora verso la moglie scomparsa.
Un bel giorno per spezzare tutta questa tensione indovinate che
ricompare? Valentina! La donna (Silvia Sacchetti), che tutti credevano
morta, a seguito dell’incidente perse la memoria e rimase in cura per
degli anni in Giamaica. Una volta recuperata la memoria di sé e dei suoi
cari decide di recarsi segretamente da Lucrezia per sapere quanto siano
cambiate le cose e se una sua eventuale ricomparsa possa causare più
dolore che bene nei suoi cari.
L’imbarazzo e l’angoscia dominano il cuore della suocera, felice però
di poter riabbracciare l’amata nuora: di comune accordo decidono che
Valentina si nasconderà in casa per raggiungere quella consapevolezza che
cerca. Ma Lucrezia non ricorda forse che la nuora è un vulcano e la sua
esuberanza la porterà a farsi prima beccare in casa da Marzia a cui dovrà
far credere di essere una cameriera ucraina e poi a manifestarsi durante
la notte alla figlia piccola Elisa, che la scambierà per la Madonna. La
donna durante le sue passeggiate notturne incontrerà anche Mami che,
terrorizzata, la scambierà per “una fantasma”, esigendo un esorcista.
Valentina concluderà la sua carriera di “anima” apparendo come in
sogno a Giorgio (Paolo Pitolli) e nel corso del colloquio conoscerà le
risposte ai suoi dubbi.
Del seguito della commedia vi diciamo solo che un ruolo decisivo avrà
Lucrezia, ma conteranno la dedizione di Marzia ed i sentimenti di Giorgio.
Ultima questione: riprenderà a scrivere la nostra scrittrice?
La commedia risulta divertente soprattutto nelle comparsate di Mami e
della piccola Elisa, da cui un plauso al Geometra Pitolli ed alla piccola
Elisa Romersi. Di vibrante nelle scene drammatiche ci sono le
interpretazioni di Cristina Martini (abbiamo forse scoperto un talento
drammatico?) e a tratti di Greta Bassani. Pagano un pò l’inesperienza e
la giovane età Silvia Sacchetti e Paolo Pitolli, non aiutati certo da
alcuni cali del testo, ma ce la mettono comunque tutta. Rossella Martini,
sempre brava, è il jolly che tutti i registi vorrebbero avere. Fabio
Preziosi è chiamato ad una parte troppo piccola per essere valutata.
Maria Letizia Mele è perfetta in una parte che si è scritta da sola e
le affinità biografiche con il personaggio le servono a togliersi diversi
sassolini dalla scarpa: l’avversione alla guerra, la lunga tirata contro
i laboratori teatrali e forse la sistematica storpiatura compiuta da Mami
dell’unico cognome introdotto nel testo da “Mancia” in “Mannaggia”,
cognome questo di uno degli attori della passata compagnia, rinnovata
quasi integralmente (ci abbiamo indovinato Signora Mele?)...
Gli ultimi testi della Mele giocano sempre sull’inganno che uno dei
personaggi usa per poter amare da lontano, e si risolvono quando la fabula
spinge l’eroe a rivelare la propria identità/presenza per poter
ottenere la ricompensa, ossia la ricostituzione dell’unità affettiva
della famiglia. Un valore borghese se si vuole, come gli ambienti in cui
si muovono i personaggi della brava commediografa monticiana.
nemi
Scandaloso!
(Bruna Macioci) - Van Ban chiude in anticipo la sua
bellissima mostra allestita a Palazzo Ruspoli e parla addirittura di
lasciare Nemi e
trasferirsi
altrove. Il perché? Ben cinque tentativi di effrazione alla sala della
mostra, quattro pneumatici tagliati e un tettuccio d’automobile
spaccato. Disgustato dai danni già subiti e preoccupato da quelli che
potrebbe subire, Van Ban ha deciso di mettere al sicuro le sue opere,
tutti pezzi unici di cui è difficile calcolare con precisione
l’altissimo valore monetario. L’autore dei quadri a china più grandi
del mondo è fortemente amareggiato: “Mi tocca deludere tutti” dice
con rammarico “ma non posso rischiare che me li rubino o me li
distruggano.” E sì, perché non si sa se questi tentativi di scasso
siano stati compiuti da ladri o da vandali. Il crimine del furto,
soprattutto di opere d’arte, è sicuramente gravissimo; ma quello di
puro vandalismo è francamente odioso, non avendo altro scopo che fare
danni senza neanche averne un tornaconto personale (a meno che il
tornaconto non risieda nella maligna soddisfazione del danno stesso: e si
sconfina nella psicopatologia). Nemi del resto è da tempo bersaglio dei
vandali: non si contano i vasi di fiori spaccati durante la notte, i
muretti del Belvedere Dante Alighieri diroccati appositamente e scagliati
nella valle, e c’è stato addirittura il caso di una pesantissima
panchina di pietra buttata nottetempo nella ‘pentima’ (la scarpata),
che certamente ha richiesto un consistente impiego di energie degne di
miglior causa. Anche i vandalismi contro le vetture non sono infrequenti
(l’ex Sindaco Canterani ne ha subiti di recente alla sua), e da qualche
anno l’Amministrazione Comunale è stata costretta ad allestire la
Mostra dei Fiori in luogo chiuso per evitare che i soliti ignoti ne
facciano scempio durante le ore in cui la gente perbene dorme... e quella
“permale” va in giro a far danni. A nulla servono le ronde delle Forze
dell’Ordine: questi odiosi criminali restano impuniti. Ed è un vero
scandalo che il cittadino sia inerme contro costoro, ed un peccato che un
artista come Van Ban debba sospendere una splendida mostra per salvare le
sue opere.
frascati
Congresso
mondiale di esperanto a Goteborg
(Eliana Rossi) - La città svedese di Goteborg è stata
scelta quest’anno per ospitare l’88° Congresso Mondiale di Esperanto,
che si è svolto dal 26 luglio al 2 agosto. Il tema dell’incontro è
stato “Diritti e responsabilità nel campo delle lingue” e ha
confermato l’impegno dei parlanti questo idioma, per la diversità
linguistica nel mondo. Il meeting è stato seguito da circa 2000 ospiti
provenienti da 70 Paesi, tra
cui un centinaio di italiani. Protettore ufficiale del Congresso è stato
il Presidente del Consiglio dei Ministri svedese, Goran Persson. La novità
di quest’anno, riguarda l’organizzazione di un congresso
internazionale per i bambini, che si è svolto contemporaneamente
all’evento principale, in una località vicina; qui i piccoli
esperantisti hanno potuto parlare questa lingua, mentre giocavano con i
loro coetanei e, soprattutto allacciare nuovi contatti internazionali.
Inventata da Ludovico Zamenhof nel 1887, l’esperanto è una lingua
pianificata; lo scopo dell’autore era quello di creare un idioma facile
da imparare per tutti gli uomini, che sostengono la pace mondiale e la
comprensione tra i loro simili. Oggi, milioni di persone in tutto il mondo
parlano esperanto e i Congressi Mondiali sono ogni anno la più grande e
viva manifestazione di una cultura internazionale. In Italia, risale al
1955 l’ultima volta che fu organizzato, a Bologna, un meeting di
proporzioni mondiali, al quale parteciparono circa 1700 simpatizzanti e,
per il 2006 è stata già proposta la città di Firenze. Anche una
delegazione romana ha partecipato all’88° Congresso Mondiale di
Esperanto ed era costituita da Giorgio Denti, presidente del Gruppo
Esperantista Romano; Michela Lipari, presidente del consiglio direttivo
dell’Associazione Mondiale per l’Esperanto; Filomena Canzano,
Francesco Maurelli e Anna Lowenstein, scrittrice in esperanto, che
comunica normalmente in questa lingua con i figli Gabriele (20) e Fabiano
(18) e con il marito, Renato Corsetti, docente di Psicopedagogia del
Linguaggio e della Comunicazione all’Università di Roma “La
Sapienza”, nonché Presidente dell’Associazione Universale di
Esperanto. I corsi di lingua esperanto sono gratuiti e si tengono nelle
città di Frascati (ogni martedì dalle 18 alle 19, presso la sala
parrocchiale del SS. Sacramento), Grottaferrata e Ciampino. |